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Autore: Spensieratezza    08/06/2014    9 recensioni
Questa storia parla di personaggi di Supernatural, ma in una sorta di universo alternativo, dove Mary non è morta nell'incendio, e Sam e Dean vengono separati da bambini per poi incontrarsi da ragazzi :)
Genere: Angst, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Azazel, Bobby, Dean Winchester, Famiglia Winchester, Sam Winchester
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Altri mondi, infinito amore'
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Un suono gli impediva di sentire le voci intorno a lui. Sovrastava tutti i rumori. Era come una specie di canto. Diversi canti tutti insieme. I suoni sprigionavano dei flussi bianchi perlacei che si muovevano tutti intorno nella stanza.

Sam sapeva che non potevano essere auree. Sembrava qualcosa di diverso….

Senza preavviso, una di quelle cose, entrò prepotentemente dentro la gola di Sam, che impotente, restava a bocca aperta, scioccato, da tanta violenza.

Senti l’impulso di vomitare e dopo, dei sussulti disperati, in cui si piegò su sé stesso….vomitò la cosa biancastra che era entrata dentro di lui.

Guardò, ancora in ginocchio, la cosa che aveva ributtato fuori, contorcersi e assumere le sembianze umanoide di un corpo inconsistente….ma fece appena in tempo a reggersi sulle ginocchia, che la sostanza fini di nuovo a terra, liquefatta e distrutta.

Sam alzò lo sguardo e vide il responsabile di quel pasticcio. Era Jimmy, che brandiva un fucile, vestito da prete.

“Perché lo hai fatto?” gli gridò, sentendo assurdamente pena per la fine del corpiciattolo.

Sam non fece in tempo a finire la frase, che comparve alle sue spalle Bobby, l’amico di suo padre.

“Ehi, hai fatto quello che dovevi “ diceva a Jimmy, mettendogli una mano sulla spalla. “E oggi hai imparato che,  non ti dicono quasi mai grazie dopo averli salvati “ concluse Bobby, guardando duramente Sam, come se fosse un ingrato.

* Sam fissava Bobby spaventato. Dentro di sé avvertiva sentimenti che non capiva. Provava pena anche per l’uomo che aveva riconosciuto come Bobby, ma allo stesso tempo era come se non stesse guardando lo stesso uomo che aveva visto nel video di suo padre…era come se guardasse una sorta di gemello, che non aveva niente a che fare con il “loro “ Bobby.

Loro? Perché aveva detto loro?

E perché si sentiva triste per quell’uomo? Non lo conosceva neppure…e perché aveva l’impressione di aver già sentito quella frase ?

Guardò a destra, e un po’ distante vide Dean osservare Bobby e Jimmy, commosso. Stava piangendo….ma allo stesso modo di come si era sentito per Bobby, si stava sentendo ora per Dean…..era come se il ragazzo che stava guardando ora Bobby e si stava commuovendo, non era davvero il SUO Dean…….
 

La scenografia cambiò……e Sam vide sé stesso e Dean correre in una lunga e infinita autostrada, sospesa nel cosmo…..delle presenze che galleggiavano nel cielo blu notte, che ridevano e cercavano di afferrarli, -fantasmi?-

Ma Sam non aveva paura….non finchè continuava a correre tenendo la mano di Dean…fin quando avrebbe continuato a tenere la sua mano, era certo che non poteva capitargli niente di male
 

E poi si svegliò.

Un sogno….pensò nel dormiveglia, senza capire……
 
 
*

La mattina stessa, Sam beccò Dean dal corridoio, che stava per scendere le scale, e lo abbracciò.
“Ehi “ gli disse Dean, ricambiando l’abbraccio.

“Ho fatto un sogno…..”
“Che tipo di sogno?” gli chiese Dean malizioso.
“Piantala! Eravamo tipo….io e te contro il mondo” gli sorrise Sam
Dean lo guardò senza capire.
“andiamo, ti racconto tutto mentre facciamo colazione “
 

Finito il racconto, Dean era come paralizzato.

“Quindi….hai sognato Bobby, ma non era Bobby, hai sognato me, ma non ero io….e hai sognato….jimmy vestito da prete “ concluse basito

“Si, lo so che è assurdo…..”
Dean scoppiò a ridere fragorosamente, e Sam immaginò che stesse pensando a Jimmy vestito da prete.

