Ebbene
no! Non è finita ancora! Qualcosa mi dice che ci saranno
ancora
almeno quattro capitoli... Sorgerà un piccolo problema... Ma
non vi
anticipo più nulla! La mia bocca è cucita.
Come ho già detto ad
alcuni, questo è un capitolo Gruvia!
È un po' cortino (un po' tanto) ma non preoccupatevi, è solo perchè non succedono cose rilevanti (anzi per la precisione ne succede solo una, per grande gioia dei membri del Gruvia fan club).
La cosa migliore
Natsu
teneva Lucy in braccio, mentre con i suoi amici correva il
più
veloce possibile per sfuggire alla montagna che aveva cominciato a
crollare. Con Gray e Juvia che si tenevano per mano, Flare, Wendy ed
Erza, percorreva i corridoi a ritroso mentre questi svariate
centinaia di metri dietro di lui crollavano.
-Ragazzi!- urló
Natsu cercando di non sballottolare troppo Lucy che pendeva inerme
tra le sue braccia.-Siamo sicuri che questa sia la strada
giusta?!-
-Certo imbecille! E non rallentare altrimenti finiremo
tutti sepolti!- gli rispose Erza urlando.
In effetti era la strada
giusta, infatti dopo un po' si aprì loro davanti un'enorme
grotta
familiare, dove c'era già Gajil pronto a partire con una
Levy
febbricante sulla schiena. Senza una parola si unì al gruppo
e
cominció a fuggire con loro. Dopo un tempo che sembrava
interminabile, i maghi videro finalmente la luce che segnava la fine
del corridoio, sbucarono infatti poco dopo, all'aria aperta. Fecero
per fermarsi ma Erza tuonó:
-Non fermatevi! Se lo farete verrete
schiacciati dalla montagna!-
Così continuarono a scappare ancora
per alcuni kilometri, fermandosi poi in una radura lontana dalla
montagna quanto bastava per non rimanere travolti dai massi che
crollavano dal monte.
Restarono lì ancora un po' contemplando in
silenzio la lenta distruzione del luogo che era stato per una
settimana la loro condanna. Si rimisero in moto dopo una ventina di
minuti, diretti finalmente verso casa.
Gray
era da solo su uno dei balconi della gilda, a contemplare il cielo.
Dopo il crollo della montagna erano riusciti a trovare
miracolosamente un carro disposto a portarli a Magnolia. La mancanza
della magia aveva causato gravi danni alle città, vari
gruppi di
criminali da strada si erano dati da fare in tutte le città
più
grandi, rubando, uccidendo e distruggendo tutto, approfittando del
fatto che non ci fosse nessun mago intorno che avrebbe potuto
fermarli. Erano giunti a magnolia in piena notte, ed erano corsi
subito alla gilda. Avevano bussato fino a quando non era arrivato il
master che all'inizio aveva creduto di avere le allucinazioni, poi li
aveva abbracciati quasi soffocandoli e poi li aveva picchiati urlando
perché non erano ancora all'ospedale. Così
avevano portato Levy e
lucy all'ospedale di Magnolia dove erano state subito portate al
reparto speciale. Gajil e Natsu avevano quasi fatto a botte con gli
infermieri per poter assistere le ragazze, ma alla fine erano stati
confinati nella sala d'aspetto.
Gray aveva riflettuto molto su
quella missione suicida che erano andati ad affrontare. Era ben
felice di essere riuscito a non morire, era un'altra vittoria per
lui.
Ad un tratto sentì una presenza al suo fianco e quando
voltó la testa si trovó di fronte Juvia che
sorrideva
leggermente.
-Buona
sera, Gray-sama.- mormoró lei.
Gray
adorava il suo fare timido ed educato, la trovava irresistibile
quando arrossiva, proprio come in quel momento. Senza accorgersene
aveva piano avvicinato le labbra a quelle di Juvia posandole sopra
quei due petali di rose così morbidi. All'inizio Juvia non
aveva
saputo come reagire, ma piano piano si era sciolta ed aveva
cominciato a rispondere al bacio, che da dolce qual'era cominciato
divento passionale e bramoso. I due si staccarono per riprendere
fiato e si guardarono negli occhi.
