Panchine
Yamato e
Jun
“YAMATUCCIO!!!Che fortuna!”
16
dicembre.
Yamato
riapre gli occhi, mettendo a fuoco i capelli bordeaux di una ragazzina
esagitata davanti a lui.
Un
attimo.
I
capelli bordeaux.
Più
agitazione.
Più
voce salita di 2 ottave.
Risultato
= Jun.
“Ciao
Jun...Come mai qui?”
Entusiasmo
misurato, se non assente.
“Passavo!”
Per come l’ha detto, sembra che l’ abbia pedinato per
una vita, l’ abbia spesso visto lì e abbia scelto il momento più opportuno per
avvicinarlo.
E forse questa
ricostruzione non è del tutto dissimile dalla realtà dei fatti.
“Ah”
“Fa
un po’ freschino, eh?”
“Bè,
tra 9 giorni è Natale.”
“Oh,
Yamato, non ci avevo pensato! Rendi sempre le cose molto più
facili!”
“Ti
ho dato la stessa informazione che poteva darti un
calendario, cosa c’è di tanto straordinario in questo?”
Ok,
non vorrebbe risultare così acido, ma davvero non ci
riesce.
Quella
ragazza s’inventa ogni cosa pur di piacergli.
Non
sapendo che gli piace un’altra.
“C’è
di straordinario che ti sto parlando in quest’atmosfera così romantica!”
Gli
si avvicina, stritolandolo in un abbraccio.
“Jun!!”
Yamato l’allontana, infastidito.
“Scusami,
ho fatto qualcosa che non va?”
Lui
la guarda quasi con disprezzo.
Poi sospira.
“Dev’essere
penoso.”
“Cosa?”
Jun
sinceramente non capisce.
È
seduta lì, col suo amore. Può toccarlo,
ha l’onore di parlargli,Yamato scoprirà da un momento all’altro che sì, lei è
sempre stata sua, quell’idiota del suo primo amore
non contava nulla al confronto e che sì, era completamente a sua disposizione
per tutto...
e lui se n’esce con
una frase del genere?
“Cosa è penoso?”
“Non l’hai ancora capito, Jun?”
Lei
sospira.
Lo
sapeva che la sua migliore amica aveva ragione.
La
ragazza con i capelli rossi che popolava i sogni di Yamato
era Sora, non lei.
Ed è Sora ancora
adesso, sempre e solo Sora, che preme a Yamato. Sempre lei, solo ed
esclusivamente lei.
“Sarei
penosa perché ci provo ancora? Perché non mi arrendo?”
La
voce le esce rotta, a fiotti violenti.
“I know you don't love me no more
No more ah no more
I don't wanna be hurt any anymore no no more
Ain't no use in me cryin’
now”
“Hai
sempre saputo che non ti amo.”
Come
sa ferire, quella voce angelica.
Yamato
si morde un labbro.
Nonostante abbia sempre
considerato Jun una palla al piede, quasi gli dispiace deporre per sempre le
sue speranze.
Jun
si sforza di non piangere.
Sarebbe
totalmente inutile e...penoso.
Che
brutto quest’aggettivo, in riferimento all’amore.
“Bè,
speravo potessi cambiare idea…Sono una sciocca, lo so.”
“Non l’ho mai pensato.”
“Bugiardo.”
Yamato
la guarda attentamente, rendendosi conto di come sia umana anche lei.
“Everything I did, you put me down
I don't want you no more baby
Ain't no use in you hangin’ round”
“Ok,
sei sempre stata un po’…come dire…Ossessionata.”
“Forse
è dir poco. Fanatica. Bè…ti adoro, Yamato. Mi piaci da morire.”
Jun
abbassa la testa, il volto rosso quasi come i capelli.
Sebbene
sia palese, non l’ha mai detto...così.
“Lo
immaginavo. E ti ringrazio dell’assurda considerazione che hai di me, ma...”
