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Autore: disintegretion    10/06/2014    1 recensioni
{SOSPESA}
«Papà tienimi, non farmi cadere, papà non lasciarmi andare, e dimmi che mi vuoi bene. Lo so che mi senti, quindi dimmi, ti prego papà, dimmi che non sei arrabbiato con me, che mi capisci, e che non dirai a nessuno che mi vedi piangere»
Rey è una ragazza logorata dalle disattenzioni. Se solo... se solo la madre si fosse accorta che la stava perdendo, che stava scappando da kei, accecata dal dolore che provava per la perdita del padre. Se solo.
«Sai, volte vorrei che il tempo scorresse così velocemente come sfreccia un'auto sulla strada, per sentire il vento che mi accarezza il collo o come scorre una penna sul foglio. Quelle volte mi accorgo che in realtà il tempo è passato così piano che le lancette dell'orologio ad ogni minuto passato, siano tornate indietro di ore.» [...]
Mika si alzò senza preavviso, l'abbracciò e le sussurrò all'orecchio: "Ci sono io con te. Non devi preoccuparti di nulla finché sarai al mio fianco.»
Rey scappa. Via. Lontano! Ma in quel “lontano„ trova qualcuno che le sta molto vicino. Qualcuno che conosciamo benissimo. Michael sarà il suo unico, migliore amico.
Genere: Avventura, Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Sorpresa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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La sera Mika e Rey si erano accucciati insieme in macchina e si era addormentati così. La mattina seguente si erano svegliati con la schiena e le gambe indolenzite a causa della posizione con cui avevano passato la notte. Rey si svegliò presto e, stirando i muscoli di gambe e braccia finì, involontariamente, per dare un leggero pugno sulla mandibola di Mika, che si svegliò con un grugnito. 

"Scusa" disse Rey trattendo a malapena una grassa risata.

"Rey... io stavo cercando di dormire, ma che ore sono?" disse seccato tra uno sbadiglio e un altro. 

" Mmm... sono le sette e mezza" riferì indugiando e ridendo istericamente e con la paura della reazione di Mika. Aveva già strizzato gli occhi, come per cancellare l'immagine dell'amico e dimenticare quella che potrebbe essere stata la sua risposta. 

"LE SETTE E MEZZA?!" 

Rey si sforzò di tossire, ed emise una piccola risatina soffocata. Mika le lanciò un'occhiataccia. 

"Dai, che c'è? Su torna a dormire" lo sollecitò lei. Gli appoggiò la testa sul sedile in pelle della macchina e lui si addormentò sotto il suo tocco.

"Ah, caro Michael, sembri così innoquo quando dormi. Quando sei sveglio invece sei peggiò di un uragano vivente..." sussurrò tra sé e sé.

Si accucciò vicino a lui con l'intento di riaddormentarsi, senza però riuscirci. Scese dalla macchina silenziosamente e si stiracchiò, mentre la leggera brezza del mattino le sfiorava i capelli spettinati e le guance rosse. Si avvicinò al guard-rail e vi si appoggiò guardando il paesaggio che si estendeva oltre allo strapiombo sotto di lei. Doveva essersi incantata per molto tempo, perchè quando 'riprese conoscenza' il sole era un po' più alto e quando sbattè le palpebre le bruciavano gli occhi. Stropicciandoseli, si mise a sedere, infilando le gambe tra lo spazio delle due assi di ferro del burrone e appoggiando i gomiti sulla sua parte superiore. Poco tempo dopo Mika si avvicinò a lei da dietro appoggiandole una mano sulla spalla, facendola sobbalzare, e con l'altra s'infilava la mano tra i capelli spettinandoseli ancora di più di quanto non fossero stati.

"Buon... giorno..." salutò tra uno sbadiglio e l'altro.

"Giorno" disse lei accennando un sorriso.

"Pensieronsa eh"  ridacchiò.

"No, no. Mi ero solo incantata a guardare il cielo, le nuvole... e..." si difese lei.

"Sembravi triste... stai pensando alla tua famiglia?" Mika assunse un tono cupo.

