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Autore: slayerkitty    05/06/2014    3 recensioni
Un tweet mandato per sbaglio. La chance di una telefonata. O cosa succede quando la star televisiva Blaine Anderson tweetta per errore il suo numero di telefono.
- TRADUZIONE -
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Chance'
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Capitolo 27


Kurt non riusciva a togliere gli occhi di dosso da Blaine. Era bellissimo ma allo stesso tempo parecchio sciupato. Kurt era relativamente soddisfatto nel vedere che la loro rottura non era stata poi così leggera nemmeno per lui – Blaine aveva chiaramente sofferto.
 
Solo quando un suono bassò iniziò a risuonare nell’aria Kurt si rese conto che Blaine non era solo. Un gruppo di persone del cast, i più riconoscibili erano Nick e Jeff, erano alle sue spalle. Blaine aprì la bocca e Kurt spalancò gli occhi.

Oh.

Non inizierà a...

“I walked across an empty land,
” Blaine iniziò a cantare e la mascella di Kurt si aprì totalmente. Blaine Anderson gli stava facendo una serenata in pubblico. Blaine continuò a cantare fissandolo e Kurt era incapace di muoversi, di distogliere gli occhi. Non sentiva nemmeno più le unghie di Rachel conficcate nel suo braccio. “So tell me when, you gonna let me in,” Il tono di Blaine era quasi arrabbiato, il ragazzo scese le scale passando vicino a Kurt e si mise al piano, che in qualche modo era finito in cortile, dal momento che la banda si esercitava li qualche volta. Iniziò il secondo verso con il resto degli usignoli che lo seguirono e si posizionarono dietro al piano, armonizzando. Anche alcuni membri della Jazz Band si unirono a Blaine, che si allontanò lentamente dal piano andando verso Kurt.
 
Iniziò l’ultimo coro e Blaine si fermò di fronte a Kurt che era due gradini sopra di lui, allungando la mano verso questo. Kurt l’afferrò dopo poco mordendosi il labbro, dato che era consapevole di avere gli occhi di tutta la scuola addosso e cercando di prevedere la mossa successiva di Blaine. Il ragazzo lo trascinò con sè verso il gruppo di Warblers che stava cantando le note conclusive della canzone. Ci fu una serie di applausi alle loro spalle e Blaine continuò a trascinare Kurt verso una scala, lontano da tutti e poi si fermò.
 
I due si fissarono in imbarazzo, Blaine chiaramente stava trattenendo le lacrime e anche Kurt si sentiva bruciare gli occhi. Voleva rompere quel silenzio, trovare qualcosa di tagliente e acido da dire così che Blaine se ne andasse. Ma non riusciva a farlo. Lo sguardo del moro era così intenso che stava dissipando la nebbia che da Febbraio si era impadronita di lui dal momento in cui aveva visto quella foto del bacio tra Blaine e Sebastian.
Kurt trattenne il respiro quando Blaine aprì la bocca per parlare.

“Ciao.”
 
*


Blaine voleva alzare gli occhi al cielo per quanto si sentiva stupido in quel momento; aveva pianificato tutta questa cosa, dal volo in Ohio alla canzone, si era anche preparato un discorso e l’unica cosa che era riuscito a dire in quel momento era “Ciao”.
 
Voleva tirarsi una sberla.

“Ciao.” Gli occhi di Blaine si alzarono velocemente quando sentì il sussurro di Kurt. Vide che lo stava fissando e sembrava combattuto.

“Dobbiamo parlare,” aggiunse Blaine e poi si limitò ad osservare le sue spalle irrigidirsi. “Voglio spiegarti cos'è successo.”

“Non sono sicuro di volerlo sentire” Kurt disse a bassa voce guardando il pavimento.

“Per favore, Kurt,” disse Blaine. “Per favore, solo ascoltami. E’ stato tutto un enorme malinteso.”

“E’ abbastanza difficile crederti quando ci sono foto delle tue labbra attaccate a quelle di Sebastian” fece notare Kurt con la voce roca.
 
“Non è come sembra” rispose Blaine e poi fece una pausa. “Sembra un clichè, ma è la verità”.
 
“Allora questa è la tua occasione Blaine” gli disse Kurt. “Dimmi cos'è successo.”

