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Autore: 8Ashley8    09/06/2014    3 recensioni
Helena, una bella ragazza dagli occhi color ghiaccio e carichi di emozioni non conosce le sue potenzialità; è insicura, timida e impacciata ma possiede in realtà un grande coraggio nascosto, è sempre presente per le persone a cui tiene, è testarda, intuitiva, tende a riporre la sua fiducia negli altri e quando ama, ama con tutta se stessa.
Mirko, incredibilmente bello, possiede uno sguardo altrettanto ammaliante ma lui è consapevole della sua bellezza, ciò lo rende un'abile casanova, un boss che tutti vogliono imitare, un esempio da seguire, un ragazzo da volere con ogni fibra del proprio essere,non gli servono parole per attirare a se ciò che vuole; affascinante, sarcastico, autoritario, scontroso, ama le sfide e tende a non mostrare le proprie emozioni, vuole farsi vedere forte e incapace d'amare.
Una cosa li accomuna: Annabel, la migliore amica di Helena e la sorella di Mirko.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Mentre siamo in macchina continuo a chiedermi dove mi vuole portare.
Mi guardo attorno in cerca di una possibile risposta ma sono strade che percorro ogni giorno per un motivo o per un altro perciò non riesco ad indovinare la destinazione.
“curiosa?” domanda d’un tratto lui.
“abbastanza”
Ride. È una di quelle risate spontanee e sinceramente divertite dalla situazione.
Mi giro per guardarlo e rimango incantata.
Il sole gli illumina il viso e lui continua a sorridere mentre è intento a guidare.
Vorrei tanto vedere i suoi occhi ma non posso perché indossa un paio di occhiali da sole che gli conferiscono un’aria ancora più misteriosa.
“lo so di essere bello ma se continui a guardarmi rischi di consumarmi”
Sbuffo leggermente divertita a quella penosa battuta.
Non cambierà mai, ma in fondo io non voglio che cambi .. è proprio questo uno degli aspetti di lui che più mi piacciono.
Guardo la strada e noto che siamo nel parcheggio dell’ospedale.
“perché mi porti qui?”
Mi guarda sorridendo ma non risponde.
“aspetta .. non dirmi che .. è nata?”
“manca poco .. dai entriamo!”
Finalmente potrò conoscere la mia sorellina!
Aspetto questo giorno da nove mesi! Non vedo l’ora di cambiarle il pannolino, darle il biberon, portarla fuori sul passeggino, darle da mangiare, insegnarle a parlare e a camminare, guardare i cartoni con lei, portarla al parco a giocare, accompagnarla scuola, aiutarla a studiare e insegnarle tutto sui ragazzi.
Afferro Mirko per la mano e inizio a correre trascinandolo con me mentre lui ride.
“dove stai andando? Bisogna andare di qua!”
Dice all’improvviso trascinandomi nel verso opposto.
Lo seguo impazientemente fino a quando non saliamo in ascensore.
Mirko si avvicina e inizia a lasciarmi una scia di baci che partono dalla spalla destra e salgono fino a terminare sull’angolo della bocca.
“hai mai fatto sesso in ascensore? Ho una voglia matta di strapparti tutti i vestiti di dosso”
“no. No, non lo ho mai fatto in ascensore”
“beh, c’è sempre una prima volta”
“devo ammettere che è una proposta molto allettante ma sono spiacente. Sono costretta a rifiutare”
“a cosa devo questo rifiuto?”
“beh ecco, vedi .. non solo c’è una persona che sono impaziente di conoscere ma non ho intenzione di concedermi a te così facilmente”
“come mai?”
“non sarò una delle tante Mirko.”
La conversazione si è fatta improvvisamente seria.
Mirko sembra infastidito dalle mie parole, come se io per prima non dessi alla nostra storia l’importanza dovuta, come se io per prima lo sottovalutassi e non credessi in lui.
Credo di averlo ferito. Sì insomma, di esserci andata giù pesante, di essere stata troppo diretta.
“Mirko scusa .. io non volevo ..”
“tranquilla, ho capito. Hai ragione.”
“senti .. come ci dobbiamo comportare ora davanti a tutta quella gente?”
“tu come vorresti comportarti?”