Inevitabilmente Juvia arrossì
e sbottó:
-G-g-gray s-sama! C-c-cosa v-voleva dire questo?!-
Gray
la guardó divertito e senza esitare rispose:
-Significa...- le
accarezzó una guancia.-Vuol dire che tu sei la cosa
più importante
per me, quella che vorró sempre salvare dalle mani altrui,
quella
che vorrei sempre con me, quella di cui non sopporterei la mancanza.
È facile, significa che ti amo, Juvia.-
Juvia era rimasta di
sasso. Davvero il suo Gray-sama le aveva appena detto di amarla?
Gray
e Juvia si guardarono negli occhi un attimo e improvvisamente si
buttarono l'uno sull'altro divorandosi le labbra a vicenda,
intrecciando le lingue e allacciando i corpi. La giacca di Juvia
voló
a terra seguita dalla camicia di Gray, che in un momento di
lucidità
si staccó dalla ragazza che amava e ghignó.
-Juvia... Forse non
è il caso di stare qui dove tutti possono vederci...-
Sul viso di
Juvia spuntó un sorriso malandrino che Gray non aveva mai
visto su
di lei, ma che lo eccitava moltissimo.
-Due parole Gray-sama...
Casa di Juvia o casa di Gray-sama?-
Non sarebbe potuta essere più
chiara, così Gray sorrise e disse.
-Due parole Juvia: il mio
letto è più grande-
E senza sapere come si ritrovarono in camera
di Gray attaccati l'uno all'altra come se non ci fosse un domani.
Presto i loro vestiti furono abbandonati sul pavimento, mentre i due
proprietari erano nel letto ad amarsi come non avevano mai
fatto.
Quella notte i vicini seppero che Gray Fullbuster da
libertino che era, aveva finalmente trovato la donna della sua vita.
Il
mattino dopo...
Gray
contemplava la donna che amava.
Quel raggio di luce che filtrava
dalle tende semichiuse, le illuminava il volto, rendendola quasi
eterea. Gray non poteva credere di aver fatto l'amore con una
creatura così inverosimilmente bella e irreale.
Quella notte aveva scoperto un lato di Juvia che non aveva mai conosciuto. Era stata passionale e sfrontata, possessiva e provocante. Lui la conosceva come timida e silenziosa ragazza, ma aveva sperimentato sulla sua pelle l'amore di Juvia. Ancora non poteva credere che una persona eccezzionale come lei amasse proprio lui.
Erano
completamente opposti: lei timida e riservata, lui sfacciato e
caotico; lei emotiva e sensibile a tutto, lui rozzo e cafone. Per non
parlare poi dei vestiti, se lei cercava di coprirsi sempre al
massimo, lui era sempre mezzo nudo. Insomma, lei era la perfetta
rappresentazione del carattere femminile e lui era un maschio a tutti
gli effetti.
Le accarezzó piano la guancia e lei gli premette il
viso contro il palmo della mano. Aprì lentamente gli occhi
mettendo
a fuoco la stanza. Quando inquadró Gray,
i suoi occhi scintillarono
e le labbra si aprirono in un enorme sorriso alla vista dell'amato
che la contemplava.
-Gray-sama...-
mugugnó ancora un po'
addormentata.
-Juvia, da oggi Gray.-
Juvia arrossì leggermente
e disse:
-Va bene, Gray-sa...- tossì -Gray.-
Gray le accarezzó
i capelli e sorrise.
-Allora... Adesso siamo una coppia.- Juvia
sorrise.
-Juvia pensa proprio di sì, Gray.-
Il bacio non
tardó ad arrivare, ma non aveva niente della bramosia e
dell'urgenza
della sera prima, anzi. Era solo un lieve movimento di bocche, senza
lingua ne desiderio, una semplice e chiara dichiarazione d'amore
reciproco. Gray si staccó per primo e disse:
-Allora Juvia... Che
ne dici di andare in gilda a soddisfare le lingue pettegole di Mira e
Cana?-
Juvia sorrise, questa volta senza imbarazzo.
