Film > Le 5 Leggende
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Autore: Altair13Sirio    05/06/2014    1 recensioni
STORIA IN STATO DI MANUTENZIONE - CAPITOLI CORRETTI AD ORA: 7
"Sono passati tre anni da quando Pitch e Jack Frost hanno avvolto il mondo con la paura e il freddo. Da allora, la Terra è avvolta in un perenne inverno e tutti hanno paura. I Guardiani sono scomparsi. Nessuno crede più in loro. Questo perché bisogna vedere per credere, e nessuno li ha mai visti, a parte me!"
Un ragazzo viaggia attraverso il suo paese. Non sa dove va, né quando ci arriverà. Con lui la sua sorellina che cerca di educare e convincere del fatto che la paura non esiste. Vuole porre fine a tutto ciò. Questo vortice di paura deve finire! Sembrerebbe un'impresa impossibile, se non fosse per il fatto che lui ha un asso nella manica...
Genere: Avventura, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jack Frost, Jamie, Nuovo personaggio, Pitch, Sophie
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Jack puntò il bastone verso Jamie.
<< Sei ancora deciso ad andare avanti nel tuo viaggio. >> Disse l’Uomo di Ghiaccio. Jamie non perse tempo e fece apparire una falce. Si preparò a combattere. Jack prese quel gesto come un invito ad attaccare, e infatti un’ondata di ghiaccio si riversò contro di loro lì sotto.
Jamie si abbassò e cominciò a correre verso Jack, che però volteggiava in aria. Jamie lanciò la falce per vedere cosa sarebbe riuscito a fare con quella. Non molto, visto che Jack riuscì a schivare la lama con estrema facilità. Jamie preparò subito una lancia per affrontare Jack, ma lo Spirito se ne stava distante dagli uomini. Il bastone, puntato contro il ragazzo, sparò una raffica di ghiaccio. Jamie cominciò a correre in cerchio per evitare di essere colpito, ma sembrava che Jack stesse solamente tentando di farlo muovere. Non voleva colpirlo sul serio, ma solo allontanarlo dal resto del gruppo. Se ne accorse quando finì per creare dei muri di ghiaccio attorno a lui. Jamie era in trappola, e poteva vedere gli altri prendere le armi e prepararsi a rompere il ghiaccio. Jack si avvicinava a lui, ma non con fare minaccioso. Era sereno, e sembrava solo voler parlare da solo col ragazzo.
<< Fermi! >> Disse Jamie agli altri, provocando il loro stupore. Jack sorrise.
<< Vedo che hai capito. >> Disse lo Spirito con calma.
Jamie gli rivolse uno sguardo feroce. << Che cosa vuoi? >>
<< Parlare. >> Si limitò a dire Jack sedendosi su una roccia. << Non dirmi che non sei disposto a conversare, una volta tanto. >> Jamie guardò l’Uomo di Ghiaccio con sospetto, prima di rispondere.
<< Conversare, non negoziare! >> Fu la risposta secca di Jamie. Jack rise.
<< Certo, non ci proverei nemmeno. >> Biascicò l’uomo. Jamie era ancora armato, mentre Jack aveva posato il suo bastone distante da lui, forse per far capire di non avere cattive intenzioni. Rimasero in silenzio, il ché fece irritare Jamie.
<< Quindi che vuoi? >> Chiese alla fine il ragazzo.
Jack sospirò. << Siete davvero risoluti, voi. >> Alzò lo sguardo verso di lui. << Non vi arrendete mai, nemmeno quando rischiate la vita. >>
<< Non c’è altro che potrei perdere, ormai… >> Disse Jamie, sapendo di errare. Jack glielo fece notare.
<< E allora, tua sorella? La bambina che da tre anni proteggi più della tua vita? >> Jamie non seppe come rispondere. << E loro, invece? >> Disse indicando gli altri dall’altra parte del ghiaccio. << Loro non sono importati per te? >> Jamie si infuriò.
<< Perché mi stai dicendo questo? >> Chiese trattenendo il tono. << Non mi sembra che voi vi facciate tanti problemi a fare del male alla gente! >> Jack rimase in silenzio per un po’.
