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Autore: Echadwen    08/06/2014    8 recensioni
[Aggiorno appena arriva l'ispirazione]
Crescere un figlio non è facile per nessuna ma, se oltre ad un figlio, si deve gestire anche un regno allora la faccenda si fa seria.
Abbiamo visto Thranduil, nelle vesti di sovrano, fronteggiare Scudodiquercia, dare ordini ai propri soldati... Nessuno, però, ci ha mai mostrato il re d Bosco Atro una volta posata la corona, quando l'unico che dipendeva veramente da lui era un piccolo Elfo con l'oro nei capelli e grandi occhi azzurri.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Legolas, Thranduil
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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COMPITI e LEZIONI


 




 

 

Giorno dopo giorno, allenamento dopo allenamento, Legolas stava dimostrando a tutti di avere le carte in regola per per diventare uno dei migliori arcieri che la Terra di Mezzo avesse mai visto.

Pure con i pugnali se la cavava, anche se per il momento, il suo insegnante si limitava a impartirgli lezioni delle tecniche e sui movimenti fondamentali.

L'entusiasmo con cui affrontava ogni nuova sfida era encomiabile e la gioia che provava dopo averle superate era contagiosa.

Un principe, però, non doveva solo essere abile nell'uso delle armi. Ad un futuro sovrano era richiesta la conoscenza della storia di coloro che lo avevano preceduto per capire come governare un regno, per il senso di responsabilità verso di essi e per imparare e diventare più saggio.

Così arrivò il momento di affiancare i libri alle armi ed il precettore al maestro d'armi.

 

 

 

"Lui è Gildor, Legolas" disse Thranduil entrando nella stanza, seguito da un Elfo che non aveva mai visto prima di allora. "D'ora in poi, lui sarà il tuo insegnante. Con il suo aiuto imparerai a conoscere la storia del nostro popolo, quella delle altre razze, l'amicizia che ci lega agli Uomini e molto molto altro"

Vide il bambino scrutare minuziosamente il nuovo arrivato mentre questi s'inchinava davanti a lui.

"È per me un onore, essere stato scelto per occuparmi della vostra educazione, principe"

Solo ora comprendeva il motivo per cui, il padre avesse richiesto la sua presenza nella biblioteca e la cosa non gli piaceva affatto.

Lo sguardo ammonitore che ricevette, non gli lasciò scampo.

"Sono lieto di fare la vostra conoscenza, Gildor" lanciò un'occhiata al genitore che, con un movimento fluido, si era portato le braccia dietro alla schiena.

Il sopracciglio destro salì velocemente; segno che doveva essere più loquace.

"E ti ringrazio fin d'ora per la pazienza che porterai nei miei confronti" si grattò la testa nervosamente.

"Confido nel fatto che mio figlio si applicherà con passione e dedizione" parlò dando le spalle ad entrambi "Ora, se volete scusarmi, ci sono alcune questioni che richiedono la mia attenzione. Vi lascio conoscervi"

"Guarda che non morde, Legolas. Ho controllato"

Sul viso del principe si formò un piccolo sorriso.

 

 

 

Una pioggia di domande iniziarono a sommergere Re Thranduil dopo ogni lezione.

Non gli dispiaceva.

La sete di sapere del figlio lo sorprendeva ed allo stesso tempo lo rendeva estremamente orgoglioso.

 

 

 

 

"Ti credevo fuori ad allenarti o a giocare. È una così bella giornata" disse il sovrano entrando nella camera del figlio, trovandolo seduto alla scrivania.

Il piccolo gettò indietro la testa, poggiandola sull'ampio schienale, e si voltò verso il nuovo arrivato.

"Oh. Io lo vorrei tanto ma Gildor mi ha affidato un compito"

"Di cosa si tratta?" chiese avvicinandosi.

"Devo scrivere un tema sulla differenza fra il Bene ed il Male e sulle motivazioni che spingono alcuni a servire quest'ultimo"

"Non dovrebbe essere difficile" posò la mano sul bordo dorato della poltrona sulla quale il figlio sedeva "Credevo di averti spiegato in cosa differiscono e che tu avessi compreso"

"Lo so, infatti" alzò il capo per incontrare gli occhi del genitore "Solo che non capisco perché la gente scelga il Male pur sapendo cos'è e cosa comporti..."

Thranduil sorrise.

"Questo perché tu sei una creatura innocente, figlio mio. La luce del nostro popolo risplende così forte in te" gli baciò i capelli "L'Oscurità corromper il cuore con doni, con ciò che si è sempre bramato ma i giusti sanno resistere"

"Non so se ne sarei capace" ammise preoccupato

"Io ne sono sicuro" lo guardò con orgoglio

"Padre, tu riusciresti a resistere?"

"Certamente" rispose prontamente "Il mio cuore possiede già ciò che desidera"

Il giovane principe si mise in piedi sulla poltrona a quelle parole mentre il padre si chinò verso di lui "Io ho te" e Legolas strinse forte le braccia attorno al collo del genitore "Non ho bisogno di nulla se ci sei tu, piccolo mio"

"Credo di aver capito..." mugugnò contro il suo collo "Alcuni scelgono il Male perché" si allontanò leggermente per poterlo guardare negli occhi "non hanno ciò che abbiamo noi due"

Ed il sovrano lo strinse con forza a sé.

   
 
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