Quell’immagine aveva qualcosa di familiare, non ci si poteva sbagliare.
La guardò con più attenzione.
Rappresentava un tramonto da manuale, con tutti i toni caldi che l’occhio umano riusciva a percepire.
Ciò che stonava in questa atmosfera da fiaba erano i soggetti.

Se si guardava agli abiti, ai capelli e al trucco, si sarebbe potuto pensare a graziose fanciulle. Ma le gambe pelose, le mani troppo grandi e i visi rozzi e spigolosi, spesso con un accenno di barba male o poco rasata, in contrasto con vivaci e sgargianti rossetti, non lasciavano molti dubbi: erano uomini allegramente abbigliati da donne.

E come tali si atteggiavano, immortalati in quella foto che stava iniziando a far sudare freddo uno Spadaccino di nostra conoscenza. Infatti, Zoro gardava fissamente un solo soggetto: più esile degli altri, coperto di un vestitino rosa tutto volants, un biondino sorrideva con gli altri.
Anche lui era pesantemente truccato e mostrava orride gambe ricoperte di allucinante pelame maschile. Ma erano due particolari che sconvolgevano il ragazzo: una sigaretta tra le labbra rosse ed un singolare sopracciglio che formava un voluttuoso ricciolo ad una estremità.

Era il cuocastro, nessun dubbio.

Ancora immobile con la fotografia in mano, Zoro non si accorse che davanti alla porta chiusa male, Nami era passata una prima volta, lanciandogli un’occhiata distratta; al secondo transitare, scorgendolo ancora in quella posizione, la ragazza si insospettì e si fermò sull’uscio. Lui non si era ancora accorto della sua presenza ed era strano, per uno coi sensi all’erta come Zoro, così, presa dalla curiosità, gli si avvicinò in silenzio, per sbirciare.
Si porse, guardò la fotografia, sgranò gli occhi e disse, sconvolta: -Ma quello sembra Sanji!- esclamò, facendo sussultare lo Spadaccino per lo spavento.








NdA: Doveva essere un'unica lunga storia completa, ma seppur pronta come tutto ciò che pubblico, oggi non ho il tempo per digitalizzare il resto... pazientate, finirò al più presto. Grazie a chiunque segua. :*