<< E’ qui che ti sbagli. >> Disse infine. << Io non voglio fare del male alla gente. A me non darebbe fastidio se la gente tornasse a vivere fuori dai rifugi, se le loro vite continuassero come se niente fosse… Vorrei solo che si ricordassero che io esisto. >>
<< Che in ogni momento puoi spazzarli dalla faccia della Terra? >> Lo incalzò Jamie. Jack sembrava deluso.
<< Per il momento, sembra piuttosto difficile farlo… >> Disse l’Uomo di Ghiaccio guardando Jamie con un sorrisetto. Si alzò e cominciò a camminare in cerchio. << Siete in sedici, tu e i tuoi amici. >> Fece il gesto di contare con le dita. << Tu, tua sorella, la ragazzina, quell’altro ragazzo, l’uomo con la giacca, quello senza un occhio, la donna misteriosa e tutti gli altri… >> Jamie lo guardò perplesso. << Sembrate quasi una compagnia teatrale: ognuno di voi ha il suo “ruolo”. >>
<< Che cosa intendi? >> Chiese Jamie vedendolo allargare le braccia.
Jack sorrise. << Tu sei “l’eroe”, colui che salverà tutti e che riporterà la pace nel mondo. >> Disse sorridendo. << Tua sorella è “la sorellina da proteggere”, che non abbandoni mai. >> Poi continuò. << La ragazza è la tua “fidanzata”, con cui hai stretto un patto. >> Jamie stava per ribattere, dopo aver sentito la parola “fidanzata”, ma Jack non gliene diede il tempo. << “Il giovane inventore”, quel ragazzino rimasto fuori dalla caverna. Abbiamo poi il “padre di famiglia”, che a me sembrerebbe tutt’altro! >>
<< Topo di Fogna è un uomo degno di fiducia! >> Esclamò Jamie, senza scomporre Jack, che continuò a parlare con calma.
<< “Il leader”, l’uomo con un occhio solo. Il tuo “mentore”, che è anche il suo vice, se non sbaglio. >> Stava parlando di Coniglietto di Pasqua e Kallisto. In effetti Jamie aveva pensato a Kallisto come un uomo di grande rispetto, ma anche di grande fiducia: il suo mentore. << C’è “l’eroe solitario”. >> E adesso stava parlando di Lupo Solitario. << “Il giovane intraprendente”. >> Quello era Runner. << “Il grosso simpaticone”, “il soldato burbero”. C’è poi “la donna scontrosa e risoluta”. >> Jamie si chiedeva cosa volesse dire con tutti quei giri di parole. << “Il lottatore”, “il cecchino”… >> Lo guardò negli occhi. << “L’uomo sal passato oscuro” e “l’eroina de gruppo”. >> Jamie si sentì oppresso dallo sguardo di Jack. << Non è così che l’hai chiamata, Nightmare? >>
<< Come fai a saperlo? >> Chiese Jamie scontroso.
Jack non esitò a rispondere. << Pitch può vedere gli Incubi della gente. Tu hai sognato di ripetere quella notte in quella città dei ribelli. >> Lo sapevano. Sapevano del loro incontro con Carter e la sua gente. Jamie notò l’espressione di Jack. Sorrideva, di fronte alla sua incertezza. << Abbiamo sempre saputo tutto. Se credi che l’aggeggio del tuo amico abbia funzionato, è solo perché noi non abbiamo ritenuto necessario attaccare quella gente. >> Ma Jamie non si lasciò convincere da Jack. Quello sospirò deluso. << Purtroppo c’è ancora qualcosa che non capiamo… >>
Che vuole dire? Jamie pensava che Jack e Pitch sapessero tutto su di loro, dato che lo Spirito aveva appena affermato di poter leggere gli Incubi di tutti loro.
<< Pitch non riesce a vedere gli Incubi di un paio di persone nel vostro gruppo. >> Disse Jack. << E una di loro è la più importante, secondo lui. >> Fatina dei Denti. Non poteva essere nessun altro! La donna non poteva provare paura, dunque la notte non poteva avere Incubi. In realtà per Jamie quella fu una sorpresa, ma si aspettava qualcosa del genere. E l’altra persona invece chi poteva essere? Nessun altro era come la donna. A meno che lei non stesse proteggendo qualcuno con i suoi poteri, durante la notte, ma in quel caso, chi?
