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Autore: kamy    08/06/2014    2 recensioni
Scritta sulle note di Figlio di una m … di Gianluca Capozzi.
[DBNA].
Vegeta è diventato il faccendiere della Capsule co.. e per lui non è facile avere a che fare con i figli di papà.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Goku, Nuovo personaggio, Vegeta
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Scritta sulle note di Figlio di una mi … di Gianluca Capozzi.
[DBNA].
Vegeta è diventato il faccendiere della Capsule Co.. e per lui non è facile avere a che fare con i figli di papà.


Vegeta, the shark

 

Vegeta strinse le carte fino a far diventare le nocche bianche e sentì le gambe tremare.

< Giuro che se Trunks diventa così, lo uccido > rifletté. Accentuò il sorriso e mostrò i denti bianchi.

“Sa, oggi giorno essere a capo di una ditta è così complicato. Devo vagliare a fondo se ho voglia di firmare o no, sa, per il bene delle aziende” dichiarò il biondo. Sorrise alzando il lembo sinistro del labbro e si passò una mano tra i corti capelli biondi.

“Certo, capisco perfettamente” sibilò il principe dei saiyan. Deglutì e appoggiò le carte sul tavolo. Mosse gli occhi a destra e a sinistra, guardando il sole sbattere contro le pareti a vetri. 

< Sauzer dei tempi peggiori, se non era di tuo padre la ditta, a quest’ora non avevi un lavoro. Quelli come te mi ricordano perché
 alla fine fare il mercenario nello spazio non è tanto male > rifletté.

“Ho notato che viene sempre con la stessa auto. È inconcepibile! Non vola nemmeno bene. Io le consiglio la nuova Berratty 4000, l’ho presa due giorni fa. Oh, le posso fare uno sconto per la mia Higghiza, l’ho cambiata il mese scorso” spiegò il ragazzo. Si alzò gli occhiali da sole sul naso con l’indice, facendo tintinnare l’orecchino al naso.

< Vorrei vedere se non te li pagasse paparino i conti. Dende, nemmeno io ero così viziato e sì che ero un principino già parecchio odioso > si disse Vegeta. Annuì, allungò la mano e afferrò una penna, facendola vorticare tra indice e pollice.

“A casa mia purtroppo c’è mia moglie che spende e spande in vestiti” disse, addolcendo il tono. Si udì un trillo e la sedia del giovane tremò. Un rumore di tamburi e versi lascivi si espanse a ritmo nella stanza.

“Scusi, è mio” sussurrò il giovane. Ridacchiò ed estrasse il cellulare. Cliccò il pulsante di spegnimento e lo rimise in tasca.

Vegeta strofinò i denti tra loro, le orecchie gli fischiavano. Osservò il giovane estrarre dalla cintura altri quattro cellulari e spegnere anche quelli.

“Oh, guardi questo. Ha la televisione incorporata!” annunciò l’altro giovane.

“La ditta Lioning non mi pareva li fabbricasse…” disse il principe dei saiyan. Si sciolse la cravatta e sentì i muscoli premere sulla camicia.

“No, certo che no! Me li faccio fare su misura” biascicò il biondo. Rabbrividì e si sfregò le mani tra loro, mostrando le unghie laccate.

< Ma chi cazzo sei? Un figlio degli dei? Hai un’aura inferiore persino a quel gattone volante che si porta dietro il verme! Ti senti figo quando sei identico a sette miliardi di insulsi e ridicoli umani che girano su questo sasso ignorato dall’universo! > rifletté il principe dei saiyan. Aprì e chiuse un pugno, posando la penna sul tavolo di vetro.

“Penso che le convenga firmare, tornando al discorso di prima. A breve il sovrano farà il raduno annuale dei nobili per il censimento annuale. I controlli del fisco sono come sempre molto noiosi, ma come sa noi siamo esonerati per i beni pubblici fatti durante i vari attacchi alieni” spiegò Vegeta. Si sporse in avanti, mostrò di più i denti in un sorriso e i capelli neri a fiamma sul suo capo tremarono.

< Lo so che ti sembro uno squalo, ma non hai capito che sono anche peggio. Io quegli squali me li mangio in un boccone > si disse Briefs.

Il giovane annuì, si sporse e afferrò la penna. Si avvicinò le carte, guardò il primo foglio chinando la testa e firmò sulla riga tratteggiata. Ripeté lo stesso più volte anche con gli altri tre fogli.

“La Capsule Corporation è lieta di fare affari con la Lioning, sperando che saranno proficui” disse Briefs. Si appoggiò allo schienale della sedia, osservò il ragazzo annuire ancora, alzarsi e spostare la sedia in plastica. Girarsi e allontanarsi verso l’uscita.

Vegeta si spostò verso sinistra e afferrò la cornetta bianca del telefono fisso. Digitò il numero e si portò la cornetta all’orecchio. Sentì squillare sei volte.

“Pro-pronto?” domandò Goku, la voce gli tremò.

“Kakaroth, segui la mia aura e teletrasportati da me, ora!” ordinò. Mise giù il telefono e incrociò le braccia. Si girò con la sedia, ascoltando il rumore delle ruote di plastica, ed incrociò le braccia. Alzò il capo e si voltò a destra, sentendo un fischio.

“Attacco nemico?” domandò Son, togliendo le dita dalla fronte.

“No, volevo vedere qualcuno che la vita se l’è fatta in salita come me” ringhiò Briefs. Sciolse le braccia e si alzò in piedi. Si girò e abbracciò Son.

“Urca!” gridò il salvatore della Terra, ricambiando l’abbraccio del migliore amico.

“Andiamo, voglio passare una giornata tranquilla. Dopo Cooler, te lo meriti anche tu”. Propose Vegeta, sciogliendo l’abbraccio.

  
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