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Autore: YlariaJongIn    09/06/2014    1 recensioni
"L’unica cosa che potei fare in quel momento, era quello di andarsene a gambe elevate, sperando di arrivare in tempo, anche se ci voleva qualche minuto. Eppure, proprio quando decisi di farlo, sentì un forte dolore alla nuca, che mi fece cadere ancora una volta.
Mckenna si accucciò disponendosi di fronte a me.
Il solo ricordo che ho di quell’attimo di secondo, era il sasso che teneva stretto nel pugno e il suo atteggiamento da omicida psicopatica.
Subito dopo non vidi più nulla..."
~Tratto dal 3 capitolo~
Una ragazza di nome Hyllary, decide di fare un'escursione in un bosco con la sua migliore amica Mckenna, alla quale fa grande affidamento. Improvvisamente, qualcosa di terribile accade alla giovane, ritrovandosi da sola in una grotta particolarmente misteriosa e inquietante, che metterà alla prova le sue più grandi fobie.
~Personaggi~
LAY-KAI-MINHO(Shinee)-TAO-KIM JAEJOONG-MAX CHANGMIN-ZELO-SUNGJAE (Btob)-KIM MYUNGSOO- VIXX (N)
Genere: Avventura, Fantasy, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kai, Kai, Lay, Lay, Nuovo personaggio, Tao, Tao
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Chapter 32:
Hydrophobia (Paura di affogare)
 
 
“Sei in ritardo”
A quelle parole un ghigno si estese sulle labbra dello sconosciuto,
provocando un’improbabile senso di inquietudine che pervase le pareti del mio cuore.
 “Sei tu allora…”
Sussurrai appena, a causa della voce ancora addormentata.
 
 “Il mio nome è Yook Sungjae,
dominatore dell’acqua.
Con chi ho il piacere di presentarmi? ”
Domandò, riuscendo a scorgere solamente il colore dei suoi occhi.
Azzurri, impetuosi come il mare in burrasca.
“Mi chiamo Hyllary.” - Risposi velocemente.
“Mi piace il tuo nome, Hyllary.”
Pronunciò con una voce coinvolgente ed espressiva a pochi centimetri dal mio viso,
facendomi persino sentire il suo freddo respiro pizzicarmi le labbra.
“Quindi, anche tu sei uno di loro, vero?”
Chiesi, tentando di allontanarmi il più possibile, evitando così, il contatto con il suo corpo.
“Esattamente” Rispose, guardandomi dritta negli occhi,
tentando di farmi ipnotizzare dal colore delle sue iridi, impossibili da non notare.
Decisi, però, di non aprir bocca.
Mi limitai solamente a scostare il viso di lato,
 facendogli intuire che con me non sarebbe stato così semplice come immaginava.
 
“D’accordo, Hyllary.” Commentò improvvisamente, abbassando lo sguardo.
Subito dopo, cambiò la sua posizione,
mantenendo ugualmente quella strana tensione tra la nostra conversazione.
“Ma dimmi, che cosa ti ha spinto ad arrivare fin qui?
Non è una cosa da tutti. Non ci sono stati molti sopravvissuti,
per non dire nessuno.”
Domandò, con quel pizzico di curiosità,
che fino a quel momento mi aveva messa alla prova.
Per un istante, temetti che ciò che stavo per pronunciare fossero solamente delle parole insignificanti che non mi avrebbero mai potuta aiutare.
“Coraggio e Speranza”
Dissi, facendogli notare la loro importanza, grazie alla convinzione con cui le pronunciai.
È vero che mi mettevano grande nostalgia,
 ma dopotutto era l’unico modo per sopportare la paura che ricopriva ogni emozione.
Sarebbe servito a qualcosa?
Non lo sapevo. Ma almeno ebbi la certezza di averci provato.
Fortunatamente, il ragazzo rimase sorpreso dalle mie parole. Non se le aspettava.
Era convinto che avessi dato una risposta molto intuitiva e facilmente discutibile.
Ma appena se ne rese conto, deglutì e subito dopo si espresse: “Bene.”
Affermò con tono gelido, mostrandomi un sorriso minaccioso.
 “Vorrà dire che finalmente, per la prima volta dopo tanti anni,
avrò il piacere di incontrare un’ umana.”
Proseguì, intravedendo dal buio dei passi.
Si stava avvicinando.
Ancora una volta, non ero sicura di ciò che stavo per fare, ma con molta determinazione capii che quello era il modo migliore di affrontare quel momento.
Non appena Sungjae eseguiva un piccolo tratto di cammino verso di me,
retrocedevo sempre di più, molto lentamente, cercando di evadere dalla situazione.
Mi rendevo conto che in quel momento ero totalmente impotente difronte a quella figura possente.
Tanto che la sua ombra riempiva la mia, sovrastandola come se fosse niente.
Sì, ancora una volta avevo paura della loro forza, anche se l’ammiravo moltissimo.
Yook, vedendomi in preda al timore, sogghignò al solo pensiero,
facendolo sentire maggiormente importante e forte.
“Stai tranquilla. Non ti farei mai del male.”
Asserì, indirizzando appena il suo corpo verso il mio.
Quella frase però, non fece altro che ripetersi mille volte nella mia mente,
facendomi spaventare, invece che mantenermi tranquilla.
Difatti, proprio a causa di ciò, le mie mani
che precedentemente tremavano incessantemente non avendo una posizione stabile,
si bloccarono nel lato posteriore che mi stava circondando,
provando a ricercare qualsiasi oggetto da una certa consistenza che fosse utile a fermarlo.
Sfortunatamente però, non riuscii a percepire nulla del genere.
Solamente una sostanza liquida che mi stava sbarrando la strada.
“Ma che cos-?”
Domandai, scioccata da ciò che avevo appena sfiorato con le dita.
Ma senza nemmeno avere il tempo di terminare quell’interrogativo, vidii quel mostro adagiare le sue mani nelle mie spalle, per poi spingermi all’interno di quella lastra bagnata.
 
