Serie TV > Teen Wolf
Segui la storia  |       
Autore: Ili91    09/06/2014    4 recensioni
[Crossover Teen Wolf/Supernatural, Sterek, POST 3x12]
Un vecchio amico di John Winchester fa sapere a Dean e Sam che a Beacon Hills ci sono problemi e richiede il loro intervento. Intanto, sei mesi dopo gli ultimi eventi successi a Beacon Hills, Lydia trova due cadaveri in pochi giorni e Stiles e il resto del branco sono certi si tratti dell’opera di un licantropo. Derek, intanto, si è trasferito, ma una telefonata lo spinge a tornare a casa.
Leggesi anche come: Beacon Hills ha un alto tasso di mortalità, Derek e Stiles hanno sentito la mancanza l’uno dell’altro, e Dean ha un serio terrore di un’anziana signora e del suo pappagallo.
Tratto dal primo capitolo:
Senza smettere di battere sulla tastiera del portatile o cliccare con il mouse, Sam disse: «Un vecchio amico di papà - Timothy, lo ricordi? - mi ha fatto sapere che a Beacon Hills succedono cose strane e richiede anche il nostro intervento.»
[…]
«Hai trovato riscontri o il vecchio Timothy esagera?»
Sam si voltò verso di lui, guardandolo ad occhi sbarrati. «Esagerare? Penso che Beacon Hills dovrebbe essere citata come una delle città con il più alto tasso di mortalità dell'ultimo secolo.»
Genere: Commedia, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Isaac Lahey, Peter Hale, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
There is need of the Winchesters - CAPITOLO 13
Titolo: There is need of the Winchesters
Beta: Luthien (si ringrazia anche Gellie per alcuni consigli, tra cui il titolo - grazie mille ad entrambe per il vostro lavoro)
Fandom: Teen Wolf/Supernatural
Personaggi: da Supernatural (Sam e Dean)
da Teen Wolf (Stiles, Derek e Scott principalmente, ma un po' tutti, insomma)
Pairing: Stiles/Derek
Rating: Giallo
Genere: Mistero, Sentimentale, Comico
Note e avvertimenti: 
- Crossover
- What if? (Ci sono delle discrepanze con la serie, alcune cose che ho preferito ignorare o su cui non concentrarmi: ho tralasciato l'oscurità di cui parlava Deaton, si sa che Lydia è una Banshee, ma non ho voluto approfondire. Comunque, in linea di massima, seguo il canon).
Note dell'autrice:
- Capitolo: 13/16 (2773 words)
- Ambientato a Beacon Hills, circa sei mesi dopo la fine della 3x12


There is need of the Winchesters

13

Stiles staccò lo sguardo puntato su Isaac, sdraiato sul divano di una casa sconosciuta, e lo spostò su Derek. «Dove siamo?»
Derek fece una smorfia, come se non volesse rispondere, poi parlò: «A casa mia.»
Stiles spalancò le palpebre. «Aspetta, mi sono perso qualcosa. Fino a stamattina dormivi nella tua auto e ora... ti sei trovato una sistemazione?» Con la coda dell'occhio, captò lo sguardo sorpreso di Scott, come se si chiedesse come facesse a sapere dove Derek passasse la notte, prima di riportare la propria attenzione su Isaac.
“Resti?”, avrebbe voluto chiedere Stiles, ma la parola rimase silenziosa, sospesa fra di loro come un grande elefante in una stanza. Quella possibilità gli faceva più piacere di quanto si aspettasse.
«L'ho affittata per qualche settimana, per stare più comodo.»
Stiles non ci rimase male, quello di Derek sembrava un inizio.
Visto a chi apparteneva quella casa, si prese un momento per studiarla meglio, molto più incuriosito rispetto a prima.
Sebbene lontano dal centro città come il loft, l'appartamento era molto diverso da quest'ultimo. L'arredamento era molto più famigliare e meno minimalista del precedente. Certo, non che ci fossero tendine con il bordo in pizzo, soprammobili colorati o cose del genere, ma l'insieme era quasi accogliente. Beh, accogliente quanto potesse esserlo un lupo musone.
