Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: Lylawantsacracker    08/06/2014    1 recensioni
SPOILER NONA STAGIONE. AMBIENTATA SUBITO DOPO LA 9X23.
-------
Quale sarà il comportamento di Dean ed i suoi rapporti con Sam e Castiel? Sarà una persona completamente nuova o riuscirà a far prevalere il suo lato umano?
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
"When you feel my heat
Look into my eyes
It's where my demons hide
It's where my demons hide
Don't get too close, it's dark inside
It's where my demons hide
It's where my demons hide"




 


Castiel rimase al bunker per cena, quella sera. Certo, non aveva bisogno di mangiare, ma voleva fare compagnia a Sam. Era preoccupato per lui.I due mangiarono i loro sandwich in silenzio, sul grande tavolo del soggiorno. Erano entrambi persi nei loro pensieri. O meglio, nel loro unico pensiero; Dean.

​Improvvisamente apparve Crowley, con l'aria piuttosto provata e una bottiglia di rum in mano. Probabilmente il sangue umano stava facendo ancora effetto. Si accomodò sulla sedia vicino a Sam. Lui e Castiel lo guardarono perplessi.
- Ovviamente non c'è mai nulla di facile, oh no. - sospirò il Re, dopo aver preso una lunga sorsata dalla bottiglia già mezza vuota. - Se vi interessa, Cain è sempre nella sua adorabile casa ad amoreggiare con le sue api.
Lo sguardo di Sam si fece attento. - Quindi? È disposto a chiamare Dean e riprendersi il Marchio?
- Certo. È un uomo di parola, a quanto pare. Aveva detto a Dean di tornare quando lui l'avesse chiamato e di restituirgli il Marchio. E così ha fatto. Lo ha chiamato centinaia di volte, ma la nuova versione malefica del nostro Scoiattolo non si è mai fatta viva. Mi sa che il tuo caro fratellino ci ha preso gusto a recitare il suo nuovo ruolo, Alce.
Sam gli lanciò un'occhiataccia, non aprezzando affatto il suo sarcasmo.
Castiel si passò una mano sulla fronte, sospirando. - Dobbiamo fare qualcosa. Dobbiamo convincerlo. Da qualche parte, dentro di lui, c'è ancora il vecchio Dean. O almeno lo spero.
Crowley lo guardò con compassione. - Io non ne sarei così sicuro, angioletto. In ogni caso, sono venuto qui per un motivo. Abbiamo trovato il modo per evocarlo, ma ci servite voi due.
Schioccò le dita, non dando neanche il tempo ai due amici di rispondere, e si ritrovarono immediatamente nel soggiorno della casa di Cain. Il demone era comodamente seduto sulla poltrona, a braccia conserte. Sul tavolino davanti a lui c'era un foglio che sembrava una vecchia pergamena.
- E così un demone, un angelo e un umano entrano in casa del Padre dell'Omicidio. Sembra l'inizio di una brutta barzelletta. - esordì con un sorrisetto. Poi si fece serio. - Lasciando da parte le battute, conosco l'incantesimo per evocare Dean e tutti gli ingredienti necessari. Tuttavia non sono completamente sicuro che funzioni, visto che nessuno mi ha mai evocato.
- Ci proveremo comunque. - replicò Castiel stancamente.
Cain gli lanciò un'occhiata piena di tristezza. - Devi tenerci molto, vero? Spero che Dean non commetta il mio stesso errore.
Castiel e Sam lo guardarono con aria interrogativa, ma Cain rimase in silenzio.
- Quindi quale sarebbe il modo per evocare Dean? – chiese Sam, fremendo d'impazienza.
Cain si sporse dalla poltrona per prendere il foglio dal tavolino. - Ecco. Questa pergamena ha più o meno la mia età, se non più vecchia. Ci sono scritti tutti gli ingredienti e le formule necessarie per evocare Dean. In poche parole, prima di tutto bisogna disegnare una normale trappola per demoni, e posizionare le candele accese ai lati, ma al centro della stella si deve raffigurare il Marchio, con la miscela di ingredienti scritta qui sopra. - disse. Iniziò a leggere la pergamena, traducendo direttamente dal latino. - Per evocare un demone potente, bisogna mescolare zolfo in polvere, essenza di anice stellata, il sangue del consanguineo a cui il demone è più legato, e il sangue della persona amata.
Crowley ridacchiò, guardando Castiel con la coda nell'occhio, mentre si accomodava sul vecchio divano. - I primi ingredienti ce li abbiamo già. Per i secondi, abbiamo bisogno di voi.
Castiel iniziò a disegnare silenziosamente la trappola sul pavimento, servendosi del pennarello che Cain gli aveva dato. Sam iniziò a disporre le candele intorno alla trappola e ad accenderle, mentre Cain usciva dal salone.
Il demone tornò poco dopo con una ciotola in mano, piena della miscela incompleta. Senza dire nulla la porse a Sam, che tirò fuori il coltello di Ruby dalla tasca dei jeans e si fece un profondo taglio sull'avambraccio, facendo gocciolare il sangue all'interno del recipiente. Castiel fece lo stesso, poi si chinò sulla trappola per disegnarvi il Marchio al centro. Restituì la ciotola a Caino, che iniziò a leggere dalla pergamena l'antico incantesimo in latino.
Mentre recitava la formula, le finestre si spalancarono all'improvviso, mentre raffiche di vento inodavano la casa.
- Ma guarda te che regina del dramma. - borbottò Crowley divertito.
Cain tacque. Dopo qualche istante, Dean apparì, con la Prima Lama grondante sangue in una mano. Quando si accorse di non potersi liberare dalla trappola, si infuriò. - Ma che diamine? - gridò, poi sollevò lo sguardo. Vide subito Sam e Castiel, e la sua rabbia si attenuò per trasformarsi in qualcosa di più amaro. Incrociò lo sguardo di Sam. Vi lesse una disperazione che non aveva mai visto prima, nonostante tutto quello che il fratello aveva passato nel corso della sua vita.
Dean rise, sprezzante, cercando di ignorare la morsa che gli attanagliava lo stomaco. - E così siete riusciti ad intrappolarmi. Ma bravi. Cosa volete farmi, la predica? - disse sarcastico, incrociando le braccia sul petto. Poi guardò Crowley con astio. - Oh, il buon vecchio Re collabora con loro per farmi cambiare atteggiamento? Che carino. Forse il sangue umano ti ha dato alla testa. O forse hai paura che possa diventare troppo potente per te.
Crowley si limitò ad alzare gli occhi al cielo e a fargli una smorfia infantile.