“avanti, Dean, smettila….”
“Scusa, ma è troppo divertente. Jimmy. Ahhahahhah”
“In realtà è stato piuttosto triste….”

“ma se non eravamo noi…..allora non eravamo noi neanche dopo….”
“No! dopo si….cioè , ero sicuro che quando correvamo in mezzo a tutti quei fantasmi, eravamo davvero NOI, Dean…..”

“Ed ecco a voi il film…. *AUTOSTRADA NEL COSMO….* prossimamente  nei prossimi cinema…..”
“Oh, và al diavolo, non si può parlare seriamente con te….” Sbuffò Sam alzandosi scocciato
“però correre a piedi sarà stato parecchio faticoso…dov’era la macchina, Sammy”?
“Mpf “
“Chi siamo? Dove andiamo? E se andiamo, ci basterà la benzina?” prosegui Dean ridendo, mentre Sam se ne andava, e arrivava Mary

“Cos’ha tuo fratello?”
“Non preoccuparti, mà….sta andando a vedere se abbiamo abbastanza benzina” continuò Dean ridendo.
 

La verità era che Dean era preoccupato. Il sogno l’aveva scioccato abbastanza, e era tornato a pensare a suo padre, ma non voleva far preoccupare Sammy. Aveva visto lo sguardo fiero e orgoglioso di suo fratello minore quando gli disse che ha sognato che erano loro contro il mondo….e ne era rimasto folgorato. Ma a chi voleva darla a bere? La realtà era diversa dalla fantasia….il destino non aveva niente di grande in serbo per loro….niente di magico, eccetto il loro sentimento.
 
 
 
 
*


Caso voleva che, quel pomeriggio, erano ospiti da Charlie, a guardare un film…una commedia romantica, dove i protagonisti continuavano a sbaciucchiarsi….resistettero finchè poterono, e poi trovarono una scusa per allontanarsi, dicendo a Charlie che avrebbero preso delle bibite.

E intanto si scordarono delle bibite, prendendo a sbaciucchiarsi loro.

“Ehi, calma tigre, vuoi che Charlie sia la seconda persona a sapere del nostro segreto?” gli disse Dean, fermandolo delicatamente, e guardandolo teneramente.

“Non ne posso più di trattenermi, Dean, voglio baciarti ogni volta che voglio “
“…..”

“Forse dovremo prenderci una vacanza solo per noi, dove non ci conosce nessuno…sono maggiorenne ora…”

“Sammy…sai che hai la scuola…”
“Fanculo la scuola….”

Dean rise.  “ok….ci penseremo, dammi tempo di organizzare qualcosa “gli promise Dean
“Okay, mi fido….” Disse Sam sorridendogli e dandogli un altro bacio.
 
 


Quando ritornarono in salotto, qualche minuto dopo, Charlie disse prontamente a loro due, che aveva intuito che la loro fuga era perché non gli piaceva per niente il film, e di avere pronto un piano b, mentre Sam e Dean ridacchiavano, pensando al loro film sentimentale personale.
 

La casa stregata “ disse Charlie euforica.
“La cosa?” chiesero all’unisono i ragazzi.
“C’è una casa fuori città, sulla grande collina…una casa disabitata…si dice che sia stregata….alcune persone dicono di averci messo piede e di aver sentito strane grida, strani rumori, oggetti che venivano scaraventati tra le pareti “ continuò Charlie con gli occhi che si illuminavano.

“Perché diavolo dovremmo voler andare in un posto simile, ammesso che non siano tutte stronzate?” chiese abbastanza incavolato Dean. Ora ne aveva decisamente fin sopra i capelli di storie di fantasmi. Prima suo padre, poi suo fratello, e ora Charlie. Era una complotto?

“Perché il pericolo è affascinante ed eccitante “disse Charlie guardandolo come se fosse una cosa ovvia . “E poi ho già chiamato i nostri amici….saranno qui a momenti….” Disse lei soddisfatta.

“Tu hai fatto cosa???” chiese Dean sconvolto.

In quel momento suonò il campanello, e si presentarono sulla soglia tutti quanti: Anna, Jimmy, Gabe e Lucio.

