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Autore: Fenice_Malandrina523    07/06/2014    0 recensioni
Dal testo:
"Non so dire, ancora oggi, quanto tempo restammo così, le labbra e tutte le altri parti del corpo incollate, nel buio di quella notte crudele. So solo che fu troppo breve, per me, che avrei voluto dilatare il tempo e lo spazio pur di restare ancora con te. "
Questa storia si è classificata seconda al contest "E così, con un bacio, io muoio" di ielma.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andromeda Tonks, Ted Tonks | Coppie: Ted/Andromeda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di J.K.Rowling; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro

Inaspettatamente, ma è successo

Diceva una scrittrice babbana* che leggevo ai tempi di Hogwarts, che sono molte più importanti le ultime volte delle prime. Sono queste, le ultime volte, quelle che ricordiamo di più, che ci segnano. L’ultima volta che ti raccontano una favola, l’ultima volta che ti abbracciano, l’ultima volta che ti parlano, l’ultima volta che una persona amata ti da un bacio.                  
Non ho mai ritenuto questa cosa degna di importanza, o comunque, con un fondo di verità. Eppure adesso devo rivalutare tutto. Adesso, che, avuta la notizia che tu sei morto, sono qui seduta su un divano, a ricordare le ultime cose che abbiamo condiviso. A ricordare l’ultima volta che ci siamo parlati, l’ultimo sorriso che ci siamo scambiati, l’ultimo abbraccio che ci siamo dati, persino l’ultima litigata che abbiamo fatto. L’ultimo bacio.                       
È forse questa la cosa, che più di tutti, mi vortica in testa, non lasciandomi un attimo di respiro. Sarà perché, l’ultimo bacio me l’hai dato poco prima della tua partenza, quella partenza senza ritorno.                                                           
È stato di notte, quella notte senza stelle e senza luna, che ci guardava beffarda, incurante del nostro dolore. Sei ritornato tardi dal lavoro: io ti aspettavo, con la tua cena ormai fredda in un angolo della cucina, e la paura nel cuore. Il Ministero della Magia aveva dato il via alla caccia ai Nati Babbani, e in quel periodo la paura non mi abbandonava mai. Temevo per te, avevo paura che ti imprigionassero. Sembra sciocco adesso pensarlo, adesso che invece del gelo dei Dissennatori di Azkaban, hai trovato ad attenderti un freddo più intenso, quello della morte.    Avevi un’aria determinata, come di chi ha già deciso e non avrebbe ascoltato ragioni. Questa tua decisione stonava parecchio con la dolcezza dei fiori che portavi tra le braccia, quelli di mandorlo, i miei preferiti. Sapevo per certo che li avevi fatto apparire con un Orchideus, quello stesso incantesimo che ai tempi di Hogwarts non riuscivi proprio ad eseguire. Fui io ad aiutarti, passando intere notti chine sui libri a studiare, ed a esercitarci come due matti. Gli sforzi furono ricompensati. Riuscisti a padroneggiare egregiamente quell’incanto, e da allora non lo dimenticasti mai più. Sembra tutto così lontano, adesso. Troppo.                                                                                 
Tu posasti i fiori in un vaso, e ti preparasti a farmi un discorso. Mi dicesti con tono basso e stanco che te ne andavi via, che stare con te era per me troppo pericoloso, che ti avrebbero sicuramente trovato, che ormai non c’era più speranza. Ricordo le lacrime che mi bagnarono il viso, quando ti implorai di non farlo, di restare con me. Un modo l’avremmo trovato, di sicuro. Tu avevi sorriso tristemente, avevi scosso la testa, e ti eri avvicinato a me. Mi avevi stretto tra le tue braccia forti, che riuscivano a tenermi ferma nonostante mi divincolassi, piangendo, e ti supplicassi ancora di non farlo, di non lasciarmi da sola. Avevo bisogno di te. Tu mi sollevasti il volto con il mento, e non proferendo parola, mi baciasti. Io non potei fare a meno di rispondere, ti misi le braccia intorno al collo e mi avvicinai ancora di più. Tu mettesti le tue intorno ai miei fianchi, e ti avvicinasti anche tu, i nostri corpi erano spalmati l’uno sull’altro. Sapevo, in fondo al cuore, che era un’occasione da non sprecare. Sapevo che ormai avevi deciso, e per quante lacrime avessi versato, e quante suppliche avessi gridato non avresti cambiato idea. Eri dannatamente cocciuto, Ted.                              
Non so dire, ancora oggi, quanto tempo restammo così, le labbra e tutte le altri parti del corpo incollate, nel buio di quella notte crudele. So solo che fu troppo breve, per me, che avrei voluto dilatare il tempo e lo spazio pur di restare ancora con te. Purtroppo non ho questo potere, né lo avrò mai. Il bacio, come tutte le cose, belle o brutte che siano, finì. Tu ti staccasti lentamente da me, mi guardasti negli occhi, e non ci fu bisogno di altro. Te ne andasti così, senza dire una parola di più. Di te rimase solo il profumo di quei fiori di mandorlo, bianchi, che mi invase le narici per molti giorni ancora. Sapeva di te, sai? Aveva il tuo odore addosso. Me li portavo spesso al naso in quei giorni, per risentire ancora quell’odore, per risentire te. Adesso non mi è rimasto più neanche questo. Ho solo questi ricordi, i ricordi di noi due, da portare con me. Me li terrò stretti, Ted, non li lascerò andare via. E quando la tua mancanza si farà sentire, forte, quando sentirò di essere vicina al baratro, me li riporterò alla mente, e saprò che tu sei con me. Per sempre.

NOTE DELLA NON AUTRICE: La storia non mi convince più di tanto, eppure è arrivata seconda al contest "E così, con un bacio, io muoio" di ielma. Qui di sotto trovate la sua valutazione.


FENICE_MALANDRINA523, SECONDA CLASSIFICATA
Grammatica:
9/10
Stile: 11/15
Originalità: 8/10                                                                                                                         
Attinenza al tema: 15/15                                                                                                                                          
Gradimento personale: 8/10
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Titolo: 2/5
Totale: 63/75 punti                                                                                                                                   
Peccato che ti sei rovinata con il titolo, lo trovo forse troppo banale rispetto a ciò che hai scritto. Penso che il titolo sia un elemento fondamentale della storia, deve intrigare e spingere la gente a leggere la tua storia. Io quando apro EFP e voglio leggermi una nuova fan fiction, la prima cosa che guardo è quella scritta bella grande in grassetto, il titolo.
Comunque sei stata molto brava, complimenti!

 
  
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