Comunque, quella casa gli piaceva, non che Derek gli avesse chiesto il suo parere. Ma se così fosse stato, avrebbe avuto la sua più completa approvazione.
«Si sta svegliando» disse Scott, sollevandosi in piedi e piegandosi più vicino verso Isaac.
Stiles si chiese se non fosse stato il caso di portare Isaac da Deaton, anziché da Derek. Però era pieno giorno e orario di visita dal veterinario, inoltre Isaac non presentava ferite gravi ed erano sempre meno evidenti, perlopiù era un po' deperito.
Isaac aprì gli occhi. «Scott.» Sembrava confuso e un po' intontito. «Che cos'è successo?»
Scott gli sorrise. Stiles era contento di vedere l'amico sollevato di aver ritrovato il proprio beta. «Non ricordi? L'Alpha ti ha catturato, siamo appena riusciti a liberarti.»
Con l'aiuto di Scott, Isaac si mise a sedere. «L'Alpha mi ha catturato?» ripeté. «Quando è accaduto?»
Erano tutti senza parole. «Non ricordi proprio nulla? Fantastico!» esclamò Stiles con sarcasmo. Sperava che Isaac potesse fornirgli qualche indizio sull'Alpha, almeno quale fosse il suo aspetto fisico quando non era trasformato o il suo nome.
«Gli hanno bloccato i ricordi» affermò Derek, che si era spostato alle spalle di Isaac e indicava un punto sul suo collo.
Stiles si avvicinò e vide dei segni rossi e profondi sulla pelle del ragazzo, come se qualcuno lo avesse ferito infilzando le unghie acuminate da lupo mannaro in profondità.
«Si può privare della memoria qualcuno con un taglio del genere?»
Derek annuì con il capo. «O restituirli.»
«Ah, sì?» Stiles guardo l'altro come se fosse pazzo. «Allora perché non facciamo il processo inverso?»
«Perché è rischioso. Se non viene eseguito come si deve, può portare danni irreversibili molto gravi.»
«Figurati se non c'era la controindicazione.» Stiles sbuffò.
«È già successo. L'altra volta abbiamo chiesto a Peter» disse Isaac.
«Uhm... Peter mi inquieta. Ho sempre la sensazione che siamo delle prede per lui. Beh, almeno io.»
Derek era dubbioso. «È comunque una questione diversa. Non si tratta di un branco d'Alpha, questa volta, ma di uno solo e, a quanto avete detto, più debole di Scott.»
«Sono d'accordo con Derek, non ti sottoporremo ad una pratica del genere, non quando non è necessario» disse Scott scuotendo la testa e rivolgendosi ad Isaac. «Troveremo l'Alpha in un altro modo.»
Quest'ultimo annuì e parve rincuorato, poi chiese: «Che giorno è, oggi, quanto tempo sono stato via?»
«Una settimana, più o meno. Eravamo preoccupati, temevamo di non riuscire a trovarti» disse Scott.
«Sono ancora intero.» Sul volto di Isaac si dipinse un sorriso mesto. «Grazie di avermi salvato.»
«Stanno arrivando» disse Derek a quel punto, sollevando il capo e anche Isaac e Scott si misero sul chi vive.
«Dev'essere comodo sapere in anticipo quando qualcuno stia per arrivare, mi servirebbe con mio padre, qualche volta» affermò Stiles.
Gli altri tre, però, non lo stavano ascoltando, presi com'erano dall'arrivo di Dean e Sam.
Derek andò ad aprire la porta, giusto un momento prima che Dean suonasse il campanello.
Il braccio di Dean rimase sospeso a mezz'aria. «Oh» articolò sorpreso e ritirò la mano.