“Quella notte sono uscito con i ragazzi, come ti avevo detto,” iniziò Blaine e Kurt annuì. “Non mi stavo divertendo – non era proprio il mio genere di posto  e poi mi mancavi” le labbra di Kurt si innalzarono un pochino, come se stesse sorridendo e per la prima volta dopo mesi Blaine si sentì speranzoso. “Sono andato nel parcheggio per tornare a casa e Sebastian mi ha seguito.”

Blaine sospirò, voltando il viso e fissando il giardino nel retro della scuola dove vide il resto dei Warblers: a quanto pare stavano firmando autografi. “In pratica mi ha raggiunto e poi mi ha baciato contro il mio volere.”
 
Kurt fece un verso e quando Blaine si voltò a guardarlo aveva una strana espressione. “L’ho spinto via e abbiamo discusso. Me ne sono andato a casa, da solo” continuò “Stavo per dirtelo, ma non sapevo come fare – e se non mi avessi creduto?” Blaine scosse la testa. “Sono stato uno stupido – se solo te l’avessi detto, non sarebbe successo niente di tutto questo.”
 
Una singola lacrima scivolò lungo la guancia di Kurt. Blaine si fece coraggio e allungò la mano per asciugargliela. Considerò positivo il fatto che il ragazzo lo lasciò fare. Poi gli prese la mano e se la portò al petto. “Sebastian non significa niente per me,” continuò con voce rotta. “Ti amo.”

Kurt lo fissava in silenzio con gli occhi pieni di lacrime.

“Per favore, Kurt,” lo implorò Blaine. “Dì qualcosa.”
 
*


“Mi dispiace,” disse infine Kurt. “Mi dispiace, Blaine.”

“Sei dispiaciuto?” chiese Blaine confuso. Kurt stava cercando di parlare, ma era troppo turbato e faceva fatica.

“Avrei dovuto ascoltarti, e…”

“Hey, abbiamo entrambi la nostra parte di colpa” lo interruppe Blaine e Kurt annuì tirando su con il naso. Blaine gli strinse la mano e poi la portò alle labbra baciandogli le nocche. Kurt non riuscì più a trattenersi e si lasciò prendere finalmente da quell’istinto che aveva avuto da quando aveva visto Blaine sulle scale: si lanciò verso di lui abbracciandolo stretto.
 
“Da oggi in poi dobbiamo prometterci che parleremo sempre di tutto” mormorò Kurt e Blaine annuì. “Anche delle cose difficili”.
 
“Soprattutto di quelle” acconsentì Blaine. Non seppero effettivamente per quanto tempo rimasero abbracciati, ma a un certo punto sentirono le voci di Nick e Jeff e si separarono.
 
“Odio dover interrompere questa situazione così romantica ragazzi, ma la campanella sta per suonare e questa scala tra poco sarà affollata” disse Jeff. “E dobbiamo ancora trovare un hotel per stasera.”
 
“Devo andare” disse Blaine. Kurt sospirò ma annuì. Suo padre l’avrebbe ucciso se avesse saltato scuola, soprattutto per stare con Blaine. “Ci vediamo più tardi?”
 
“Si, ti prego” rispose Kurt e poi diede un bacio veloce a Blaine. Era da troppo tempo che le loro labbra non si toccavano e Blaine ne approfittò per approfondire il bacio. Kurt inclinò il capo e afferrò il colletto della camicia di Blaine di riflesso. Si separarono di colpo quando sentirono il suono della campanella alle loro spalle.
 
Kurt fissò Blaine negli occhi. “Non ti dirò mai addio” promise con la voce tremante e poi Blaine si allontanò tra la folla “Mai.”

 
*


Kurt era in salotto e stava per andare fuori di testa. Era stato l’oggetto d’attenzione di tutta la scuola per tutto il pomeriggio. Diversi studenti si erano avvicinati a lui domandandogli come facesse a conoscere Blaine Anderson. Kurt aveva evitato tutti e tra una lezione e l’altra si era reso conto che la Blaine gli avrebbe causato diversi problemi, soprattutto con i media.

Chiamò immediatamente il padre, e nonostante Burt avesse ancora qualche dubbio sulla sua riconciliazione con Blaine, concluse la chiamata dicendo la decisione spettava a loro. Kurt sospirò e si diresse direttamente verso il computer entrando nella mail in twitter e creando un nuovo account di Tumblr: se fosse diventato famoso per lo meno voleva sapere cosa ne pensava la gente di lui.
 
Dopo una veloce ricerca nelle tag di tumblr si immobilizzò.
 
