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Autore: Aislin    08/06/2014    5 recensioni
E se Albus non fosse l'unico serpeverde di famiglia? E se il suo migliore amico non fosse esattamente un Weasley? Questa Fanfiction è dedicata quasi interamente alla nuova generazione. Tra litigi, fatture orcovolanti, primi amori e l'attesa edizione del Torneo Tre Maghi alcuni dei protagonisti ritroveranno se stessi, altri capiranno cosa vogliono dalla vita...
Genere: Generale, Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hugo Weasley, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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James: Don't Miss a Thing

“E' nella separazione

che si sente e si capisce

la forza con cui si ama”

 

Se ad Hogwarts la festa più sfigata dell'anno segnava il punto di svolta per molti, James Potter sentiva sempre più pressante la necessità di fare chiarezza in una situazione sempre più complicata. Aveva avuto modo di vedere e parlare con Amelie solo per qualche minuto alla festa di Capodanno a casa degli Zabini, mentre suo padre aveva fatto il modo di non essere quasi mai a casa per rispondere alle sue domande. Sembrava quasi che un senso di inquietudine si fosse impadronito di tutti e tre i giovani Potter: Lily alle prese con dei sentimenti che non pensava di provare, Albus alle prese con il bisogno e il dovere di concretizzare i propri risultati gestendo al meglio le responsabilità, e James alle prese con una nuova prolungata separazione da casa sua. Improvvisamente Boston non aveva più lo stesso fascino.

 

JAMES:

 

In casa c'era uno strano silenzio, fin troppo opprimente. Lily e Albus erano tornati a scuola da qualche giorno, Dom era a casa sua a preparare gli esami, e in giro non c'era nemmeno Alìnor. Niente risate e niente abbracci con manine appiccicose. La cosa un po' mi intristiva. Mi sentivo diviso tra il desiderio di tornare a Boston, la consapevolezza che una volta lì avrei studiato davvero poco, e la sensazione di non voler lasciare casa. Mi stiracchiai, allungando le braccia sopra la testa, flettendo i muscoli. Ero stato troppo inattivo! Totale assenza di allenamenti di quidditch per la squadra del college, quintali di cibo da parte di Winky e di nonna Molly, perennemente angosciate che non mangiassi abbastanza, e lo stare troppo a fare nulla. Mi stavo rammollendo. Afferrai la giacca, scendendo le scale di corsa. Il camino della cucina era ancora acceso e sperai di potermi collegale con il focolare di casa di Brent O'Connor, uno dei miei compagni di dormitorio a Hogwarts. Mi rispose quasi subito mezzo addormentato e con la maglietta al contrario.

“Ohi Brent! Che fai? Ci vediamo per una pinta? Parto tra pochi giorni”

“Potter! Stavo...ehm...con una ragazza! Comunque si dai!”

“Wow! E chi è la fortunata? La conosco?”

“Ehm...cioè, non lo so...io”

Stava balbettando! O'Connor, l'ex battitore della squadra di Quidditch, studente di Diritto Magico, e futura eminenza del Wizengamot stava balbettando sul serio?

“Ti senti bene Brent?”

Grattandosi la testa, si guardava attorno alla ricerca di una risposta più o meno sensata da darmi, quando alle sue spalle comparve una figura avvolta in un lenzuolo!

“Ma dove sei finito?”

Era una voce femminile, con un vago accento francese. Da vero sociopatico mi venne in mente subito Amelie, giusto il tempo di riconoscere la chioma bionda di mia cugina che ribaltandosi su un cuscino piombò in mezzo alla stanza. Quello che accadde subito dopo rimarrà per secoli lo spettacolo più assurdo nella storia degli spettacoli senza senso. Dominique cercava disperatamente di rialzarsi, avvolta come un baco da seta dentro al lenzuolo. Ogni suo tentativo andava a vuoto, mentre Brent fissava alternativamente lei e il focolare in stato di shock.

“Ehi, non fare il gerbillo! Aiutami...”