Sophie. Fu il nome che prese forma nella sua testa subito dopo essersi posto la domanda. Era chiaro che Fatina dei Denti avesse a cuore la vita di sua sorella, e quindi grazie ai suoi poteri aveva deciso di proteggere la bambina anche durante la notte.
<< Tu non sai niente, vero? >> Chiese Jack. Jamie lo guardò con uno sguardo quasi deluso; non si sarebbe aspettato di sentirgli chiedere una cosa simile. << Ehi, non guardarmi così! >> Sbottò quello. << Stavo solo chiedendo… >>
Jamie aveva ancora la lancia in mano. Non voleva più ascoltare lo Spirito; aveva sentito abbastanza. Non sapeva se Jack avesse parlato senza pensarci, oppure se avesse un secondo scopo, dietro tutto questo, ma sapeva che adesso doveva fare delle domande a qualcun altro. Strinse le dita attorno alla lancia e la fece roteare in aria, mancando di pochi centimetri la testa di Jack.
<< Abbiamo finito di parlare! >> Disse Jamie. << Ora preparati a pagare! >>
Jack sembrò confuso, ma sotto la sua espressione, Jamie vide un mezzo sorriso. Questo lo fece andare ancora di più in collera. Abbassò la lancia vedendo Jack schivarla con facilità e afferrare il bastone. Con un gesto agile disarmò Jamie e lo prese con il bastone, avvicinandolo a sé.
<< Un’ultima domanda: come fai a fare quello che fai? >> Jamie lo fissò intensamente negli occhi, non disse nulla; per tutta risposta fece apparire un coltello e lo ferì di striscio al fianco. Jamie urlò agli altri di distruggere il ghiaccio; detto questo si gettò a terra.
Una pioggia di proiettili distrusse i muri di ghiaccio creati da Jack e Jamie poté allontanarsi dallo spirito.
<< Ti ha ferito? >> Chiese Kallisto. Jamie scosse la testa.
<< L’ho colpito io. >> Jack era stato preso alla sprovvista dall’attacco di Jamie, e ora si reggeva con il suo bastone. Guardava il ragazzo con un misto di disprezzo e odio, e Jamie ricambiava con sguardo di sfida.
<< Non si può ragionare con voi… >> Mormorò Jack scuotendo la testa. Da un anfratto alle sue spalle schizzarono fuori degli Incubi che attaccarono la Squadra. Jamie fece apparire un martello e cominciò a colpirli ovunque ne vedesse. Poi vide roteare una grossa falce e passare a pochi centimetri dalla sua testa. Vide Pitch, comparso dall’ombra, che l’aveva appena scagliata, forse sperando di intimorirlo. Sentì un urlo. Jamie si voltò subito, riconoscendo la voce di sua sorella. La falce si avvicinava alla piccola Sophie, e lei era rimasta impietrita dallo spavento alla vista di quella grossa lama farsi sempre più vicina a lei.
<< SOPHIE!!! >> La lama sfiorò la guancia destra della bambina, che rimase immobile, la bocca semiaperta, in attesa del peggio.
Quando la falce cadde a terra fece un rumore metallico e smise di avanzare. Jamie corse da sua sorella, che adesso ricominciava a respirare.
<< Sophie, stai bene?! >> La bambina però non rispondeva. Sembrava che vedesse ancora l’enorme falce davanti a sé. Jamie esaminò il taglio. Le attraversava tutta la guancia in orizzontale, ma non era niente di grave; sarebbe rimasta solo una piccola cicatrice. Il ragazzo prese la falce di Pitch e si voltò infuriato. Lanciò un urlo di rabbia e si scagliò verso l’Uomo Nero, la cui espressione non fece altro che farlo imbestialire di più. A pochi metri da lui, Jamie spiccò un salto levando alta la falce e abbassandola con uno strattone.
Pitch afferrò la falce dove la lama non poteva ferirlo tirando a sé l’arma, scagliò Jamie lontano, facendolo sbattere con la schiena a una parete.
