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Autore: Miss One Direction    09/06/2014    13 recensioni
- Ehi, andrà tutto bene. Non sei sola, ci sono io qui -
- Lo so ma ho bisogno di mia madre, di Lena e, nonostante mi abbia abbandonata, ho bisogno di sentirmi amata da qualcuno come mi faceva sentire Dave – risposi tra le lacrime
- Io non potrò mai sostituire l'amore di queste persone, visto che ci conosciamo da poco ma prometto che non ti abbandonerò come loro, ti starò vicino e ti aiuterò con la gravidanza. È una promessa – disse mettendosi una mano sul cuore e guardandomi negli occhi
Annuii e lo abbracciai per smettere completamente di piangere. Ecco era quello di cui avevo più bisogno.
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TRAILER: http://www.youtube.com/watch?v=dYXZ4dXlruk
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Molto bene. E ora... respirate profondamente tenendovi in equilibrio sulla palla, coraggio – ci ordinò di nuovo Mandy cambiando posizione

Cosa stavo facendo? Corso di respirazione pre-parto... non potete capire che palla mortale. Mancavano poche settimane alla fine della gravidanza e Liam si era messo in testa di farmi frequentare quel benedetto corso per evitare ulteriori dolori quando avrei dovuto partorire... peccato che già dalla terza lezione ne avevo le scatole piene. Mandy era “l'insegnante” e già lo trovavo abbastanza ridicolo: lei che non poteva avere figli faceva un corso di respirazione... mah. Dal famoso riavvicinamento con i miei genitori era passato un bel po' e in quell'ultimo periodo non avrei potuto essere più felice. Mia madre e mio padre avevano accettato con gioia i gemellini ma, per una questione di pudore, mi avevano pregata di tornare a casa con loro continuando però a frequentare Liam. Personalmente mi andava bene, a me bastava stare col ragazzo che amavo. Con Lena andava tutto alla grande, c'era anche una novità: il ballo di inizio anno era andato anche meglio del previsto e si era finalmente decisa a dare una possibilità a quel povero ragazzo di Ronald. Al lavoro avevo chiesto il periodo di maternità e il dottor Johnson era stato molto felice di cedermelo, una ricompensa però la meritava: per questo avevo chiesto espressamente che fosse proprio lui a far nascere i bambini, non avevo intenzione di scegliere nessun altro. Per quanto riguarda la scuola bhe... diciamo che una soluzione l'avevo trovata: i miei genitori si erano offerti di assumere un'insegnante privato per tutto l'anno, da quello che avevo capito era come frequentare la scuola solo... a casa. Avevo già messo le cose in chiaro: quando i miei bambini sarebbero stati abbastanza grandi (1 anno più o meno) avrei cambiato indirizzo scolastico così non dovevo preoccuparmi di niente. Dave? Era sparito, come sempre del resto. Da quella telefonata per localizzarmi e farmi trovare era come sparito nel nulla ma a me andava benissimo così: meglio non averlo che litigare giorno e notte. Le cose con Liam, al contrario, miglioravano di giorno in giorno: ci amavamo ogni giorno di più e mi aveva addirittura presentata alla sua famiglia che, esattamente come il figlio, mi aveva accolta a braccia aperte nonostante la mia situazione. Finalmente sembrava essere spuntato un arcobaleno anche per me, invece della solita pioggia triste e malinconica.
Smisi per un secondo di fare gli esercizi per stringermi di più nella felpa, per colpa di un vento gelido di inizio dicembre, e mi chiesi per l'ennesima volta il motivo per il quale le lezioni fossero ancora all'aperto: posso capire a settembre quando fa ancora caldo ma non a dicembre!


- Emma! - mi richiamò Liam

Feci segno a Mandy di andarmene e, dopo un breve cenno col capo da parte sua, corsi (per quanto l'enorme pancia me lo permettesse) verso il mio ragazzo con un sorrisone sul volto. Per tutta la lezione avevo sperato che “fosse venuto a salvami” ed eccolo lì, in tutta la sua perfezione. Gli saltai al collo abbracciandolo forte mentre lui, per non schiacciarmi, mi strinse un po' più delicatamente; lui e quella maledetta delicatezza che amavo.

- Meno male che sei arrivato! - esultai ancora tra le sue braccia
- Sono venuto proprio per salvarti – scherzò dandomi un bacino a stampo
- Che succede? - gli chiesi guardandolo negli occhi
- Bhe... ho una notizia stupenda -

Lo guardai incuriosita ma continuai anche a sorridere come una bambina, Liam riusciva sempre a farmi sentire spensierata.