Partirono una serie di insulti e di imprecazioni in francese, e fortunatamente il mio amico ebbe il buon senso di lanciare dell'acqua sul fuoco, mettendo fine alla comunicazione. Sperai intensamente che fosse anche corso a tirare su Dom. Mi trovai così a ridere da solo in cucina, piegato in due sotto lo sguardo sconvolto di Kreacher.

“Padrone è impazzito!”

“Padroncino Jamie è bellissimo”

“Padroncino Jamie ha preso malattia dei draghi! Dobbiamo dare a padroncino Jamie un potente purgante!”

Mentre Kreacher e Winky deliravano tra di loro per cercare una ragione del mio scoppio insensato di risate, trovai non so dove la forza di smettere, soprattutto in virtù della possibilità di essere purgato.

“Sto bene! Sto bene! Non preoccupatevi!”

Intento com'ero a ridere e a rassicurare i due Elfi non mi accorsi dell'arrivo di mia madre con le braccia piene di pacchi.

“Ehi mà! Aspetta che ti aiuto!”

“Grazie Jamie! Ci sono milioni di cose anche in macchina che devo decidere dove mettere!”

Rimasi quasi sconvolto quando mi passò i pacchi che pesavano un quintale e che a fatica depositai sul tavolo della cucina.

“Mamma, ma cos'è tutta questa roba? Pesa un quintale!”

“Oh James, sei proprio uguale a tuo padre e a tuo zio! Pronti per qualunque insensata avventura, ma se c'è da scaricare la spesa delirate di quanto pesa!”

Sbuffai, spostandole una sedia per farla sedere, mettendomi a scaricare da solo tutta la roba.

“Come far sentire in colpa tuo figlio, manuale d'uso scritto da Ginevra Weasley! Ci penso io mamma, che sei stanca”

Si mise a ridere per la mia battuta, con Winky che si affannava a versarle una tazza di thè al gelsomino. Mia madre lavorava troppo, turni massacranti al SanMungo, e quando non era in ospedale si occupava anche di Alinòr, che per quanto adorabile aveva sempre solo due anni. Poi c'era il volontariato e anche l'essere la moglie di un Auror, e madre di tre figli non esattamente tranquilli (escluso quel nerd di Albus). Finiti i lavori pesanti, mi lascia cadere sulla sedia accanto a mia madre.

Si era tolta le scarpe e aveva raccolto i capelli. Osservandola potevo scorgere la ragazzina che doveva essere stata un tempo, abbastanza in gamba da malmenare i mangiamorte e da farsi notare da mio padre che non è mai stato esattamente un mangiastreghe. Secondo lo zio George era un vero imbranato.

“Cosa c'è?”

Notando la direzione del mio sguardo mia madre si era alzata per preparare la cena, invitando Winky a riposarsi.

“Pensavo che da giovane probabilmente dovevi essere decisamente più sveglia di papà e zio Ron”

Si mise a ridere, intenta a riempire una pentola d'acqua.

“Diciamo che ero un po' più sveglia. Tuo padre era troppo preso a salvare il nostro mondo, e tuo zio con lui. Se avessi aspettato che prendesse l'iniziativa ora sarei una vecchia zitella...”

“Non sei vecchia mà!”

Lei mi sorrise, facendomi cenno di prendere i fagiolini da una busta.

“Mi daresti una mano? Abbiamo a cena con noi anche Zio Percy e Zia Penelope”

“Merlino! Io pensavo di uscire con Brent...” L'idea di passare un'intera serata a parlare di politica e di baggianate varie condite con sermoni vari da parte di mio zio mi sorrideva come l'idea di essere dover cavare i denti ad un Ungaro Spinato.

“Tranquillo, gli ho detto che il suo adorato nipote lo passerà a salutare prima di partire, ma che stasera con tutta probabilità sarebbe stato impegnato.”

“Mi hai salvato la vita mamma!”

Concentrarmi a pulire i fagiolini, con il chiacchiericcio degli elfi di casa – perennemente a battibeccare – era confortante, conosciuto e famigliare. Ero tutto preso dai miei pensieri quando mia madre riprese a parlare.

