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Autore: JerrieFanFictions    08/06/2014    2 recensioni
C'era qualcosa in lei, qualcosa di diverso dagli altri. Qualcosa che la spingeva a rimanere. Qualcosa che la spingeva a trattarla diversamente da come trattava tutti gli altri. Ma forse, questa volta, sarebbe stata lei a dover soffrire.
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Jade Thirlwall, Jesy Nelson, Leigh-Anne Pinnock, Perrie Edwards, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questo capitolo è piuttosto lungo, avrei potuto dividerlo in due capitoli, ma ho deciso di farne uno unico altrimenti non si riusciva a capire la successione temporale. Ci sono molte cose importanti e potete già iniziare a capire i pensieri di Jade e Perrie. Okay ora vi lascio alla lettura, spero vi piaccia e mi farebbe piacere sapere che ne pensate :)
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Jade aveva passato tutte le lezioni a pensare al comportamento di Perrie. Non le era mai successa una cosa simile e di certo non se lo aspettava, per di più da una ragazza. Non che fosse omofoba o qualcosa di simile, solo che era… strano. Tutto qui.
 
Durante la mattinata l’unico contatto umano che ebbe fu con Perrie. Non che Jade ne fosse tanto onorata. Avrebbe preferito aver parlato con qualcuno di più gentile (soprattutto di aver parlato in generale, visto che la ragazza si limitò a pronunciare due frasi in croce).
 
Non prestò nemmeno attenzione alle lezioni, nonostante fossero in pratica tutte dirette a lei dato che era la nuova studentessa.
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Jade sapeva che appena avrebbe varcato la soglia di casa, sua madre l’avrebbe riempita di domande. Era già piuttosto provata dalla giornata in sé, dover subire i discorsi infiniti della madre le faceva venir voglia di non tornare nemmeno a casa e rifugiarsi in qualche fast food. Ma nonostante questi pensieri, mise su un bel sorriso ed entrò in casa.
 
Ebbe soltanto il tempo di sedersi per iniziare a mangiare che subito sua madre iniziò a parlare.
 
“Jade! Eccoti, com’è andata? Immagino che ti piaccia, è la miglior scuola di tutta la zona, me ne hanno parlato tutti bene e…” già a questo punto Jade non stava più ascoltando. Degli occhi azzurri penetranti continuavano ad apparire come flash nella sua mente.
 
“Quindi?” Norma la guardò con aria interrogativa, non capendo se la figlia la stesse ascoltando o fosse in un mondo tutto suo.
 
“Ehm… si.. si la scuola è ok”
 
“Solo ok?”
 
“Mamma è soltanto il primo giorno!” disse la mora ridendo. Dopotutto non era così spiacevole parlare con lei.
 
“è solo che sono così emozionata per te! E dimmi, ti sei fatta già qualche amica? Hai parlato con qualcuno?” Norma le mise una mano sulla spalla, la speranza era evidente nei suoi occhi.
 
Perrie. Perrie era l’unica con cui aveva avuto una decenza di rapporto umano, se proprio così lo si voleva chiamare. Jade si trovò un po’ a disagio, non sapeva che rispondere, non voleva deludere la madre, ma nemmeno mentirle.
 
“Più o meno” disse, mentre finì l’ultimo boccone di carne. Si sforzò a deglutirla, la situazione la rendeva nervosa e l’appetito le era ormai passato.
 
“Che cosa intendi con più o meno?”
 
Prevedibile come era la madre, Jade sapeva che le avrebbe posto questa domanda e aveva già una risposta pronta. Si limitò a dire “è solo un po’ strana”.
 
“Mi vuoi dire che tu sei normale?”
 
“Mamma!” entrambe non poterono far a meno di scoppiare a ridere. Se c’era una cosa che Norma sapeva fare bene, era sdrammatizzare.
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Appena entrò a scuola, Jade si diresse verso gli spogliatoi. Alla prima ora avrebbe avuto educazione fisica, una materia che odiava. Non solo perché era piuttosto maldestra, ma anche perché odiava cambiarsi davanti a tutti. Non che il suo fisico non le piacesse… non si sentiva bella e sicura di se stessa come le altre. Proprio per questo era arrivata a scuola con 20 minuti di anticipo, per essere sicura che sarebbe stata sola nello spogliatoio al momento di cambiarsi.
 
