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Autore: Meg___X3    08/08/2008    9 recensioni
Cosa succede dopo la morte? Nessuno ne è a conoscenza. Ma per Kagome, questo mistero sta per essere svelato... Vittima di un incidente, cade in coma, e ben presto giunge uno Shinigami per trasportarla all'Inferno. Ma com'è possibile che abbia aspetto umano e sia per di più bellissimo? E perchè la incatena a lui? Kagome sente che la sua vita non è ancora finita, e si preannuncia un futuro alquanto strano ed ignoto. Cosa le accadrà?
Gift-fic dedicata alla mia Sensei Roro *-*
Genere: Romantico, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Shinigami Lovers

 
Atto Secondo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Kagome si lasciò inevitabilmente andare a terra. Inuyasha, dopo aver udito quel tonfo, la fissò, atono. Poi sbuffò. Miroku continuava a scrivere assiduamente, e quella penna d’oca nera andava a destra e a sinistra, senza sosta.

Dun tratto, quello strano silenzio fu spezzato dall’entrata di Asuka. – Inu-chan!! – trillò, gioiosa, correndogli contro.

Kagome aggrottò le sopracciglia, sentendo una punta di invidia. Era anche lei bellissima! Aveva i capelli color oro, e gli occhi color tempesta. Il fisico era magro e formoso, e il suo sorriso era delizioso. Borbottò una serie di ingiurie a bassa voce, mentre Miroku ridacchiava per la sua espressione.

- Oh Asuka! Finalmente! – esclamò il ragazzo con i capelli neri, mettendosi ben seduto – Dove la devo portare questa ragazzina?

Kagome lo fulminò con un’occhiataccia, ma si trattenne dal litigare furiosamente. Doveva sapere che fine avrebbe fatto…

Asuka sembrò tentennare. – Beh… a dir la verità… mentre non c’eri si è scatenato l’Inferno… - replicò, con un sorrisetto nervoso.

La mora sentì che quella battuta era estremamente fuori luogo.

Inuyasha alzò un sopracciglio. – Asuka, spiegati.

- Beh… ecco… non si sa bene… però c’è stato qualche problema… e lei non doveva… mmmhh… morire – biascicò alla fine, indicando Kagome.

Lei spalancò gli occhi, incredula. – COSA?!?! – urlò, scioccata.

Il ragazzo lanciò un ruggito. – Non doveva morire?! Ma che cazzo stai dicendo?! Questa è morta, finita, stecchita!!! Io non la riporto sulla Terra, è fuori discussione!!!

Miroku smise immediatamente di scrivere, anche perché le urla non lo aiutavano a concentrarsi. Invece, spalancò gli occhi. – Uhuhuh! Questo mi ispira una storia romantica… - borbottò, afferrando l’unica piuma rossa che possedeva e sorridendo maliziosamente.

Inuyasha lo guardò furibondo. – NON OSARE SCRIVERE UNA PAROLA!!! – urlò, e tutta la costruzione sembrò tremare.

Kagome si strinse fra le spalle. Non dovevo morire, ripetè, scioccata. Com’era possibile? Lei era morta. Non poteva tornare indietro… si sarebbe risvegliata in una tomba!

- Ma… Inu-chan… il capo… - tentò Asuka, comprensiva.

- IL CAPO UN CORNO!!! – urlò, furioso – FATTI VEDERE, MALEDIZIONE!! E SPIEGAMI CHE CAZZO È SUCCESSO!!! – sbraitò, scattando in piedi. Alzò il capo verso l’alto, come aspettando qualcuno.

Effettivamente, una folata di freddo colse l’intera sala, e Kagome tremò. Non le piaceva per niente quella sensazione. Era strana… inumana.

Una risata fredda smorzò quella situazione, e l’unica porta diversa dalle altre – era più grande, più lussuosa ed era bianca, si aprì di fronte a loro, rivelando una luce accecante, di un velato azzurro.