“Eh dai, Dean, sarà divertente vedrai….che cosa facciamo a casa?” chiese Sam, mentre Dean sbuffava irritato.
 
 
 
 


Dean si penti di aver detto si, pochi minuti dopo averlo fatto. Per raggiungere la casa sulla collina, avevano deciso di utilizzare delle vecchie biciclette che Charlie teneva in garage, e a Dean sembrava molto un remake di “io non ho paura “
 

Dovettero pedalare molto per raggiungere la casa, ma alla fine ci arrivarono. Faceva abbastanza freschetto, e di questo tutti ne furono grati…sarebbe stato terribile se avessero dovuto affrontare il caldo soffocante…

La casa era ridotta in condizioni pietose, e coperta da un gran grumo d’erba….protetta da un cancello impetuoso…ma il muretto non era molto alto, e tutti convennero che potevano facilmente scavalcarlo.
“Ragazzi…andiamo….se ci beccano finiremo in un grosso guaio…questa è proprietà privata..” disse

“ma se è abbandonata da anni, Dean” disse Sam scavalcando il muretto.

BOM. Colpito e affondato. " Sam, scendi subito da li. Potresti farti male!”

Ma Sam era già passato dall’altra parte.

“allora, hai intenzione di restare ancora li come un baccalà, o muoverai quelle gambe per raggiungerci, Dean?” gli gridò Sam.

“Mpf. Arrivo.” Disse Dean, mentre Sam nascondeva un sorrisetto.
 

La porta era aperta, e la casa impolverata, e piena di ragnatele…all’interno c’erano pochi mobili, e tutti mezzi rotti e impolverati…. Una desolazione unica.
A dispetto però dell’aspetto della casa, la serata si svolse in maniera abbastanza tranquilla….
Charlie e Anna si misero a raccontare vecchie storie di fantasmi, sedute sul pavimento, insieme a tutti gli altri, mentre sgranocchiavano noccioline e dolciumi.
 
Ad un certo punto però, qualcosa sembrò cambiare. Sam. Non sembrava prestare più attenzione alle storie, ma il suo sguardo vagava nel vuoto.

“Sammy? “ si preoccupò Dean. “Non lasciarti suggestionare, sono tutte stronzate “gli disse teneramente e sarcasticamente.
“Come osi?” disse Charlie offesa.
“Sinceramente Charlie, te l’avevo detto che io non volevo venire, e questa storia della casa stregata mi sembra proprio una cazz…..”

BOM. Un tuono squarciò l’aria.

“Ma guarda, il grande Dean winchester che si spaventa per un tuono “ ridacchiò Gabe
“Basta. Mi avete stufato.” Mormorò Sam alzandosi, stufo dei battibecchi.
“Sam, dove vai?” chiese preoccupato Dean
“a bermi un’aranciata. La bottiglia è rimasta al piano di sotto!” disse Sam. Infatti loro si erano sistemati alla bell’e meglio in una delle stanze della casa al piano di sopra.
 

“Sam, no, devi restare con noi!” quasi gridò Dean
“Dean, non sparare cazz…” fece Sam, ma non riusci a finire la frase, che una forza invisibile lo sollevò da terra e lo fece volare per tutto il pianerottolo. Se l’avesse trascinato sopra le scale, probabilmente gli avrebbe fatto molto male.
 

“DEEEEEEEEEEEEEEAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAN” Urlò Sam terrorizzato al massimo.

“SAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAM “ Urlò di rimando Dean, inseguendolo, ma Sam scompari dietro una porta che sembrava portare alla cantina, e che si richiuse dietro di lui. Dean furioso cercò di aprirla ma era inutile.

Intanto tutti erano accorsi spaventati come Dean.
“Charlie, vai a prendere il sale , SUBITO. E  voi ragazzi, prendetemi tutto quello che riuscite a trovare per forzare questa maledetta “
 

Charlie andò a prendere il sale, e portò diverse forcine, ma non riuscivano a forzare la serratura.
 
 

Nel frattempo, Sam, sdraiato sul pavimento lercio, si stava massaggiando la testa. Aveva provato strane sensazioni in quella casa…gli girava la testa ma non si sarebbe mai aspettato una cosa simile. Tremava.