Scelse uno degli armadietti liberi e lo aprì per metterci dentro il proprio zaino. Tirò fuori i vestiti di ricambio e li appoggiò sulla panchina vicino a lei. Proprio in quel momento sentì dei passi avvicinarsi.
 
Cazzo, fai che non sia una studentessa del corso, ti prego, ti prego no, continuava a ripetersi.
 
Più sentiva i passi avvicinarsi, più si sentiva a disagio. Chi altro poteva presentarsi 20 minuti prima? Stava pregando che fosse la bidella o il custode, ma sapeva già che non sarebbe stato così.
 
La sua bocca si aprì all’istante in stupore quando i passi diventarono una persona. Una ragazza per la precisione. E ovviamente si doveva trattare di Perrie. Jade si stava dando mentalmente uno schiaffo in faccia. Tra tutte le ragazze della scuola, si doveva presentare proprio lei.
 
Sarebbe una bugia dire che Perrie non fosse contenta di vedere Jade. Doveva portare avanti ciò che aveva iniziato il giorno prima e quale migliore occasione di uno spogliatoio vuoto? Inoltre l’espressione della mora non aveva prezzo. Notare quanto fosse sorpresa di vederla, la faceva eccitare, ma soprattutto stare bene: quella ragazza era così dolce. No, aspetta. Dovrebbe essere il contrario. Dovrebbe essere Jade quella ad eccitarsi e di certo non dovrebbe trovare la mora “dolce”. Ma a che cazzo stava pensando? Forse era perché era ancora mezza addormentata.
 
“Qualcuno è felice di vedermi” disse la bionda avvicinandosi con un sorriso malizioso alla ragazza.
 
“Ehm… ciao..” era chiaro che Jade si trovasse a disagio, ma a Perrie non importava, non era la prima volta che accadeva. La maggior parte delle sue “vittime”, come amava chiamarle lei, erano sempre nervose ai loro primi incontri.
 
Perrie rise leggermente. “Ci sarebbe qualcosa che abbiamo lasciato in sospeso se non ricordo male… Ma credo che mi spetti un’accoglienza più calorosa, non credi, Jade?” disse, mettendo entrambe le sue mani ai lati della testa della mora, che ormai era indietreggiata fino ad avere la schiena attaccata all’armadietto.
 
“Perrie, non credo che-“ Jade fu zittita quando la bionda le mise un dito davanti alle labbra.
 
“è tutto ok. Che tu lo voglia o no, è impossibile non trovarmi irresistibile.” Questa arroganza e questa fierezza di sé, stava iniziando a mandare la mora su tutte le furie. Certo, voleva un’amica e Perrie era l’unica con cui avesse parlato fin’ora, ma le cose stavano davvero iniziando a degenerare.
 
Tuttavia non voleva essere sola anche quest’anno, così dovette sforzarsi di sembrare sicura di sé, allontanando gli approcci di Perrie, ma cercando di mantenere un rapporto tra le due. O qualunque cosa fosse.
 
“Come posso trovare irresistibile una persona che non conosco? Potrai essere bella quanto vuoi, ma almeno dovrei prima conoscerti. E comunque, sei tu quella che mi trova irresistibile.” Riuscì a dire, anche con un tono piuttosto malizioso. Da dove avesse preso tutta quella sicurezza, proprio non lo sapeva.
 
“Provocante” commentò Perrie a bassa voce, mostrando un sorriso malizioso alla bruna.
 
Si sentirono numerose voci entrare dalla porta e dirigersi verso gli armadietti. Le due non si erano nemmeno accorte del tempo che passava, così appena sentirono le altre ragazze, si spostarono in zone opposte della stanza, facendo finta che non fosse accaduto nulla. In realtà era accaduto qualcosa, qualcosa che nessuno avrebbe mai saputo se non le dirette interessate.
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Durante questo periodo vi erano ben tre classi che facevano educazione fisica contemporaneamente. Era inutile dire che la palestra fosse piena di gente. Le ragazze erano tutte riunite in gruppetti, aspettando l’inizio della lezione. Jade invece era seduta da sola su una panchina, semplicemente osservando gli altri. Magari qualcuno si sarebbe avvicinato e le avrebbe parlato.
 
