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Autore: Yumeha    06/06/2014    7 recensioni
[Dal Capitolo 3]
[...] Un boato, una forte esplosione e infine delle grida.
Mi alzai di soprassalto, cercai di mantenere la calma e scendendo dal letto mi avvicinai alla porta. Le luci erano accese, persone che correvano ovunque. Peccato che non tutte le persone che vi erano all’interno, appartenevano alla mia casa. Figure incappucciate di bianco inseguivano i miei domestici, alcuni venivano presi e portati in camere dove si sentivano grida, altri uccidevano sul posto.
In preda al panico chiusi la porta a chiave, rimanendo così bloccata in quella stanza. La salivazione a zero, la gola secca, le gambe di piombo e il battito accelerato. Questo era tutto quello che sentivo, insieme al rumore delle grida, di vetri infranti ed esplosioni. Mi voltai e disperatamente cominciai a tastare ogni piastrella, ogni mattone, cercando un’uscita segreta.
«Oh, andiamo.» dissi fra i denti.
Poi mi venne un'idea. Presi la chiave dorata della Vergine e sicura di me stessa la brandii davanti a me. […]
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Natsu/Lucy, OC, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Intrusi.

Capitolo 3 ~

Dopo quello che mi disse Speth, non indugiai oltre e preparai la mia valigia. Cercai di metterci quanto più potesse servirmi, cacciandoci dentro praticamente tutto il mio armadio. Per la prima volta, ebbi bisogno dei soldi, così andai alla grande cassaforte della casa e presi un somma abbastanza alta per potermi permettere la vita fuori da qui. Dovevo mettere in conto anche la possibilità di comprare una casa, d’altronde non potevo sapere se mi avessero assunta subito per un lavoro.
Presi i soldi, tornai in camera mia e misi anche quelli in valigia. Quando presi l’estremità per chiudere, dovetti buttarmici sopra per riuscire a bloccare la serratura. A vedere il mio bagaglio temei che scoppiasse da un momento all’altro. Nascosi anche quello sotto al letto, togliendo la scatola vuota e accantonandola in un lato remoto della stanza. Ovviamente tutte le cose che avevo trovato in soffitta erano finite in valigia. Tranne le mie chiavi, da cui non avevo intenzione di separarmi.
Quando Anna mi venne a chiamare per la cena, scesi velocemente, ingoiai tutto alla velocità della luce e con la stessa rapidità con cui ero venuta, me ne andai. Tornai in camera mia, preparai i vestiti che avrei indossato la mattina seguente e indossai il pigiama. Consisteva in una canotta con spalline sottilissime e un pinocchietto. Era delicato, di un rosa quasi trasparente. Mi legai ugualmente in vita il mio – ormai sacro – marsupio e andai a dormire. Prima di chiudere gli occhi impostai la sveglia e poi mi abbandonai sul cuscino con un sorriso sulle labbra.
 
Un boato, una forte esplosione e infine delle grida.
Mi alzai di soprassalto, cercai di mantenere la calma e scendendo dal letto mi avvicinai alla porta. Le luci erano accese, persone che correvano ovunque. Peccato che non tutte le persone che vi erano all’interno, appartenevano alla mia casa. Figure incappucciate di bianco inseguivano i miei domestici, alcuni venivano presi e portati in camere dove si sentivano grida, altri uccidevano sul posto.
In preda al panico chiusi la porta a chiave, rimanendo così bloccata in quella stanza. La salivazione a zero, la gola secca, le gambe di piombo e il battito accelerato. Questo era tutto quello che sentivo, insieme al rumore delle grida, di vetri infranti ed esplosioni. Mi voltai e disperatamente cominciai a tastare ogni piastrella, ogni mattone, cercando un’uscita segreta.
«Oh, andiamo.» dissi fra i denti.