- Il mio tirocinio è finito! Sono un medico a tutti gli effetti amore! - urlò super emozionato
- Oh mio Dio! È fantastico! - concordai allacciandogli di nuovo le braccia al collo

Aveva sempre studiato e dato il meglio di lui per diventare dottore: nonostante venisse da una famiglia benestante, aveva sempre studiato per ottenere risultati e lo consideravo un gesto molto più che onorevole. Ero fiero di lui, in tutti i sensi e la felicità che stavo provando era indescrivibile.

- Si! Finalmente posso fare cose più importanti e... oh no – disse prima eccitato per poi cambiare subito umore
- Cosa c'è? - chiesi preoccupata che fosse successo qualcosa di brutto
- Ecco... il dottor Johnson si fida molto di me. Per questo mi ha proposto uno stage in Irlanda per 2 mesi – sussurrò col capo chino

In quel preciso istante sentii il vuoto sotto i piedi, era come se una voragine nel terreno mi stesse per risucchiare nel vuoto. Stare senza di lui per... 2 mesi?! Si sarebbe perso la nascita dei bambini, non mi avrebbe aiutata o altro... no, non poteva essere serio. Doveva assolutamente essere un incubo dal quale mi sarei svegliata da lì a poco.

- C-come? - chiesi scioccata, sentendomi all'improvviso senza aria nei polmoni

Non poteva andarsene, non per così tanto, non proprio nel momento in cui avevo più bisogno di lui. Avevo già paura di partorire, figuriamoci se Liam non fosse stato con me...

- Lo so che non è proprio una bella notizia ma... - iniziò per poi concludere l'affermazione con un sospiro
- Liam i... i bambini. Io non posso partorire senza di te -
- Amore. È un'occasione unica per me, non posso lasciarla sfumare davanti ai miei occhi così -

Non avrei mai voluto metterlo davanti a una scelta ma non potevo nemmeno non pensare a quello che sarebbe successo: quelle povere creature dentro di me già dovevano nascere senza un padre, non volevo che nascessero anche senza l'amore della mia vita. Dall'altra parte però sapevo perfettamente quanto quello stage fosse importante per la carriera di Liam, sarebbe potuto essere notato e da lì avrebbe potuto iniziare il suo successo... Non sarei mai stata così tanto egoista dal farlo rinunciare ad un'occasione simile.
Lo guardai negli occhi intensamente, come la volta del nostro primo bacio, e cercai di capire cosa stesse provando: era triste, si stava sentendo in colpa ma allo stesso tempo vedevo anche un piccolo barlume di speranza che lo lasciassi andare. In fondo sarebbero stati 2 mesi, mi sarebbe stata vicina Mandy e i miei genitori mi avrebbero aiutata all'inizio; finiti quei mesi Liam sarebbe tornato da me, per stare con me e perché aveva scelto ME. Avevo paura, paura che qualcosa sarebbe potuto andare storto ma sarei stata mille volte peggio se il mio ragazzo avesse visto il suo sogno svanire.


- Ok... - sussurrai abbassando la testa, sentendo all'improvviso un peso enorme in quell'intensità dei nostri sguardi
- So che non vuoi davvero ma... -
- Liam vai. È la tua vita, io non posso costringerti a stare qui e tanto meno farti rinunciare ai tuoi sogni. Noi saremo qui, pronti ad aspettarti – lo rassicurai cercando di mostrarmi felice quando in realtà stavo per scoppiare a piangere
- Davvero vuoi che vada? - mi chiese accarezzandomi le spalle
- Si. -