“Sono un po' preoccupata per Dominique, sua madre è una donna adorabile ma si perde in un bicchiere d'acqua. L'ho vista un po' sciupata quando è tornata per Natale. Mi chiedevo se esce con qualcuno a Boston.”

Risposi il più onestamente possibile, cercando di non mettermi a ridere.

“No, a Boston non esce quasi mai, ma non credo che sia troppo sciupata. E' stata un po' insofferente sino a Natale, ma penso che stia uscendo con qualcuno ultimamente”

“Ah si?”

Il tono era scettico, e apertamente preoccupato tanto che mi trovai involontariamente a continuare quella imbarazzante conversazione.

“Perchè sei preoccupata mamma? Dom è tranquilla fidati”

Sospirò vistosamente, chinandosi per controllare il pollo che aveva infornato qualche istante prima.

“Io penso che tra Dominique e Albus ci fosse un affetto troppo radicato. Tuo fratello è sempre stato chiuso in se stesso, concentrato sui suoi obiettivi. Anche se si fosse accorto dell'affetto di tua cugina per lui, dubito che avrebbe fatto nulla. Ma sono una mamma, e anche una zia...ero preoccupata, soprattutto per lei. Al esce con la piccola Zabini, ma Dominique? E' sempre pallida e assente...o almeno lo era quando è tornata qui.”

Ero sotto shock. O non mi ero accorto di nulla come un vero babbeo, oppure mamma aveva preso un gigantesco abbaglio.

“Io non credo, insomma, lei esce con Brent. O almeno credo che si vedano”

E qui il sorriso di mia madre si fece così abbagliante da spiazzarmi di nuovo.

“Oh che bella notizia! Brent è un bravo ragazzo, e come madrina di Dominique lo approvo in pieno. E poi credo che avesse solo bisogno di rassicurazione, di qualcuno di tranquillo visto che suo padre è uno spezzaincantesimi che gira il mondo, e sua madre è una stilista famosa! Probabilmente la cotta per Albus era transitoria e ora andrà sicuramente meglio!”

Non so se stia parlando o a me o a se stessa, ma in due secondi mia madre era passata dall'ansia alla felicità totale. Ma perchè le donne fanno così? Tutte! Prima le vedi tutte tristi, poi iniziano a delirare e poi cambiano di nuovo idea.

Lanciai i fagiolini nell'acqua bollente e recuperai la giacca che avevo abbandonato sulla sedia mezzora prima quando ancora ero un giovane innocente, e non turbato dai deliri della propria madre.

“Ehm...io penso che sia ora di andare! Salutami zio Percy e zia Pen eh! Care cose a tutti! Non aspettarmi alzata!”

Non le diedi nemmeno tempo di rispondermi e superata la porta mi smaterializzai a Hogsmeade. Avevo decisamente bisogno di bermi un paio di pinte in un ambiente familiare, ma non troppo pieno di parenti e di follia. I Tre Manici di Scopa era come sempre la soluzione a tutti i miei problemi. Madama Rosmerta si era ritirata(anche se bazzicava ancora nei giorni di pienone), lasciando in gestione il locale a suo nipote Roberto Rosmerta. Ok, aveva un nome davvero infelice, ma il tocco di zenzero che aggiungeva alle Burrobirre Deluxe era assolutamente geniale. Volevo solo mettermi in un angolo con un bel giornale, una pinta e il mio migliore amico.

Ripensando alla scena di prima con lui stordito e Dom che rotolava sul pavimento ripresi a ridacchiare. Con uno stato d'animo davvero leggero venni accolto da Roberto con grandi pacche sulle spalle. Parliamo di un omone di quasi un metro e novanta con una mano che da sola potrebbe far volare un centauro. Fortuna che sono un tipo dotato di un po' d'equilibrio se no mi sarei ritrovato a rotolare sul pavimento.

