Il giorno dopo si svegliò stranamente felice. Sentiva che quel giorno sarebbe stato bellissimo.

Ma appena si girò per svegliare Peeta si accorse che dall'altro lato del letto non c'era nessuno. Scese di corsa le scale e controllò in ogni angolo della casa. Nessuno biglietto, niente. Il panico la assalì e si chiese se fosse stato per il comportamento che aveva adottato ieri sera. Non aveva fatto niente, e questo era il peggio. Non era riuscita a raccontargli tutto quello che aveva detto a Gale.

E la cosa che la spaventava di più era che Peeta non sarebbe mai uscito di casa senza dirle niente. Peeta non era come lei.

Si distese sul letto e si stava per addormentarsi quando sentì il rumore di una chiave che girava nella serratura. Si alzò in piedi e rimase pietrificata davanti a quello che vide sulla porta.

Un enorme mazzo di denti di leone copriva Peeta. Gli corse incontro e lo aiuto perchè non era l'unica cosa che aveva in mano.

Quando furono entrati Katniss gli chiese:

-Perchè te ne sei andato senza lasciarmi neanche un biglietto ? Mi hai fatta preoccupare!

-Ero uscito per pensare. Ero rimasto abbastanza scosso dal tuo atteggiamento di ieri. Eri sempre riuscita a dirmi tutto e adesso non riesci nemmeno a fare delle frasi di senso compiuto. Pensavo non mi amassi più. Ma poi ho pensato che tu non sei così. Se veramente la fiamma si fosse spenta non ti saresti tornata a casa ieri. Allora ho deciso di andare al Prato e prendere questi denti di leone per te.

Katniss era rimasta senza parole. Non poteva neanche immaginare di non amare più Peeta.

-Come ti è saltato in mente di provare anche solo a pensare che non ti amassi più. Senza di te morirei!

Rispose quasi urlando. E allora Peeta lasciò cadere i fiori e quelli che si rivelarono cioccolatini per abbracciare Katniss. Si avvicinò con la bocca e le loro labbra si sfiorarono, prima lentamente e poi sempre con più foga.

Mentre si baciavano Peeta sentì qualcosa di bagnato bagnarli il viso. Erano lacrime, ma non sue. Katniss aveva gli occhi rossi e lucidissimi. Smise di baciarla e la portò sul divano, dove la fece sedere sulle sue gambe. Mentre le asciugava le lacrime sussurrava che la amava e che non la avrebbe mai lasciata.

Pian pianino Katniss si calmò e solo allora lui ebbe il coraggio di chiederle:

-E se ci sposassimo?

Katniss rimase senza parole. Non si sarebbe aspettata una proposta del genere in quel momento.

E allora Peeta ritirò subito il corpo.

-Scusa, non avrei dovuto chiedertelo.

-No,no. Sei matto. Io ti sposerei anche domani ma mi aspettavo qualcosa di più romantico come proposta di matrimonio.

Sul viso di Peeta si allargò un sorriso che gli illuminò gli occhi.

Fece scendere Katniss dalle gambe e prese la scatola di cioccolatini. La porse a Katniss:

-Aprila e prendi quello centrale.

Lei fece come le era stato detto. Scartò il cioccolatino e gli diede un morso. Però era strano, al suo interno c'era qualcosa di duro e metallico. Era un anello.

Lo prese e se lo mise al dito. Aveva tre piccoli diamanti e niente più.

-É bellissimo.

-Allora signorina Katniss Everdeen, mi vuole sposare ?

-Si, lo voglio signor Peeta Mellark.

Si baciarono col sorriso sul volto.

Il matrimonio si celebrò qualche mese dopo. Era stata una festa semplice e senza troppi invitati.

Katniss dovette cambiare vestito perchè scoprì di essere incinta e il suo vecchio andava troppo stretto. Quando Peeta scoprì di diventare padre diventò l'uomo più felice del mondo.

Ma loro non sapevano che, lontano da occhi indiscreti, Gale aveva osservato tutto, con le lacrime che gli rigavano il viso perchè si era fato sfuggire la cosa più bella che aveva mai avuto, Katniss.