“vorrei dirlo ai nostri genitori della nostra storia ma con più calma .. solo che il pensiero di dover stare lì, in un momento di gioia e non poterla condividere con te abbracciandoti mi uccide”
“sai, credo che questa sia la confessione più lunga che esca da quelle labbra così invoglianti”
“dai scemo! Allora?”
“allora .. andiamo di la e io sarò il fratello di Annabel e tu non farai altro che comportarti con me come hai sempre fatto: limitandoti a guardarmi da lontano tenendo le tue fantasie erotiche solo per te”
“non lo ho sempre fatto!”
Ora Mirko è sinceramente divertito dal fatto che non ho negato completamente. Ma d’altronde neanche avrei potuto farlo! Insomma dai, era fin troppo chiaro il modo in cui lo guardavo sta mattina quando è entrato in classe.
“ no, hai ragione. Solo da quando hai smesso con la fase Barbie per iniziare quella dell’adolescenza! E ti ricordo che tu e Annabel siete state molto precoci in questo!”
Nel frattempo, passo dopo passo, siamo arrivati nella sala d’attesa dove trovo i miei nonni, sia quelli paterni che quelli materni, mio zio, il papà di Davide, Davide, la mamma di Annabel e i miei santoli con la loro bambina di dodici anni che appena mi vede mi corre incontro.
“ciao Desy”
“ciao Helena”
“allora, come stai?”
“bene”
“e a scuola come va?”
“bene! Ho quasi tutti ottimi! Lui è il tuo ragazzo? È molto bello!”
Dice indicando Mirko. Ha gli occhi illuminati e conoscendola ha appena scambiato Mirko per un principe azzurro.
“oh no, lui è il fratello della mia migliore amica. Di Annabel, te la ricordi?”
Annabel ha sempre fatto parte della mia vita e così conosce tutti i miei parenti e viceversa. Io e Annabel abbiamo sempre rappresentato un esempio da seguire per Desy perciò la mia era una domanda retorica della quale conoscevo benissimo la risposta e infatti Desy si è limitata ad annuire.
“peccato, sareste stati una bella coppia”
Le sorrido gentilmente e mentre torna da sua madre incateno i miei occhi a quelli di Mirko che sogghigna ancora divertito da quell’affermazione.
Raggiungo Davide e mi siedo affianco a lui appoggiando la mia testa sulla sua spalla.
“manca poco”
“perché non mi sei venuto a prendere tu?”
“non ho la macchina e preferiva farlo Mirko”
Già. Mirko. Lo cerco nella stanza e lo trovo seduto su una sedia intento a leggere una rivista in una posa terribilmente sexy. Si accorge di me e così sfoggia uno dei suoi sorrisi più maliziosi mandando la mia testa in tilt. Dio quanto è bello!
Per cercare di attenuare quell’inutile torture mi rilasso nell’abbraccio di DAvide, proprio come quando eravamo piccoli e mi addormento.
 
“Tesoro, svegliati”
Apro gli occhi e vedo mio padre che mi sta accarezzando i capelli.
Mi guardo intorno interrogativa e mi rendo conto di essermi addormentata tra le braccia di Davide.
“dai, vieni con me .. hai due minuti per vederle, poi entrano glia altri a salutarle e dopo devono riposare”
Annuisco ancora stordita e lo seguo.
“ciao mamma”
“ciao tesoro”
“come stai?”
“un po’ stanca ma bene. Vieni a vederla.”
Mi avvicino senza farmelo ripetere due volte e dopo aver dato un bacio in fronte a mia madre prendo in braccio la mia sorellina e la ammiro. È bellissima.
Estraggo dallo zaino due pacchetti regali e li porgo a mia madre.
“questi sono da parte mia e di papà. Li portavo sempre con me in quest’ultimo periodo.”
Il regalo della mia sorellina è avvolto in una carta da regalo rosa con un fiocco viola, mentre quello di mia madre  è avvolto in una carta argento con il fiocco rosso.
Mamma scarta prima il suo. È una collanina in oro bianco che ha come ciondolo una bambina stilizzata.
È contenta. Glielo si può leggere in faccia. Si è emozionata al punto di ridere e piangere contemporaneamente.