“Non volevo passare inosservata.” sussurra
Jun. “Non volevo essere una delle tante
fan.”
“Posso garantirti che ci sei riuscita benissimo.”
“Almeno in questo.”
“Se non ti amo, non è colpa tua. Sono io
quello contorto.”
“Tra voi digiprescelti ve la battete.”
Yamato sorride.
Ha
provocato un sorriso in Yamatucc…No, contegno!!
“Ti ho fatto
sorridere.”
“Missione compiuta. Vedi, in fondo non
stiamo male, come amici.”
“Ah certo, vallo a dire tu al mio cuore di essere solo
tua amica.”
Yamato
la osserva in silenzio.
“Non
ti avevo mai vista così.”
“Così come?così bella?”
Yamato
deglutisce, sconcertato.
“Così
seria.”
“Oh.”
La sua allegria è svanita.
“Bè,
suppongo che da parte tua sia un complimento.”
“Diciamo. Immagino tu voglia una risposta alla
tua...dichiarazione.”
“Non
è scontata, la tua risposta?”
“I know you don't want me
no more
No more ah no more
And with someone else
Lovin you more, lovin you
more
Ain't no use in me cryin now
If weren't for you I won't be down
Cause you don't want me no more baby
Ain't no use in you hangin
round”
“Bè…Sì,
forse sì. Scusa.”
“Lo
sapevo, Yamato. Come mio fratello sapeva di Hikari...Proprio un bel destino
familiare.”
“Pensavo ti piacesse anche il fratello di Jyou.”
“Mai quanto te. Sei stato, no, sei ancora la mia prima vera cotta.”
“Sono
ancora?”
“Ti confesso che non mi ero trovata mai a parlarti
così, a cuore aperto. Ovviamente non ci speravo. Questa chiacchierata insieme a te
mi sta facendo innamorare di più.
Cavolo.”
Jun deglutisce,
triste.
È da
masochisti, continuare così.
“Mi
dispiace, Jun. Ma non posso davvero…Non posso contraccambiarti.”
“Già,
tu ami la ragazza dai capelli rossi.”
“Anche tu hai i capelli rossi.”
“Oh
sì, ma a lei sono più chiari. Lei è più bella.”
“Lei
è...”
Yamato
si zittisce, cercando di catturare in poche frasi l’essenza di un sentimento.
“Ogni
minima cosa che fa è magica. Anche se mi fa ciao con la mano.
Anche se è arrabbiata con l’ombrello che non la protegge
abbastanza. Anche quando ha le occhiaie perché non ha dormito per un
compito in classe, dovendosi preparare anche per Taichi.”
“Sei
nella mia stessa fase, quella più pericolosa.”
“Fase?”
“Certo.
La prima fase prevede che tu t’interessi a questa persona. Che in qualche
modo non ti sia indifferente. Poi nella seconda fase
cerchi di capire se ti piace davvero. Se avete interessi in comune. O se è così maledettamente bella da permetterti anche di non trovarli,
gli interessi. Qui ci sono due diramazioni:
o, come me, continui con la cotta senza
speranza, oppure diventi amico della persona in questione.
La terza fase consiste proprio in questo: non ten e accorgi nemmeno, quando ci entri, sai?
Alla fine,
ti sembra sempre la seconda. Nel
mio caso, sei perso, completamente perso. Nel tuo caso,diventi
sempre più amico del soggetto in questione. Finchè
non ti chiedi se è davvero amicizia che vuoi. Così si entra nella
fase 4: da parte mia, ci sono due possibili soluzioni, la dignità si
sveglia e tu ti riprendi, oppure continui per un bel po’. Per te, invece, le
cose stanno meglio. Chi ami ti resterà comunque come
amico. Nel mio caso non ho nemmeno questo conforto.”
Jun
ha completato di sciorinare la sua interessante teoria.
“Non
sono ammesse eccezioni?”