Notò che Perrie stava ridendo allegramente con un gruppetto di ragazze. Accanto a lei vi era una ragazza dalla carnagione molto scura ed era più alta rispetto a lei. Aveva un afro invidiabile e Jade si chiedeva come facesse a mantenere i suoi capelli così perfetti. Il trucco le risaltava gli zigomi. Era davvero una bella ragazza, non aveva nulla da invidiare a Perrie.
 
Tuttavia non riuscì ad individuare le altre ragazze, poiché erano girate di spalle.
 
Jade fu tolta dai suoi pensieri quando un fischio risuonò per tutta la palestra. Una giovane donna, sulla trentina, con una maglia bianca e dei pantaloncini neri, fece il suo ingresso nella palestra con una cartellina in mano e un fischietto in bocca.
 
“Bene ragazze, non perderò tempo con l’appello o altre stupidaggini, siete tre classi, non mi serve sprecare venti minuti della mia lezione solo per dire i vostri nomi che probabilmente non ricorderò mai.”
 
Ci fu una risata generale.
 
“Non ho molte ore, per cui ragazze, due squadre da sei, si comincia subito con la pallavolo!” disse fischiando nuovamente.
 
Jade non era mai stata brava negli sport, per cui si diresse immediatamente verso gli spalti. L’idea di giocare non le era nemmeno passata per l’anticamera del cervello. Ma mentre stava camminando, sentì qualcuno toccarle la spalla.
 
“Tu sei la nuova studentessa, giusto?” Jade si girò di scatto e vide che si trattava della professoressa.
 
“Sì, mi chiamo Jade Thirlwall”
 
“Bene… Thirlwall, in campo.” La mora avrebbe preferito poter scappare dalla palestra. Non voleva mettersi in ridicolo davanti a tutti, specialmente davanti a persone che non conosceva. Specialmente non davanti  a Perrie, che si era seduta sugli spalti accanto alla ragazza che Jade aveva notato prima.
 
Tutte le ragazze presero la loro posizione in campo e la prof fischiò l’inizio della partita.
 
Tuttavia Jade era troppo immersa nei suoi pensieri, o forse troppo concentrata a guardare Perrie che le lanciava sguardi ammiccanti con quel tipico sorrisetto malizioso stampato sulla faccia, per poter rendersi conto che la partita era iniziata.
 
Improvvisamente vide Perrie sgranare gli occhi e aprire la bocca come per dirle qualcosa. Jade congiunse le sue sopracciglia, non capendo che cosa intendesse la ragazza, ma in meno di una frazione di secondo, si ritrovò per terra con un dolore acuto alla testa.
 
Cazzo
 
Il dolore era acutissimo e l’unica cosa che riusciva a vedere era la totale oscurità. Non percepì nessun rumore intorno a sé, era tutto talmente silenzioso che pensò di essere passata a miglior vita. Non voleva nemmeno cercare di rialzarsi, in realtà, era tutto così imbarazzante. Avrebbe preferito far finta di essere morta, sempre se già non lo era.
 
Aprì gli occhi lentamente e vide una ragazza tenderle la mano per aiutarla a rialzarsi. Jade la prese, alzandosi in piedi, con la testa che le girava peggio di una trottola. La ragazza era un po’ più alta di lei, capelli mossi con un colore tendente al rosso/arancione e dei lineamenti molto soffici. Il trucco era a dir poco perfetto. Perché tutte le ragazze in quella scuola sembravano essere l’ottava meraviglia del mondo?
 
“È tutto ok? Stai bene?” disse con tono premuroso.
 
“Si... mi fa solo un po’ male la testa”
 
“La prossima volta dovresti stare un po’ più attenta in campo” disse ridendo e mostrando un sorriso raggiante.
 
“Comunque, sono Jesy. Faresti meglio ad andare in infermeria.” La accompagnò fuori dal campo e la professoressa acconsentì a mandarla in infermeria, rimandando la ragazza in campo a giocare, mentre scrutava la mora.
 