Io e papà ci avviciniamo e la abbracciamo forte così lei prende il secondo e lo apre.
Per mia sorella lo ho scelto solamente io. È un braccialetto in oro bianco privo di ogni ciondolo perché glieli comprerò io con il passare del tempo. A ogni ricordo importante mio e suo corrisponderà un ciondolo.
Dopo averlo spiegato a mia madre la saluto ed esco dando la possibilità agli altri di salutarla velocemente.
 
“dai, ti accompagno a casa io”
La voce di Mirko appare alle mie spalle così annuisco e lo seguo.
Una volta a casa scendo dall’auto e lo invito ad entrare e lui di certo non rifiuta.
“vuoi qualcosa da bere?”
“si. Un amaro è perfetto grazie”
Lo guardo allibita spalancando gli occhi.
“ti sembriamo forse una famiglia di alcolizzati?”
“no certo che no. Ma .. chi non ha un amaro in casa?”
“noi!”
“va bene .. allora facciamo così: ora vado a casa e mi preparo mentre tu fai lo stesso, poi ti passo a prendere e andiamo a berci qualcosa fuori”
“e se avessi altri impegni?”
“li disdirai perché ti alletta troppo l’idea di passare una sabato sera con me”
“e va bene! A dopo!” affermo dopo aver sbuffato divertita e così Mirko esce di casa soddisfatto.

Mi faccio una doccia rilassante di circa mezz’ora, dopodiché salgo in camera e mi vesto.
Opto per un vestito in pizzo nero con un paio di decolté rosse con qualche borchia dorata disposta a partire dal tacco quattordici per continuare sulla parte bassa della scarpa e terminare sulla punta chiusa.
A queste abbino una pochette rossa e un paio di orecchini dorati.
Finisco di truccarmi e pettinarmi proprio quando il campanello suono così vado ad aprire.
“quanto sei bella” esclama Mirko mentre rimane a fissarmi a bocca aperta.
Credo proprio che questa sera il gioco lo condurrò io!
“grazie” esclamo per poi salire in macchina.
“dove andiamo?” 
“Diablo”
Conosco quel posto. È la discoteca che frequentano tutti i ragazzi della mia scuola.
“come mai? Credevo andassimo in un locale”
“già beh .. ci sei mai stata?”
“si qualche volta”
“c’è una parte che pochi conoscono. È un accesso esclusivo”
“al tuo gruppo?”
“sì, più o meno”.
Una volta arrivati scendo dalla sua alfa e insieme ci dirigiamo verso l’interno.
Vengo travolta da una musica assordante, da ragazzi già ubriachi e da un odore di alcool quasi nauseante.
Seguo Mirko che si ferma ogni due passi per salutare gente che io non ho idea di chi sia.
“ehi dolcezza, che ne dici di venire con me in bagno? Potremmo divertirci!”
Vengo spaventata da una voce alle mie spalle; mi giro per vedere da chi proviene e mi accorgo che è un ragazzo che non ho mai visto prima.
“sparisci”
“e dai!”
“nel caso in cui non te ne sei accorto sono già con qualcuno!”
“ah si davvero? E dov’è il tuo accompagnatore?”
Mi giro ma Mirko non c’è più.
Inizialmente mi arrabbio perché era talmente intento a salutare i suoi amici che non si è nemmeno reso conto di avermi persa, poi però dentro di me si fa spazio la paura.
Inizio a balbettare e così lui, accorgendosi della mia debolezza, mi afferra per un polso e mi trascina con lui fino a quando qualcuno non gli sferra un pugno in pieno viso.
“lei è la mia ragazza. Non ti azzardare più a sfiorarla!”
Gli occhi di quel ragazzo, alla vista di Mirko, sono l’impersonificazione del terrore.
È incredibile come riesca a farsi rispettare con una semplice occhiata.
Mirko mi prende per mano e mi trascina con lui verso una porta, dietro la quale si nascondono delle scale.
Saliamo e arriviamo in un terrazzo.
“grazie tante eh! Quello poteva stuprarmi e tu neanche te ne accorgevi!”
