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Autore: Theyaddupto    07/06/2014    0 recensioni
Era la prima volta che mi rivolgeva la parola dopo un mese in cui, ogni giorno alle sette, ci ritrovavamo lontani solo sei metri nel cimitero, in silenzio.
-Sei ridicola.
Genere: Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C’è solo buio. Il nero: il nulla. Io sono questo.
Non importa quanto tempo è passato, la fiducia negli altri per me non esiste.
Immobile, sotto la pioggia, davanti a colui che fino a due mesi fa chiamavo ‘papà’. Mi starà guardando mentre tento di ricacciare indietro le lacrime davanti a una lastra di pietra? O è semplicemente morto? E’ sempre stato così: la morte per me non ha valore. Non esci dal tuo corpo, vagando per questo mondo, in cerca del Paradiso. Non vieni risucchiato nell’Inferno. Sei solo andato. Un corpo destinato a lasciare il posto solo alle ossa. Eppure mi ritrovo a sperare di aver torto.

Anche lui è come me?

Ogni giorno, dal 24 agosto, ad oggi, 30 settembre, alle sette in punto lui è lì, a sei metri da me: in piedi, le mani in tasca, le vans nere, i pantaloni grigi, la felpa nera, il viso giù su un’altra tomba e il cappuccio in testa. Non l’ho mai visto in faccia. La sera, quando la mia corazza cede e non mi rimane altro che vagare con la mente, a volte ho immaginato che potrebbe essere mio padre. Poi mi ritrovo a pensare di star diventando pazza.
E’ strano ma la sua presenza mi conforta. Non mi ha mai rivolto la parola, lo stesso io. In realtà non ho mai voluto che lo facesse. Mi sento come se lui mi capisse meglio di tutti coloro che mi stanno intorno e mi osservano con quello sguardo che io odio: leggo compassione e pietà nei loro occhi. Non è questo che voglio. Ho solo bisogno di me stessa… e di lui. Più ci penso, più non capisco perché.

Ho sempre amato la solitudine. Ero una ragazza strana, ora lo sono ancora di più. Avevo solo una vera amica e mi bastava lei. In realtà sorridevo a tutti e riuscivo a farmi accettare da chiunque ma non permettevo a nessuno di conoscere me. Odiavo sentirmi vulnerabile. Kylie invece riusciva a farmi ridere e sapeva descrivermi.
‘Hai la faccia da stronza. Non ti esprimi mai: semplicemente resti ad ascoltare, osservi, rielabori. Poi giri il culo e te ne vai.’
La prima volta che me l’ha detto mi sono messa a ridere. La sua frase mi è risuonata in testa per tutta la giornata: alla fine ho capito che in 23 parole si nascondeva solo il mio nome, Samantha. Da allora in poi me la ripetevo sempre per ricordare a me stessa che non ero inesistente, ero solo io.

Ora non mi appartiene più, almeno in parte.
Non ho la faccia da stronza: puoi restare a fissarmi per ore, da me non traspare nulla. L’apatia è tutto ciò che mi rimane.
Non mi esprimo mai: resto ad ascoltare, osservo, rielaboro.
Ormai però non giro più il culo e me ne vado: non mi fermo, cammino e basta.
Kylie non passeggia più accanto a me nei corridoi, non viene a casa mia, non mi chiede i compiti. Lei non è abituata a confortare le persone. Mi ha lasciata sola. Altre persone la odierebbero per questo al posto mio. Che razza di amica è? Io invece le sono ancora più grata: sapeva che non volevo essere aiutata.

Una voce mai sentita prima mi risveglia dai miei pensieri.
-Sei ridicola. 
  
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