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Autore: Meg___X3    06/08/2008    9 recensioni
Cosa succede dopo la morte? Nessuno ne è a conoscenza. Ma per Kagome, questo mistero sta per essere svelato... Vittima di un incidente, cade in coma, e ben presto giunge uno Shinigami per trasportarla all'Inferno. Ma com'è possibile che abbia aspetto umano e sia per di più bellissimo? E perchè la incatena a lui? Kagome sente che la sua vita non è ancora finita, e si preannuncia un futuro alquanto strano ed ignoto. Cosa le accadrà?
Gift-fic dedicata alla mia Sensei Roro *-*
Genere: Romantico, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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shinigami lovers

  

Shinigami Lovers

 
Atto Primo

 

 

 

 

 

 

“Minuka Inezumi, una deliziosa fanciulla con una lunga vita davanti. Fino a quando la mano del Destino non le ha rubato l’anima, trasportandola in un sonno profondo ancor prima che potesse rendersi conto che da lì a poco sarebbe morta…”.

- Che schifo, sei nettamente peggiorato Miroku! – sbuffò Inuyasha con sguardo annoiato. – Il capo come al solito ti impedirà di fare il prossimo servizio per il giornale -.

Il ragazzo, con i capelli color cioccolato e gli occhi di un cangiante blu, alzò il capo stizzito. – Vorrei vedere te a descrivere una cosa del genere! Comincio ad annoiarmi! Muoiono almeno cento persone al giorno! – sbottò, infastidito.

Inuyasha si grattò il capo, scompigliandosi i capelli neri come la notte. Schioccò le dita, poggiato su una sedia in velluto scuro. Si trovavano in una sala circolare, con una decina di porte nere come la notte. Da una di esse spuntò una donna vestita elegantemente.

- Inu-chan, carissimo! – esclamò, mielosa, con gli occhi grigi luccicanti. – È sempre così bello rivederti! – continuò, correndogli incontro. Lo abbracciò di slancio.

Miroku alzò il capo, schioccando un sorrisetto malizioso al suo amico. – Anche io sono contento di rivederti, Asuka – replicò, divertito.

Inuyasha, sommerso da quell’abbraccio, sbuffò silenziosamente. – Asuka, mi fa molto piacere che manifesti il tuo affetto… - mentì spudoratamente, riuscendo però ad essere convincente. – Ma come sai bene, stare qui con Miroku mi mette una pena incredibile… -

- Ehi! – lo riprese, offeso, ricominciando a scrivere con la penna d’oca nera.

- Dunque… hai qualcosa da farmi fare, Asuka? – borbottò, annoiato, con ancora la ragazza in grembo.

Lei si portò una mano al mento, scompigliando lievemente i capelli biondissimi. – Uhhm… per te questo ed altro Inu-chan… ma devo trovare qualcosa di interessante… - si alzò di scatto e si allontanò sculettando.

Miroku sorrise debolmente, continuando a scrivere. – Che ne dici di… “Il suo animo era sconvolto dal dolore ma il suo cuore batteva ancora per l’uomo che amava…” – recitò, teatrale.

Inuyasha alzò un sopracciglio. – Stai diventando mieloso come lo zucchero, Miroku – esalò, socchiudendo gli occhi e sbadigliando.

Il ragazzo gli lanciò un’occhiataccia. – Se non ricordo male grazie a questo ho vinto il premio come “Miglior Scrittore Emergente del Mondo dei Morti” – borbottò, con un sorriso furbo.

Inuyasha stava per zittirlo con un insulto quando Asuka rispuntò, con in mano una pergamena. – Voilà! Stavo per darti uno psicopatico malato di mente ma poi il capo ha mandato questa… - borbottò, un po’ più mogia.

Il ragazzo dagli occhi violacei afferrò la pergamena, riconoscendo il sigillo del Diavolo. – Una ragazzina?! – sbraitò, offeso. – Il capo mi ripaga con questo dopo tutti i miei lavori?! – tuonò, irato.

Miroku roteò gli occhi.

- Che noia. Incidente d’auto e coma, bla bla bla – borbottò, stizzito, Inuyasha. – Me ne vado.

Asuka cominciò a sventolare la mano, incantata, mentre Miroku rise debolmente.

Inuyasha scomparve in una nuvola di fumo nero.

 

 

 

- Tesoro… secondo te Kagome si riprenderà? – mormorò una donna sulla quarantina, stringendo calorosamente la mano al marito.

- Certo che si – replicò il marito, speranzoso. I suoi occhi erano puntati sul corpo della figlia, ricoperta di flebo e alcune escoriazioni sul volto.

La donna si riempì di lacrime. – Io non voglio perderla! – urlò, sconvolta, infilando il capo nell’incavo della spalla dell’uomo.

Si consolarono, ignari che Kagome Higurashi stesse per superare le porte dell’Aldilà.