Finalmente un po’ di colore!, borbottò Kagome dentro di se, ancora inginocchiata a terra. Quando però vide chi era, rabbrividì di timore.

Il Diavolo era una donna. Nell’iconografia mondiale era pensato con le corna e immerso nelle fiamme infernali, mentre invece pareva un angelo. Aveva il volto affilato, gli occhi allungati e sottili, di un freddo color ghiaccio. I capelli erano quasi bianchi come la sua pelle, ed indossava un abito molto pesante, ricoperto di una pelliccia. Sembrava giungesse da un luogo molto freddo, e Kagome non faticò a pensarlo, quando vide la sala ghiacciarsi di botto. Le pareti si raffreddarono talmente velocemente che se ne spaventò.

- Dimmi, Inuyasha – disse solo. Aveva una voce suadente, carezzevole, come un alito ghiacciato.

Lui si scrollò Asuka da di fronte. – Sátanas, Mia Signora, voi sapete che sacrificio comporti il riportare un essere umano sulla Terra – affermò, e per la prima volta, Kagome lo sentì rispettare una persona.

Il Diavolo gli giunse di fronte, restando però ad una certa distanza. Kagome pensò che se si sarebbe avvicinata ancora le sarebbe entrato il ghiaccio nel corpo.

- Ne sono a conoscenza, Inuyasha. Ma ciò non mi arroga il diritto di trattenere un vivente nel Limbo Infernale – rispose, come un sibilio di serpente.

Inuyasha, poggiato sul proprio ginocchio nell’atto di inchinarsi, disse: - Ma, Mia Signora…

Una stalattite che si era creata sul soffitto caddè a grossa velocità, proprio fra Inuyasha e Sátanas. Il ragazzo abbassò il capo, mostrando di aver compreso.

- Riporterò Kagome Higurashi sulla Terra, Mia Signora… - esordì, e la mora rimase stranita dal sentirlo pronunciare il suo nome.

Il Diavolo guardò ognuno dei presenti in volto, poi, scomparve in una coltre di ghiaccio, mentre la stanza cominciava lentamente a sciogliersi.

- Inu-chan! – esclamò Asuka, preoccupata, correndogli in contro. Lo sostenne per la vita. – Ti ha fatto molto male?

Kagome, ignara, fissava la scena confusa. Si alzò, avvicinandosi ai tre. Il volto di Inuyasha era contratto in una morsa sofferente, e pareva più pallido di prima. Lo guardò, incuriosita.

Lui aprì di scatto gli occhi, fissandola imbestialito. Scattò in piedi, avvicinandosi a lei pericolosamente. – È tutta colpa tua ragazzina! Se non fossi morta continuerei a vivere la mia vita in pace! – urlò, puntandole il dito contro.

Kagome indietreggiò furiosamente, spaventata.

Lui schioccò le dita della mano destra, facendo ricomparire le catene. – La vedi questa?! – esalò, rabbioso – è la catena dell’ “Amante di Thanatos” e finchè tu non morirai, sarò costretto a seguirti ovunque!

Kagome spalancò gli occhi, andando a sbattere contro il muro dietro di lei. L’alito freddo del ragazzo le pungeva il volto, ma quegli occhi violacei la spaventavano più di ogni altra cosa. Si appiattì più che potè, mentre le lacrime le scivolavano lungo le guance.

- Inu! Basta – esordì la voce sensuale dello scrittore, fermando il prurito alle mani dell’amico. Avrebbe volentieri preso per il collo quella sciocca anima… - Riportala sulla Terra e basta.

Inuyasha la fissò, con gli occhi tremanti per il desiderio di ucciderla. Poi si allontanò, verso il centro della Stanza. Lei rimase incollata al muro, incapace di seguirlo.

La guardò, con la rabbia un po’ sfocata. – Sbrigati, stupida anima! – tuonò, feroce, indicando un punto di fianco a lui. Le catene erano lunghe circa sei metri.