“Dean!” chiamò disperato.

“Povero cucciolo” mormorò la voce di una donna davanti a lui.

Non l’aveva notata prima. Era …..trasparente…con una lunga gonna scozzese….una ragazzina. E lo guardava in maniera maligna.

“Lasciami andare, non ti ho fatto niente di male!” la supplicò Sam

“Non ancora….ma lo farai…e non posso rischiare di tenere in vita il pericolo più grosso per me e per quelli come me…”

“Che stai dicendo? Io non ho mai fatto del male a nessuno…per favore…”

“è inutile, Sam Winchester….ai fantasmi non piace essere supplicati, e poi non serve a niente “ disse lei crudele.
 
 


Nel frattempo, visto che le forcine non funzionavano, Dean, Gabriel e Lucio si erano buttati con tutto il loro peso per sfondare la porta, che aveva quasi ceduto….mancava poco…a quel punto Dean sollevò con gigantesca forza un mobile molto pesante e lo buttò addosso alla porta, che cedette con uno schianto pauroso.

“Dean! Vuoi far crollare la casa?” disse spaventata Anna.
“Non sarebbe male come idea “ ribattè Dean
 
 


Dean arrivò appena in tempo per vedere Sam rifugiarsi dietro degli scatoloni impilati, come un gattino impaurito davanti allo spettro. Gli lanciò addosso una grossa manciata di sale, e lo spettro urlò sentendosi bruciare.

“Lascialo stare! Non ti ha fatto niente!”
“Oh , sei proprio come tuo fratello, Dean Winchester “ disse lo spettro ridacchiando.
 
 

“Pssss ehi “ disse una voce sconosciuta attraverso il vetro della cantina.

Sam si giro e cercò di aprire un po’ la finestra, giusto per sentire cosa volesse quello sconosciuto da lui. La finestra era dura, corrosa forse dal tempo.

“Deve andarsene, c’è uno spettro qui, e se la vede…” cercò di dire allo sconosciuto. Un ometto basso, leggermente tarchiato,di mezza età, con i baffi, moro, e dagli occhi color nocciola. Sperò non gli scoppiasse a ridere in faccia.

“Non dire a me quello che devo fare, giovane. E comunque per lo spettro, tieni questa, e questa” disse dandogli una pistola curiosa, e una boccetta con dell’acqua brillante.

Sam lo fissò stranito.
“Chi è lei?”
“Puoi chiamarmi Crowley, giovane “ disse lui.
 

“Sam, che stai facendo, aiutaci” disse Anna annaspando contro una parete, mentre i suoi amici cercavano di aiutarla. Dean aveva cercato di tracciare un cerchio di sale, ma la fantasma gli aveva fatto fare un volo e si era accasciato al pavimento.
 

“Non puoi sconfiggermi, Dean, non hai ancora tutte le conoscenze per……AHHHHH” gridò lei, sentendo l’acqua santa bruciargli la pelle.

“Và all’inferno, puttana “ gli disse Sam, sparandogli a quel punto addosso con la pistola.

La fantasma gridò e si contorse su sé stessa, prima di svanire in una voragine nera ribollente.
 

Sam abbandonò la pistola e si precipitò a soccorrere Dean, circondato già dagli amici…Dean  che aveva guardato il suo fratellino Sam, lottare cosi coraggiosamente con il fantasma, per poi chiudere gli occhi.
 

La Colt restava abbandonata sul pavimento. Una mano furtiva la raccolse, e la riprese con sé, non vista dagli altri, impegnati a far rinvenire Dean.
 
 


“andate a prendergli un po’ d’acqua “ diceva Jimmy, per poi sostenergli la testa tra le mani. A Sam sembrò di vedere un leggero tremolio azzurro tra le dita di Jimmy, ma forse se l’era solo immaginato.
 

Pochi secondi dopo, Dean apri gli occhi e riusci a sostenersi sulle sue gambe, malgrado la rovinosa caduta. Sam gli gettò le braccia al collo e disse a tutti che era meglio uscire subito da quella dannata casa.
 

