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Autore: Saralasse    07/08/2008    1 recensioni
La storia di Legolas e del suo amore per una fanciulla speciale
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Legolas, Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno successivo Ilderan partì diretto a Bosco Atro. Legolas aveva tentato di convincere Helkamirië a parlargli, ma era stato tutto inutile e si era rassegnato; conosceva la sua futura sposa e sapeva che le sue reazioni erano sempre eccessive. In quel momento era arrabbiata con suo fratello e nulla avrebbe smorzato la sua furia consentendole di parlare con lui. Perciò pensò che fosse meglio spiegarlo a Ilderan e lo raggiunse alla Radura della Fontana dove l'Elfo stava bardando il proprio cavallo.
Da quando cavalchi con sella e finimenti?”, disse Legolas.
Da quando questi sono oggetti di rappresentanza, Principino”, disse Ilderan. “Sarai felice per la decisione di tuo padre”.
Ilderan, so che desideri chiedermi di tua sorella, non fingere con me. Purtroppo non è venuta; conosci Helkamirië, le sue sono sempre emozioni estreme. Adesso è arrabbiata e non riesco a farla ragionare, però spero che quando ritorneremo a casa sarà più calma e disposta a parlarvi. Comunque, sì, sono felice per la decisione di mio padre perché mi permette di sposare Helkamirië finalmente”.
Non capisco come avrebbe potuto impedirtelo”, disse Ilderan.
Era tua sorella a impedirmelo”, disse Legolas. “Io volevo sposarla qui, qualche mese fa, ma lei mi ha chiesto di aspettare che giungessero notizie da casa, perché se i miei genitori non fossero stati presenti lo avrei rimpianto forse per sempre. Voleva che quel giorno fosse perfetto”.
E noi abbiamo rovinato tutto”, disse Ilderan. “Non posso biasimarla se adesso è arrabbiata. Si è fatto tardi, devo andare”. Ilderan montò a cavallo e strinse la mano di Legolas. “Vi aspettiamo a casa Principino”.
Lasciando la mano di Legolas, Ilderan fece voltare il cavallo e lo spronò al galoppo, ansioso di riportare le risposte di Legolas e Helkamirië a casa.

Circa una settimana dopo la partenza di Ilderan, anche Legolas e Helkamirië si misero in viaggio verso Eryn Lasgalen. La fanciulla era stranamente silenziosa e cupa, e non parlava se non per dire lo stretto necessario. Percorsero un itinerario diverso dal solito, costeggiando le Hithaiglin, le Montagne Nebbiose, sino alla Via che traversava l'Anduin.
Le Hithaiglin non fanno più così paura”, disse Legolas. “Ormai i pochi Orchi rimasti sono deboli e dispersi senza la guida del loro Oscuro Signore”.
Così sembrerebbe”, disse Helkamirië. “Ma non vanno comunque sottovalutati. Se qualche Uruk-hai di Isengard fosse sopravvissuto potrebbe radunarli e guidarli; le creature di Saruman erano intelligenti, uno di loro a capo dei rimanenti Orchi potrebbe essere una minaccia. Stiamo all'erta fin quando non saremo lontani dalle Montagne”.
Come vuoi Helkamirië”, disse Legolas. “Dopotutto tra pochi giorni raggiungeremo la Via”.
Helkamirië non rispose e Legolas tornò a volgere lo sguardo alla strada davanti a sé; odiava sentirla ragionare a quel modo perché le ricordava il periodo in cui era stata Lumiel, la Fanciulla dell'Ombra, una spietata guardiana del Reame Boscoso. Tuttavia, il fatto che emanasse ancora la luce di Elbereth lo faceva ben sperare dato che all'epoca ne era stata privata dai suoi tristi pensieri.
Al calare del Sole come d'abitudine, Legolas cercò un riparo per trascorrervi la notte, dal momento che vicino alle Montagne la temperatura era ancora molto bassa e trovò una piccola grotta non troppo distante dal sentiero; per loro fortuna l'interno era asciutto e divenne caldo quando l'Elfo accese il fuoco.
Farò io il primo turno di guardia”, disse Helkamirië.
Lo ritieni necessario?”.
Si. Ho una brutta sensazione e non sono affatto tranquilla”.
Allora lo faremo insieme”, disse Legolas. “Tanto non avrei dormito comunque, nemmeno io mi sento al sicuro”.
L'Elfo sedette accanto a lei e le cinse le spalle con un braccio, stringendola a sé; a quel contatto, Helkamirië sembrò rilassarsi e ricambiò l'abbraccio di Legolas.
Ti chiedo scusa, Legolas”, disse in un sussurro.
Perché?”, disse Legolas. “Non hai fatto nulla di male”.
Si invece”, disse Helkamirië. “Sono stata cupa e sgarbata, quasi fossi tu la causa del mio malumore; e mi stavo lasciando condurre di nuovo sul sentiero sbagliato, perciò perdonami e grazie per la tua comprensione”.
Lirimaer non devi ringraziarmi. Tu mi sei stata sempre vicino e mi hai perdonato qualsiasi cosa senza mai pretendere un grazie. Il minimo che potessi fare era comprenderti e... sopportarti per un pò!”.
Sono stata terribile, vero?”.
Già, abbastanza. Da ora in poi non chiuderti in te stessa quando sei arrabbiata: parlane con me e io ti permetterò di sfogarti, sopportandoti”.
Legolas”, disse Helkamirië. “Ti ho mai detto che ti amo?”.
Hm, non saprei”, disse Legolas. “Forse. Non lo dimostri abbastanza però”, disse chinandosi a baciarla.