Poi mi venne un’idea. Presi la chiave dorata della Vergine e sicura di me stessa la brandii davanti a me. «Apriti porta della Vergine, Virgo!» Davanti a me apparve la figura di una bellissima ragazza, vestita da maid. Capelli corti e lilla, con grandi occhi azzurri.
«Mi ha chiamato, principessa?»
«Virgo, scava una buca che mi permetta di uscire da qui.»
Nel frattempo sentii una voce maschile urlare da dietro la mia porta. «Ehi ragazzi, qui c’è qualcuno!»
«Cosa aspetti, allora? Sfonda la porta e uccidi chiunque ci sia.» ordinò qualcun altro.
Guardai il mio Spirito con occhi imploranti, ormai prossimi alle lacrime. «Virgo! Sbrigati!»
«Agli ordini, principessa.»
Lo Spirito cominciò a girare su se stessa, creando una buca. Immediatamente la ragazza mi afferrò il braccio e mi attirò a sé, portandomi all’interno. Virgo fece appena in tempo a richiudere la buca, che la porta venne sfondata.
Sentii il cuore schizzarmi in gola, mentre la ragazza mi tappò la bocca. Mi voltai verso il mio Spirito e quest’ultimo, tolse la mano e mi fece cenno di tacere, subito dopo riprese a scavare. Mentre lei continuava io raddrizzai le orecchie nel tentativo di captare qualche conversazione.
«Sei un idiota! Te la sei fatta scappare!»
«No.» iniziò la voce maschile che avevo udito prima. «Sento il suo odore, è ancora qui.»
Sentiva il mio odore? Strabuzzai gli occhi.
Percepii dei passi sopra la mia testa, finché non si fermò.
«È esattamente qua sotto.»
Sbiancai. Mi voltai verso Virgo, ma di lei non vi era più traccia. In compenso al posto suo, c’era un’enorme galleria. Lei doveva essere poco più avanti. Cominciai a incamminarmi.
«Meno male, vedi di trovarla allora.»
«Ohi, ma chi sei tu per darmi ordini?!» sbottò la persona che aveva detto di sentire il mio odore.
Approfittai della loro distrazione, proseguendo. Nell’andare, vidi Virgo tornare indietro. Si stava occupando di richiudere tutto. Pensai quanto fosse eccezionale quella ragazza. Le sorrisi e lei ricambiò. Quando vidi i raggi lunari, capii che mancava ormai poco.
Uscii e mi assicurai che il mio Spirito tornasse nella mia chiave. Avvicinai l’oggetto dorato alle labbra e la ringraziai mentalmente. Subito dopo, mi feci strada per il grande giardino della mia tenuta.
Era ancora notte fonda a giudicare dall’intensità del buio. La luna era alta e piena, mentre le stelle sembravano proteggermi dall’alto donandomi tranquillità. Anche se poi così tanto tranquilla non dovevo essere. Mi voltai e vidi la mia casa in fiamme. Io ero scappata mentre gli altri no. Mi sentivo uno schifo.
Appena sentii delle grida, cominciai a correre. Non erano dei miei domestici, ma di quelle persone che erano venute a distruggere la mia casa. Stando alla conversazione avuta da quelle due persone nella mia stanza, stavano cercando me. E probabilmente il fatto di non avermi trovata li aveva fatti arrabbiare.
Ormai era da un po’ che continuavo a correre, sentivo il petto bruciarmi e le gambe diventare incredibilmente pesanti. Ero sempre stata veloce, ma in resistenza non ho mai dato molto.
Mentre correvo, inciampai, finendo con il viso per terra. Mi tirai su, mettendomi a sedere e guardai i palmi delle mani sbucciati, così come le ginocchia, naso e fronte. Non usciva molto sangue, però sono proprio quelli i tagli più fastidiosi e che bruciano di più. Soffiai sulle ferite cercando di darmi un po’ di sollievo, e mentre facevo ciò, non mi accorsi che dietro di me c’era qualcuno.
