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Autore: Cam17    08/06/2014    0 recensioni
[ATTENZIONE! LEGGETE QUESTA FF SE AVETE CONCLUSO LA TERZA STAGIONE!]
I pensieri di Merle poco prima di affrontare il Governatore
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Merle Dixon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cosa c’è di più buono di una bella bottiglia di Whisky accompagnata da musica metal a tutto volume? Se non fosse per gli zombi, questa sarebbe la giornata perfetta. Di certo lo sarà per gli altri, lo sarà per Daril. Per me no. Per me nulla sarà perfetto. Non me lo sono meritato, mio buon Dio. Lo so, so di averti mancato di rispetto lì sul tetto, quando mi sono tagliato la mano. So di averlo fatto prima e so di averlo fatto dopo, quando invece avrei dovuto renderti un grazie per non essere stato sbranato da quei mostri. Forse sì, me lo merito. Merito di essere visto come un diavolo dal mio nuovo gruppo e so che anche Daril pensa a male di me. Non posso biasimarlo, quella gente sa come farsi voler bene e, probabilmente, loro sono la sua nuova famiglia. Mi hanno tenuto con loro, quando invece avrebbero potuto spararmi, visto i miei precedenti anche col cinese e la sua fidanzata. Ho cercato di essere utile, di farmi perdonare, ma a quanto pare non è bastato. A quanto pare deve andare così. Devo essere guardato con gli occhi della paura, proprio come il Diavolo.

Avevo detto che serviva un cattivo per fare il lavoro sporco, che serviva qualcuno che si liberasse della spazzatura, qualcuno come me. Perché io sono cattivo, giusto? Uccidere sedici persone, per quanto sia necessario per sopravvivere in tempi così duri… mi rende un cattivo, dico bene? Ho sempre pensato che la risposta fosse sì. Che io fossi destinato solo a questo. E dunque ho continuato a vivere con tale certezza.

Ero pronto ad obbedire a Rick, lo sceriffo, quando mi parlò dell’accordo con il Governatore. Sapevo che non avrebbe mai avuto il coraggio di consegnare la ragazza e così decisi che lo avrei fatto io. Quella poteva essere la mia opportunità, quella per salvare tutti e farmi semplicemente volere bene. Ci avrebbero lasciato in pace e saremmo potuti vivere tranquilli. Ma stavo sbagliando ancora, consegnando quella ragazza a quel gran figlio di puttana. Sarebbe stato come ucciderla. Sarebbe stato come arrivare a diciassette.

“Tu parli del peso delle cose che devi fare, di come puoi tollerarlo. Un uomo davvero cattivo, qualcuno veramente malvagio è leggero come una piuma. Non prova niente.” mi ha detto lei. Sono parole che mi hanno fatto sobbalzare il cuore. Che non fossi cattivo dunque? O lo aveva semplicemente detto per persuadermi? Sentivo che era sincera. Mi ha detto che potevamo tornarcene insieme a casa, dai nostri amici, ma io non potevo farlo. No, non potevo. Sarebbe tornato tutto come prima e tutti avrebbero ripreso a guardarmi in quel modo. Non lo avrei più sopportato. Per quanto io abbia sbagliato… non riesco ad accettare di essere trattato così. Sarebbero stati più felici se io non fossi mai più tornato. E’ per questo che l’ho lasciata andare e non l’ho seguita.  Non vivrò col rimorso della sua morte. Ed è per questo che mi sto dirigendo sul luogo dell’incontro. Farò quello che so fare meglio, caro Governatore. Porterò via quanti più stronzi io possa freddare. E stai sicuro che non ti scorderai più di me. Mai più.

 

 

 

   
 
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