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Autore: wawaring    09/06/2014    1 recensioni
****ULTIMO AGGIORNAMENTO: LUNEDI' 9 GIUGNO ORE 22******
************Capitolo 13: l'occhio del Falco*******************
"Decreto Regio numero 833 dell’anno in corso
Philionel El Di Seillune, per grazia degli Dei Principe di Saillune
Con la presente annuncia che domani a mezzogiorno sarà posta in essere la sentenza di condanna a morte per alto tradimento di Lina Inverse; nemica di Seillune"
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gourry Gabriev, Lina Inverse, Un po' tutti, Xelloss Metallium, Zelgadis Greywords
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 13: L'occhio del Falco
 
La consapevolezza lo colse in un lampo quasi fulminandolo. Era successo qualcosa a Lina. Qualcosa di brutto.
Non poteva spiegare come facesse ad averne la certezza. Molte cose, nel suo rapporto con Lina, restavano inspiegabili.
Come il fatto che lui, mercenario giramondo senza meta, avesse avvertito immediatamente l'istinto di proteggerla. Quando l'aveva vista la prima volta, poco più che una bambina, con quegli occhi così pieni di vita, non era più stato in grado di separarsene. Con il senno del poi non sapeva spiegarsi il perché. Non la conosceva, ma si era immediatamente sentito legato a quella bizzarra ragazzina come a nessun altro. Sentiva l'istinto di proteggerla, come se tra loro si fosse creato al'istante un legame simbiotico.
Lina era in pericolo, e lui doveva proteggerla. Lui era la sua guardia del corpo.
"Ragazzi, credo che Lina sia nei guai."
Zel lo guardò, serio. Non fece domande o osservazioni, semplicemente annuí, come se fosse perfettamente consapevole della natura del loro legame.
"Allora abbiamo un problema." osservò "E poi, comincio ad essere stufo di questa gita nelle viscere della terra" abbozzò un sorriso "Troviamo un modo per uscire."
"Ma come?" chiese Amelia in un sussurro, pallida come un cencio.
Zel nemmeno notò che la principessa gli rivolgeva la parola in un tono non ostile per la prima volta da quando si erano reincontrati, dopo due anni di separazione. Si sentiva ispirato, in pieno impulso creativo. E quando succedeva, il resto del mondo cessava di esistere.
"Cerchiamo di analizzare con calma la situazione." disse, sedendosi a gambe incrociate e a braccia conserte, come ogni volta che sviscerava un problema.
"Non con troppo calma" gemette Gourry. Il cattivo presentimento sulle sorti di Lina andava intensificandosi.
La chimera sembrava del tutto refrattaria a quanto avveniva attorno a lui, totalmente assorbito dal suo ragionamento.
"Ci troviamo in una caverna, e su questo non ci piove." esordì "una caverna 'viva', capace di mutare in modo dinamico la propria morfologia. Ed è refrattaria ad ogni nostro incantesimo o tentativo di fuga."
"Ma questo lo sapevamo già!" esclamò Gourry, esasperato.
La principessa lo zittí con un cenno spazientito e una scintilla di speranza negli occhi "Lascialo andare avanti."
"Ma qual è il suo scopo?" proseguì Zel imperturbabile "È una sorta di 'vampiro': si ciba della nostra energia. Se non troviamo un modo di liberarci, staremo qui finché non avrá assorbito tutta la nostra energia."
Smise di parlare, appoggiando il mento sulla mano, in atteggiamento pensoso.
"E quindi? Cosa dobbiamo fare per uscire di qui?" chiese Gourry, tentando di dominare l'apprensione per le sorti di Lina.
Zel esitò "Io fin'ora ho elencato tutto ciò che sappiamo con certezza di questa situazione."
"E quindi...?" chiese lo spadaccino.
"...Quindi non possiamo che affidare il nostro destino all'ipotesi più probabile. In poche parole, giocare d'azzardo." concluse la principessa.
Zel incrociò i suoi occhi con quelli di lei, e annuí "Esattamente."
"Qual è la tua ipotesi?" lo esortò Amelia.
"Io credo che non possiamo uscire di qui se non da morti. Solo allora c'è la speranza che la caverna torni della sua 'configurazione iniziale', pensata per attirare le prede al suo interno. E solo in quel caso troveremmo l'uscita."
"Da morti?!" chiede Gourry "Ma quindi non c'è via di scampo!"
"Questo non è esatto." disse Amelia, ricambiando lo sguardo della chimera.
"Se l'ipotesi che ho formulato è vera -e non abbiamo modo di stabilirlo- esiste una possibilità: darle quello che vuole. Privarci della maggior parte delle nostre energie. E sperare che la caverna ritorni nella configurazione iniziale." spiegò Zel.
I tre rimasero in silenzio per diversi minuti.
"Ma se noi ci priviamo della maggior parte della nostre energie, come faremo a soccorrere Lina?" chiese Gourry.
Zel alzò le spalle "Se la tua sensazione è esatta e Lina è realmente in pericolo, di certo non potremmo soccorrerla se restiamo intrappolati qui dentro."
"Quindi non esiste altro modo." stabilì lo spadaccino, scoraggiato.
"In realtà potrebbe non funzionare, è solo un'ipotesi, ma è tutto quello che abbiamo. Se mi sbagliassi, l'unico effetto di questa contromossa sarebbe accorciare  la nostra agonia." allungò le sue mani verso i suoi compagni, perché le afferrassero.
Gourry la afferrò dopo pochi istanti "Farei qualsiasi cosa per proteggere Lina, non mi importa quanto sia rischioso. Se è l'unica speranza allora tanto vale tentare."
La principessa esitò, ma tese infine la sua mano alla chimera, che la strinse con dolcezza.
"Se non dovesse funzionare..." Sussurró Zelgadiss con un filo di voce, fissando i suoi occhi in quelli di lei.
"Funzionerà. Non aggiungere altro." rispose, distogliendo lo sguardo.
La chimera, con un'espressione amara sul viso, cominciò a invocare l'incantesimo.
 