Derek si fece da parte per lasciar passare gli altri due e Stiles sorrise nel notare quanto l'espressione di sospetto sul volto di Dean e Derek fosse molto simile. Sam, al contrario, era serio, ma decisamente più tranquillo.
«Uhm, lavoriamo con loro, adesso?» chiese Isaac, inclinando la testa da un lato.
«Così pare» disse Stiles. Se avessero chiesto a lui, era ancora dell'idea che non fosse il parere migliore che avessero mai avuto.
«Storia lunga» tagliò corto Scott, promettendo però che gli avrebbe spiegato tutto più tardi.
Stiles e Scott raccontarono a Dean e Sam - e a Derek, visto che lui aveva partecipato solo alla parte conclusiva del salvataggio - come erano riusciti a liberare Isaac e dove l'avevano trovato.
«Come sapevate di trovarlo in quella casa?» chiese Dean, al termine del racconto.
«Ho seguito le tracce di Isaac in città e nel bosco fino a che non ho trovato quella giusta» spiegò Scott e scrollò le spalle come se fosse ovvio.
Stiles vide con la coda dell'occhio Derek sorridere con orgoglio, doveva essere soddisfatto dei progressi di Scott come lupo mannaro e Alpha, di come utilizzasse al meglio i propri sensi sovrannaturali.
Loro non ne parlavano, ma Stiles avrebbe potuto giurare che Derek fosse davvero affezionato a Scott. Forse non l'avrebbe ammesso ad alta voce, ma erano i suoi gesti a confermarlo.
Dean non sembrava soddisfatto della risposta. «Qualcosa non va?» gli chiese Stiles.
Dean strinse le labbra e fece scorrere lo sguardo su tutti i presenti ad eccezione di Sam. «Non mi fido di voi, siete mostri e gli esseri umani le vostre prede» disse senza mezzi termini.
Lo scoppio fu talmente improvviso che non se l'era aspettato. Sebbene nemmeno Stiles si fidasse dei due cacciatori, era convinto avessero raggiunto un accordo.
«Il fatto che sembriate addomesticati, non significa niente per me.»
«Dean!» tentò di riprenderlo Sam, inutilmente.
«No, Sam, non fingere che questa storia non ti puzzi, ma se davvero è così, allora sei uno stupido.» Indicò Isaac con un dito. «Dovrei credere che abbiano ritrovato il ragazzino così facilmente? Con un annusatina e quasi senza pericolo? Quello che mi chiedo è se fosse davvero scomparso e cosa aspettino a tentare di far sparire per davvero noi due.»
L'alleanza era appena andata in frantumi e Stiles non poteva essere più d'accordo, perché Dean non aveva capito un bel nulla di loro, era chiuso nel suo mondo bianco e nero e forse non sarebbe mai cambiato.
Dei ringhi minacciosi risuonarono nella casa di Derek, emessi da quest'ultimo e Isaac. Scott, al contrario, era perfettamente controllato, ma i suoi occhi brillavano di rosso.
Posò una mano sulla spalla di Isaac e la strinse, ciò bastò a calmare il Beta, che si riappoggiò ai cuscini alle sue spalle, sfinito anche per quel piccolo sforzo. Istintivamente, però, continuava ad osservare minaccioso Dean e Sam.
Scott, a quel punto, spostò lo sguardo su Derek e scosse la testa.
Quest'ultimo si allontanò continuando a tener d'occhio i due cacciatori e si mise davanti a Stiles, cogliendolo di sorpresa.
"Vuole proteggermi?", si chiese. Non era la prima volta che accadeva, a dire il vero, sia lui  sia Derek avevano una lunga serie di situazioni in cui si erano salvati la pelle a vicenda, ma era la prima volta che la minaccia fosse così inconsistente.
In fondo, né Dean, né tantomeno Sam, avevano estratto ancora alcuna arma.
«È meglio che andiamo, Sam, abbiamo ancora un caso da risolvere. Anzi... due.»
«Penso che tu stia correndo troppo» disse Sam.
«Ognuno per sé, eh?» chiese Stiles.
