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Autore: silverhind    08/06/2014    0 recensioni
E se il protagonista di Harry Potter non fosse più il famoso Harry ma una semplice altra ragazza di Hogwarts? Se il prescelto fosse una prescelta ignara fino all'ultimo del suo destino? Bene questa è la storia del destino di una ragazza. La storia di un amore difficile, ostacolato, combattuto, ricercato, rinato, tormentato, dimenticato, maturo, dolce, di sacrifici, vissuto, impulsivo, prorompente, vivace, segreto, esagerato, tenero. La storia d'amore tra un professore all'apparenza severo, insensibile, arrogante e prepotente ma in realtà anche lui capace di provare ammirevoli sentimeti, e una studentessa, all'apparenza normale ma in realtà l'essere più speciale per lui. E se è vero che il fiore nato nella tempesta è il fiore più bello e duraturo, i problemi e le difficoltà che i due protagonisti dovranno affrontare li uniranno in un legame indissolubile... o almeno lo spero!
Genere: Azione, Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Minerva McGranitt, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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La battaglia si faceva via via più violenta. I maghi continuavano a spendere energie, impegnandosi, spendendosi e sacrificandosi per gli altri e per Hogwarts. I lupi mannari sembravano invece instancabili, ringhianti attaccavano continuamente, talvolta sembrava che i colpi di bacchetta non avessero effetto su di loro. Solo gli incantesimi lanciati da Georgy riuscivano quasi sempre a mettere ko i lupi, probabilmente non solo per la sua bravura ma anche per il dono fattole da Kingsley.
L’unica che sembrava più impacciata e meno propensa a combattere era Linda. Era bloccata, come intimorita, ma non dagli animali. Temeva che potesse succedere qualcosa a Lupin, al suo Remus, che qualcuno potesse inavvertitamente ucciderlo nella foga del combattimento. Linda in questo momento era l’anello più debole del gruppo, la persona che andava maggiormente protetta.
<< Remus! Remus! >> continuava a gridare. << Remus fermati! Torna in te! >>.
Ma le sue parole non sortivano alcun effetto.
<< Sirius attento! Dietro di te! >> gridò Georgy.
<< Stupeficium! >> replicò Piton.
<< Linda sta giù! >> urlò Georgy verso l’amica,  lanciandosi verso di lei.
<< Tutto bene? >> chiese Sirius accorso a coprire le spalle delle due ragazze.
<< Sì Sirius, grazie… Linda ma che ti prende? Vuoi farci veramente ammazzare? >>
Linda non rispose. I suoi pensieri, le sue azioni, le sue parole erano finalizzate solo alla cura di Lupin. Non lo attaccava, non si difendeva, anzi, lo difendeva, lo controllava. E mentre gli altri, sfiniti, cercavano di districarsi dal folto manipolo di lupi che li minacciava, Linda sembrava persa, con la testa totalmente altrove, in maniera anche un po’ egoistica forse. Sembrava che quasi non le importasse che i suoi amici si stessero sacrificando anche per lei. E lo scontro si stava facendo sempre più duro. Georgy era stremata, Piton stava perdendo la sua solita lucidità, Sirius accusava una certa stanchezza che gli faceva perdere la sua consueta agilità. Pochi erano i lupi rimasti a combattere. Alcuni erano stati abbattuti, altri storditi, altri ancora erano fuggiti e forse li avrebbero ritrovati più avanti nel loro cammino, semmai fossero riusciti a superare l’ultimo ostacolo per ora posto davanti a loro.
I due lupi mannari perfettamente identici che poco prima avevano attaccato i quattro maghi partiti da Hogwarts stavano eretti sulle due zampe posteriori davanti a Piton, Sirius e Georgy che si erano disposti a protezione della fragile Linda. I maghi alzarono le bacchette e si prepararono ad attaccare.
<< No! Non fatelo, vi prego! >> supplicò Linda.
<< Non dire sciocchezze, preferisci essere sbranata? >> replicò Sirius.
<< Ma è tuo amico, come puoi attaccarlo? >>.
I lupi mannari si lanciarono all’attacco. Tre incantesimi partirono dalle tre bacchette. Il più potente fu quello di Piton che fece volare via il lupo a lui più vicino, scaraventandolo contro un albero. Sirius e Georgy riuscirono in qualche modo a bloccare l’avanzata dell’altro animale, che si accucciò a terra, visibilmente dolorante ma non ancora pronto alla resa, infatti ben presto fu in grado di occupare tutti e tre i maghi nello scontro.
