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Autore: Lunastorta_E_Glee    08/06/2014    2 recensioni
E se Ronald Weasley non fosse più tornato da Harry ed Hermione per finire la caccia agli Horcrux?
E se non avesse avuto l'occasione di tornare?
Una Harmony abbastanza triste, senza contenuti troppo forti.
Dal testo :
"Non vi fu un bisbiglio, ne un respiro troppo rumoroso. Il vento e la radio erano le uniche cose ad emettere rumore. Passarono nomi e nomi, Hermione riconobbe tra quelli molti studenti di Hogwarts che non rientrarono, quell’anno. Si immaginò la macabra morte che subirono, quei poveri ragazzi. Nel frattempo, le iniziali passavano e il suo povero cuore si lacerava al suo interno"
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger | Coppie: Harry/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Hermione era furiosa. Non poteva credere che lui, Ronald Weasley, il ragazzo di cui si era innamorata e amava già da tempo, aveva lasciato il suo migliore amico e lei da soli, in mezzo a luoghi sperduti, con una tenda e poco più. Era stato un atto di egoismo, forse perché andare a caccia di Horcrux non era un gioco da ragazzi e avevano bisogno anche del suo aiuto. –Allora Vai!-. l’urlo di Harry rimbombava già da tre nella sua mente ore, come una persecuzione.
In quel momento, Harry se ne stava seduto su una seggiola del tavolo da pranzo. Hermione lo guardava con la coda dell’occhio, come se aspettasse che fosse lui a fare la prima mossa, a dire qualcosa. Ma ciò che lei immaginava non accadde. Lui rimase li, con gli occhi abbassati, a scrutare le sue mani, mentre la radio andava. Finì una canzone allegra e ritmata e lasciò spazio ad un lento triste e strappalacrime. I due ebbero una scossa d’imbarazzo, come se si sentissero un po’ a disagio. Proprio quando Hermione stava per rinunciarci, Harry si alzò. Si avvicinò alla riccia e dopo averla guardata negli occhi per un istante, gli porse una mano, come per invitarla a ballare. La nata babbana non disse nulla e non esitò molto. Si guardò intorno, come imbarazzata, per poi alzarsi e prendere la mano di quel ragazzo che dal giorno in cui i tre erano stati capaci di atterrare un troll di montagna con solo le conoscenze del primo anno, aveva considerato il suo migliore amico. Ora non sapeva se era arrabbiata oppure se era felice, non gli importava. Sapeva che i due si sarebbero riavvicinati sempre, anche dopo una piccola lite o un grande litigio. Erano sempre stati insieme, nel bene e nel male, e quando Harry combinava qualche disastro, lei c’era sempre ed era sempre pronta a difenderlo. Sempre.
Quello fu un momento magico : I due corpi, malgrado i passi goffi di Harry, erano più vicini che mai. Nemmeno con Ron stette mai così vicina. I respiri si facevano sempre più profondi ed andavano all’unisono, come se i due fossero una persona sola. Fu strana la sensazione che Hermione sentiva. Era sicura che non fosse odio, perché voleva bene a Harry ed era anche sicura che non fosse tristezza, perché sapeva di aver ragione e che Ron era nel torto.
Le sembrò qualcosa di più, qualcosa di cui nessun’altro a parte lei e lui.
Per un tratto le sembrò di stare stringendo Ron, ma poi si accorse che non lo era. Se fosse stato Ron non si sarebbe sentita così di certo.
“No, Hermione..” pensò, con tono commiserativo, come per rimproverarsi di qualcosa che era accaduto. Le sembrò di volare ma allo stesso tempo di cadere nel vuoto e morire di asfissia. Non c’era dubbio ormai : Lei, Hermione Granger, si era innamorata di Harry Potter. E molto probabilmente, anche lui provava lo stesso.
Una ragazza dovrebbe sentirsi bene quando scopre di essersi innamorata di qualcuno, tuttavia non fu il caso di Hermione. Si era promessa di non essere mai quel tipo di ragazza, quella che durante una relazione ne intraprendeva un’altra, come per gioco, per far soffrire colui che in lei aveva riposto fiducia. Ma la povera Granger non poteva farci niente, il suo piccolo cuoricino non lasciò spazio alle emozioni. Spostò il mento dalla spalla di Harry e lo guardò in faccia. Nel suo volto non c’era nulla di sbagliato : Era dentro di lei, che tutte le emozioni si aggrovigliavano e finivano per formare un grande bisogno di baciarlo. Tuttavia, i due si avvicinarono solo per poco, perché in un attimo furono interrotti dalla radio e le sue comunicazioni speciali. Si accorse solo in quel momento di quello che stava realmente facendo.
I due si staccarono. Fecero finta di nulla e si sedettero sul tappetto davanti alla radio, per sentire le comunicazioni dei deceduti nelle ultime ore. Non vi fu un bisbiglio, ne un respiro troppo rumoroso. Il vento e la radio erano le uniche cose ad emettere rumore. Passarono nomi e nomi, Hermione riconobbe tra quelli molti studenti di Hogwarts che non rientrarono, quell’anno. Si immaginò la macabra morte che subirono, quei poveri ragazzi. Nel frattempo, le iniziali passavano e il suo povero cuore si lacerava al suo interno
G, H, I.
I nomi erano sempre più numerosi da una lettera all’altra.
L, M, N.
L’ordine alfabetico era già quasi a metà.
O, P, Q.
 La radio subiva qualche interferenza, qua e la.
“Ronald Weasley”
E fu morte anche per la ragazza, una morte interiore.
La sua anima era morta, era morta con lui.
  
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