«Esatto, ragazzino. È stato un errore mischiarci fra di noi fin dall'inizio.»
Dean e Sam si avviarono verso l'uscita.
Un attimo prima di varcare la soglia, Sam si girò verso di loro. «Ragazzi, se doveste aver bisogno...»
Stiles era un po' scettico, ma Scott annuì con il capo e sorrise. «Lo stesso.»
«Uhm, non sarà il momento migliore, ma...» cominciò Isaac, appena rimasero soli, grattandosi la nuca con una mano e posando l'altra sul proprio stomaco. «...Starei morendo di fame.»
Derek inarcò le sopracciglia, esasperato, mentre Scott si lasciò andare ad una risata liberatoria.
«Ora che ci penso... anch'io!» esclamò Stiles. Guardò Derek e gli strizzò l'occhio, dando ad intendere che c'erano umani e lupi mannari che necessitavano di essere sfamati al più presto.
Anche i protettori di Beacon Hills potevano prendersi una pausa, di tanto in tanto, e i lupi mannari cattivi si catturavano meglio a stomaco pieno.
Avrebbe dovuto scrivere una guida in proposito, un giorno.

***
 
Dean chiuse la portiera della macchina e attraversò il parcheggio a grandi passi, diretto al motel.
Sam lo seguì. «I segni che qualcuno era stato rinchiuso in questa casa c'erano, Dean. E anche di colluttazione, a prova di quella lotta di cui parlavano Scott e Stiles.»
«Non prova niente!» insistette Dean. Si fermò e si girò verso il fratello.
Non importava che cosa Sam avrebbe potuto dire, fare o pensare, non c'era da fidarsi di creature soprannaturali con i denti aguzzi; anzi, non c'era da fidarsi di creature in generale.
A parte Castiel, ma lui era un'altra storia. Era buono – e non c'entrava assolutamente il fatto che fosse un angelo –, misteriosamente teneva a lui e non li avrebbe traditi quando meno se lo aspettavano.
Avrebbe potuto dire lo stesso di Beacon Hills? Assolutamente no.
Lui e Sam avevano già rischiato troppo fino a quel momento.
«Siamo qui da tempo, ma non abbiamo ancora incontrato l'Alpha, potrebbe essere un trucco, forse è tutta una loro invenzione e solo loro i responsabili degli omicidi. Anche il rapimento di Isaac... poteva essere tutto parte di un piano.»
Nel branco c'erano persone molto sveglie, come quel Stiles, abbastanza intelligenti da architettare un piano tanto ben congegnato quanto folle per fregare lui e Sam. E non era un complimento.
«E di Stiles cosa mi dici, Dean? Annette l'ha ferito.»
«Era una cacciatrice, forse ha solo sbagliato bersaglio. Magari l'Alpha non esiste e lei stava solo facendo il suo dovere, il nostro dovere: uccidere i mostri.» Strinse le labbra e riprese a camminare.
Aveva senso e si sentiva un idiota per non averci pensato prima.
«Forse siamo stati dalla parte sbagliata fin da subito» aggiunse.
«Non sono d'accordo» disse Sam e Dean si ritrovò a sospirare di fronte alla fiducia che il fratello riponeva in quei ragazzi. «Credo che tu li stia condannando troppo presto.»
Dean fece uno sbuffo fintamente divertito. «O forse troppo tardi.»
«Se sei così sicuro di te stesso, perché li hai lasciati andare senza ucciderli?» chiese Sam a quel punto e a lui parve quasi di avere a che fare con un insistente e supponente grillo parlante. La favola di Pinocchio non gli era mai piaciuta.
«Sei solo frustrato perché non abbiamo trovato l'Alpha, per questo cerchi di giustificarti cercando la via più facile» continuò il fratello.
Dean si sentì punto sul vivo e le parole di Sam gli fecero più male di quanto avrebbe voluto ammettere. «Non so fare il mio lavoro, è questo che vuoi dire?»