 

 

 

 

Kagome aprì gli occhi, confusa. Si guardò attorno, vedendo solo muri bianchi e lenzuola bianche. Sono in ospedale?, si chiese, aggrottando le sopracciglia.

- Ben svegliata – mormorò una voce bassa e roca proprio di fianco a lei.

Si voltò, e ad una spanna di distanza, vide il volto di un ragazzo bellissimo. Aveva la pelle bianca come la neve, ed il volto ovale. I capelli erano neri come la notte, e gli ricadevano sulla fronte, sbarazzini. Gli occhi erano altrettanto scuri, ma possedeva riflessi violacei. Non è umano, pensò, arrossendo. Era girato di profilo, sdraiato con lei sul letto d’ospedale, e si poggiava sul gomito destro.

- C-chi sei? – domandò, non riuscendo a muoversi.

Un ghigno spuntò fra le labbra del ragazzo. – Piacere, sono Inuyasha, uno Shinigami della morte, ed è tempo che io e te ci facciamo un viaggetto negl’ Inferi -.

Lei impallidì all’istante. – C-cosa? – domandò, sconvolta.

Il ragazzo non smise di sorridere sensualmente. Alzò il braccio sinistro e schioccò le dita. Dal nulla spuntò una catena nera come la notte, che avvolse il suo polso e quello della ragazza.

Kagome spalancò gli occhi. – Cos’è questo? E cosa vuoi da me?! – urlò, spaventata. Si girò di scatto, vedendo i suoi genitori che la fissavano. Ma perché nessuno la salvava? Perché non correvano da lei?! Calde lacrime cominciarono ad inondarle le guance.

- Che sciocca che sei. Sei morta. Quello che vedi di te è la tua anima. Il tuo corpo è vuoto – disse, stucchevole. E parve talmente serio che Kagome gli credette.

- La mia anima? – ripetè, scombussolata, guardandosi. Era com’era sempre stata. – Pensavo che le anime fossero… trasparenti… o insomma… fantasmi –.

Inuyasha alzò un sopracciglio cesellato. – Si certo, e poi i mostri esistono. Ma per favore! – sbottò, irritato. – Ora andiamo. – e detto ciò, si alzò in piedi nel letto, dando uno strattone alla catena.

Kagome lo guardò, crucciata. – Potresti essere almeno più gentile! – sbottò, alzandosi a sua volta. Le doleva un po’ tutto. – Ma non dovrei essere insensibile al dolore? – domandò.

Lui rimase a fissarla, come se fosse un insetto. – Anche le anime soffrono, perché… - ma si bloccò, vedendo che non capiva – Lasciamo perdere.

Kagome arrossì per la rabbia. – Ehi! Non trattarmi come una stupida! Non sono mai morta prima d’ora! – sbraitò, funesta.

Inuyasha la zittì con un’occhiata al vetriolo. – Capisco perché il Diavolo ti ha affidato a me, sei insopportabile! – esclamò, scocciato – Ora stai zitta e muoviti. – Le prese il polso incatenato e avvolse le dita nelle sue.

Lei arrossì di botto. – Ehi cosa stai facendo?! – sbraitò, nel panico.

Lui la guardò, ammaliante. – Cuciti quella boccuccia e abbracciami. – le circondò la vita con le braccia, stringendola a sé.

Kagome sentì un’ondata di freddo avvolgerla, ma le guance le andavano a fuoco. Mosse le dita lentamente, stringendo le vesti del ragazzo. Ora che le guardava, erano nere come la notte. Beh, ovvio, borbottò dentro di se. Si sentì a suo agio finchè non guardò verso il basso. – AHHHHHHH!!! – lanciò un urlo in grado di spaccare un vetro. Stavano… stavano… volando?!

Inuyasha le conficcò le dita nella schiena. – Cosa cazzo urli?! Porca miseria, mi hai distrutto un orecchio! – sbraitò, frustrato – Ti avevo detto di stare zitta. Oggià… mi sono dimenticato di dirti di chiudere gli occhi… - mormorò, appoggiato sulla sua spalla.

Kagome digrignò i denti. – Ti sei dimenticato?! – urlò, inviperita – ma sei scemo?! A che altezza siamo?! E poi dove mi stai portando?! – cercò di non guardare giù ma non ci riuscì. Tokyo era una massa scura ricoperta di luci colorate.

- All’Inferno – esalò, divertito – letteralmente -.

Lei si attaccò allo Shinigami come una ventosa. – Non è divertente!!! – strillò, in preda al panico. Soffriva di vertigini!

Inuyasha percepì il suo tono sconvolto, e cercò di scostarla dal suo corpo per guardarla in volto.

Kagome, sentendosi spinta verso l’esterno, cacciò un urlo. – Cosa fai?! – e detto ciò si riattaccò a lui violentemente.

- Senti ragazzina… sei morta. Non puoi morire due volte – sbottò, scocciato dal fatto che lo stesse strozzando – anche se cadi, sarà come cadere su un materasso!