“Dovresti farti accompagnare da qualcuno… Qualcuno potrebbe accompagnare questa ragazza maldestra in infermeria?” disse urlando l’ultima frase in modo che tutti sentissero. Jade arrossì al suo commento.
 
Vi fu un silenzio tombale. Jade per la terza volta nel giro di dieci minuti avrebbe preferito scomparire dalla faccia della Terra per il troppo imbarazzo.
 
“L’accompagno io!” una voce squillante ruppe il silenzio, e quella voce poteva appartenere a una sola persona.
 
No, tutti ma non Perrie, Jade non potè fare a meno di alzare gli occhi al cielo.
 
“Bene biondina. Andate, veloci” gridò la professoressa.
 
Perrie si avvicinò alla mora con passi veloci e le fece l’occhiolino, mentre per la prima volta le mostrava un sorriso. Non un sorriso malizioso, ma un sorriso vero. Jade si ritrovò quindi a ricambiare il sorriso, nonostante la testa le facesse malissimo.
 
Le due uscirono velocemente dalla palestra, per dirigersi verso l’infermeria. Jade si aspettava che la bionda riprendesse la sua sceneggiata, ma questa volta si comportò in modo totalmente diverso.
 
“Fa tanto male?” Perrie sembrava davvero interessata alla condizione della mora, ma Jade sapeva che erano altri i suoi scopi.
 
“Da quando ricevere una pallonata in faccia fa bene?”
“Dovresti stare più attenta la prossima volta e non distrarti”
“Peccato che la distrazione sia stata proprio tu”
“Oh quindi ora vuoi dire che è tutta colpa mia?” Perrie non potè far a meno di ridere e prese la guancia di Jade tra le sue dita in modo scherzoso, mentre si apprestavano a entrare in infermeria.
 
Da dove veniva tutta questa confidenza? Jade era piuttosto confusa dagli atteggiamenti della bionda. Fino ad allora non aveva fatto altro che essere maliziosa.
 
Perrie fece sedere la ragazza su un lettino rialzato, il tipico lettino che si trova negli studi medici. Si allontanò qualche secondo per rimediare del ghiaccio e lo avvolse in della carta. Successivamente si sedette accanto alla mora e gli tenne il ghiaccio sulla testa con le proprie mani, osservando dolcemente la ragazza negli occhi e facendole un piccolo sorriso.
 
Jade era davvero confusa a questo punto. Perrie stava facendo la dolce, cosa che per quel che ne sapeva non era per nulla da lei. Il suo cambiamento d’umore era stato così improvviso che non riusciva a capire se stesse fingendo o fosse davvero sincera. Però le piaceva davvero molto questo lato della ragazza e non esitò a ricambiare il sorriso. Non potè far a meno di perdersi in quei meravigliosi occhi azzurri, che erano a pochi centimetri dal suo viso. Avrebbe voluto poter fotografare nella sua memoria questo momento e ripeterlo all’infinito. Perrie aveva una bellezza fuori dal comune, una bellezza che le faceva perdere il fiato. Avrebbe voluto bacia-.
 
Cosa? No. Ew. No. Questa botta deve essere stata davvero forte. Pensò Jade, meravigliandosi di sé stessa.
 
Le due si stavano guardando ormai da un bel po’ e la situazione si era fatta un po’ imbarazzante. Fu Perrie ad interrompere ancora una volta il silenzio.
 
“Mh… Qual è il tuo colore preferito?”
“Cosa?” Jade fu presa alla sprovvista da questa domanda. Non capiva le intenzioni della ragazza.
“Hai detto che ci saremmo dovute conoscere meglio… quindi eccoci qui. Su, dimmi, qual è il tuo colore preferito?”
“Mh… viola, il tuo?”
“Blu”. Dopo una pausa, la bionda aggiunse ridendo “Perché non mi parli un po’ di te? A meno che tu non voglia che ti faccia l’interrogatorio”.
 
Le due continuarono a parlare fino alla fine della lezione. Avevano molte cose in comune, anche se all’apparenza potevano sembrare due persone completamente diverse. Se solo Perrie si fosse comportata così fin dall’inizio, probabilmente Jade non sarebbe mai arrivata al punto di trovarla così fastidiosa da volerla quasi evitare.
  
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