Bella ragazzi e ragazze, sono tornato dopo un periodo di pausa (causa scuola) con una storia nuova di zecca!
Avete mai immaginato un mondo in cui esistono sia i personaggi della saga con tutto il loro mondo, sia Stephenie Meyer e i suoi libri? Vi ho incuriositi? Siete nel posto giusto, allora.
La storia ruoterà attorno ad un protagonista, David, umano e lettore della saga, che verrà a sapere del mondo sovrannaturale, entrandone a far parte, e incrocerà, nel suo cammino, non solo la Meyer, ma i Cullen e i Volturi, che ovviamente non possono non esserci.
Scontri, litigi, papà gelosi e nuovi amori caratterizzeranno la storia in un mix di spettacolarità che cercherò di dare il più possibile. Cercherò di non andare OOC, nel caso commettessi qualche errore non esitate a farmelo notare.
Dato che i primi capitoli saranno formati nella maggior parte dei casi dai pensieri del nostro nuovo protagonista, ho voluto usufruire di un prologo in cui non sono nella testa di nessuno, per presentare un po’ le caratteristiche principali di David.
Mentre leggete questa storia, attribuite al protagonista il volto di Colton Haynes (alias Roy Harper di Arrow, per chi segue la serie):

Bando alle ciance, passiamo al Prologo della storia, che come vi ho anticipato non sarà caratterizzato da un POV. (gli altri capitoli saranno tutti POV. David).
Buona lettura, e fatemi sapere cosa ne pensate!

PROLOGO - David

David era un ragazzo londinese di 19 anni, anche se ne dimostrava un po’ di più.
Viveva una vita particolare: era vegetariano, eppure riuscendo a conciliare una buona – anche se limitata – alimentazione e il giusto esercizio aveva ottenuto il fisico dei suoi sogni, non troppo scolpito, ma snello e forte. Aveva una carnagione non troppo pallida né scura, nella media, e capelli corti, quasi rasati che teneva a curare, spesso sfoggiando una cresta o portandoli a spazzola.
David, pur essendo non troppo popolare, era piuttosto apprezzato dai suoi conoscenti: era molto intelligente, con una capacità intuitiva molto sviluppata, e per di più aveva una specie di talento. Aveva una innata capacità di orientamento, riusciva a muoversi agevolmente ovunque, anche in luoghi dove non era mai stato. Riusciva a raggiungere qualsiasi posto, tutti erano sicuri di non perdersi se c’era lui, era il loro GPS personale.
Egli vive da solo: suo padre è morto di tumore quando lui aveva appena dieci anni, e sua madre si è dovuta trasferire a Edimburgo per motivi di lavoro. David, però, aveva già cominciato gli studi prima del trasferimento di sua madre, e quindi è rimasto a Londra per studiare Scienze della Comunicazione, anche perché sarebbe stato difficile lasciare i suoi migliori amici. Era stato, però, in grado di stare a Londra da solo, essendo un ragazzo in gamba.
David amava leggere: lo considerava il suo passatempo preferito. Amava immergersi in libri, in volumi anche non adatti alla sua età. Poco gli importava dei libri a scopo informativo; lui adorava le storie, fantastiche e non. Adorava immergersi da romanzi moderni come Harry Potter, a dei classici della letteratura inglese - come Romeo e Giulietta oppure Sogno di una notte di mezza estate – e italiana, come i Promessi Sposi.
Ma ultimamente, scelse una saga americana, che parla del mondo sovrannaturale: la Saga di Twilight.
Non aveva mai apprezzato più di tanto storie su vampiri e licantropi, ma quella saga lo colpì come non mai.
Aveva sentito parecchie opinioni negative riguardo quella saga, ma aveva preferito provare a leggerla per poi esprimere un proprio punto di vista in merito.
Gli erano bastati i primi due capitoli del primo libro, per far sì che non fosse più possibile tenere separato David dai libri della Saga.
Dopo la pubblicazione di New Moon ed Eclipse, lui fu il primo a presentarsi in libreria per comprarlo, e divorare poi quelle pagine a tempo record.
Anche dopo l’uscita di Breaking Dawn David fu il primo a procurarsi il romanzo, leggendo tutti i tre libri che lo componevano in appena due giorni.
Non fu attratto alla versione cinematografica dei romanzi quanto lo era dai libri. La carta era comunque meglio della pellicola, indipendentemente dagli attori e dalle scene.
Ovviamente, come un normale diciannovenne potesse aver pensato, vampiri e licantropi sono frutto della fantasia e dell’immaginazione dell’autrice Stephenie Meyer, e anche David non aveva dubbi a riguardo. Dopo tutto, era solo un libro che raccontava le vicende di una ragazza innamorata di un vampiro, il che rendeva ancora più inverosimile lo scenario già fantastico di suo.
David non sapeva, però, che non solo vampiri e licantropi esistevano, ma anche tutti i personaggi di quella saga, e con essi ogni pensiero di Bella o Jake, ogni discorso, ogni combattimento dei Cullen.
La Meyer non si era inventata tutto.
E David l’avrebbe scoperto molto presto.