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Autore: HarryMacy2020    07/06/2014    4 recensioni
Quel TI AMO aveva destabilizzato il suo equilibrio e l'aveva portata a farsi molte domande, troppe forse. Curiose? Spero di sì...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Quella di usare un'esca non è una buona idea.

Oliver liquidò la sua proposta con un gesto del capo. Si voltò e prese a ripulire le armi.

-Hai altre proposte? No, perché sono aperta ad ogni tuo suggerimento, sai che farei qualsiasi cosa mi chiedessi...-non di nuovo-...tre due uno. Dicevamo...-sospirò.

Oliver fu catturato dalle sue parole. Quella ragazza era incredibile, riusciva di dire cose senza senso o con troppi sensi...

-Intendevo dire che se hai altre idee, siamo tutt'orecchi.-finì cercando di rimediare alla gaf. Avrebbe dovuto imparare a contare fino a 10 prima di parlare, magari anche 100 visto le cose bizzarre che le uscivano di bocca ultimamente.

Gli altri sembravano non percepire la tensione o erano davvero bravi a non darlo a vedere e Felicity fu particolarmente grata a John quando questi prese la parola.

-Felicity ha ragione...

-Grazie Dig!-esultò beccandosi uno di quei sguardi assassini di Oliver.

-...Oliver, sarebbe protetta e controllata e non sarebbe la prima volta che entra in campo.

-Aspetta...-cominciò confusa Laurell-...parli di lei? Credo che se qualcuno debba fare da esca sarebbe meglio che sapesse almeno difendersi.-altro sguardo assassino di Oliver.

A Felicity non era sfuggito il tono di Laurell. Proprio non si sopportavano ma perché poi,

Dico io, cosa le ho fatto. Insomma io ne ho di motivi per non sopportarla ma lei...riprendi il filo del discorso!

In quel momento di stasi, nessuno osava guardare Oliver.

-Come credi che trovi le sue vittime?-chiese d'un tratto.

Le sue parole erano dure ma sapeva cosa c'era in ballo. Non voleva rischiare la vita di nessuno, ne tanto meno quella di Felicity. Doveva esserci un'altra soluzione.

Felicity tornò alla sua postazione e controllò dei file prima di rispondergli.

-E' probabile si inserisca nel database dell'agenzia e le trovi così, perché?

Un pensiero gli balenò in mente. Più semplice e sicuro dell'altro piano.

-Pensi di riuscire ad inserirti nel suo computer ed estrapolare delle informazioni?

-Si, credo di sì...

-Ma...-la incalzò lui irritato.

-Ma se non so chi è come posso sapere quale computer acherare?

Oliver incrociò le braccia e riprese a parlare.

-Puoi restringere il campo controllando chi è entrato nel database?

-Sì, ma potremmo parlare di...

-Fallo!

Il tono della sua voce non ammetteva repliche. Digitando sulla sua tastiera, la giovane impiegò pochi minuti per avere dei risultati.

-4 persone hanno tentato di entrare nei file in modo non convenzionale. Sempre troppi, no?-cosa voleva fare?

-Entra nei loro computer.-ordinò.

Ok, era stanca di quell'atteggiamento da tiranno. Non avrebbe tollerato ancora per molto quel suo fare. Qualsiasi problema avesse, che lo risolvesse e in fretta.

-Non è così facile! Credi che basti digitare qualcosa e il computer risponde? Devo avvicinarmi a loro e tentare di hacherarli senza essere scoperta o addio piano.-assurdo anche solo pensare di fare una cosa del genere.

Le cose non si stavano mettendo bene, maledizione. Non poteva metterla di nuovo in pericolo dopo quello che era successo con Slade.

Si sentiva frustrato e stanco. Perché continuava a sperare che tutto dovesse tornare a posto, a prima di quel maledetto giorno. Per quanto lei si sforzasse di nasconderlo, sapeva che le cose erano cambiate tra loro. Avevano mentito, entrambi. Questo aveva detto, ma sapeva di mentire proprio in quel momento perché qualsiasi cosa provasse per Felicity stava diventando più forte e prepotente e stava offuscando il suo giudizio.

Non c'era persona al mondo di cui si fidasse di più e che più di lei meritasse il suo supporto eppure...

-Troveremo un modo per farti avvicinare a quei computer.-assicurò.-E io verrò con te per assicurarmi che non ti succeda niente.

Detto questo uscì dalla stanza senza dire altro lasciando tutti attoniti e confusi.

Laurell decise di tornare al suo lavoro e quando rimasero soltanto loro tre, Roy prese la parola.-Che diavolo significa questo teatrino? Che gli prende?

Felicity fissò John negli occhi in una muta richiesta di spiegazioni ma l'uomo scrollò le spalle.

-E' ora di andare a casa. Domani organizzeremo tutto, riposatevi ragazzi.-dicendo questo passò accanto alla ragazza e le strinse gentilmente il braccio donandole uno dei suoi sorrisi eloquenti.

Dig sembrava stanco, non ci aveva pensato ma anche lui aveva il suo da fare con la gravidanza di Layla e l'Argus da “controllare”, eppure era sempre lì per lei. Non sarebbe mai riuscita a ringraziarlo per il suo supporto. Lui sapeva la verità, sapeva dei suoi sentimenti per Oliver...oddio, tutti lo sapevano, di certo...e aveva sempre cercato di starle accanto. E lei non si era preoccupata di chiedergli nulla.

John sembrò comprendere il filo dei suoi pensieri.

-Layla sta bene, la gravidanza procede nella norma.

-E tu come stai?-non riusciva a non essere preoccupata.

-Non lo so-sospirò, sorridendole-Ma starò sicuramente meglio quando questo mostro sarà catturato.

Sapeva che stava cercando di tranquillizzarla, di minimizzare il problema.

-Ok, allora a nanna, ci vediamo domani. Tu che fai Roy? Non vieni?-prese le sue cose e con l'amico si avviò all'uscita.

-Resto un altro po' ad allenarmi.-rispose senza neppure voltarsi a guardarli.

Si, dovevano proprio parlare. E dopo sarebbe toccato a Oliver sorbirsi le sue ramanzine.


  
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