«No, Dean, io...» Sam si fermò, un po' incerto, come se volesse ritrattare tutto. «Penso che tu sia un grande cacciatore, il migliore, ma con tutto quello che affrontiamo ogni giorno, non dovresti essere più elastico?»
Dean non rispose e si girò verso la porta, fermandosi con la mano sopra la maniglia.
«Che succede?» chiese Sam, vedendolo esitare.
«Shh!» fece Dean, portandosi l'indice alle labbra. «Ascolta.»
Il sole stava tramontando alle loro spalle, mentre all'interno della casa si udiva il rumore di una finestra che sbatteva come se ci fosse corrente e un fruscio.
«Proiettili al sale!» esclamò Dean.
«Abbiamo già bruciato i corpi» gli ricordò Sam, indispettito dal fatto che non fosse bastato.
Se n'erano occupati dopo essere stati nella casa dove si diceva Isaac fosse stato tenuto prigioniero, prima di tornare al motel.
«Vado in macchina a prenderli insieme al resto» aggiunse Sam e corse via. «Fai attenzione.»
Nel frattempo, Dean si frugò nelle tasche e pescò un proiettile al sale che teneva per ogni evenienza. Aprì la porta e sgusciò all'interno dell'edificio.
Le luci erano spente e la stanza pervasa dalla penombra. La temperatura era talmente bassa che era come essere in inverno e avere la caldaia guasta.
Dean attraversò l'ingresso alla ricerca di qualche segno lasciato dal fantasma che confermasse la presenza dello stesso.
Improvvisamente, un urlo proveniente dalla cucina scacciò il silenzio nel motel.
Dean si precipitò e vide la signora Remkall con un grosso coltello sporco di sangue in mano. Aveva un taglio profondo nel ventre, provocato proprio dalla lama che stringeva tra le dita. Nonostante la ferita, si stava allargando la macchia di sangue sul grembiule, si reggeva in piedi tranquilla, come se non si stesse dissanguando.
Bastò uno sguardo ai suoi occhi vuoti e persi per confermare quello che già sospettava: la vecchia era stata posseduta; e da come fissava il nipote, la schiena di questi schiacciata contro il muro e l'espressione sconvolta, sembrava intenzionata a colpire anche lui.
Un doppio omicidio, quello spirito doveva essere davvero furioso.
Con le lacrime agli occhi, Peeta si avvicinò alla signora Remkall, come se volesse portarle via il coltello. «Nonna, mettilo giù.»
«Stalle lontano!» urlò Dean, impedendo a Peeta di essere colpito da un fendente.
«Che le succede?» chiese il ragazzo.
«È posseduta» tagliò corto Dean. «Te l'avevo detto che in questo motel qualcosa non andava.» Voleva evitare di uccidere la vecchia, perciò decise che il proiettile l'avrebbe conservato.
Erano in una cucina, doveva esserci del sale a portata di mano. Lo disse a Peeta, che annuì e si mise a rovistare negli armadietti. «Io lo trattengo» aggiunse e si voltò verso la signora Remkall, che si stava avvicinando con un sorriso diabolico sul volto.
Iniziò a lottare contro la donna, la quale non era in difficoltà come ci si sarebbe aspettati, ma, a causa della possessione, molto forte e pericolosa. Lei riuscì a colpirlo un paio di volte, un pugno sul mento e una ferita superficiale alla spalla causata dalla lama appuntita.
A quel punto, il coltello sfuggì dalle mani della signora Remkall e cadde sul pavimento, finendo poi sotto un mobile.
«Il sale!» esclamò Peeta richiamando la sua attenzione e gli lanciò un sacchetto.
Qualche granello si sparse sul pavimento, ma Dean riuscì a salvare il resto prendendolo al volo.
«Dean!» Sam entrò in cucina con tutto il loro armamentario ed entrambi lanciarono una grossa quantità di sale addosso alla signora Remkall, che emise un urlo disumano.
«Tienilo occupato, Sam, senza uccidere la donna.»
