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Autore: lauracasi    08/06/2014    2 recensioni
Violetta Castillo, 16 anni e una passione per il canto e il ballo, studia all'OnBeat Studio. Una ragazza piena di energia che vuole realizzare il suo sogno e seguire le impronte della madre. Allo studio succederanno molte cose, capirà chi sarà davvero un vero amico e chi no e inoltre capirà chi amerà davvero.
❤'Leonetta'❤🔝
E' la mia prima ff abbiate pietà, recensite in tantii! bacii
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Violetta
Note: Lime | Avvertimenti: Bondage
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Capitolo 3
German: Violetta dove sei stata? Mi hai fatto preoccupare!!!! Non farlo mai più sali in camera tua e da oggi sei in punizione per due settimane!! No, nono per favore no!!!
Che pizza, lo sapevo che dovevo dare retta a leon e andarmene.
 Io: vabbene papà scusami. Salii in camera e sbattetti la porta.
Mi misi il mio pigiama e mi stesi sul letto, incominciai a pensare a quello che era successo, pensavo a Leon, e se ora quei ragazzi sono tornati da lui? Se lui è in pericolo? Il mio cuore batteva sempre di più, ero in ansia, non avevo manco il suo numero. Nono, non mi sto innamorando, io non lo sopporto e poi..poi..è più grande, bhe in fin dei conti ha solo 4 anni più di me, ma no che dico, Leon non mi piace, è solo un montato, lo ho aiutato perché era in difficoltà!! Sapevo che forse stavo mentendo, non sapevo cosa provavo neanche io, so solo che quando si avvicina a me provo delle emozioni fortissime. Basta vilu! Non ci pensare. Finalmente riuscii a prendere sonno.
 
 
La mattina dopo alle ore 8:30:
*drinnnnn* suona la sveglia
Olga: viluuuu sveglia
 Io: dai altri 5 minuti Olga ti prego! Sapeva benissimo che quei 5 minuti corrispondevano a una mezz'ora per me e infatti disse ..
Olga: no, piccolina sveglia che angie già è giù ad aspettarti.
Uffa che palle, mi alzai, mi andai a fare la doccia, mi vestii, mi misi un vestitino corto azzurro e delle scarpe azzurro chiaro. Mi pettinai e scesi di sotto. Ops, mi sono ricordata che papà era arrabbiato con me, però lo salutai
Io: papà buongiorno!
 German: buongiorno a te Violetta
Io: buongiorno Roberto, mi dispiace ma ora devo scappare c'è Angie in macchina
 *prendo una fetta biscottata*.
German: mi raccomando, dopo lo studio subito a casa!
‘Certo papà, vengo sicuro a casa dopo lo studio! cercai di dare la mia risposta più finta.’
 Io:okkei allora alle 7 sono a casa ..
 
Uscii e raggiunsi Angie, non vedevo l'ora di andare allo studio per vedere se veniva leon, ero preoccupata. Angie appena mi vide esclamò con un tono dolce e coscienzioso:
allora? Che hai?
 Io: niente davvero angie non ti preoccupare.. Aveva capito che avevo qualche problema, quando è dolce, si preoccupa sempre di me..le voglio davvero un bene dell'anima. È una persona brava e buona. Stemmo tutto il tempo in macchina senza fiatare ma per fortuna arrivammo allo studio e..
 Fran/Cami: Viluu ..*eccole* pensai..
 Io: ragazze
 Ci abbracciamo, come ogni Santa mattina *rido* Io: Per caso  avete visto Leon?
 Fran/Cami: cosaaaaa ? Leon? Perché chiedi di lui?  E comunque noi tutto bene grazie per l’interessamento
Io:Niente così ... *schiarendo la voce* .. Scusatemi come state?
Stavano per rispondere quando però..sentii delle grida di ragazzine, subito capii, Ludmilla in primis davanti l'entrata dello studio.
Era arrivato leon, aveva ancora il mio cerotto sulla fronte, era bellissimo, i suoi occhi verdi luccicavano, il suo ciuffo biondo scuro che veniva accarezzato dalle sue mani forti e calde. Oh no, ho detto bellissimo? No giuro che non mi piace. Ripeto ero solo in ansia, è tornato ad essere il solito montato di prima perché passandomi affianco non mi degna di uno sguardo e allora intervengo io..
Io: Ehy Leon!!!
Leon: ciao ..
Stavo per chiedergli come stava, ma poi mi sono ricordata che lui mi aveva fatto promettere di non dirlo a nessuno e dissi:
 che ti sei fatto sulla fronte?
 Domandai sapendo già la risposta. Lui mi guardò negli occhi, e con un tono freddo, come al solito, disse:
non sono cose che puoi sapere, sei troppo piccola..
Piccola? La smette o no? Basta con dire che ho 16 anni e sono una bambina. Gli ricordo che ieri gli ho salvato la vita!! Mi voltai e me ne andai senza salutarlo, ancora una volta.
Ludmilla era irritata che io ci parlassi, e iniziò con Nata a progettare dei piani contro di me..
Il fatto non mi preoccupava.
 