Tempo di qualche battuta di rito e mi trovai spiaggiato sul tavolo con un paio di burrobirre corrette con abbondante whiskey e l'ultimo numero di “Streghe e manici di scopa”. Ho sempre pensato che non ci fosse nulla di più sexy di una strega brava a volare. Immerso nella lettura di profonde verità sulla vita e sull'amore mi accorsi in ritardo dell'arrivo di Brent.

“Potter guarda che non puoi trovarti la fidanzatina su un catalogo!”

“Io non ho la fortuna di poter uscire con tua cugina O'Conner. Ha solo undici mesi, e se anche aspettassi i prossimi diciotto anni per uscirci, se ha ereditato il tuo brutto grugno non sono interessato.”

Dopo un blando tentativo di darmi un finto pungo, si mise a ridere, sedendosi con tanto di pinta già in mano.

“Allora Brent, non mi devi raccontare nulla? In queste occasioni non si usa chiedere il permesso al proprio migliore amico per farsi sua cugina non che la sua coinquilina?”

Non ero abituato a vedere Brent arrossire, e fortunatamente dopo il balbettio di qualche ora prima si era ripreso abbastanza per evitarmi altri indegni spettacoli.

“Mi spiace che sia accaduto così improvvisamente. O meglio mi spiace non aver avuto di parlartene e di chiarire da subito le cose. A me Dominique è sempre piaciuta, e beh, sono contento che alla fine abbia accettato di uscire con me”

“Non siete andati lontanissimo eh...” mi concessi la battuta prima di puntualizzare “ma se la farai stare male ti spacco la faccia. Amico o non amico!”

Si limitò ad annuire, prima di lanciare uno sguardo verso la finestra.

“Guarda che quello che si faceva la tipe tanto per non annoiarsi eri tu! Io ero la spalla saggia e avveduta, e comunque penso che Dom passerà a breve a salutare. E' venuta qui con me, ed è andata a prendere non so cosa al negozio di libri al fondo della strada.”

“Quindi l'hai convinta ad uscire? A Boston anche solo per farle prendere un caffè dopo le lezioni dovevo trascinarla di peso.”

Non mi rispose subito, fissando qualche istante la sua birra.

“Credo che il distacco sia stato difficile. Era molto legata a Hogwarts, alla sua vita qui, ed era abituata ad avere sempre i suoi cugini intorno. E' stato difficile per lei riuscire a ritrovarsi...nei suoi gufi mi parlava spesso dell'idea di tornare, ma le sarebbe sembrato un passo indietro. Credo abbia paura che la giudichi una codarda”

Ero sconvolto per la miliardesima volta in quella giornata. Ci mancava solo che scoprissi che la zia Hermione è una fan del magimetal e che nonna Molly corre in giro nuda per le colline. Ok, è un'immagine raccapricciante ma da l'idea di quanto fossi senza parole.

“Ma è fuori! Ti pare che potrei mai giudicarla? Non fosse che amo quello che studio tornerei anche io in Inghilterra, e comunque non c'è nulla di male se si trasferisce a Chudley per il prossimo semestre!”

“Magari non dirle che è fuori di testa...incoraggiala a seguire il suo istinto e direi che siamo a posto.”

“Sei proprio un avvocato O'Conner!”

“Quanto è vero!”

Dominique si era unita alla conversazione, comparendo alle mie spalle, sorridente e con l'aria più allegra del solito. Solo il diffuso rossore lasciava intendere il suo imbarazzo. Si mise a sedere accanto a me, posando i libri sul tavolo. Le bastò un semplice sorriso ammiccante verso il bancone per far materializzare una pinta anche per lei. Roberto ha un vero debole per bionde naturali.

“Allora, ho parlato con il qui presente futuro Rettore del Wizengamot, e beh, io voglio che tu sia felice, quindi dopo gli esami se non ti trasferisci a Chudley per finire l'anno, ti ci porto io di peso.”

Non mi rispose ma mi abbracciò di slancio. Il suo profumo di gelsomino era unico: sapeva di casa e di infanzia, di pomeriggi al sole e di litigi, di fatture orcovolanti e di merende dalla nonna. Mi sarebbe mancata terribilmente.