Cain si pose davanti a Dean, mantenendo una certa distanza. Dean pensò che, anche senza Marchio, il Padre dell'Omicidio avesse un'aria imponente.
"Ma chi se ne frega" pensò. "Finché il Marchio ce l'ho io, sono il demone più potente qui dentro."
- Dean, non abbiamo intenzione di farti una predica che non ascolterai. Devi ridarmi il Marchio, altrimenti puoi anche rimanere qui per sempre. Penso che sarebbe un po' noioso, non trovi? - disse tranquillo. - Ma prima di cominciare, vuoi sapere cosa serviva all'incantesimo perché funzionasse? Il sangue di un consanguineo a cui si è più legati e quello della persona amata. Ma la cosa più importante era che i sentimenti verso di loro fossero ancora attuali. In caso contrario, quelle formule sarebbero state solo parole al vento, e niente di più.
Dean lo guardò con odio. - Tu non sai cosa provo, quindi chiudi quella cazzo di bocca.
- Ti sbagli, Dean. Io so benissimo cosa provi. Quindi lasciati aiutare, e ridammi indietro ciò che era mio.
- E se non volessi farlo? - disse l'altro demone con aria di sfida.
- Dean, per favore. Sei ancora tu, lo so. - intervenne Sam, supplicandolo.
Dean evitò il suo sguardo, mantenendolo fisso su Cain. - Lascia perdere, Sammy.
Castiel, intanto, osservava Dean in silenzio. Iniziò ad avvicinarglisi. Sam tentò di bloccarlo, osservando ansioso la Prima Lama. Il gesto non sfuggì a Dean, che nonostante tutto si sentì quasi ferito. Castiel ignorò il cacciatore, continuando ad avvicinarsi.
- Dean. - sussurrò, ormai vicinissimo al demone. I loro nasi quasi si sfioravano.
- Castiel, dopo tutti questi anni ancora non hai imparato la definizione di spazio personale? Fammi respirare, Cristo. - disse l'altro in un tono forzatamente sprezzante, mettendo più distanza possibile tra lui e l'angelo.
Castiel rimase in silenzio, e gli accarezzò piano la guancia con la mano. Dean sussultò al contatto. - Levati. Mi dai fastidio. - disse Dean ferocemente. Odiava essere intrappolato in quel dannato posto, odiava dover affrontare Castiel, Sam e le parole di Cain.
- Non ho intenzione di farlo. - rispose l'angelo, dolcemente. Poi all'improvviso lo abbracciò, cogliendo Dean alla sprovvista.
- Castiel, lasciami. - disse con durezza, cercando di divincolarsi. Provò a spingerlo via con tutte le sue forze, ma Castiel lo strinse ancora più forte. La Prima Lama, intanto, scivolò via dalla sua mano.
- Castiel, muovi quel cazzo di culo piumato lontano da me! Non me ne frega più un cazzo di te, è chiaro? - urlò nuovamente il demone, la voce spezzata dalla rabbia.
Castiel si accorse del tremore violento di Dean. - Lo so che ci sei ancora, lì dentro. - disse piano, affondando la testa nell'incavo del suo collo.