Nonostante i timori dei due Elfi, la notte passò tranquilla e il viaggio potè proseguire. Helkamirië si dimostrava più allegra e vivace, e sembrava essere tornata la solita. Finalmente, dopo circa dieci giorni di viaggio, giunsero alla Via; avevano proceduto a tappe forzate fino a quel momento, spesso lanciando i cavalli al galoppo dove il terreno lo consentiva, perché entrambi ansiosi di allontanarsi dalle Hithaiglin. Lungo la Via avrebbero potuto procedere con più calma, dato che essa attraversava territori ormai pacifici e passava poco più a sud del Reame Boscoso. Al loro arrivo, Legolas e Helkamirië scorsero delle figure sul sentiero ma, nonostante la vista elfica fosse straordinaria, la scarsa luce del vespro non consentiva loro di identificarle, perciò scesero da cavallo e si avvicinarono cautamente, armi in pugno. Quando furono a un tiro di sasso dalla Via, constatarono con orrore che si trattava di un gruppetto di circa dieci Orchetti, probabilmente fuoriusciti proprio dalle Hithaiglin.
Dai loro atteggiamenti sembrerebbero in caccia”, disse Legolas sottovoce.
In caccia?”, disse Helkamirië con lo stesso tono. “Non oso immaginare cosa siano disposti a catturare; o peggio, cosa desidererebbero catturare”.
Non scherzare, Helkamirië. Dobbiamo decidere cosa fare, non possiamo certo nasconderci tutta la notte, spostandoci in sincrono con i loro movimenti. Senza contare che gli basterebbe spostarsi un poco per notare i cavalli”.
E io mi farei uccidere piuttosto che lasciargli prendere Carnemirië. Attacchiamoli: possiamo eliminarli”.
Non essere avventata”, disse l'Elfo. “Sicuramente siamo entrambi molto abili, ma gli Orchi ci sovrastano di numero”.
Questo non è un problema”, disse Helkamirië. “Lascia fare a Lumiel: ne resteranno la metà”. La fanciulla si avvolse completamente nello scuro manto con la Valacirca e si arrampicò agilmente sugli alberi che li sovrastavano, saltando di ramo in ramo fino a trovarsi praticamente sopra la Via. Posò la faretra contro il tronco e scoccò cinque frecce in rapidissima successione, abbattendo quattro Orchi prima che avessero il tempo di rendersi conto da quale direzione provenissero. Non ebbe modo di rammaricarsi del bersaglio mancato che un nugolo di dardi trafisse i superstiti: Legolas l'aveva seguita, completando il lavoro.
Non ti avevo mai vista mancare il segno”, disse. “Cosa è successo?”.
Non saprei”, disse Helkamirië. “Forse il vento, o l'Orco si è spostato all'ultimo secondo, o semplicemente... mi sono sopravvalutata; non sono abile quanto te con l'arco”.
Legolas le sorrise e tornarono a terra; avevano appena richiamato i cavalli e stavano per ripartire, quando udirono uno scalpiccio di zoccoli avvicinarsi.
Chi può essere?”, disse Helkamirië.
Forse la loro preda”, disse Legolas indicando gli Orchetti. “Queste immonde creature non vanno a cavallo”.
Rimasero immobili in attesa, fin quando da dietro una curva del sentiero spuntò un bianco destriero; il suo cavaliere, però, era coperto dal suo mantello che gli nascondeva anche il viso.
Da quel che vedo”, disse costui. “Devo ringraziarvi: a quanto pare avete sventato un agguato nei miei confronti”.
Chi sei, viandante?”, disse Legolas portando la mano sull'elsa del pugnale.
Non temere, Principe”, disse il cavaliere. “Sono soltanto Glorfindel di Imladris, lascia pure il pugnale nel fodero”.
Nobile Glorfindel”, disse Helkamirië. “Quale gioia rivederti! Cosa ti porta a Oriente delle Montagne?”.
Re Thranduil, mia signora. Devo recapitargli un messaggio di Messere Elrond”.
Unisciti a noi, allora”, disse Legolas. “Noi stiamo ritornando a casa”.
Glorfindel non rispose, ma gli si affiancò e così ripartirono in tre alla volta di Bosco Atro.