Tornarono tutti indietro, con le loro biciclette, muti e scioccati….troppo scossi per parlare o dire qualsiasi cosa….si dissero tra di loro, di non fare parola a nessuno di cos’era accaduto…d’altronde chi avrebbe potuto credergli? Stanchi, impolverati, e scossi, tornarono alle rispettive case.

“Mi dispiace per tutto quello che è successo, Charlie “ disse sam , abbracciandola
“Tranquillo, Sam. Come potrebbe essere colpa tua?”

Sam ripensò alle parole della fantasma, ma non rispose.

“è stata colpa mia, sono io che ho insistito per andare in quella maledetta casa….non avevo idea che i fantasmi fossero cosi….cattivi e vendicativi….” Disse Charlie. Sembrava delusa.
 
 


Sam e Dean non tornarono a casa. Erano ormai le 22 passate e si fermarono nel parco della loro città, a rimirare l’acqua scrosciare giù dalla fontana. Era bellissima.
 

“Sei sotto shock?” gli chiese Dean, nel silenzio irreale di quel parco e di quella sera.

“io….se devo essere sincero….mi sento….vivo….

Si voltò a guardare Dean, per essere sicuro di non essere guardato come se fosse un pazzo, ma Dean non lo guardava. Fissava il suolo.

“Dean, abbiamo rischiato la morte per via di uno spettro, e io mi sento vivo” gli ripetè, come se non avesse capito.

Dean lo guardò con un orgoglio che a Sam fece quasi lacrimare gli occhi.

“Vederti questa sera, combattere in quel modo, con quello spettro…per proteggermi….mi ha dato un’emozione che non credevo di poter provare….” Disse sorridendogli.

Sam senti le lacrime affiorargli agli occhi. “anche tu hai protetto me. Se non fosse stato per te, il fantasma mi avrebbe preso prima che fossi riuscito a sparargli e a buttargli addosso  l’acqua santa”
 

Si abbracciarono. C’erano ancora molti punti da chiarire, e il tasto di quello sconosciuto, quel “Crowley” era uno di quelli. Ma tra poco’. Non ora.
 
 
 


  • Sam e Dean dormirono abbracciati quella notte, ancora con l’adrenalina addosso di quello che era successo, e l’indomani, Sam saltò la scuola, per andare con Dean a casa di Jimmy, su sua espressiva richiesta.
 


Jimmy li fece sdraiare su un lungo tavolo ciascuno, posizionati nel garage, mentre maneggiava con diversi strumenti.
 

“Jimmy, è ridicolo….non posso credere che ci hai fatti venire qui per questo” provò a protestare Sam. “E poi da quando ti informi di tatuaggi contro la possessione o contro l’invasione di spiriti maligni?” aggiunse poi.

“Jimmy, per tutti i diavoli dell’inferno! Se questi cosi ci attaccano la sifilide, sarai te il primo che verrò a cercare!” disse Dean.

Jimmy rise e li tranquillizzò. Era una cosa sicura, e dopo quello che era successo ieri sera, non potevano rischiare.

“E tu perché non te lo fai?” chiese Dean sospettoso.

“Io…sono allergico ai tatuaggi “ farfugliò Jimmy.

“Stronzate. Te la stai facendo sotto.” Disse Dean, prima di venire intimato al silenzio da Jimmy, con in mano l’ago già pronto.
 
 


L’operazione andò per il meglio, e non fu neanche cosi dolorosa come i ragazzi pensavano e temevano; Jimmy fece questo tatuaggio identico a entrambi i ragazzi, sul torace.; il tatuaggio raffigurava una trappola del diavolo, e secondo Jimmy, serviva per tenere lontani gli spiriti maligni e qualsiasi demone intendesse possedere un corpo. Quando ebbero finito, Jimmy li fece accompagnare in salone a sedersi un attimo.

“Non siamo cosi stanchi…siamo stati sdraiati fino adesso “ provò a protestare Dean, ma dopo che Jimmy sfiorò casualmente le loro tempie, delicatamente, la sonnolenza sembrò prendere piede nel corpo dei due ragazzi.

“in realtà credo che sedersi vi è necessario “ bisbigliò Jimmy, più a sé stesso, che ai ragazzi.
 

Tempo pochi secondi, e entrambi i ragazzi si accasciarono sul divano, addormentati.