Aprì gli occhi. Quanto tempo era trascorso da quando aveva perso conoscenza? Pochi minuti? Ore? Giorni?
Tutto quello che sapeva era che la sua protetta era in pericolo, e che rimaneva poco tempo prima che accadesse l'irrimediabile.
Volse le sue pupille opache al fuoco che ardeva nel camino, e arrancò fino alla porta di casa. Il fitto vento era gelido, ma la tormenta del Monte Skefh non era ancora giunta nella foresta.
Assaporò l'aria notturna inspirando profondamente.
"Il destino di Lina sta per compiersi, come avevi previsto." osservò una voce alle sue spalle.
Falco annuí, senza commentare. Ciò di cui l'oscura presenza non era a conoscenza era che il destino non è inciso sulla pietra, come i monoliti del Sacro Testo di Magia. Poteva rivelarsi estremamente dinamico, ed imprevedibile.
"Il cavaliere di Cephied sta per tornare, più potente che mai. Perché mai la cosa dovrebbe andare a genio alla vostra razza ripugnante?" chiese.
Il visitatore increspò le labbra in un sorriso "Ti ringrazio per il complimento, vecchio. Quanto alla domanda che mi hai posto, sono piuttosto riluttante a rispondere, visto che si tratta di un... Segreto!"
 "Addio, demone." lo salutó Falco, anticipando la sua scomparsa. Sapeva che il Mazoku sarebbe andato ad accertarsi di persona del buon esito del rituale prima ancora che comparisse nelle tenebre della sua casa, e che lo accoltellasse mortalmente per impedirgli di accorrere in soccorso della sua allieva. Ma aveva commesso un terribile errore. Non capiva per quale motivo non lo avesse finito immediatamente, invece di lasciarlo in vita, seppur agonizzante. Si accasciò al suolo, tremante.
Gli restava poco tempo. Poco tempo per tentare di cambiare il destino.
Chiuse gli occhi per l'ultima volta in questo mondo...
 
... e Gourry aprì i propri. Si sentiva forte, pieno di energie. Balzò in piedi, impugnando la Spada di Luce.
Vide Zel e Amelia riversi a terra. Il respiro era molto debole, ma presente.
Presto Gourry... Ti resta poco tempo.
Lo spadaccino non perse tempo a chiedersi perché sentiva la voce del precettore di Lina nella sua mente. Una sola cosa aveva importanza per lui in quel momento.
"Lina! Lina, dove sei?" chiamò, e l'eco risuonò della grotta.
La mente di Falco lo guidò verso l'uscita della grotta, mentre correva freneticamente, urtando gli speroni rocciosi. Intuì che il maestro di Lina, dotato di poteri telepatici, doveva essere entrato nella sua mente per permettergli di riacquisire le forze necessarie per salvare Lina. Per questo la vista andava e veniva, mente gli altri sensi erano estremamente affilati. Inoltre, era come se un occhio si fosse aperto nella sua mente, tutt'altro che cieco.
Ritrovò l'imboccatura della caverna, e li trovò il corpo gelato di Lina a terra, annaspante, come se stesse facendo un brutto sogno. Da cui, intuì, le era impossibile svegliarsi.
"Lina! Coraggio, svegliati!" urlò lo spadaccino prendendola tra le braccia.
Non può sentirti, spiegò Falco, Luna la tiene intrappolata in un'altra dimensione, per impadronirsi del suo corpo.
"Cosa devo fare? Dimmi cosa devo fare!"
 