Accortasi del lupo accasciato vicino all’albero Linda si mise ad osservarlo. “E’ Remus, ne sono sicura…” pensò, e senza farsi vedere dai suoi amici si avvicinò all’animale ferito nel combattimento.
<< Remus! Remus, sono io Linda! Mi riconosci? >> chiese avvicinandosi al lupo mannaro, il quale però rispose ringhiandole addosso, tentando di alzarsi. Sirius, accortosi dei movimenti del lupo, gli lanciò contro un altro incantesimo, stordendo nuovamente la creatura.
<< No Sirius, lascialo stare! >> urlò Linda, accorrendo in aiuto del suo Lupin.
<< Non ti avvicinare, sciocca ragazza! Non ti può riconoscere, e potrebbe anche non essere Remus quello! >>
<< Impossibile! No, non è vero! Remus! Remus, mi riconosci? Remus, sono Linda! >> lo implorava.
La creatura continuava a ringhiare contro la ragazza e ad ogni suo movimento uno degli altri maghi lo metteva a sedere con un incantesimo. Linda era disperata, cercava a tutti i costi di avvicinarsi al lupo, era convinta che fosse Remus Lupin, ne era assolutamente certa. Addirittura cercava di proteggerlo dagli attacchi di Sirius e Piton, che oltre a proteggere se stessi tentavano di salvare quella ragazza suicida.
Linda, tuttavia, non avrebbe smesso di provarci, avrebbe continuato fino alla fine. Non poteva neppure immaginare una vita senza Lupin, non le sarebbe più stato possibile vivere se non l’avesse salvato, piuttosto sarebbe morta con lui.
Ora la creatura era ferma, accasciata ai piedi dell’albero, lievemente stordita dagli incantesimi. Linda stava in piedi di fronte al lupo, pronta a parare qualsiasi attacco potesse provenire da uno dei suoi amici. Il lupo la fissava, quasi incredulo. Avrebbe voluto alzarsi e combattere, il suo istinto era certamente quello, ma rimase fermo, immobile, quieto. Georgy si staccò dal combattimento e osservò la scena che le si parò davanti. La sua amica stava facendo da scudo agli attacchi scagliati contro l’amore della sua vita, anche se tutti le erano contro, anche se tutti dicevano fosse la cosa sbagliata da fare, anche se nessuno capiva quanto ci tenesse. Georgy rivide in quei gesti la sua stessa storia, quando lei cercava di proteggere Piton, lo accudiva da malato, lo curava e gli dedicava attenzioni, e lo proteggeva da chi invece lo giudicava come traditore, falso e nemico di Hogwarts. La ragazza capiva le intenzioni di Linda, capiva le sue motivazioni, capiva da dove trovasse la forza per opporsi ai suoi amici. Decise di aiutarla, non si meritava di soffrire così tanto. Le avrebbe dato un’opportunità.
Georgy si avvicinò all’amica, la quale istintivamente la respinse.
<< Calmati Linda, voglio aiutarti! Metti giù la bacchetta! >>
<< Aiutarmi? E come? >>
<< Se vuoi… se proprio ci tieni… se senti che sia la cosa giusta da fare… io ti copro. Fai quello che vuoi, nessun incantesimo ti disturberà, a tuo rischio e pericolo. Ma sappi che se il lupo… Remus… ti colpirà pesantemente io dovrò intervenire >> disse Georgy.
Il volto dell’amica si illuminò. Linda capiva benissimo il rischio che correva e la preoccupazione di Georgy, ma sapeva che era la sua ultima possibilità per liberare il suo uomo dalla sua terribile condizione.
Si avvicinò con calma alla creatura, la quale fissava in particolare la bacchetta che Linda teneva tra le mani. La poggiò a terra e si avvicinò ancora. I suoi occhi erano fissi sul lupo, i loro sguardi si incrociarono. Lupin ringhiò e mostrò i terribili denti aguzzi.
<< Remus… >> bisbigliò Linda, avvicinandosi sempre più.
Il lupo non smetteva di ringhiare e iniziò a fare qualche accenno di movimento.
<< Remus… >> disse nuovamente Linda sottovoce. Allungò un braccio, con estrema calma e cautela. Distese la mano. Era talmente vicina al muso della creatura che poteva sentirne il calore del respiro.