<< Possiamo andare? >> Chiese Jack visibilmente infastidito. Pitch alzò un dito. Dal palco al piano superiore venne fuori l’enorme massa di sabbia nera: l’Ombra di Pitch. Ignorando tutti gli altri che gli sparavano contro, l’Ombra si diresse verso Fatina dei Denti. La spinse sollevandola e facendola scontrare con un muro. La donna lottò con tutte le sue forze per fermarla, ma sembrava non poterci riuscire. Jamie vide il suo viso: era proprio come quella volta nell’automobile, quando avevano incontrato l’Ombra di Pitch per la prima volta. Fatina dei Denti stava soffrendo.
Con uno sforzo, Jamie si alzò da terra e corse verso la donna, schivando gli Incubi che gli si paravano di fronte.
Arrivò accanto a lei. La vedeva stringere i denti e tenere lo sguardo basso, con le mani protese e l’Ombra a pochi centimetri dai suoi palmi. Una luce bianca scaturiva da essi.
<< Fatina dei Denti! >> Chiamò lui, ma lei sembrò non sentirlo. Jamie si rattristò. << Lasciati aiutare… >> Allungò piano un braccio verso di lei e posò la mano sulla sua spalla. Una scarica elettrica gli attraversò il corpo in un istante, così da fargli ritrarre il braccio. Jamie maledisse sé stesso per quel gesto e riprovò a toccare la donna. Sembrava però che lei non volesse che lui lo facesse. Riuscì a girare lo sguardo verso di lui e a chiedergli con gli occhi di andare via. Gli stava chiedendo di non farlo. Ma Jamie non si mosse.
<< Io resto qui! >> Disse. In quell’istante prese la mano della donna. Jamie sentì di nuovo la scossa elettrica, ma questa volta si costrinse a rimanere accanto a Fatina dei Denti, stringendole la mano con forza. Lei aveva bisogno di lui, anche se non voleva ammetterlo.
Fatina dei Denti era grata a Nightmare per non essersi arreso, ma se fosse continuata così a lungo, il ragazzo non avrebbe resistito al dolore. Doveva sbrigarsi. Fu uno sforzo immane: Fatina dei Denti riuscì a trovare la forza per contrastare l’Ombra di Pitch. Grazie al ragazzo, il dolore era diminuito, e lei poteva concentrarsi di più sull’enorme Incubo.
Furono istanti interminabili. Jamie cominciava a urlare per soffocare il dolore e Fatina dei Denti era di nuovo sull’offensiva. I suoi occhi dicevano chiaramente all’Ombra di Pitch: “non avrai nessuno di noi, stasera!” La luce era fortissima, e anche il frastuono; Jamie strizzava le palpebre, al contrario di Fatina dei Denti, che teneva gli occhi spalancati per lo sforzo.
Ci fu un’esplosione e l’Ombra di Pitch si ritirò nell’oscurità, disperdendosi in tanti granelli di sabbia nera. In quell’istante, anche i due Spiriti se ne andarono, forse delusi, o magari divertiti…
Jamie e Fatina dei Denti erano spinti alla parete. Jamie stringeva la mano della donna; lei aveva in viso un sorriso beato. Sembrava che fosse scoppiata una bomba proprio da dove si trovavano loro, e i loro vestiti erano bruciacchiati e strappati.
Coniglietto di Pasqua e gli altri si precipitarono da loro. Luna era in testa. Tra le varie domande che gli furono rivolte gli fu chiesto se potessero camminare e se stessero bene; sia Jamie che Fatina dei Denti avrebbero voluto rispondere di sì, avrebbero voluto dire di poter camminare da soli, ma si sarebbe trattato di una bugia… Non riuscivano neanche a muovere le braccia. Alla fine furono sollevati portati indietro in braccio.
Jamie era euforico, nonostante non lo facesse vedere. Si sentiva forte, anche se in quel momento non sarebbe riuscito a fare niente. Sentiva di poter aiutare tutti quanti, perché proprio in quel momento aveva aiutato Fatina dei Denti ad alleviare il suo dolore. Sapeva che anche la donna si sentiva così. Sapeva che l’euforia di aver contrastato l’Ombra di Pitch era grande. Si scambiarono occhiate fiduciose, mentre venivano trasportati.
Erano in grado di vincere, insieme.
   
 
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