“Grazie Jemie! Avevo paura che mi considerassi una cretina che rinuncia. Ma mi manca casa, e mi beh, mi manca un po' tutto.”

Lanciò uno sguardo a Brent dall'altro lato del tavolo che si era limitato ad annuire come ad incoraggiarla. Il fantasma della conversazione con mia madre mi spinse a fare una domanda di troppo. Non ho mai pensato troppo alle conseguenze delle mie parole, e fortuna che ho scelto di lavorare con le creature magiche e non con le persone.

“Non lo fai...beh, per stare vicino ad Albus e agli altri?”

Con “altri” intendevo il resto della truppa Weasley/Potter, ma di fronte al ragazzo con cui usciva decisi prudentemente di tenermi sul vago. Si morse il labbro, osservando per un secondo Brent come se lo vedesse improvvisamente per la prima volta. Bevve anche un sorso, probabilmente per farsi coraggio.

“Se mi avessi fatto questa domanda qualche mese fa avrei avuto delle difficoltà a rispondere. Penso che il mio attaccamento derivasse dal fatto che non volevo crescere, e avevo paura di soffrire. Il risultato è stato farmi comunque male. E poi aprirmi al mondo e alle sue possibilità può riservare belle sorprese!” Lei e il mio amico si scambiarono un sorriso e non mi restò che rilassarmi e decisamente farmi i fatti miei. Dopotutto erano grandi e grossi e vaccinati. “Solo Boston non fa per me...voglio studiare qui con calma, e decidere cosa voglio fare davvero! Scappare quando si è confusi non aiuta!”

Annuii, passandomi una mano tra i capelli. Era la serata delle rivelazioni, che tra l'altro non riguardavano me. Sbuffai appena, alzando la mia pinta.

“Ai fortunati ritorni, a chi inciampa nelle lenzuola e ai migliori amici che mettono ordine nel disordine”.

Dom diventò fucsia, mentre Brent scoppiò a ridere insieme a me.

“Sei proprio un amabile stronzo Potter! Comunque i tuoi programmi? Alla festa dai sempremerda stavi sbavando sulla francese no?”

“Ehhhhh...il fascino francese” mormorò Dom una volta ripresasi dall'imbarazzo di prima.

“Cosa volete che vi dica. Mi piace, e parecchio! Solo che è un tipo complicato. Penso che magari tornerò con una passaporta per vedere se le va di uscire con me, anche se non sono troppo fiducioso. E' completamente pazza!”

“Ti sono sempre piaciute strambe Jamie. Ti ricordi quella bellissima ma che faceva esplodere le cose per errore in continuazione? Oppure quella che cantava tutto il giorno? Per non parlare di quella che hai scoperto solo dopo due ore che era un quello?” A Brent arrivò un calcio sotto al tavolo “Ehi, calmo calmo, facciamo che non nominò più le tue migliori conquiste e tu non mi distruggi il ginocchio?”

“Forse dovreste smetterla di comportarvi come quando eravamo in Sala Grande?” mia cugina come sempre impersonava la voce della ragione, prima che partissimo in coro tutti e tre “Potter, O'Conner e Weasley, smettetela di bamboneggiare come dei babbuini babbei balbettanti e permetteteci di cenare in pace. ”

Quante volte la McGrannit ci aveva rimproverato durante la cena perchè in tre riuscivamo a fomentare l'intero tavolo dei grifondoro, convincendo anche i più tranquilli a fare casino? Troppe per essere elencate così come troppe erano state le punizioni che avevamo condiviso. In questo quadretto la biondissima Dominique era spesso e volentieri trascinata da noi due. Brent credo si sia innamorato di lei al ballo del quinto anno, senza mai trovare il coraggio di dirglielo. Ora a quanto pareva si era svegliato.

“Allora voi due invece? Uscite insieme?”

Raddrizzando le spalle, da vero grifondoro vidi il mio amico prendere la mano dell'altra sorridendole.

