Skin to Bone
Il
momento è arrivato. Lo senti, Bellatrix, lo brami da tempo.
E, ora, ne hai la
certezza. Ghigni come sei solita fare e ti prepari per ciò
che hai atteso da
sempre. Lo sai, è giunto il momento. Te ne accorgi subito.
E' lì, proprio
davanti a te, vicinissimo. Basta allungare la mano per riuscire a
ghermirlo.
Avverti l'eccitazione e, quando punti la bacchetta verso colui che
altri non è
che il tuo caro cugino, non esiti e urli quella maledizione. Osservi il
guizzo
verde colpire quel mago e quasi non ci credi. Lo vedi cadere lentamente
e
assapori la libidine di cui ti stai impregnando.
E ci rifletti su quanto la vita sia così imprevedibile. In fondo, questa non è che una questione di attimi e sei ancora più soddisfatta quando la cruda e dolce realtà ti fa comprendere ancor meglio l'azione che hai appena compiuto. E non puoi fare a meno di abbandonarti alla follia, quella che ti corrode secondo dopo secondo, che ti provoca un piacere incondizionato, che ti penetra sin dentro le ossa.
Ridi,
Bellatrix, ridi come una bambina che ha appena ricevuto la bambola che
aspettava da tempo. Ma tu hai sempre odiato le bambole, non erano il
tuo forte.
Preferivi smembrarle piuttosto che giocarci perché non
sopportavi d’averle
intorno. Perfette nella loro espressione di plastica, fredde, immobili
e
incapaci di provare qualcosa di vero. Forse, ti ricordavano un
po’ te stessa,
quella Bellatrix glaciale e senza scrupoli ch’eri diventata.
E rifletti, seppur
solo per un momento, provi a renderti conto di quell’azione e
del piacere che
ne deriva. E, alla fine, lo ammetti: Sirius era la bambola che
desideravi da
sempre, quella a cui avresti voluto
staccare la testa a morsi. E, nonostante tu non abbia usato
metodi così
violenti sei riuscita a soddisfare quel desiderio covato per anni.
Non
pensi al ragazzino che t’insegue con l'intenzione di
vendicarsi. L'euforia del
momento ti offusca il cervello, ti rende vulnerabile. Il gesto che hai
appena
compiuto ti corrompe, dimentichi ogni cosa, mentre la tua anima
s'annerisce
sempre di più e, indisturbata, consuma ogni singola cellula
del tuo corpo. La
pazzia e l’indole sanguinaria s’intensificano,
riescono a farti desiderare solo
che sia versato più sangue. Quel sangue impuro, infetto,
quello che non ha
diritto di scorrere liberamente nelle vene, quello diverso, disgustoso,
traditore.
Ma quando senti il dolore della cruciatus, cadi, impreparata, tuttavia niente di diverso da un gemito sommesso fuoriesce dalle tue labbra. Quella pena è nulla in confronto a ciò che hai patito per quei lunghissimi anni. E ridi ancora, il dolore che si fonde alla libidine, e la follia che si mostra in tutta la sua irruenza. Quando finalmente riesci a lasciare quel luogo la tua sete di morte non s'attenua, s'intensifica, e la tua mente passa inconsapevolmente alla prossima futura vittima che avrà l'onore di saggiare la tua furia.
Angolo di Hono:
'Seera a tutti! Rieccomi con un nuovo esperimento. In realtà questa piccola flash l'avevo già scritta da un po', solo adesso però sono riuscita a pubblicarla. Non credo ci sia molto da dire. Ho cercato di racchiudere in poche parole tutto ciò che Bellatrix può aver pensato e provato dopo aver ucciso Sirius. Spero di avervi incuriosito almeno un po' e che la mia piccola creazione vi sia piaciuta! ^-^ Beh, con questo mi affido al vostro parere e mi dileguo C: Alla prossima. Vostra
Hono