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Autore: Eli Ardux    06/06/2014    3 recensioni
Era morta. E tutto per colpa sua. Le gambe gli cedettero un’ altra volta. Si appoggiò al muro per non cadere. Non doveva restare. Non poteva restare.
Una notte qualunque per l' umanità. L' ultimo giorno di ottobre, Halloween. Le ultime speranze di un uomo. L' ultimo addio alla donna che amava. L' inizio di un' avventura.
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Lily Evans, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Questo testo lo dedico a Melissa che, senza volerlo, mi ha ispirato a scriverlo.


NESSUNO AVREBBE MAI SAPUTO
 
Silenzio, solo silenzio. Ecco ciò che vigeva in quella cittadina lontana. Un silenzio assordante che, come una coltre di neve, ricopriva case, strade, vialetti. Un silenzio assordante, che pareva entrarti nelle ossa e rimanerci.  Un silenzio rotto solamente dagli strilli di un bambino e dalla disperazione di un uomo che, in preda alle colpe e al rimorso, piangeva silenziosamente davanti al corpo senza vita della donna che amava. L’ aria era satura di disperazione, di ricordi, di parole non dette. Nessun dissennatore o mago era presente quella notte, ma Severus fu più che sicuro che qualcuno doveva esserci, qualcuno che gli lanciava cruciatus ogni volta che respirava. Mille, mille coltelli che gli perforavano la pelle. Si riprese poco dopo, doveva andarsene, nessuno lo doveva trovare lì, nessuno doveva sapere. Si alzò, gettò un ultimo sguardo a Lily... la sua Lily. Era morta. E tutto per colpa sua. Le gambe gli cedettero un’ altra volta. Si appoggiò al muro per non cadere. Non doveva restare. Non poteva restare. Fu un attimo. Si sentì osservato, costantemente. Si girò lentamente e li vide. Quegli occhi. I suoi occhi. Gli occhi di Lily... Ma non erano di Lily gli occhi che lo osservavano curiosi, piangenti. Erano di suo figlio, Harry. Si avvicinò lentamente e, sorprendendo anche se stesso, lo prese in braccio. Il bambino, rincuorato da quel dolce gesto, si tranquillizzò subito e si addormentò. Severus rimase interdetto per alcuni minuti, finché un brusio proveniente dall’ esterno della casa in parte distrutta lo destò. In quel momento realizzò di avere ancora il piccolo Harry tra le braccia che, cullato dal respiro dell’ uomo, dormiva ancora. Delicatamente ripose il bimbo nella culla e si diresse verso l’ uscita, non prima di aver gettato un’ ultimo sguardo alla figura distesa sul pavimento e alla culla dove il bambino sopravvissuto dormiva tranquillo, incurante del gravoso destino che gli era stato assegnato. Uscito dalla casa semidistrutta capì l’ origine del baccano proveniente dall’ esterno. Molti babbani curiosi si erano riuniti per capire il motivo delle condizione della casa. Dopo un pratico incantesimo di disillusione Severus cominciò a incamminarsi per un vicolo scuro. Le lacrime gli rigavano le guance, il dolore era troppo. Voleva urlare. Voleva scappare. Ma non poteva. Doveva andarsene, e alla svelta. Affrettò il passo finché si smaterializzò con un unico pensiero: Nessuno doveva mai sapere. Nessuno avrebbe mai saputo.




Autrice: Vi prego non tiratemi addosso bucce di banana o altri rifiuti organici...  no scherzo :-)  si accettano volentieri critiche: ci si può sempre migliorare! ;-P Fatemi sapere cosa ne pensate
A presto (si spera)
Eli
   
 
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