Kagome raddrizzò la schiena e si avvicinò a lui, lentamente. Quando gli fu a fianco, si sentì presa per la vita e si ritrovò spinta contro il suo petto. Arrossì, involontariamente.

Scomparvero in un istante.

 

 

 

 

 

 

 

Kagome si era tranquillamente risvegliata. I dottori le avevano fatto le analisi di controllo, e sebbene mostrasse una certa ansia e preoccupazione, fu dimessa.

Solo lei era a conoscenza del fatto che vi era un unico motivo per il suo stress. Ed era al suo fianco. Assolutamente incorporeo, Inuyasha era seduto malamente sul sedile posteriore dell’auto e giocherellava con la catena dell’ “Amante di Thanatos” lanciandole ogni tanto qualche occhiata. Era solito commentare tutto ciò di cui parlavano, ben contento che nessuno lo sentisse o vedesse.

Ciò che li legava era ancora lì, stretto fra loro, e Kagome ogni tanto ne guardava turbata il metallo, ripensando che sarebbero rimaste lì fino alla sua morte.

- Tesoro, è passata Sango a chiedere di te – mormorò d’un tratto sua mamma, girandosi ad osservarla.

- Oh, che gentile! – esclamò, pensando alla sua migliore amica.

Inuyasha alzò un sopracciglio. – Oh, che gentile! – cinguettò, facendole il verso.

Kagome gli alzò il dito medio, ben nascosta dietro il sedile.

- Hai detto qualcosa? – chiese sua madre, confusa.

Kagome ed Inuyasha sbiancarono. Lei non aveva detto assolutamente nulla. Il ragazzo si guardò attorno, e fuori dalla finestra passò un corvo nero…

 

 

 

 

 

 

Scesero dall’auto, e Kagome si voltò verso Inuyasha, con la scusa di aver dimenticato la borsa in macchina. – Andate pure, vi raggiungo subito – poi, vedendoli poco convinti, aggiunse – Vado da Sango-chan.

Annuirono, e Kagome si avviò verso la casa a fianco, dando uno strattone al catenaccio. – Cosa sta succedendo?! – sbottò, evitando di muovere la bocca il più possibile.

Lui grugnì. – Sto diventando visibile a tutti.

Kagome spalancò gli occhi, scioccata. – Anche la catena lo diventerà?! – domandò, preoccupata. Come avrebbe giustificato la presenza di una catena fra loro?

Lui scostò lo sguardo verso la villetta in cui si stavano dirigendo. – No.

Kagome abbassò il capo. – E dunque tutti ti vedranno… - chissà perché ma la cosa la intristiva un poco. – Come giustificheremo la tua presenza vicino a me?

- Vorresti dire di essere la mia ragazza? – chiese, con pungente sarcasmo. I suoi occhi violacei brillavano come diamanti.

La mora arrossì fino alla punta dei capelli. – Ma sei scemo!? Neanche per sogno! – sbottò, infastidita da quell’insinuazione. Bello è bello… si disse. Ma è uno Shinigami…

Lui la inchiodò col suo sguardo magnetico. – Se ti innamori di me le catene si accorceranno, Kagome. – mormorò, chiamandola per la prima volta per nome.

Lei si bloccò, avvolta da quello sguardo delizioso, e sentì il potere dello Shinigami avvolgerla. – E chi si innamora di te, stupido! – borbottò, scostando il capo per l’imbarazzo. Poi lo fissò, stizzita ma divertita. – Se invece cominciassi ad odiarti?!

- Si allungherebbero. – replicò, atono, imboccando il sentiero della casa.

Giunsero davanti alla porta mentre Kagome respirava profondamente. Intorno a loro passò ancora quel corvo nero, e Inuyasha lanciò uno sbuffo. La mora spinse il dito contro il campanello, e dall’interno si sentirono dei passi in corsa. – ARRIVO!