«Oh, eccoti qua!» disse una voce femminile.
Cacciai un urlo che probabilmente lo avevano sentito anche i morti sotterrati nel cimitero della città dietro la montagna . Con una mano sentii tapparmi la bocca, mentre l’altra mi tirava su e mi portava all’interno del boschetto.
Avevo talmente paura che ormai il mio corpo era diventato alla stregua di un sacco di patate. Non riuscivo a fare alcun tipo di movimento, ero totalmente rigida.
«Maledizione, io mi do da fare per trovarti e metterti al sicuro e tu ti metti a urlare?!» fece lei.
Cosa? Un attimo. Aveva detto metterti al sicuro?
Mi voltai e vidi davanti a me la figura di una ragazza di una bellezza mai vista. Era alta, fisico snello e atletico. Lunghi capelli lisci color verde smeraldo, gli occhi furbi erano color ambra, quasi simile a oro fuso. La pelle, perfetta, era olivastra. Indossava una magliettina a maniche corte che terminava poco più sopra dell’ombelico, color nero e un pinocchietto di jeans strappato.
«Non vuoi uccidermi?»
«No, io sono qui per trarti in salvo. Mi chiamo Eleanor e sono una maga.» disse facendomi un occhiolino.
«Come posso fidarmi dopo quello che ho visto poco fa?»
Lei fece spallucce. «A te la scelta. Puoi venire con me e scoprirlo, oppure andare da quel gruppo di Assassini.»
Sgranai gli occhi. «A-Assassini?»
«Papino non te ne ha mai parlato, vero?» disse sospirando. «E va bene, ti spiegherò io. Nel frattempo alzati e allontaniamoci da qui.» iniziò ad avviarsi verso l’uscita della mia tenuta, ma poi si bloccò e si voltò verso di me. «Oh, sempre che tu voglia venire con me.»
Mi alzai di scatto. «Vengo, vengo.»
Eleanor fece un sorrisetto divertito, poi iniziò a raccontare. «All’inizio il mondo magico, era difeso solo dalle gilde della luce, popolate dai maghi. Questi si occupavano di proteggere il nostro paese, svolgendo missioni. Alcuni di loro erano famosi e conosciuti persino oltremare. Eppure, qualcosa cambiò nel corso degli anni. Alcuni maghi, bramosi del potere e dell’oro, cambiarono i loro ideali, passando da gilde della luce a sette di Assassini. Svolgevano sì anche loro delle missioni, ma i lori lavori si avvicinavano di più a quelli delle gilde oscure. Però non potevano nemmeno essere definite tali, perché le persone si dedicavano solo alle missioni di assassinio. Non sappiamo chi fosse stato il primo a dare vita a questa nuova corrente, e questo sta a me e alla mia squadra da scoprire. Scovare quest’uomo e ucciderlo, senza pietà, esattamente come ha fatto lui con tutte le sue vittime. Una morte lenta e dolorosa, gli farò pentire di essere venuto al mondo, non mi fermerò nemmeno dopo aver udito le sue suppliche.» Rabbrividii sentendo la rabbia quasi palpabile della ragazza.
Almeno dopo questo racconto ero certa che Eleanor appartenesse ai buoni, o almeno, lo speravo.
Cercai di non voltarmi mentre camminavo, volevo evitare di sentire ulteriori esplosioni o vedere il fuoco avvolgere la mia casa. Pregai che Speth, Eido, nonno Bero e tutti gli altri, si fossero salvati.
Pensai che per cercare di mantenere il controllo su me stessa e non scoppiare a piangere, l’idea migliore era quella di distrarmi parlando. Così chiesi la prima cosa che mi passò per la testa. «Dove mi stai portando?»
«Nella mia gilda, ti addestreremo e diventerai una maga anche tu. Non so come tu abbia fatto a scappare, ma sei stata brava.» disse sorridendomi. «Visto che non sei ancora una maga, che tipo vorresti essere?» mi chiese curiosa.