-Juvia
non si preoccupa, Appena Mira-san e Cana-san sapranno della
bellissima storia che è successa tra Gray e Juvia, non
potranno dire
nirnte di male.- Juvia guardò Gray con una nuova scintilla
negli
occhi.-Gray e Juvia si completano, pensa Juvia. Gray e Juvia non sono
perfetti perchè nessuno è perfetto da solo, ma
insieme, sono
veramente perfetti e nessuno potrà dire niente di male su di
loro.-
Gray
guardava estasiato la sua Juvia, che aveva appena descritto nel modo
migliore la loro situazione.
Mosso
da un impulso irrefrenabile le accarezzò la testa e
tuffò la faccia
tra i suoi capelli inspirandone l'odore, un odore che lo
tranquillizzava come nient'altro.
-Certo Juvia. Noi due insieme, siamo la cosa migliore che ci possa essere capitata.-
All'ospedale...
Gajil
e Natsu erano stati praticamente buttati fuori dagli infermieri, due
maghi grandi e grossi che usavano magia sigillante.
Erano ora seduti uno vicino all'altro nella sala d'aspetto, circondati da almeno altre cinque persone che si tenevano il più possibile alla larga da Gajil che sembrava un criminale e da Natsu il quale spegneva sistematicamente i capelli che ogni dieci minuti diventavano incandescenti.
Gajil mordeva nervoso una forchetta con i piedi sul tavolino con i giornali per le persone che aspettavano e Natsu si teneva la testa tra le mani, i gomiti poggiati sulle ginocchia.
Era praticamente andato fuori di testa quando quei maledetti dottori non volevano portarlo da Lucy. Aveva urlato e litigato conn i dottori, ma non c'era stato niente da fare: lui era restato fuori.
Non aveva nemmeno voluto ascoltare le loro patetiche motivvazioni. Dicevano che se lui fosse entrato da lei in quel momento, avrebbe potuto subire uno shock per il suo stato. Avrebbe inoltre disturbato il suo processo rigenerativo facendola ricadere in uno stato comatoso per il resto dei suoi giorni.
Quando
Natsu aveva sentito quello che avevano detto, nonostante non avesse
voluto ascoltarli, aveva dato loro ragione.
Se
Lucy avesse dovuto restare in come per sempre, lui non l'avrebbe
potutto sopportare.
Non
avrebbe mai rivisto i suoi occhi, il suo sorriso, la scintilla che si
accendeva nel suo sguardo di cioccolato quando era ecitata per un
lavoro...
Gajil tolse i piedi dal tavolo all'improvviso e la
forchetta andó a conficcarsi nel muro di fronte, mancando
per un
soffio i capelli di una vecchietta che lo fissava terrorizzata.
Natsu
sussultò, tirato fuori bruscamente dai suoi pensieri.
-Adesso
basta!- tuonó il drago del ferro.-Ora io vado in quella
stanza, e
non mi importa che Levy sia gravemente ferita! Io la voglio vedere e
basta!- detto questo marció fuori dalla stanza. Natsu lo
sentì litigare con gli infermieri ed i dottori, qualche
schianto e urlo
dopo, ci fu il silenzio.
Gajil
ovviamente aveva vinto.
Natsu
sorrise tra se e se.
Era
ovvio che il suo amico aveva trovato in quello scricciolo la sua
anima gemella. Solo lei riusciva a comandarlo ed a calmarlo con la
sola voce. Lui la trattava in modo diverso. Certo, sgarbato, ma
diverso.
Levy
era sicuramente la cosa migliore per lui.
Natsu
sorrise ancora e chiuse gli occhi, scivolando in un sonno profondo ed
agitato.
Prima
di scivolare completamente nell'oblio, ebbe ancora un fugace
pensiero:
La
cosa migliore per lui qual'era? La risposta era ovvia: Lucy.
Tadaaaan!
Sono felice di aver aggiornato, perchè al momento Efp
è così
noioso che c'è da mettersi le mani dei capelli. Insomma, non
aggiorna nessuno quindi lo faccio io!
Allora che ve ne è
parso?
Sinceramente non so se questo capitolo è un
granché, non
lo so prorpio (se poi riuscissi a scrivere la parola "proprio"
correttamente sarebbe una vittoria per me).
Alla prossima
Ika