<< Remus, sono Linda… Remus… >>
Lupin ora fissava la mano della ragazza che gli si stava avvicinando. Guardò per un attimo Georgy, la quale aveva appena respinto qualche incantesimo lanciato dall’attonito Piton, convinto che Georgy fosse al sicuro dietro di lui, non a due passi da un lupo mannaro. Georgy guardò a sua volta l’amico trasformato in lupo mannaro. Il suo sguardo non era quello combattivo di quando li aveva attaccati. Era piuttosto confuso, quasi stupito. Probabilmente la creatura si chiedeva come mai queste due ragazze si stessero preoccupando per lui. La ragazza notò che i suoi occhi stavano nuovamente cambiando.
Il lupo fissò Linda negli occhi, mentre la giovane continuava a tendere il braccio verso di lui. La sua mano oramai sfiorava il volto del lupo, la voce era dolce nel dire << Remus Lupin… tu sei Remus Lupin… e io ti amo >>. Gli occhi di Linda si riempirono di lacrime nel pronunciare quelle parole, quelli del lupo brillarono.
<< Remus… ti amo >> ripeteva Linda, ormai accarezzando la creatura.
Georgy era pronta a intervenire, tremava per la struggente scena cui stava assistendo, e dentro di lei si augurava (e forse sapeva) di non dover intervenire. Forse l’amica avrebbe preferito essere sbranata piuttosto che continuare a vivere senza il suo Lupin. Per amore era disposta a rischiare. Il lupo era immobile, i piccoli occhi scuri fissi in quelli di Linda. I due stavano così, fermi, come se il tempo con loro si forse fermato. Forse nella mente di Lupin era scattato qualcosa, forse effettivamente poteva ricordare chi fosse. Forse mancava poco…
 
<< Uahahaha! Ah ah ah! >>.
Una risata sguaiata squarciò il quadro appena formatosi, e tutti rimasero bloccati ad ascoltare la voce di Corvax Swire, orribile e fastidiosa al tempo stesso.
<< E così insomma pensi di poter far ritornare umano un lupo mannaro? Ah ah ah! Stupida! Lui è di mia proprietà! Vai Remus! Attacca quella ragazza! >> urlò la voce.
Il lupo sembrò ridestarsi e iniziò a ringhiare. La ragazza lo guardò, lo sguardo stupito e supplichevole. Credeva di esserci riuscita, forse il suo tentativo era risultato vano?
La creatura la guardava, continuando a ringhiare.
<< Attacca ho detto! >>
Il lupo si alzò in piedi e iniziò a barcollare verso Linda.
<< ATTACCA! >> continuava a risuonare la voce di Corvax, ma il lupo non sembrava intenzionato a far del male alla ragazza che di fronte a lui, vicina fisicamente e col cuore, cercava di farlo tornare umano.
<< Remus non ascoltarlo! Tu non sei cattivo, sei un professore di Hogwarts rispettabile e stimato, non sei un lupo mannaro! Remus, torna da me! >>.
Il lupo fece un passo verso Linda, le mani portate alla testa, il volto che esprimeva un dolore straziante, le grida sempre più forti, sempre più… umane.
<< Remus! Remus! >> continuava Linda, accortasi che la creatura stava cambiando. Lupin barcollava, avanti e indietro, la testa gli scoppiava, era confuso, qualcosa nella mente gli pulsava, riconosceva i suoi amici, vedeva Sirius, Georgy… vedeva Linda.
<< L-Lin… Linda! >> sillabò Lupin che piano piano stava revertendo la sua trasformazione.
<< Remus! >> urlò Linda, il cuore colmo di gioia.
Piton e Sirius erano increduli, Lupin era nuovamente tra loro.
<< No! Non è possibile! Remus, come osi contraddire un mio ordine! Remus! Torna in te o sarò costretto… ad ucciderti! >> gridava Corvax Swire inutilmente. Lupin stava tornando totalmente in sé.
<< Non mi lasci altra scelta allora… >>.
Una pioggia di scintille rosse investì il gruppo di maghi, diretti quasi tutti contro Lupin che, impreparato, crollò a terra.
<< Remus! Noooo! >> urlò Linda gettandosi su di lui.
<< Spostati Linda! >> gridò Georgy tirando l’amica a sé e proteggendola da un altro attacco.
Nessuno vedeva da dove provenissero i colpi, nessuno sapeva come contrattaccare.
<< Ah ah ah! Poveri stupidi! Per fortuna non tutti i miei lupi sono come te… non tutti quelli della tua famiglia sono marci come te… >> continuò a gridare la voce di Corvax.
