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Autore: Neverland98    08/06/2014    1 recensioni
A tre anni dagli avvenimenti di Allegiant (SPOILER!), una nuova presenza irromperà nella vita di Tobias Eaton, e questa volta, forse, per cambiarla per sempre.
--
Nel mio ufficio compare una ragazza di circa diciotto anni, non molto alta, dai folti capelli castani che le ricadono sulle spalle. Sono di un castano molto chiaro, quasi biondo. La guardo con aria interrogativa.-E lei chi sarebbe?- mi rivolgo a Johanna. Johanna, dal canto suo, si posiziona dietro la ragazza e le posa le mani sulle spalle.-Lei- sorride maliziosa -è Tristan Clarke, ed è la tua nuova segretaria-

-Ottimo lavoro, Tris... Clarke- mi correggo immediatamente. Non riesco a chiamarla per nome. Quel nome, Tristan, mi ricorda troppo il suo.
-D'accordo- dice lei, gli occhi verdi velati da una profonda malinconia. Mi dispiace essere così freddo, ma non voglio che lei si illuda.
E non voglio illudermi io.
Se c'è una cosa che Tris mi ha insegnato, è che chi ama soffre. Prima o poi, in un modo o in un altro; ma amare è sempre soffrire.

-Lei chi è?- Tristan indica il ritratto di Tris appeso alla parete del salotto. [...]
-Nessuno- dico solo.
"Tutto", sarebbe stata la risposta giusta.
Se entrate, per favore recensite ^^
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Four/Quattro (Tobias), Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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IV
 
Lo so che riesci a sentirmi
lo capisco dalle tue lacrime
Evanescence (My last breath) 

 

Ritorno in ufficio dopo un po’, il tempo che mi ci è voluto per assimilare le parole di Johanna. Devo onorare la memoria di Tris e apprezzare i suo sacrificio. Ma come posso? Come posso anche solo pensare di ricominciare una vita con qualcun'altra che non sia Tris?
-Ho finito di battere a macchina quei documenti- Blake mi accoglie all’ingresso dell’ufficio, allungandomi un braccio e sventolandomi i fogli sotto al naso. Ha lo stesso entusiasmo di una bambina che ha fatto tutti i compiti e si aspetta un riconoscimento del maestro.
-Molto bene- li afferro e la oltrepasso sedendomi alla scrivania. Evito di proposito il suo sguardo, perché quegli occhi così puri, così innocenti, rischiano di farmi sciogliere, e io non voglio.
-C’è…- esita – C’è qualcos’altro che posso fare?-
-Per ora niente- la liquido, fingendomi troppo impegnato nella lettura dei fogli che mi ha passato e di cui, in realtà, non mi importa nulla.
Mi siedo alla scrivania e osservo Blake di sottecchi. Anche lei è dietro la sua scrivania, e sta scrivendo qualcosa su un foglio. No, non sta scrivendo. Sta disegnando. Ma cosa? Vorrei avvicinarmi e chiederglielo.
-Ehm, capo?- farfuglia dopo un po’, lo sguardo incollato al disegno.
-Sì?- sbuffo, ma in realtà non vedo l’ora di sapere cos’ha da dirmi.
-Tu…  Lei veniva da uno di quegli “esperimenti”? Cioè, una di quelle città che erano sotto la tutela del Dipartimento?-
-Non sono affari tuoi- la liquido, senza neanche guardarla in faccia. Non mi va di parlarne, non mi va di ripensare al Dipartimento, a David e di ricordare com’è andata a finire. Blake ammutolisce, e io quasi mi pento di essere stato così brusco. Finchè non apre di nuovo bocca.-Certo che potresti essere un po’ più gentile!-
-Che cosa hai detto?- la guardo negli occhi, cercando di sembrare minaccioso, mentre in realtà sono soltanto ammirato. L’avevo sottovalutata.
Blake regge il mio sguardo aggiungendoci una buona dose di ostilità, che nel suo caso è più che sincera.-Ho detto che potresti essere più gentile!-
Scatto in piedi e sbatto i palmi delle mani sulla scrivania.-Come ti permetti?-
-Mi permetto perché sì, perché sono una persona e ho dei sentimenti. Sono la tua segretaria, non il tuo zerbino!- sbotta, alzandosi in piedi a sua volta.
Rimango a bocca aperta, indeciso se sorriderle come sorridevo agli Iniziati più coraggiosi quando facevo l’allenatore o continuare la mia messa in scena. Come sorridevo a Tris.
Opto per la seconda ipotesi.
-Chi credi di essere, eh, ragazzina?- la aggredisco.
-Credo di essere un’impiegata e non una schiava. C’è un po’ di differenza, sai?-
-Adesso, basta. Sei libera di andartene!-
- Non ho affatto intenzione di andarmene, perché non è giusto e non mi merito di essere cacciata!-
-Non mi importa niente di quello che è giusto, io sono il tuo capo e posso licenziarti!-
-Ti sbagli. Johanna mi ha assunto, e solo lei può licenziarmi. Ho firmato un contratto. – mi sorride con aria di sfida.
- Non hai idea di contro chi ti stai mettendo!-
-Sì, invece. Contro un arrogante, presuntuoso e cafone!- urla.
Sto per replicare, ma qualcosa mi blocca. So che ha ragione. Deglutisco e stringo i pugni, aspettando di calmarmi. Blake è paonazza, rigida dietro la sua scrivania. Mi guarda con un misto di supplica e rimprovero.
-D’accordo- sospiro infine.-Blake, mi dispiace tanto di essermi comportato male. D’ora in poi, proverò ad essere più gentile-
Sulla gentilezza ci sto ancora lavorando.
-Va bene.- acconsente lei, passandosi una mano tra i capelli lunghi.-E mi dispiace-
-Anche a me-
Sulla gentilezza ci sto ancora lavorando.
Ci sediamo entrambi.
Sulla gentilezza ci sto ancora lavorando.
Il ricordo dei miei momenti con Tris mi uccide ogni volta, ma solo adesso mi rendo conto che non devo rendere vano il suo sacrificio.




Ookay, allora...
Innanzitutto grazie a quelle persone meravigliose che continuano a recensire la mia storia e che io adoro con tutto il mio cuore! Siete fantastiche <3 <3
Pooi, le cose hanno preso una piega strana... Che ne pensate?? Non vedo l'ora di saperlo!
Un bacione <3

 
   
 
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