Visite e ricordi

 

 
 
 
Era da un po’ che non sentiva l’erbetta sotto i piedi.
Aveva passato le ultime settimane di primavera su all’Osservatorio, impegnata nei suoi doveri di protettrice delle galassie, perciò non aveva avuto molto tempo per scendere sulla Terra.
La collinetta era rimasta come se la ricordava, anche se una volta non era punteggiata di margherite: l’imponente figura del pino, le casette ai suoi piedi e la meravigliosa vista sul cielo in quel momento tinto d’arancio e oro, opera del tramonto tardivo d’estate.
L’albero in quel momento faceva ombra proprio sulla bella lapide.
Rosalinda si chinò per leggere la scritta, circondata dal fruscio quasi impercettibile della chioma della pianta.
Nonostante l’edera che stava cominciando a nascondere le parole, le frasi erano ancora comprensibili. Dopotutto, lei le conosceva a memoria.
Posò il mazzolino di fiori davanti alla lastra di marmo e si rialzò.
Peach si avvicinò per circondarle le spalle con il braccio.
- Vuoi aspettare un pochino?
Tuttavia si stupì di vedere l’assenza di lacrime sul viso dell’amica; lei stessa aveva gli occhi lucidi, così come Mario, Luigi e Daisy vicino a loro.
- No, possiamo andare - replicò Rosalinda. - Però è davvero un peccato che sia così presto.
Gli amici la guardarono accigliati.
- Presto per cosa?
Gli occhi della principessa in azzurro brillarono, incantati da un ricordo lontano.
- Per vedere le stelle, no? C’è un buon motivo se questo posto si chiama Terrazza Mirastelle. Dovreste vedere la sera, che spettacolo! La luna da qui è enorme e splendente, le stelle brillano come milioni di pietre preziose, le costellazioni sembrano prendere vita e respirare... - spiegò entusiasta.
- Allora restiamo finché non fa buio! - sorrise Mario.
Ma lei scosse la testa.
- Oh, no. No, ho ancora molti impegni e quasi tutti urgenti. Non capisco nemmeno perché mi è venuto in mente di venire! - disse. - Siete stati tutti gentilissimi ad accompagnarmi, ma ora devo andare.
Daisy le si avvicinò e le afferrò le mani.
- La prossima volta che verrai sulla Terra andremo qui quando è già notte, così vedremo tutte quelle cose là insieme! Potrai insegnarci a riconoscere le costellazioni e i nomi delle stelle, in fondo tu le hai visitate tutte!
- Quasi tutte - la corresse l’altra. - Sì, faremo così.
Mentre si incamminavano verso casa, Rosalinda si girò un’ultima volta verso la tomba.
Grazie alla luce intensa e al colore bianco della lapide, la dedica era leggibile anche da lì.
 

“Moglie amorevole e madre saggia.
Ora veglia su di noi dal cielo profondo,
brillante come un nuovo astro.
Non ti dimenticheremo mai.
 
Con amore, il marito e i figli”.

 

















Tremate, l'autrice ha voglia di parlare
E con questa abbiamo finito!
Sì, lo so, avevo detto "tra qualche flash", ma mi è sembrato inutile andare avanti se non ho più ispirazione.
Questa flash ne è la prova: noiosa, eccessivamente triste e patetica, ma che ci posso fare? (Impegnarti? nd lettori)
Ok, ok, basta con le scuse.
Volevo ringraziare tutti quelli che hanno recensito, messo tra le preferite o le ricordate o le seguite, o semplicemente letto questa raccolta! Ho passato dei bellissimi momenti con voi e con Rosie!
Ci vediamo alla prossima fanfiction!
Dama delle comete