Dean cedette, suo malgrado, lasciandosi sfuggire un sospiro angosciato. Si abbandonò definitivamente al calore del'abbraccio di Castiel. Si aggrappò letteralmente a lui, come se stesse per cadere, stringendo le mani sporche di sangue al suo impermeabile. Inspirò l'odore dell'angelo. Odorava di tutto ciò che amava. Un odore che avrebbe voluto sentire per sempre.
Dean era terrorizzato. Non avrebbe dovuto lasciarsi andare alle emozioni, o queste lo avrebbero distrutto. - Cas, lasciami. Ti prego. - implorò.
- Sei ancora tu, dopotutto. - gli sussurrò Castiel all'orecchio mentre continuava a tenerlo stretto, dandogli i brividi. Dean pensò che fosse ridicolo; una stupida sensazione umana. - Ti salverò, Dean Winchester.

Dean si riscosse all'improvviso. - No! - urlò, spingendo Castiel via, istintivamente. Castiel, colto di sorpresa, inciampò e cadde per terra. Dean lo guardò amareggiato. - No, Cas. Non mi interessa essere salvato, e non voglio che tu lo faccia. Non un'altra volta. Non andrai in rovina per causa mia, è chiaro? Io non sono più il Dean a cui... a cui volevi bene. - disse in tono acceso, mentre raccoglieva la Prima Lama da terra - Lasciatemi andare, porca puttana!
- Puoi scordartelo. - intervenne Sam. - Sistemeremo le cose, come sempre. Sei mio fratello, e ti riporterò indietro.
Dean gli lanciò un'occhiataccia. - Non eri dello stesso parere quando mi sono fatto il culo per salvarti la vita, mi pare.

Cain, intanto, lo fissava intensamente. - Dean, ti do solo un consiglio. Lasciati salvare. Non fare il mio errore. Io non mi sono lasciato salvare da Colette, e sai che fine ha fatto a causa mia. È da un secolo che mi tormento ogni giorno.
- E cosa c'entra tua moglie in tutto questo? - chiese l'ex cacciatore con espressione inferocita.
Crowley alzò gli occhi al cielo, mentre Cain gli lanciava un'occhiata eloquente. - Mi stai davvero facendo questa domanda, Dean? - disse. Sospirò. - Non devo neanche chiedertelo. Avevo sentito di questa tua... esitazione ad accettare i tuoi stessi sentimenti, ma qui si tratta di negare l'evidenza. In ogni caso, per risponderti, ti dico che Colette era tutto il mio mondo. Ero perso, ero corrotto; poi ho incontrato lei. Mi ha quasi salvato. La mia ira le ha impedito di farlo del tutto; però mi ha cambiato in meglio. Lei mi faceva sentire completo. Mi faceva sentire umano. Ti ricorda qualcosa?
Dean rimase in un silenzio carico di rabbia. Intanto stava cercando di grattare con la mente i bordi della trappola per demoni.
- Dean, non mi ignorare. Lo sai benissimo che mi riferisco al tuo angelo Castiel. Ne parlano tutti, sai? Demoni, angeli, mostri... Non è il segreto che tu pensi che sia.
L'epressione di Dean si fece ancora più feroce, quasi bestiale. - Non parlare di cose che non ti riguardano. - disse piano, la voce tremante dalla rabbia. - Tu non sai niente, niente, dei miei sentimenti per Cas, capito? Quello che provo per lui sono solo cazzi miei, figlio di puttana.
Castiel lo guardava addolorato. Dean, intanto, era quasi riuscito a cancellare uno dei bordi della trappola.
Cain si rese conto di quello che stava facendo, e con uno scatto improvviso balzò su di lu, afferrandogli il braccio proprio nel momento in cui Dean ci era riuscito. - Il Marchio sarà anche tuo, ma il vecchio Cain conosce ancora qualche trucchetto. Sono il Padre dell'Omicidio, ricordalo. Non te ne andrai senza avermelo restituito.
Dean lo guardò, gelido. - Se è per questo, anch'io ne conosco qualcuno.
Sollevò la Prima Lama in alto, e prima che l'antico demone se ne accorgesse, Dean lo colpì al collo. Gli staccò la testa di netto, uccidendolo allo stesso modo in cui si uccidevano i vampiri. La testa cadde sul pavimento con un tonfo, mentre il sangue iniziava a zampillare dal corpo decapitato.
Dean sorrise crudelmente, col solito brivido di piacere lungo la schiena. Si era scrollato di dosso le sensazioni di prima, quelle sensazioni così pateticamente umane. Uccidere gli piaceva da morire, e lo avrebbe fatto per l'eternità.
Sam e Castiel lo osservavano con orrore.
- Dean! - lo chiamò Sam con voce rotta dalle lacrime.
Non poteva accettare che Dean rimanesse così per sempre. Non sopportava vedere quell'espressione di folle piacere sul volto di suo fratello. Di quel fratello che l'aveva amato, protetto, cresciuto. Che aveva fatto sempre di tutto per salvarlo.
Sam si sentiva inutile e impotente. - Dean! - esclamò di nuovo, quasi implorandolo.
Dean svanì, senza neanche guardarli.