I maghi si fecero tutti attorno al corpo di Lupin straziato dai colpi. In tutti i modi tentarono di proteggere l’amico.
Romulus, l’altro lupo mannaro, aveva assistito alla scena, impassibile. Aveva visto suo fratello cambiare, fermarsi e tornare umano. Aveva visto gli amici di Lupin farglisi attorno e proteggerlo. Aveva visto cosa poteva fare l’amore di una ragazza. Non voleva che tutto finisse. Non voleva creare altri problemi, non dopo quello che era successo in passato. Anche nella sua mente qualcosa stava cambiando. Anche i suoi occhi ora brillavano come quelli di Lupin quando la ragazza lo accarezzava.
<< Ed ora dì addio per sempre a questo mondo Lupin… >>
In un attimo il lupo prese la decisione più importante della sua vita: si lanciò contro il gruppo di maghi, e quando fu di fronte a Sirius balzò alto in cielo per ricadere su Lupin. Si alzò un grande polverone e calò il silenzio nella foresta.
 
Quando la nebbia si dileguò tutti si voltarono a guardare in direzione di Lupin. Sopra di lui un uomo, del tutto simile a Lupin, sanguinante e mortalmente ferito, tentava di dire qualche parola con le ultime forze che gli restavano.
Lupin riconobbe il suo gemello, lo distese a terra e gli prese la testa tra le braccia, raccogliedo le ultime parole del fratello.
<< Remus… io… io ti ch… chiedo s… scusa… >>
<< Romulus… che dici? >>
<< Io… sono stato io… anni fa… in q… questa foresta… il bambino… scusami… non… non volevo… >>
Gli occhi di Lupin, spalancati, ripercorsero in un attimo i suoi ricordi confusi. Quella notte, quando lui fu trovato vicino al corpo di un bambino straziato nella foresta, la sua reclusione, l’enorme fatica per tornare a vivere normalmente… era stato Romulus. Vari sentimenti si affollarono nella mente e nel cuore di Lupin: rabbia, ira, sgomento, fastidio. Tuttavia gli bastò dare uno sguardo agli occhi supplicanti pietà di suo fratello per capire che non aveva senso adirarsi ora per il passato. Non con Romulus in punto di morte, ferito nel corpo e nell’anima.
<< Non importa Romulus, ti perdono. Ma perché mi hai salvato? Perché sei stato così pazzo? >>
<< Ho visto cosa ti è successo, ho visto i tuoi occhi come son cambiati, ho… ho visto l’amore di questa ragazza per te. Remus, tu hai… hai una vita, amici ch.. che ti vogliono bene, una ragazza… >> e guardò per un attimo Linda, in lacrime. << Io non potrei più vivere nel mondo umano, come lei non potrebbe stare senza te. Siate felici Remus. Anche per me… >>
<< Romulus, io… ti ringrazio. E ti prometto che il tuo sacrificio non sarà vano. Avrai la tua vendetta. >>
Romulus sorrise a Lupin e fissando i suoi piccoli occhi lasciò che la sua anima volasse via per sempre da quella foresta che aveva reso troppe vite infelici.
 
<< Venite, per di qua >> diceva Lupin agli altri, che lo seguivano e aiutavano.
Non aveva voluto dare troppe spiegazioni sulle parole di Romulus. Lupin si era preoccupato dei suoi amici e di Linda, stupendosi della sua determinazione e del suo coraggio.
<< Remus, io ti amo, veramente. So che non è il momento migliore per dirtelo, ma sento che non posso non esprimere quel che provo… >>
<< Anche io ti amo Linda, veramente. E dopo questa notte non posso che amarti ancora di più >> aveva risposto Lupin.
I due si erano scambiati un bacio furtivo e qualche fuggevole carezza, dopo di che si era deciso sul da farsi.
Lupin stava guidando il gruppo verso una passaporta, punto fondamentale per accedere al regno di Corvax, trovarlo e porre fine al suo potere.
La foresta si faceva sempre più intricata, il freddo iniziava ad essere pungente e la stanchezza era palpabile, ma nessuno voleva demordere. Avevano fatto molta fatica fino a quel momento, sapevano che era solo l’inizio, i sacrifici non sarebbero mancati, e nonostante tutto ognuno sapeva che quella era la cosa giusta da fare. E in cuor loro sapevano che, in un modo o nell’altro, ce l’avrebbero fatta.
  
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