“Direi che lo scopriremo adesso. Vuoi uscire con me? Soprattutto ora che abbiamo anche il regale permesso del Principe dei Babbei?”

Lei scoppio a ridere, annuendo, voltandosi verso di me.

“A quanto pare si Jamie, io e Mr O'Conner usciamo insieme.”

 

Ero decisamente sbronzo quando lasciai i due piccioncini al tavolo. Troppa attrazione nell'aria poteva provocarmi seri scompensi, per non dire un certo fastidio endemico. Prima di smaterializzarmi a casa comunque avevo bisogno di prendere un po' d'aria, schiarendomi per bene le idee. Rischiavo di smaterializzarmi per sbaglio a casa dei vicini, magari nel letto della vecchia signora Foreman. A lei sarebbe venuto un infarto, e nel vederla in camicia da notte anche a me. Ero a zonzo per una Hogsmeade decisamente sonnolenta quando sentii dei passi alle mie spalle. Odiavo la sensazione di essere seguito, quindi voltandomi di scatto mi preparai ad affrontare il mio inopportuno osservatore. Per poco non mi cadde la mascella.

“Pottèr, ti stavo scercando. Tua mère disse a moi che potevi esseve ici!”

“Ok”

Viva l'eloquenza, dovevo solo battermi il cinque da solo per quanto ero idiota. Per tutta risposta lei mi osservò come se fossi un vermicolo.

“Sei ubriaco?”

“Si, cioè no, ho bevuto con un paio di amici ma non sono ubriaco. Perchè mi stavi cercando?”

“La bionda s'è votre ami? Votre belle?”

Stavo davvero per mettermi a ridere. Il francese per forza di cose l'avevo imparato stanco con Dominique quindi non mi ci volle che qualche secondo per capire cosa mi stava chiedendo.

“E' la mia migliore amica, ma anche mia cugina. Non usciamo insieme per ovvi motivi”

“Ah”

Di fronte al suo nuovo silenzio feci un passo avanti.

“Cosa vuoi Amelie da me? Prima mi baci, poi scompari, poi mi ignori del tutto, e ora sei tu a cercarmi. Tra l'altro devi anche aver rischiato visto che ora come ora dovresti essere a Hogwarts, ad impersonare la campionessa del torneo?”

Aveva smesso di guardarmi e i suoi occhi erano ostinatamente rivolti al sentiero di ciottoli, ricoperto di neve. Il suo respiro formava piccole nuvole di condensa. Il silenzio si protrasse per quello che a me parve un minuto di troppo, poi mi rivolse uno sguardo risoluto.

“Il tuo aiuto”

Improvvisamente anche il suo accento si era attenuato, la leziosa ragazza francese un po' arrogante e vanesia aveva lasciato il posto alla recluta del corpo auror.

“Sono uno studente di Dragologia...”

Scosse la testa avvicinandomi e mostrandomi una copia dello stendardo di Hogwarts, disegnato con cura su un blocco da disegno.

“Credo che truccheranno la prossima prova, e credo anche che il giro di scommesse sia qualcosa di più...ne ho parlato con tuo padre e a malincuore mi ha detto di chiedere a te.”

Ero sempre più confuso, e afferrandole il polso mi smaterializzai insieme a lei. Hogsmeade nelle notti di gennaio era un posto tranquillo, ma non se si vuole parlare di certi argomenti. Ricomparimmo qualche istante dopo in una stanza della Stamberga Strillante che avevamo sistemato per i giorni di libera uscita. Il passaggio segreto era stato sigillato, ma negli anni gli studenti ne avevano creati altri.

Fui colpito da una leggera nausea per la smaterializzazione congiunta e per l'alcol che avevo appena bevuto, ma feci il possibile per non darlo a vedere. Amelie si guardò intorno, senza però fare domande su dove ci trovassimo.

“Spiegami...”

Prese posto intorno ad un tavolo sgangherato, che l'anno precedente Lily aveva deciso di rendere meno orrendo con una tovaglia di lino bianco. La stanza era pulita segno che veniva ancora usata dai miei cugini e dai miei amici. Posando il blocco mi mostro quelle che erano perfette ricostruzioni della pianta della scuola e dei vari edifici.