Potendo percorrere la Via, il viaggio si concluse nel giro di una settimana, senza incidenti più gravi di un acquazzone primaverile. Helkamirië aveva avuto modo di parlare più volte con Glorfindel, il quale ormai non le serbava più rancore per il suo rifiuto, avendo constatato quanto fosse felice insieme a Legolas. Quando furono a un giorno di cammino da casa, Helkamirië si sentì improvvisamente nervosa e spaventata; si erano fermati per la notte, accampandosi in una piccola radura e Glorfindel, sempre vigile, si era allontanato per perlustrare la zona, mentre Legolas e Helkamirië sedevano nei pressi del fuoco, con la schiena contro il tronco di un albero.
Legolas”, esordì Helkamirië. “Ho paura. Non voglio andare a casa dai miei genitori”.
Di cosa hai paura, lirimaer?”, disse Legolas, sedendosi più vicino a lei.
Di quella casa vuota. So che non lo è ancora, ma non potrò fare a meno di pensare che fra poco tempo non ci vivrà più nessuno. La mia dimora è sempre stata una certezza per me: sapevo che se ne avessi avuto bisogno vi avrei trovato mio padre, mia madre e Ilderan. E presto non ci sarà nessuno di loro”.
Mentre Helkamirië pronunciava queste parole, le lacrime avevano cominciato a rigarle le guance; Legolas la prese in braccio come una bambina e lei nascose il viso contro la sua spalla.
Piangi Helkamirië”, disse l'Elfo. “So che hai cercato di essere forte, ma soffrire non ti rende meno coraggiosa e non è bene tenersi dentro certi dolori”.
Legolas”.
Si?”.
Posso rimanere a palazzo con te?”.
Certamente”.
Legolas la strinse a sé e prese a carezzarle il viso fin quando non si addormentò, di tanto in tanto baciandole teneramente la fronte. Quando Glorfindel tornò dal suo giro di ronda e vide quella scena comprese d'un tratto quanto fosse profondo il sentimento che li univa e il perché del rifiuto di Helkamirië: se lei avesse accettato la sua proposta per paura di soffrire, non ci sarebbe mai stato fra loro un amore così intenso, o peggio lei non lo avrebbe mai amato.

Infine giunsero al Reame Boscoso, accolti sulla soglia delle Sale di Thranduil dai Sovrani stessi e dall'intera corte. Non appena Legolas fu al suo cospetto, la Regina Morwen lo abbracciò commossa, mentre il Re sembrava a disagio: fu suo figlio a toglierlo da ogni impaccio, lasciando la propria madre per stringerlo.
Mi dispiace padre, io...”.
No Legolas, no”, disse Thranduil. “Sono io che devo scusarmi, non tu: non sono stato un buon padre e non merito un figlio come te. Avevi ragione sull'idea di conquistare Esgaroth, hai sempre avuto ragione, anche quando volevi sposare Loth-o-Doltaur”.
Helkamirië”, disse Legolas, facendole cenno di avvicinarsi e prendendole la mano. “La mia futura sposa si chiama Helkamirië. Loth-o-Doltaur è soltanto un titolo; ricordatelo quando vi rivolgerete a lei”.
Helkamirië”, disse Morwen. “Grazie a te, finalmente vedo la felicità sul volto di mio figlio. Niente potrà mai ripagarti di ciò, ma ti prego di accettare un piccolo dono”.
Helkamirië si accorse solo allora che la Regina stringeva qualcosa fra le mani: era un fazzoletto di seta bianca e Morwen lo svolse mostrando un diadema formato di sottilissimi fili di mithril intrecciati innumerevoli volte fra loro, a disegnare un intricato motivo sul capo, e impreziosito da piccolissimi diamanti catturati dalle maglie del metallo, mentre un altro diamante appena più grande ornava la fronte della dama.
E' semplicemente meraviglioso, mia Regina”, disse Helkamirië. “Lo accetto con gioia”.
Io sono Morwen”, disse la Regina. “E lui è Thranduil; non siamo i Sovrani per Legolas e non lo saremo neppure per te”.
Vorremmo che quello fosse il tuo diadema nuziale”, disse Thranduil.
Helkamirië strinse la mano di Legolas voltandosi a guardarlo e l'Elfo le regalò uno dei suoi sorrisi più belli. In quel momento Glorfindel si fece avanti e Re Thranduil si congedò dai suoi ospiti, rientrando nel palazzo assieme a lui. I membri della corte ritornarono alle proprie occupazioni e fu allora che Helkamirië notò fra essi i propri genitori.
Helkamirië, siamo felici di rivederti”, disse Ëaralad.
Anche io lo sono”, disse Helkamirië.
Stiamo tornando a casa”, disse Arelen. “Non vieni con noi?”.
No, io... resterò a palazzo con Legolas, madre”.
Come desideri”, disse Arelen. “Voglio solo che tu sappia che abbiamo deciso di non partire ancora. Lasceremo queste terre insieme a Galadriel, fra poco tempo ma non immediatamente”.
Arrivederci, figlia mia”, disse Ëaralad. “Torneremo a farti visita nei prossimi giorni insieme a Ilderan”.

NdA: Chiedo scusa per il ritardo mostruoso, ma sono stata fuori sede a causa di un matrimonio in famiglia...spero sia valsa la pena di attendere tanto!
  
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