 
C’erano delle immagini da youtube. Qualcuno aveva registrato l’esibizione dei Warblers e l’aveva messa online.
 
Era relativamente divertente. I fan stavano già impazzendo per questo video, da quello che poteva notare.


Poi sentì il cellulare suonare, così rispose:

“Ciao,”

Ciao,” disse Blaine. “Sto venendo da te.

“Ottimo, perché abbiamo parecchie cose su cui discutere.”
 
*


Blaine bussò alla porta con le farfalle nello stomaco. Kurt l’aprì dopo un momento e i due rimasero a fissarsi. Blaine si mosse d’istinto facendo un passo in casa e trascinando l'altro in un bacio disperato. Kurt fece un suono sorpreso contro le sue labbra ma gli avvolse le dita tra i capelli. Blaine lo spinse indietro e chiuse la porta, poi invertì la posizione e spinse Kurt contro questa.
 
“C’è qualcuno in casa?” domandò contro la sua bocca e Kurt scosse la testa. Blaine tornò allora ad occuparsi ancora delle sue labbra ma poco dopo si allontanò per prenderlo per mano e condurlo verso la stanza al piano di sopra.
 
Entrarono in camera e Blaine diede a malapena il tempo a Kurt di chiudere la porta a chiave che l’aveva già preso tra le braccia e lo stava baciando. Dopo non molto si tolsero i vestiti e Blaine si trovò sopra a un Kurt totalmente nudo sdraiato sul materasso, e si sentì parecchio agitato. Kurt lo stava guardando con gli occhi sbarrati. Era la prima volta per loro senza nessun vestito addosso. Si posizionò tra le gambe di Kurt che gemette quando si mosse contro di lui. Riusciva a sentire Kurt duro contro la sua pelle, ed era quasi troppo.

Era passato troppo tempo.

Si mossero uno contro l’altro, boccheggiando e ansimando fino a quando non vennero entrambi tra i respiri rotti.


*


Blaine uscì dal bagno totalmente vestito e lavato e Kurt gli sorrise timidamente. Era seduto davanti al pc pronto a mostrargli il video della sua serenata. Blaine attraversò la stanza e lo baciò prima di guardare lo schermo.

“YouTube, huh?” commentò. “Ero sicuro che sarebbe successo.”

“Non sei preoccupato?”

“Tu lo sei?” Blaine lo fissò. “Ora tutti sapranno chi sei.”

“E quindi?” Kurt alzò il mento altezzoso. “Posso affrontare questa cosa.”

“Sul serio?” domandò Blaine. “Non è sempre tutto rose e fiori.”

“Lo so,” rispose in un soffio Kurt. “Ma se mi permette di stare con te, allora ne varrà la pena.”

“C’è… c’è una cosa che possiamo fare per evitare il peggio arrivati a questo punto” Blaine era nervoso. “Possiamo rilasciare un annuncio e dire che siamo solo amici”

“Noi siamo solo amici?” domandò Kurt, e questa era la domanda che lo aveva perseguitato per tutto il pomeriggio a scuola.

“E' quello che vuoi?” Kurt sentiva come il tono di voce dell’altro fosse esitante e scosse il capo.

“No,” rispose. “Ti amo.”

“Ti amo anche io,” Blaine lo baciò “E amo solo te”. Un suono provenne dal fondo della stanza e Blaine si spaventò. Kurt ridacchiò e poi si diresse verso la finestra. Alzò una copertina di Burberry e vide gli occhi di Blaine spalancarsi e poi il suo volto illuminarsi in un sorriso. “L’hai tenuto.”
 
“Sì” disse Kurt con un ghigno. “Non sono riuscito a darlo via così facilmente come tutto il resto. L’ho chiamato Pavarotti”. Per un attimo si mostrò combattuto. “Devo confessarti che ho buttato via la maggior parte delle cose…tranne l’I-pod. Quello l’ho rivenduto e ho donato i soldi ad un'associazione”.

“Vieni qui,” disse Blaine trascinandolo a sé. Kurt gli avvolse le braccia attorno al collo. “Ricordami che non devo mai più farti arrabbiare”. Lo baciò dolcemente e Kurt tremò. “Quanto tempo abbiamo prima che tornino i tuoi?”
 
“A sufficienza” sospirò Kurt contro le sue labbra e permettendo a Blaine di spingerlo di nuovo verso il letto. “Più che a sufficienza”.
 
   
 
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