Sam annuì, così lui si voltò verso Peeta, che sembrava quasi paralizzato a causa degli ultimi eventi.
Dean gli strinse le braccia e lo scosse con energia. «Peeta, ascoltami, è probabile che il fantasma sia quello di uno dei tuoi genitori. È trattenuto da qualcosa. Ora non ho tempo di spiegarti, ma sei possiedi un oggetto importante che apparteneva a loro, devi andarlo a prendere e portarlo qui.»
Peeta lo fissava in silenzio.
«Hai capito?» Lo scosse di nuovo.
Peeta sembrò annuire, ma poi la sua attenzione venne di nuovo catturata dalla donna posseduta e rimase immobile.
«Non c'è tempo!» insistette Dean. «O finirà male per tutti.»
Il ragazzo si riscosse e fuggì via dalla stanza. Sperò che lo ascoltasse e facesse come gli aveva chiesto.
Fortunatamente fu così. Peeta ricomparve alcuni minuti dopo, stringendo tra le mani due oggetti: una collana e un foglio di carta.
La signora Remkall diede una spinta a Dean che lo fece sbattere contro uno sportello.
Ricadde sulle proprie ginocchia sentendo dolore ovunque. Si rialzò in piedi un po' a fatica. «Sam, brucia quelle dannate cose!»
Lanciò l'ultima manciata di sale verso la signora Remkall. Nella stanza risuonò un grido e un ringhio furioso.
Poi lei si girò a guardare Sam e Peeta che accendevano il fornello a gas. Il fantasma uscì dal corpo della signora Remkall e svanì, mentre lei venne sostenuta da Dean.
"È pesante", pensò, stanco per la lotta e debole per le ferite. Sam si precipitò al suo fianco e lo aiutò a sdraiare la vecchia sul pavimento.
«Peeta, chiama il 911» disse Sam.
La ferita sul ventre della donna era abbastanza grave e il sangue perso molto, ma sarebbero riusciti a salvarla, non l'avrebbero lasciata morire.
Per fortuna, sia lui, sia Sam erano pratici di primo soccorso e le prime cure che prestarono alla signora Remkall in attesa dell'ambulanza furono fondamentali.
Un po' meno facile fu spiegare la situazione agli agenti che si presentarono, ma almeno non era presente lo sceriffo Stilinski, che li conosceva come agenti dell'F.B.I., sarebbe stato imbarazzante.
Furono liberi di tornare al motel solo in tarda serata, dopo essersi accertati che la signora Remkall si sarebbe ripresa.
«Riguardo a prima...» disse Sam, quando finalmente poterono sdraiarsi nei loro letti.
Dean fece una smorfia. Si era fatto ricucire e si sarebbe ripreso, ma non vedeva l'ora di riposarsi. «Domani, Sam, per favore. Per le prossime sei ore minimo voglio dimenticarmi che i lupi mannari esistono.»
Sam sospirò. «Come vuoi.»
Dean chiuse gli occhi e si addormentò profondamente quasi all'istante.

[to be continued...]


Spazio Autrice: Bentornati con il tredicesimo capitolo, che, spero, vi sia piaciuto. :)
Isaac è libero, però i guai non sono per nulla finiti. A proposito di questo... Dean in questo capitolo non è il massimo della gentilezza. E' stato tranquillo finora, ma non si poteva pensare che prima o poi non esternasse i suoi dubbi nei confronti del branco di Scott.
Per quanto riguarda il motel... se pensate che sia finita qui... vi sbagliate di grosso! Per questa notte, Dean e Sam possono pensare di aver risolto la cosa, ma non è proprio così.
Parlando dell'Alpha: ancora si nasconde, ma sta preparando qualcosa di grosso. 
Nel prossimo capitolo: Dolce risveglio per gli Sterek, Peter torna più irriverente che mai e i fratelli Winchester sono dannatamente nei guai al motel.

Alla prossima settimana!
Ilaria
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: Ili91