In risposta mi abbracciò fortissimo sussurrando una miriade di “Grazie” e promettendomi che sarebbe sempre tornato da me. Lo sapevo già, lo avevo sempre saputo ma sentirselo dire in un momento così mi fu di grande conforto. Sarebbe partito tra una settimana e gli promisi anche che lo avrei accompagnato a Londra e all'aereoporto. Lo rassicurai con un piccolo sorriso forzato e, dopo averlo salutato, tornai da Mandy per farle segno che me stavo andando; la lezione era durata fin troppo secondo me e sinceramente avevo voglia di tutto tranne che di continuare con la respirazione pre-parto. Volevo solo andare a casa, chiudermi in camera mia e non fare assolutamente niente. Non mi preoccupai nemmeno che avesse recepito il messaggio e, senza guardare in faccia a nessuno, proseguii spedita verso l'atrio dell'ospedale per poter prendere il cellulare, il cappotto e il cappello.
Mi ritrovai in poco tempo per le strade fredde di Wolverhampton e mi avviai subito verso la fermata dell'autobus, con un po' di fortuna sarei riuscita a beccare quello giusto per arrivare direttamente sotto casa mia. Presi le cuffiette dalla borsa e, una volta averle collegate al cellulare, feci subito partire Bring Me To Life dei Evanescence; non avrei dovuto ascoltare canzoni depressive ma in un momento come quello nemmeno Nicky Minaj avrebbe potuto tirarmi su di morale. Attesi in silenzio l'arrivo del mio autobus ma dopo una buona mezzoretta mi decisi a dare un'occhiata agli orari, come una stupida non ero nemmeno ero andata a vedere quando sarebbe passato. Mi pentii amaramente di essere rimasta lì così tanto quando un: 18.30 mi si parò davanti, a quel punto sarei potuta tranquillamente tornare a piedi. Decisi di lasciar perdere e iniziai a incamminarmi mentre il vento freddo di dicembre mi sbatteva in faccia, era incredibile come non riuscissi nemmeno a provare dolore per quella potenza. Diciamo che la notizia di Liam mi aveva talmente fatto male che ero diventata improvvisamente indistruttibile a qualunque dolore fisico. Mi sentivo come se mi avessero strappato il cuore dal petto e lo avessero distrutto. Si, perché quel ragazzo questo rappresentava per me. Sembravo una morta che cammina ma non mi importava, volevo solo che Liam non se ne andasse e per la prima volta... quasi non volli partorire, nonostante sapessi che fosse inevitabile. Può sembrare esagerato, me ne rendo conto, ma dopo una vita piena di illusioni distrutte e prese in giro da parte di tutti non potevo rinunciare anche all'unica persona che era riusciva a risollevarmi. Istintivamente i miei piedi presero tutt'altra direzione, non erano diretti verso casa e non avevano intenzione di obbedire a nessuno. Ogni nota di quella canzone gotica ma allo stesso tempo assolutamente meravigliosa mi dava una spinta in più e sentivo una sorta di scarica di adrenalina nelle vene, avrei fatto un giro per la città prima di tornare a casa. Mi capitò più di una volta di sentire sotto le mie mani la vibrazione del cellulare, segno di una chiamata o di un messaggio, ma quella canzone riusciva a nascondere tutto e a farmi vivere in un'altra dimensione. Ai miei occhi Wolverhampton era diventata tutto di colpo buia e un po' gotica ma, per la prima volta, non ebbi paura né del buio né di chi avrei potuto incontrare.
Fu una cosina piccola e fredda a farmi ritornare alla realtà, un piccolo fiocco di neve candido che si era posato sul mio naso con un movimento dolce e delicato. Mi fermai un attimo e, guardando in alto, mi apparvero all'improvviso centinaia e centinaia di fiocchi che, con il loro movimento, riuscirono a calmarmi quasi completamente. Allargai istintivamente le braccia e iniziai a girare su me stessa per godermi ancora di più quella pace assoluta, e fu proprio lì che mi venne quasi un'illuminazione: Liam sarebbe partito e sarebbe stato da spregevoli fermarlo... quindi perché piangersi addosso invece di passare più tempo possibile con lui? Controllai il cellulare, che in quel lasso di tempo aveva trasportato tutta la sua concentrazione su Mine di Taylor Swift, e sorrisi quando notai che il mio unico amore sarebbe tornato a momenti a casa sua. Mandai un messaggio veloce ai miei genitori, spiegandogli che avrei dormito da Liam, e iniziai a correre. Volevo il suo profumo, il suo profumo buonissimo... volevo lui. Non so cosa mi fece cambiare idea... forse il destino, forse qualche spirito guida... sinceramente non lo so ma sentivo un bisogno assoluto di correre verso quell'abitazione e fregarmene di tutto il resto.


- You are the best thing that's ever been mine – canticchiai insieme a Taylor durante la mia instancabile corsa








                                                                                             You can't go away...




Spazio Autrice: ehi ragazze! Io non faccio mai gli 'spazi autrice' ma oggi è necessario: QUESTO è IL PENULTIMO CAPITOLO! Lo so, avevo detto che sarebbe arrivata a 25 ma diciamo che mi sono incartata da sola XD spero comunque che la seguirete fino alla fine *-* grazie a tutte <3 Peace and Love
Xx Manuela

 
   
 
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