Lina! Coraggio, svegliati!
Gourry!
In quella dimensione in sospeso tra sogno e realtá, Lina Inverse riprese coscienza.
"Tu...! Maledetto... Traditore!" ringhiò, non appena vide davanti a sè una vecchia conoscenza.
Lui fece spallucce "Andiamo Lina, non prenderla così! In fondo, è nella mia natura!"
"Solo un'ingenua come te poteva credere di essere amica di un Mazoku!" infierì Luna.
Lacrime amare solcarono le guance della maga dai capelli rossi. Tutte le persone che avrebbero dovuto amarla, le avevano voltato le spalle. Sua madre. Suo padre. Luna.
In fondo Luna era sempre stata la migliore. Chi avrebbe sofferto dell'assenza della secondogenita buona a nulla? Una parte della sua mente cedette al cavaliere di Cephied... Che, con un ghigno, avanzò di un ulteriore passo dentro di lei.
Non è stato certo il tuo vecchio maestro ad insegnarti ad arrenderti così facilmente.
"Falco!" esclamò Lina con un sorriso, obbligando Luna ad un passo indietro.
"Non avevi detto di esserti liberato del vecchio?" strillò Luna verso Xelloss "Non erani questi i patti!"
Il Mazoku fece nuovamente spallucce "Devo essermi sbagliato... solo un'ingenua poteva fare affidamento su un Mazoku" sogghignò, e poi svanì.
Luna si irritò ulteriormente, e attaccò nuovamente la sorella.
"Falco... Non ce la faccio... È troppo... forte!" gemette Lina.
La presenza del vecchio precettore le accarezzò con dolcezza la guancia.
Figlia mia, le sussurrò dolcemente, eri solo una bambina quando venisti a cercarmi. Nessuno fino in quel momento aveva mai creduto in te, ma tu non avevi mai dubitato del tuo valore. Venisti da me perché volevi diventare una maga. Non furono solo i tuoi poteri, per quanto forti, a convincermi a prenderti sotto la mia egida. Furono la tua determinazione, ed il tuo cuore. Addio, Lina!
 
Aspettare, era quello che aveva risposto Falco a Gourry, prima di trasferirsi nella coscienza di Lina.
E lo spadaccino aspettò. Aspettò ore con il corpo di Lina stretto saldamente tra le braccia, come se il suo abbraccio potesse impedire a Luna di portarla via da lui.
Aspettò, respirando piano, con i sensi tesi a catturare dal corpicino di Lina qualsiasi indizio sull'andamento della battaglia.
Durante l'attesa non sentí la fame, nè la sete. Non pensò a niente altro che a Lina. Non desideró altro che vederla aprire i suoi grandi occhi rosa, dispiegare le labbra in un sorriso, e rimproverarlo per essersi preoccupato, stupido 'cervello-di-medusa', e rassicurarlo sul fatto che stava bene.
Rivide Lina dopo la battaglia contro i banditi che aveva portato i loro destini ad incrociarsi; rivide il sorriso spavaldo sul suo viso, e l'espressione corrucciata e buffa che aveva assunto quando lui l'aveva chiamata 'ragazzina'. Rivide il suo sguardo malizioso e pieno di vita quando al ristorante lottavano furiosamente per l'ultima portata in una delle mille e più locande cui avevano fatto visita. Rivide il suo sorriso dolce, che riservava a pochissime occasioni, ma che avrebbe potuto farlo impazzire d'amore.
Odiò la propria impotenza in quel frangente. Si detestò perchè non poteva essere al suo fianco nella battaglia decisiva. Se Lina non fosse tornata, nulla avrebbe avuto più senso, nella sua vita.
Il corpo di Lina improvvisamente si rilassò, e le labbra si distesero un sorriso. Gourry la guardò esitante, con il cuore in gola. Era finita? Che esiti aveva avuto la battaglia? Che ne era di Falco? ... Che ne era stato di Lina?
Una gioia indescrivibile le pervase, quando Lina aprì gli occhi, e sorridendo portò la mano sulla sua guancia. Gourry la strinse nella sua, troppo emozionato per parlare.
'Gourry... Come hai fatto a trovarmi?" chiese Lina, con un filo di voce, con un sorriso stremato ma allo stesso tempo trionfante stampato in volto.
"Ti troverei anche in capo al mondo. Ti amo, Lina." rispose,  e con la mano  dietro la nuca di lei la attirò a sè in un bacio.
  
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