§§§
 
In pochi instanti mi ritrovai all’interno di una grande e profonda vasca, circondata da uno strato d’acqua, che per un secondo, precedentemente, mi rinfrescò il corpo,
 lasciandomi la pelle leggermente umida.
Essa però, non era ancora stata riempita. Era vuota.
Tentai così di uscire, ripercorrendo la stessa strada che avevo fatto per entrare in essa,
ma nonostante cercassi di rompere quello “strato” molto simile alla struttura del vetro,
con pugni e calci, non ci riuscii.
Ci voleva ben altro per distruggere quella parete.
Sicuramente la mia debole forza non sarebbe bastata a farlo.
Perciò, tentai di gridare più forte che potevo,
sperando che potesse sentire tutte quelle imprecazioni e quegli insulti:
“Aprila! APRILA TI HO DETTO!
APRILA LURIDO BASTARDO”
“Mi dispiace molto Hyllary, credimi.
Ma prima di tutto, devi vincere questa prova.”
Rispose subito, non lasciando un minuto in più a quei urli.
A quel punto, mi resi conto che stava mettendo alla prova il mio temperamento,
perciò decisi di smetterla di punto in bianco,
effettuando un lungo respiro in quel unico attimo di completo silenzio,
che mi avrebbe dato la calma necessaria.
Inoltre, le nocche delle mie mani, cominciarono a colorarsi di una tonalità rossa scura.
Sicuramente non avrei mai voluto che diventasse così anche il resto del mio corpo.
Controllai la mia rabbia per una seconda volta, trattenendo un bel respiro.
Successivamente, abbassai il mio diaframma, svuotando l’ossigeno dai miei polmoni.
Solo in quella maniera, mi venne un’idea.
“Facciamo un patto. Se vinco questa prova mi dirai che cosa è successo precedentemente con Hakyeon e Tao. Mentre se perdo, ovviamente non mi dirai nulla.”
Proposi, ripensando a quello che era successo poco prima.
Una cosa del tutto inaspettata,
che mi aveva fatta riflettere così tanto, da farmi impazzire.
 Ci fu un attimo di silenzio. Una piccola pausa.
Intuii che ci stesse pensando.
Perciò, non abbandonai la speranza ancora una volta.
Aspettai. Aspettai, finché non sentii la sua voce:
“Va bene, signorina. Accetto la sua proposta.
Che il patto abbia inizio.”
Confermò il ragazzo, facendo fuoriuscire un suono sommesso,
quasi fosse divertito dal suo maligno giochetto.
Solo a quel punto, mi accorsi che da vari punti della “vasca”,
 entrarono getti d’acqua consistenti,
che in pochissimo tempo avrebbero riempito l’intero involucro,
mettendomi finalmente alla prova.
 
  
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