“ma cosa dici? Ti ho solo persa di vista un attimo! Dai smettila di arrabbiarti e goditi la vista”
Mi guardo attorno e noto che nel terrazzo ci sono pochissimi ragazzi, probabilmente del gruppo di Mirko, ed è arredato con qualche divano al cui fianco sono posti dei tavolini; ci sono delle casse che trasmettono la musica che c’è al piano si sotto anche se a volume più basso, probabilmente perché si propaga di più; ci sono anche delle lanterne colorate che emettono una luce lieve e romantica.
Mi avvicino al bordo del terrazzo e mi affaccio.
Si può vedere tutta la città illuminata ed è uno spettacolo stupendo.
Ci sediamo su un divano affianco a noi e guardiamo le stelle.
“vado a prendere qualcosa da bere. Tu cosa vuoi?” chiede Mirko all’improvviso.
“assenzio”
“va bene”
“Mirko? Se arriva qualche altro mal intenzionato?”
“tranquilla. Te l’ho detto, qui possono accedere solo i ragazzi del gruppo .. e in ogni caso anche da basso ci sono dei miei amici .. se non arrivavo io ci sarebbero stati loro .. deve solo spargersi la voce che stai con me e nessuno oserà più toccarti”
Annuisco e così Mirko si allontana per tornare dieci minuti dopo con due bicchieri in mano.
Prendo il mio bicchierino con l’assenzio e lo butto giù sotto lo sguardo severo di Mirko.
“perché lo hai fatto?”
“cosa?” domando da finta ingenua.
Lo so bene che prima di berlo dovevo dargli fuoco con l’accendino ma sta sera voglio bere al punto di diventare brilla.
Tra di noi si diffonde un silenzio per niente imbarazzante. Siamo entrambi immersi nei propri pensieri.
“con quanti ragazzi sei stata?” domanda Mirko con il tono di chi vuole conoscere di più.
“non lo so .. alcune sono storie senza valore ..”
“quanti sono stati quelli importanti?”
“te compreso?”
“si se lo sono”
“quattro”
“come si chiamano e perché sono così importanti?”
“Andrea, che non riuscirò mai a dimenticare per tutto ciò che mi ha fatto passare; Axel, perché mi ha aiutata ad uscire dalla storia con Andrea ed è grazie a lui se dopo tutto credo ancora in me stessa .. Axel mi ha amata davvero ed eravamo talmente legati che siamo rimasti molto amici; poi, beh .. tu, ma i motivi te li dirò un altro giorno .. magari quando mi sentirò più legata a te, e il quarto beh .. viene prima di tutti questi. Si chiama Marco e abbiamo avuto una storia un po’ complicata .. non so neanche se siamo mai stati davvero insieme .. so solo che è il primo di cui mi sono innamorata e di tanto in tanto ci penso ancora a lui .. non lo so perché ci sono ancora così legata ma mi manca”
“e .. come mai è finita?”
“sai, eravamo piccoli .. però non è stata per nostra volontà. Si è dovuto trasferire e abbiamo deciso che fosse meglio chiudere”
“vi sentite ancora?”
“no”
“come mai?”
“sarebbe troppo doloroso. È una promessa che ci siamo fatti quel giorno. Se lui fosse tornato per una visita ai suoi parenti non sarebbe dovuto venire in cerca di me e in oltre abbiamo deciso di non scriverci per evitare di soffrire inutilmente. Questa promessa svanirà il girono in qui tornerà definitivamente qua, se mai succederà. Credevamo che così avremmo potuto dimenticarci l’uno dell’altro.”
“ma non ha funzionato”
“già”
“è con lui che .. è stata la tua prima volta?”
“no. Ci siamo andati vicino ma no. Avevo troppa paura considerando che sarebbe partito”
“e allora con chi è stato?”
“perché ti interessa?”
“sei o no la mia ragazza? Voglio solo sapere con chi altro ti condivido, per modo di dire”
“e chi ti dice che verrò a letto con te?”
“Helena, faccio davvero sul serio con te. Non mi sarei mai messo con la migliore amica di mia sorella altrimenti. Ti ricordi quel giorno che ti ho portata in quel posticino in mezzo al verde isolato dal mondo? Tu avevi voglia di spingerti oltre e io ti ho detto che non volevo fare le cose di nascosto, che prima Annabel avrebbe dovuto sapere di noi due o non sarebbe stato un momento pienamente vissuto. Ora però sei tu a tirarti indietro e vorrei capirne il motivo. Per favore, dimmi con quanti sei stata e chi è stato il primo. E in fretta così che la tortura sia veloce anche se non insolodre”
“tortura?”