A Jimmy strinse il cuore per quello che aveva fatto ai suoi amici, ma davvero non aveva altra scelta, e poi se tutto andava come doveva andare, avrebbe pagato la sua penitenza.

Si mise davanti a loro, e con un groppo in gola mise le mani ai lati delle costole di Dean, per marchiargli dei simboli enochiani sulle costole. Strinse appena i fianchi di Dean, che brillarono di luce propria a quell’operazione…un’operazione che, fatta da sveglio, avrebbe causato discreto dolore; poi fece lo stesso con Sam.

Gli ci volle pochissimo per farlo a entrambi i ragazzi; quando si sarebbero risvegliati, non avrebbero saputo quello che gli aveva fatto. Si senti bruciare dai sensi di colpa, e l’unica cosa che desiderava in quel momento, era che loro si svegliassero al più presto, cosi che lui poteva congedarli, e prepararsi subito per cominciare la sua penitenza.
 
 
 
 
 
*


Era sera, e in casa Campbell c’era un bisticcio in atto….sostanzialmente perché Mary Campbell non voleva lasciare andare i suoi figli.

“Non posso credere che hai convinto Sam ad andare via di casa, gli hai fatto il lavaggio del cervello!!!” gridava Mary, mentre Sam, agitato, cercava di mettere nel suo borsone le ultime cose per il viaggio….faceva tutto in modo concitato, per la paura che Mary non li avrebbe lasciati partire.

Dean sospirò. “Mamma, non farla tanto tragica…non stiamo partendo per una missione in Afghanistan, e non stiamo scappando da nessuna parte…torneremo….stiamo solo andando a parlare con papà”.

“Perché???” gridava Mary. Era davvero fuori controllo.

“Perché abbiamo delle cose da chiarire con lui, che non mi erano molto chiare già prima che venissi qui, ma ora sono diventate ancora più torpide…. E io….devo vederlo perché ho bisogno di capirci di più, e Sam vuole venire con me….”
 Cercava di spiegare pazientemente Dean
 

“Col cavolo. Sam ha la scuola.” disse Mary battendo un pugno sul tavolo.

“Sono maggiorenne. Non trattarmi come un bambino” alzò la voce Sam.

“Dimmi quali sono queste cose che devi chiarire. Sono sempre l’ultima a sapere le cose!” alzò la voce Mary, ignorando sam.

“SONO COSE DI MIO PADRE E NON SONO TENUTO A DIRTELE!” Urlò Dean

“E IO NON SONO TENUTA A PERMETTERTI DI PORTARE VIA MIO FIGLIO” gridò Mary di rimando

Dean la guardò con sguardo pieno di odio e poi le disse freddamente : “Perché tu…..ne avresti di lezioni da insegnare, di come si portano via i figli, vero?”

Mary lo guardò sconvolta, senza riuscire, dopo lunghi interminabili minuti di grida, a ribattere più una sola sillaba.

“Io me ne vado, e Sam viene con me. Quando avremo finito di sbrigare le nostre cose, tornerà. Io non lo costringerò a non tornare qui. Non sono come te.” Gli disse ancora Dean, crudele.
 
 
 
 
*


“Pensi che abbia esagerato “ chiese Dean preoccupato a Sam, mentre erano in macchina.

“era l’unico modo per costringerla a lasciarci andare…e poi se l’è meritato…” dichiarò Sam

“Dio, Sammy….è anche tua madre, non avrei dovuto dirle quelle cose…adesso gli telefono e….” disse spegnendo la macchina.

“Dean, per favore, non farlo “ lo fermò Sam.
“Ma….”

“Ehi….siamo liberi, siamo soli….dopo averlo desiderato per cosi tanto tempo….sto andando a conoscere mio padre, assieme a te, e stiamo andando a parlare di cose che finora credevamo esistessero solamente nel campo del sogno……lascia stare nostra madre adesso…”

“è sempre nostra madre, Sam…”
“una madre assente, che non c’è mai per i suoi figli, che durante tutto l’arco della giornata non si sa dove finisce quando sparisce, una madre che cambia umore dall’oggi al domani, e che non si accorge neanche che i suoi figli si amano, talmente è distratta?” disse Sam con rabbia

Dean lo guardò a bocca aperta.

