E ti svegli, ti senti lo stomaco pesante, un vuoto dove dovrebbe stare il cuore e l'irrequietezza ti fa tremare le mani. Non sai perché, sai solo che succede, nei momenti peggiori e non riesci a fermare quest'ansia incontrollata che a volte diventa vero e proprio panico.

Ti giri.

Chiudi gli occhi.

Cerchi il buio che ti spaventa tanto.

Ti giri di nuovo.

Ed il vuoto cresce.

Scacci le lenzuola con dei calci frenetici, ti senti in trappola.

Apri le finestre, fai entrare la luce ma non ti senti meglio, cerchi un diversivo, non lo trovi, il tuo peluche abbandonato in un angolo che ti guarda perdere il controllo con sguardo impotente.

Ti senti stupida perché ti sembra che anche quell'oggetto inanimato provi compassione per il tuo stato d'animo.

Non sai più cosa fare mentre ti lasci scivolare lungo la porta liscia dell'armadio, raccogli le gambe al petto, immergi le unghie nella carne morbida delle braccia e tiri.

Una, due, tre volte.

Si stanno arrossando.

Si stanno macchiando.

Esattamente come ti senti tu.

Sei sporca, sei sbagliata, come quei graffi che ti deturpano il corpo e non dovrebbero esserci. Neppure tu dovresti esserci.