“sì. Credi mi piaccia l’idea che qualcun altro al di fuori di me abbia potuto condividere certi momenti con te?!”
“e io allora cosa dovrei dire?”
“non c’era amore. Lo sai bene. Le ho sempre trattate con freddezza appositamente. E poi è servito per guadagnarmi la reputazione e il rispetto che ho ora. Non sai cosa darebbero molte ragazze per essere al tuo posto. In un certo senso lo ho fatto per te. Lo so che può sembrare stupido e contorto. Tu per me sei sempre stata più che una sorella. Da quando hai iniziato a crescere ho capito che saresti diventata una bella ragazza e ho deciso di provarci con te solo quando sarebbe stato il momento giusto. Ovvero quando saremmo stati abbastanza grandi da provarci seriamente. Io ho sempre aspirato ad essere questo tipo di ragazzo e ora che ci sei tu so con certezza di avere il rispetto delle persone e so che le ragazze continueranno a sognarmi e non sai quanto adoro l’idea che possa avermi solo tu”
“ok beh .. devo ammettere che è questo di che te che mi è sempre piaciuto, però .. tutte quelle ragazze con cui sei andato e che hai fatto godere ..”
“si beh ma .. mi sono servite per fare esperienza e poi il meglio lo ho tenuto solo per te. Però ti prego, dimmi, con quanti sei stata?”
Tiro un sospiro di sollievo e mi faccio forza.
“ con .. nessuno”
Mirko è stato colto di sorpresa ma almeno so che è una notizia che lo conforta.
“ti aspetterò Helena. Hai tutto il tempo che ti serve”
Sorrido leggermente e pongo la domanda che tanto mi spaventa.
“tu invece? Con chi è stato la prima volta?”
“sai, molti ragazzi lo fanno da ubriachi .. io no. Peggio. È nato tutto come una scommessa. C’era questa ragazza .. era una drogata e sinceramente non so neanche se è ancora viva. Era solo una prova che mi ero posto. Se sarei riuscita a conquistarla avrei vinto una vespa. Si chiamava Jenna, era più grande di me. Non pensare male, non l’ho costretta a fare niente contro la sua volontà. Io avevo circa quindici anni e lei ne aveva diciassette. Ci siamo fumati un cannone e poi abbiamo scopato. Non mi sono mai innamorato di lei, e nemmeno siamo più andati a letto insieme però ci siamo visti ancora. Mi ero illuso di poterla salvare ma poi quando ho provato a farmi di eroina ho capito che sarebbe stato impossibile. Lei si faceva di eroina già da due anni e il mio corpo, già dopo il primo tentativo, stava iniziando a diventarne dipendente. Fu così che capii che tutto ciò che potevo darle era affetto ma che però io sarei rimasto segnato da quell’esperienza a vita, così me ne andai.”
Mi sarei aspettata tutto da Mirko. Tutto tranne che una storia così intensa.
“dai, andiamo a ballare” esclama Mirko alzandosi in piedi e porgendomi la mano.




Ciao a tutti :) lo so, è passato tanto tempo dall'ultimo capitolo pubblicato ma ho deciso che prima di continuare a pubblicare i capitoli voglio finire la storia sul mio computer. 
In questo capitolo è finalmente nata la sorellina di Helena ma non so ancora come chiamarla e ci sono delle confidenze molto intense tra Mirko ed Helena.
In questo capitolo ho cercato di scrivere al meglio ma so di non esserci riuscita, ecco perchè prima di pubblicare il resto dei capitoli vorrei finire la storia sul mio computer .. ora rileggendo i capitoli vechi vorrei apportare qualche modifica ma ormai è troppo tardi.
Una cosa che sono riuscita a fare però è rendere il capitolo più lungo :)
va beh, grazie a tutte le lettrici che ancora mi seguono (sempre se ne sono rimaste) :)










  
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