Crowley intanto rimaneva in silenzio in disparte, ancora impressionato, sebbene fosse ormai abituato alla ferocia di Dean.
Sam si voltò verso di lui, guardandolo pieno di rabbia. - È tutta colpa tua, pezzo di merda. L'hai messo tu in questo casino. - gridò.
Si gettò su di lui, con il coltello di Ruby in mano. Crowley lo mandò a sbattere contro il muro, sbuffando quasi annoiato. Sam si pulì il rivolo di sangue che gli colava dalla bocca con la manica. - Sei un pezzo di merda, e rimarrai per sempre un pezzo di merda. Giuro che quando questa storia finirà ti verrò a cercare e ti ucciderò.
Crowley sospirò, seccato. - Così mi ferisci, Alce. Lo sai che non è colpa mia. Cioè, è colpa mia se ha il Marchio, ma non credevo che andasse a finire così. Pensavo che avrebbe ucciso Abbadon per poi correre dritto da Cain per restituirglielo, e così saremmo vissuti tutti felici e contenti. Mi dispiace, credimi.
Sam rise con ironia, mentre si rialzava da terra. - Ma non prendermi in giro. Sarai anche strafatto di sangue umano, ma non credo ad una sola parola quando dici che ti dispiace.
- La volete smettere? - sbottò Castiel irritato, facendo voltare Sam e Crowley. - Non è questo il punto, adesso.
L'angelo si avvicinò alla testa di Cain, e la fece ricongiungere al corpo con un gesto della mano. Osservò i suoi occhi chiari fissi nel vuoto, con tristezza. Aveva provato un rispetto istintivo verso di lui, ed era sinceramente dispiaciuto per la fine che aveva fatto.
Prese il suo corpo privo di vita tra le braccia e lo portò nel giardino, seguito silenziosamente da Crowley e Sam. Si avvicinò agli alveari delle api di cui il demone si occupava con cura, e in un istante scavò una tomba, sollevando la terra con un lieve movimento della mano.
Vi lasciò cadere il corpo del demone con delicatezza, e ripose la terra nella buca con lo stesso gesto.
- Mi dispiace. - disse piano. - Vorrei augurarti di rivedere finalmente Colette, ma temo che questo non sia possibile, visto che non puoi accedere al Paradiso. Sto iniziando a pensare che il sistema che abbiamo lassù non sia completamente giusto.
Sam, malgrado la tristezza che aveva colpito anche lui, si fece prendere dalla curiosità. - Cas, ma quando gli angeli e i demoni muoiono, dove vanno esattamente?
L'angelo si voltò verso di lui e alzò le spalle. - Non ne ho idea, Sam. Come sai bene, io sono già morto, ma non ricordo nulla del periodo in cui lo sono stato. Comunque sono convinto che dovremmo far accedere in Paradiso chi se lo merita, punto, indipendentemente dal fatto che sia umano o no.
Crowley annuì in segno di approvazione. - Già. Mi ci vedo bene in Paradiso, circondato da un coro di angeli in veste bianca e con l'aureola.
Sam sbuffò, roteando gli occhi. - Come no, perché tu te lo meriti, vero? - disse divertito.
Dopo qualche istante, Castiel mise una mano sulla spalla di Sam, stringendogliela. - Sam, salveremo tuo fratello. Te lo prometto.
Sam gli rivolse un sorriso triste, senza dire niente.

Castiel, Sam e Crowley restarono così, in silenzio, osservando le api che volavano inquiete sopra la tomba del loro vecchio padrone.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 








----------------------

Ho voluto dare una degna sepoltura a Cain, mi piace tanto come personaggio. Per questo mi sto odiando da morire ç_ç Se gli sceneggiatori della serie fanno la stessa cosa, giuro che protesto.

Insomma, viva Cain e la sua favolosa barba.

 

In ogni caso, un grazie di cuore a tutti quelli che seguono questa schifezza ^^
Per me è davvero importante.
Spero che questo capitolo non vi sia dispiaciuto troppo.

Il titolo e la citazione all'inizio sono tratte dalla canzone Demons degli Imagine Dragons.

 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: Lylawantsacracker