«Non devo scegliere, lo sono già.»
Eleanor si fermò, evidentemente stupita. «Come scusa?» mi fermò, tenendomi per un braccio. «Mi avevano detto che non eri in grado di usare la magia!»
«Fino a questa mattina era così.»
La verde alzò le sopracciglia, ma subito dopo assunse un’espressione dubbiosa. «Quale sarebbe la tua magia?»
Le indicai il mio marsupio e tirai fuori le mie chiavi dorate. «Sono una maga degli Spiriti Stellari.»
Eleanor rimase a bocca aperta, prendendole e cominciando ad esaminarle. «Cosa?! Ma le hai tutte! Come fai ad averle?! Erano andate perdute nell’anno 777!»
«Anno 777, morte di Layla Heartphilia, nonché mia madre e maga degli Spiriti Stellari. Possessore di tutte le dodici chiavi dorate.» dissi con orgoglio.
La ragazza si grattò una guancia. «Capisco, ora mi è chiaro perché sono andate perdute. Giustamente le hai ereditate tu.»
«L’idea era quella, sì. Però sono riuscita a trovarle solo stamattina mentre esploravo la soffitta. Non ho perso tempo e ho stipulato subito un contratto con ogni Spirito.» dissi. «Anche se poi sono svenuta a causa del troppo potere magico.» aggiunsi ridacchiando imbarazzata.
«Be’, immagino. Hai pur sempre richiamato dodici Spiriti in una mattinata.» mi scompigliò giocosamente i capelli e mi guardò sorridendo. «Bene, facciamo vedere a quegli Assassini di che pasta siamo fatti e spacchiamogli il culo!»
Strinsi forte il mazzo di chiavi. «Sì!»
Quel giorno, apparentemente grigio e monotono come gli altri, era finito in un probabile bagno di sangue. E sempre in quel giorno io mi ero fatta un nuovo nemico ed ero diventata una maga stipulando un contratto coi miei nuovi Spiriti.
Molto probabilmente avrei visto di peggio ora, ma l’unica cosa che mi importava era andare a dormire e non dover più pensare a questa giornata. Fu troppo pesante, dovevo solo sperare che questo problema si sarebbe risolto il prima possibile.




Angolo “Autrice”
Hola, cari. :3
Oggi ho voluto postare prima perché è finalmente finita la scuola ed ero talmente felice che per l’occasione ho deciso di portarmi avanti adesso. u.u (?) Eggià, io da oggi sono ufficialmente in vacanza. :P Ahahah.
Coooomunque… In questo capitolo Lucy ha appena scoperto l’esistenza degli Assassini. Buoni? Cattivi? Neutrali? Bah, vedremo. ;)
In più, la nostra protago
nista ha conosciuto una nuova ragazza, anche lei maga, che dice di essere venuta lì per salvarla, Eleanor. Potrà davvero fidarsi di lei? Mhm, bella domanda. (?)
È vero che avevo detto che da questo capitolo iniziava la vera avventura ed è così, dopotutto. Se vi aspettavate qualcosa di più, chiedo scusa. T^T Non vi preoccupate se non sono ancora arrivate le varie lotte, tanto poco più avanti ci saranno talmente tanti combattimenti che questi capitoli “normali” inizieranno a mancarvi. (?) xD
Prima di andare, ringrazio di tutto cuore le persone che hanno recensito il capitolo 2: gaia21, lulu_chan08, Luxus99chan e Kushi93. *^*
Anche le persone nuove che hanno aggiunto la storia alle seguite: Elisa_nalu, Luxus99chan, MrPanda [mi sono innamorata del tuo nome ahahah xD], rafxsulfusxsempre, SanaeEric.
Ci vediamo col quarto capitolo!
Tschüβ!
Oggi mi sento poliglotta. (?)
_Lilith_z
   
 
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