 
 Nell'aula di Beto (professore di canto un po' strano ma bravo)  Mi sentii chiamare *la solita voce stridula* pensaii e infatti..
Ludmilla: Ehy Vilu , allora ho visto che hai parlato con il mio Leon!!
TUO COSA? Ovviamente lo disse davanti a tutti, compreso leon!
Io: embè? È un reato scambiarci qualche parola? Dissi con tono chiaro e saldo! Con tutta la mia sicurezza!
Ludmilla: ammettilo, vorresti fidanzarti con lui così da diventare la più popolare dello studio, cara mia..potrai essere anche la più brava a cantare e a ballare ma sei troppo, troppo piccola! Non ti guarderà neppure.
 La odio! Vorrei tanto sapere cosa starà pensando leon in questo momento!!
Fran: Ludmilla cara, guarda che vilu non è piccola, e anche se fosse ha un cervello più grande del tuo !
Tutti risero tranne me, ero col capo poggiato sul banco , non ce la facevo ad essere la più piccola, così mi alzai di scatto e con gli occhi lucidi e gonfi scappai via!
Ludmilla: ecco è scappata, che povera bambina ! Fran: Ludmilla fai soffrire la mia migliore amica e ti metto le mani addosso.
 Le due litigavano e i ragazzi tentarono di fermarle tra cui anche Cami ! Leon appena mi vide correre corse anche lui. Ti prego fa che non viene da me, ti prego fa che non viene da me... Ecco come non detto. Sono scappata via, sono andata nella sala da ballo e mi sono accovacciata davanti allo specchio con la testa poggiata ad esso, avevo le braccia sulle mie ginocchia, e la testa poggiata su esse. Piangevo, ma non per Ludmilla. Non lo so. Vidi delle scarpe e alzai man mano la testa vidi leon che si sedette a fianco a me.
Leon: hai le lacrime facile al quanto vedo..
 Io: smettila lasciami sola, vattene
Leon: ricordi ieri sera, ti chiesi di andartene e tu sei rimasta ed ora faccio esattamente lo stesso.. Io: non piango per Ludmilla ci mancherebbe! Piango perché non sopporto essere la più piccola, ho 16 anni non 10!
Leon: già.. Ma in confronto a noi sei piccola .. Io: e allora penso che me ne vado in un altro studio Lo dissi ma non lo pensavo minimamente, non lo potrei mai fare, volevo vedere cosa rispondeva lui..
 Leon: già faresti la cosa migliore..
 Cosa? Io lo odio !! Che bastardo.
 Di scatto mi alzai e cercai di correre via, un altra volta una stretta al polso mi fermò.. Mi voltai verso leon era così bello, mi rispecchiavo nei suoi occhi verdi.
Io: lasciami, lasciami, ancora con questo fatto? Leon: ancora te ne vai senza salutarmi? Si avvicinò sempre di più al mio corpo, sudavo, tramavo, ad un certo punto sentii sussurrarmi all'orecchio
Leon: lo sai che quando ti arrabbi sei ancora più bella?
 
 Ancora più bella? Quindi per lui sono bella o meglio lo ero anche prima di arrabbiarmi?
 
Arrossii di botto, ‘oh no Violetta basta ora scappatene via come fai sempre’ pensai.
 
Prima di aprire bocca io dopo lunghi secondi sentii che il polso si allentava e Leon se ne stava andando.
Perché è così? Fa così perché? Prima è pace e poi è guerra?..
Mi risedetti a terra e pensai..
  
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