“Certo,
questo era solo un modello in generale.”
“I know you don't love me
no more
No more no no more
I don't wanna be hurt any anymore anymore
I have loved so hard everything I did was no joy
Since I can't love you right baby
I don't have to love you at all”
“Ti ho amato
davvero.”
Così.
Questo
cambiamento improvviso di argomento sgomenta Yamato.
Lui
si gratta la fronte, imbarazzato.
“Forse
è meglio se...”
Lui
si alza, indeciso.
“Non te ne andare.”
“Non
ti fa bene starmi vicino. Dovresti odiarmi.”
“Non hai fatto nulla che potesse fomentare il mio odio nei tuoi confronti.”
“Bè, ti
ho detto che eri una fanatica.”
“Semplice e pura verità.”
“Cosa devo fare per farmi odiare?”
“Non andare da Sora.”
“Allora
non mi odierai. Da Sora prima o
poi dovrò andare. Dovrò parlare. Non so come, né quando, però...”
“Potreste
vedervi qui, no?”
“Cosa?”
“Dalle
appuntamento qui. Capirà subito, se non l’ha già
fatto.”
Spenta,
la sua voce ridacchia quasi.
Ora
è lei a dire a Yamato quello che deve fare con l’altra?
Che buffo.
“Dici?”
“Non puoi aspettare il destino. Devi anche creartelo
tu. Magari non pedinando le persone per anni prima di parlare loro.”
“Davvero
l’hai fatto?”
Jun sorride.
“So più
cose di te
di tua...di tuo padre.”
“Sai anche che i miei sono separati?”
“So
tutto di te. Tranne come fare a conquistarti.”
Un
sorriso amaro piega la bocca della Motomiya.
“I know you don't love me no more
No more ah no more
I don't wanna be hurt any anymore anymore
I have loved so hard everything I did was no joy”
“Posso
sempre studiare però.”
“Sono cose che non s’imparano.”
“Sai perché ti ho amato?”
“No, ovviamente.”
“Perché sembravi così...diverso. Non te la credevi come gli altri. Eri
distante. Sembrava portassi un grande dolore. Così ho
indagato. Ho scoperto la tua storia. Ho persino rivalutato mio fratello perché
era amico di tuo fratello, diciamo. E
sono sfociata in una cotta senza pari. Mi dispiace se...”
“Non fa niente. Grazie per avermi illuminato. Non sei mai stata una delle
tante, nel bene e nel male.”
“Non mi sbagliavo, Yamato Ishida.”
Jun
singhiozza piano.
Fa
comunque troppo male.
Anche
se si sente così grande ora. Così matura.
Yamato,
imbarazzato, le accarezza una spalla.
“Non
sono io il degno amore a cui devi parlare dolcemente.”
“Difficile da credere.”
“Posso
immaginarlo, Jun.”
“Grazie
per essermi stato a sentire.”
Yamato
si alza, in automatico.
“Devo
tornare a casa. Magari compongo una nuova canzone...ora però non mi sparire dai
concerti, eh. Come farei senza la mia prima cheer
leader?”
Jun
gli rivolge uno sguardo colmo di gratitudine.
“Ci
sarò sempre, per te!”
Ok, questo è ancora un cap per DarkSele.
A un anno dal primo cap di questa fic,
eccomi (solo) col quinto.
Non ho molto da dire, se non AUGURI alla mitica Roby e grazie a
chi segue questa storia.
Perdonatemi se scappo...Posso solo aggiungere che questo cap
l’ho sentito mio come non mai. Jun qui sono decisamente
io. In tutto.
Spero solo che le cose d’ora in poi vadano
in meglio, anche se, ad essere onesti, già molto sta cambiando. Forse Takeru è
arrivato(vero Sae?XD), chissà.
Alla prossima!
HikariKanna
Ps:la canzone è di Cher,
I know(you don’t love me). Ditemi se volete la traduzioneJ