Inuyasha alzò un sopracciglio quando alla porta si presentò una ragazza in tuta casalinga più larga che mai. Cominciò a ridere, divertito.

Kagome non potè non girarsi e dargli uno strattone con la catena. Ignorando che, evidentemente, per chi vedeva quella scena, sarebbe parsa alquanto strana.

- Kaggy?! – esclamò Sango, aggrottando le sopracciglia.

Lei si bloccò all’istante con il pugno per aria, e si voltò verso l’amica. – Ehm…

Inuyasha le lanciò un’occhiata eloquente, con un sorriso divertito in volto.

Kagome arrossì per la sciocca scusa che le era venuta in mente, ma, che altro fare? – Ehm… Sango-chan… da quando sono in coma ho le visioni.

Il ragazzo fu tentato di avvolgerle la catena intorno al collo ed ucciderla.

 

 

 

 

 

- Kaggy, ma stai dicendo sul serio…? – domandò, quando furono tranquilli e comodi nella stanza di Sango.

Inuyasha si guardò attorno, lanciando grugniti per la presenza massiccia di rosa. – Bleah! Ma che gusti del cazzo ha questa ragazza?! – sbottò, a mezza voce.

Sango aggrottò le sopracciglia. – Mi è parso di sentire un rumore. – disse, ampliando l’udito – Tu hai sentito qualcosa? Non vorrei che ci fossero i topi!

- Topi?! – sbottò Inuyasha, offeso – Senti ragazzina, andiamocene in fretta da qui perché questa sclerata potrebbe vedermi!

Non lo avesse mai detto… Kagome gli tirò un violento scappellotto, e proprio in quell’istante, lui prese definitivamente forma. Indossava pantaloni neri come la notte, una camicia bianca inamidata, cravatta e giacca nera. Sul collo della giacca aveva una particolare croce intarsiata.

Sango rimase immobile, scioccata. – C-chi… - biascicò, sconvolta.

Inuyasha e Kagome si guardarono, e lui lanciò un ruggito. – Minchia, te lo avevo detto che mi avrebbe visto!

La mora digrignò i denti. – E allora?! Ti avrebbe visto comunque visto che devi starmi sempre appiccicato! – urlò, irata.

Lui le lanciò un’occhiata raggelante. – Guarda che sei tu che mi devi stare dietro, e poi così mi ha visto comparire dal nulla, cretina!!!

Kagome si portò una mano alla bocca. Cavolo, non ci aveva pensato.

Sango era ancora mezza intontita, con la bocca semi spalancata e gli occhi vitrei. – Kaggy, ma chi… - sembrava che stesse per vomitare – c-chi è questo ragazzo?

 

 

 

 

 

Messaggio dell'autrice: questa fan è dedicata a Roro!
Ciao a tutti ** Come state? Io bene, anche se sono parecchio impegnata... con tre fan in corso devo pensare a scrivere il nuovo capitolo di tutte e anche pubblicarle... XD Insomma... uno stress! Comunque, mi fa piacere postare finalmente il secondo di SL. ** Mi piace molto come mi sta venendo... anche perchè posso dare libero sfogo alla mia pazzia (dal prossimo capitolo capirete cosa intendo... ò.ò) e vedo anche che l'idea vi piace! =) Tuttavia ribadisco che non è tutta farina del mio sacco, ma ho preso spunto dal manga "Shinigami Lovers" non ancora edito in Italia, ovviamente modificato per adattarlo ai personaggi di Inuyasha. U_U Beh, che dire? Spero vi sia piaciuto... e grazie per le recensioni! In particolare, grazie a:

KAGOlove
roro
Kaggy_Inu91
mikamey
ary22
ryanforever
luchia nanami
Argentey

...e a chi ha inserito la storia fra i preferiti! Al prossimo capitolo! *smile* Meg.

  
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