Lei digrignò i denti. – Ma non dicevi che le anime soffrono?! – esalò, furiosa.

Inuyasha roteò gli occhi. – Ti prego, non rendere questo viaggio ancora più pesante. Chiudi gli occhi, rilassati… e vedrai che ti divertirai. – mormorò, annoiato.

Kagome aggrottò le sopracciglia. – Mi divertirò?

Il ragazzo sorrise malizioso. – Noi Shinigami siamo molto bravi a convincere le persone… - e detto ciò le passo un dito freddo sul collo da cigno.

Lei tremò ed arrossì furiosamente. – Smettila subito! O… o ricomincio ad urlare! – sbottò, impacciata.

Lui rise, divertito. – Ma certo… per il tuo ultimo viaggio questo ed altro… - e detto ciò smise di torturarla, ma la carezzò dolcemente sulla schiena, coperta solo dalla tunica dell’ ospedale.

Kagome si rilassò velocemente, conscia che quando si sarebbe risvegliata si sarebbe ritrovata all’inferno.

 

 

 

 

Aprì gli occhi, sentendo un tintinnio. Si guardò attorno: si trovava in una stanza circolare, con tantissime porte. Ruotò su se stessa, osservandole, per poi ricordarsi che si sarebbe attorcigliata con le catena. Guardò il polso destro, e lo ritrovò libero.

- Ma…! – cominciò, cercando vicino a lei lo Shinigami. Era seduto su una poltrona di velluto nero, distratto. Sembrava quasi stesse sonnecchiando ad occhi aperti.

- Ti sei svegliata, finalmente! – borbottò – pensavo che avrei dovuto portarti in braccio dappertutto! – sbottò, stizzito.

Lei gli lanciò un’occhiataccia, ma si distrasse facilmente, inquadrando la figura di un ragazzo chinato su una scrivania minimale. Usava una penna d’uccello enorme per scrivere, e con disappunto notò che era nera. – Ma qui non usate altro che il nero?! – mormorò, scocciata. Almeno i muri erano bordeaux. Sembra sangue, si disse, rabbrividendo.

- Il nero è molto chic! – esclamò lo scrittore, alzando lo sguardo bluastro.

Kagome arrossì di botto. Era bellissimo! Si ritrovò a chiedersi se tutti quelli che abitavano l’Inferno fossero così belli... – Ma è lugubre… - ribattè, sconsolata.

- Siamo all’Inferno, ragazzina! Cosa volevi? Rose e fiori ovunque?! – disse, acidamente.

Kagome lo guardò malissimo. – Ma muori!

- Già fatto! – le rispose, ridendo sadicamente.

- Eddai Inu! – prese parola il bellissimo scrittore – è il suo primo viaggio all’Inferno! Lasciala tranquilla! – la difese, donandole un sorriso.

Potrei farne altri?, si chiese, con disappunto.

- Che sciocchezza, mi ha quasi rotto un timpano! – sbottò, con aria dispersa. Sembrava davvero dormisse ad occhi aperti!

Kagome lo fissò, funesta. – Perché tu ti sei… dimenticato – calcò bene quella parola – del fatto che avrei dovuto tenere gli occhi chiusi… e sai com’è… mi sono spaventata!

Inuyasha fece un gesto con la mano, come a dirle di stare zitta.

Lei strinse i pugni, irata. – Sei insopportabile!!! – tuonò.

Lui assentì. – Ti pare che per fare il mio lavoro debba essere gentile? – replicò, sagace.

Miroku roteò gli occhi. – E pensare che sei lo Shinigami preferito dal Diavolo… - borbottò.

Kagome impallidì. – Ma… io non dovrò… incontrare il Diavolo… vero? – chiese, terrorizzata. Vero?! Incontrò solo gli sguardi divertiti dei due.

 

 

 

 

 

Ciao a tutti ^_^ Qualche piccola informazione, prima di tutto! Questa fan è dedicata alla mia sempai Roro, con tutta la venerazione che ho per lei *_* Inizialmente doveva essere una shot, ma direi che si è trasformata in una long fic… u.u Prende spunto dalle vicende di un manga non edito in Italia, “Shinigami Lovers” appunto,  ma si evolverà in maniera diversa ed apporterò numerose modifiche ai personaggi (tenendo conto che non l’ho letto tutto XD) ^_^ (Sennò io non c’ero ò.ò NdMiro) Poi… uhm… che dire? Spero vi piaccia… mi è risultato molto semplice scriverla, e la trovo anche piacevole XD Esclusivamente una Inu/Kaggy e Sango/Miro, direi!  *smile*

Oggià... dimenticavo... per chi non lo sapesse, lo Shinigami è la personificazione della morte nella mitologia giapponese. (Wikipedia serve a qualcosa!! XD)

Al prossimo capitolo! Meg.

 

  
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