“non fare l’innocentino, so bene che lo pensi anche tu, e forse anche pegg….”

Un bacio gli tappò la bocca.
“Dean..?”
“ dimmi ancora che mi ami….” Sussurrò lui.

“Dio…avrei preferito un’ambientazione più romantica per questa dichiarazione….” Disse Sam, e Dean gli tappò la bocca con un altro bacio, sussurrandogli “Ti amo anche io…” mentre Sam gli attorcigliava le braccia al collo.
 
 
 
 
 
 
*


Dopo il saluto a Sam e Dean, Jimmy si trovava in piena notte, su una montagna; aveva il viso teso, e il suo corpo tremava, ma era più deciso che mai.

Aveva preparato della lava fusa in un piccolo contenitore, si era tolto la camicia, e ora sentiva un gran freddo.

“Ogni amicizia esige un tributo “ pensava Jimmy, cercando di infondersi più coraggio.

Jimmy raccolse la lama con un ferro, chiuse gli occhi, e fece un cerchio intorno al suo stomaco.

Gridò. Il dolore era insopportabile. Gli veniva da svenire, ma doveva resistere.

Guardò l’altro contenitore, vuoto. Prese a fatica il coltello per terra, e si fece un piccolo taglio sul braccio.

Il dolore aumentò. Cominciava ad avere la vista annebiata, ma riusci lo stesso ad averla abbastanza lucida da riuscire a formare quei piccoli simboli sul suo stomaco..

Cadde in ginocchio. E poi lungo disteso.

 
 
“CASTIEL!!! CASTIEL! NOOOOOOOOOOOOOOOOO.”
Un urlo squarciò l’aria. Era la voce della sua amata sorellina, pensò Jimmy, con la faccia distesa sull’erba. Il terreno era freddo , e gli dava un poco di sollievo , immerso in tutto quel calore.

“Castiel, rispondimi, ti prego, rispondimi “gli diceva Anna, inginocchiata davanti a lui, prendendogli le mani e mettendosele sulle sue guance. Anna aveva gli occhi pieni di lacrime.

“A-Annaaa “ gemeva Castiel.

“Numi del cielo…ti sei marchiato…Castiel, perché l’hai fatto?” disse Anna, terrorizzata e piangente

“Io dovevo…dovevo farlo o…o…..”

“Schhhh non parlare, non parlare, tornerai come nuovo, lo prometto” disse Anna, mettendogli le mani sul torace, dove c’era quella ferita, intenzionata a cancellargli quei marchi dolorosi e quelle ferite.

“A- aspetta A- anna….prima di guarirmi, aspetta….”

“Castiel, non dire cazzate, non devo perdere tempo “

“Ti prego, aspetta solo ancora un altro po’….o il dolore che ho provato, questa sofferenza, sarà stata tutta inutile….solo un altro po’….” Gemette Castiel, mentre Anna lo teneva tra le braccia.

E davanti a una simile preghiera, Anna non potè che annuire , piangendo silenziosamente, tenendo la testa di suo fratello tra le braccia.

“Chi stai proteggendo? Dimmelo, Castiel….chiunque siano, non meritano che sacrifichi la tua vita….” Disse piangendo.

Castiel non aveva la forza di parlare, altrimenti avrebbe detto che non c’era cosa più nobile che sacrificarsi per i propri amici.



 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note dell'autrice: Mi dispiace per la sofferenza provocata a jimmy - castiel....ho cercato di non farlo soffrire troppo, 
non ve l'aspettavate eh? o magari qualcuno di voi l'aveva intuito :p
ci ho tenuto particolarmente a sottolineare la parte introspettiva sui fantasmi, e anche di azione!
e poi Crowley..... eh si, ho giocato un pò sul titolo del capitolo.... C come Crowley ma anche come Castiel <3
a presto <3 
 c'è un motivo per cui Jimmy - Cas fa quella cosa xd 
e per quanto riguarda mary....ho anche pensato di farla ribattere di più con Dean, ma poi ho pensato che l'ho fatta odiare già abbastanza in questi capitoli ahhahha
 * ps la frase "non ti dicono quasi mai grazie dopo averli salvati, la dice bobby al bobby bambino nella 7 x 10: la porta della morte :D 
   
 
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