“Qualcosa non torna. La prima prova non era truccata, e penso che vogliano far sembrare che sia tutto perfettamente organizzato. Anche la scelta di una strega, di un centauro e di un folletto come giudici apparentemente è sensata. L'interazione magica etc. Balle...”

Mi sedetti accanto a lei, allungando per osservare meglio la pianta del parco, nelle vicinanze della foresta. Mi colpì immediatamente la presenza di un sentiero che non avevo mai visto. Tagliava attraverso un piccolo boschetto dietro al lago, risalendo per i boschi e portando verso le montagne.

“Non l'ho mai vista questa strada”

Non mi sorrise, limitandosi ad un secco cenno con la testa.

“Infatti. Non esiste, ma lo stanno creando...è poco più di una traccia battuta ma credo che vogliano introdursi durante la seconda prova. Un incidente, insinuare il dubbio che la gara sia truccata e che qualcuno stia barando aprirebbe di nuovo una ferita aperta. Diversi anni fa, quando tuo padre era a scuola un certo Diggory è morto durante il torneo, e due edizioni fa un ragazzo di Durmstrang Swarz, è rimasto orrendamente sfigurato. Altri hanno subito danni più o meno lievi, ma il risultato è stato quello di mettere in dubbio il torneo e anche la solidità dei legami interazionale”

“Diggory è stato uccido da Voldemort. E sono ventanni che il mondo magico vive in pace. Direi che non rientra certo nell'elenco degli incidenti sospetti.”

“Sono ventanni che il mondo magico vive in pace ici!” Nella rabbia l'accento francese era riapparso prepotentemente. “I rapporti con gli stati conservatori dell'est Europa sono sempre tesi, e le loro leggi razziste non facilitano le cose. Se un ragazzo si facesse male, potrebbero esserci ripercussioni enormi! Non pensare solo ad Hogwarts e a Beauxbatons, ma al resto del mondo magico...le leggi restrittive sui giganti in Bulgaria, oppure il fatto che si guardi alle mezzeveela con molto poco apprezzamento in Russia. C'è un vento di intolleranza che soffia da Est, e c'è chi vorrebbe usare il torneo per far esplodere le cose. Non è più solo un fattore di scommesse e di galeoni sporchi.”

“Dimmi cosa posso fare per aiutarti!”

Solo allora mi sorrise

“Dovrai accettare qualunque proposta provenga dalla McGrannit.”

 

 

 

 

 

 

 



 

SPAZIO PERSONALE:

Come già annunciato in precedenza, ai capitoli legati alla storia dei singoli, si aggiungeranno i capitoli dedicati alla trama del Torneo. Conosceremo meglio anche personaggi incontrati solo marginalmente come il preside di Durmstrang e alcuni studenti stranieri, e la stessa Amelie. Ovviamente torneranno anche Lily e Scorpius. A partire dal capitolo 30 sino al 33, lo scarto temporale sarà inesistente. Si tratterà di avvenimenti che si svolgeranno nello stesso lasso di tempo: Lily a Hogwarts, James a Hogsmead, mentre per i prossimi due posso solo anticiparvi che si svolgeranno al castello. Colgo l'occasione per ringraziare tutti coloro che hanno inserito la storia tra le seguite e le preferite. Siete tanti, così come sono tanti i lettori che hanno dedicato un po' del loro tempo a leggermi. Anche se silenziosi, apprezzo molto che abbiate trovato tempo da dedicarmi! Un altro sentito ringraziamento alle mie due recensitrici! Spero continuerete a farmi avere i vostri pareri!A questo punto mi chiedo anche se sarebbe utile pubblicare alla fine di ogni capitolo una breve panoramica dei personaggi (uno specchieto riassuntivo) visto che sono molti e sono tornata alla mia storia dopo tantissimo tempo! Fatemi sapere cosa ne pensate della mia idea.

con affetto Ais

 


  
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