"Si, e no. Forse. Non ricordo bene, ero talmente presa da ciò che avevo davanti che non mi sono accorta neanche dello scorrere del tempo. Comunque non ero triste, ero solo assorta nei miei pensieri... Sai, volte vorrei che il tempo scorresse così velocemente come sfreccia un'auto sulla strada, per sentire il vento che mi accarezza il collo o come scorre una penna sul foglio. Quelle volte mi accorgo che in realtà il tempo è passato così piano che le lancette dell'orologio ad ogni minuto passato, siano tornate indietro di ore. A volte, invece, vorrei proprio che il tempo si fermasse, per inspirare l'odore dell'erbetta fresca alla mattina, per ascoltare il cinguettio dei pulcini affamati, per fare tutto questo per un po' di più. Sono volte come quelle che desidero che le lancette dell'orologio vadano così piano che le lancette dei minuti si sostituiscano a quelle delle ore, eliminando il breve tempo di un secondo. Sono volte come quelle che desidero che lo scrittore, con la mano madida di sudore, lasci cadere la penna sul foglio, quasi a interrompere e ingannare il tempo. E infine, sono volte come quelle in cui mi accorgo che le lancette dei secondi fanno a gara con quelle minuti, e in cui mi accorgo che lo scrittore è ambidestro, e può continuare la sua 'lotta' contro il tempo" disse fissandolo negli occhi così intensamente che dopo due minuti così, Mika fu costretto a scosatare lo sguardo, imbarazzato. Lei non si mosse, il vento le sfiorava la pelle, le foglie le volavano accanto, ma lei rimase immobile, faceva paura.

"Ehi Rey, stai bene? Sei strana..." disse Michael aggrottando la fronte e poggiandole una mano sulla spalla. Nessuna risposta.

"Rey! Che hai?!" continuò scrollandola, preoccupato, per farla ritornare in sé. Rey sbattè lentamente gli occhi, alzò il mento e si guardarono. Lei con occhi assenti, un accenno di disorientamento e paura. Sembrava che volesse chiedergli scusa con gli occhi perché dalla bocca non usciva neanche la più flebile delle parole. Lui con occhi preoccupati, le sopracciglia aggrottate.

"S-sto bene, saliamo in macchina, su" rispose lei senza tono e in modo assente.

Mika sbuffò, preoccupato e si diresse verso la portiera della sua automobile. Guidava piano quella mattina, gli occhi concentrati sulla strada, specialmente focalizzati sullo sgargiante color giallo della macchina avanti alla loro. Non aveva la forza di guardarla, non aveva la forza di parlarle. Regnò il silenzio per circa un'ora, poi Michael decise di rompere il ghiaccio, con una semplice frase, non ce la faceva più a reggere tutto quell'inquietante silenzio. 

"Hai fame? Io sono affamatissimo...!" 

"O mamma Mika! Sei un pozzo senza fondo! Abbiamo fatto colazione poco fa" rispose scherzando lei. Era tornata in se tutta d'un tratto. Come poteva essere...?

"Senti chi parla!" la canzonò lui.

"E poi tu puoi mangiare quanto vuoi: non ingrassi mai! Io invece mi devo regolare" disse ridendo facendogli la linguaccia.

"Si si, come vuoi -rispose ridendo- ma ora ci fermiamo al primo autogrill che troviamo, sto morendo di fame"

"Va bene, ammetto che anch'io ho un certo languorino" rispose ammiccante.

***

"Ecco, qui sembra carino, ci sediamo?" disse Mika.

"Sì certo! Sai che a me va bene tutto! Basta che mangio..." scherzò Rey ammiccando.

"Touchèe... Cameriere! Qui, perfavore"

"Il signore desidera?" chiese il metrè con tono stanco di chi ha lavorato troppo sforzandosi di assumere un tono gentile.

"Per me un sandwich 'tono e pomodoro' grazie, la ragazza invece voleva ordinare..." spostò lo sguardo dal cameriere a Rey rivolgendole l'attenzione.

"Guardi, per me va bene questo panino qui, grazie" disse picchiettando il nome della sua scelta sul menù per farla vedere al cameriere.

"Ok, allora a dopo" 

Dopo che il signore signore se ne andò Mika cominciò a parlare: "A noi, ragazzina"

"Eh?" chiese Rey con tono disorientato.

"Che avevi stamattina?" chiese con tono inquisitorio.

"Ehm... io... io sono... sai..." balbettò. Abbassò gli occhi sul tavolo e cominciò a giocherellare col tovagliolo.

"Tu sei...?"

"Io ero molto spaventata stamattina..." fu la risposta inconcludente.

"Ti va di parlarmene?" chiese lui con tono dolce.

"Vedi Michael, quando siamo andati via di casa mia ero sicura di venire con te, non fraintendere, lo sono ancora, non me ne sono importata delle conseguenze, ma adesso... non so... mi chiedo io:  e se mi dimenticassi della mia famiglia? E se non volessi più tornare da loro? Stamattina non te ne ho parlato perché non volevo che ti proccupassi, ma io sono veramente spaventata da quello che potrebbe succedere dopo... E se un giorno decidessi tutto ad un tratto di non aver più bisogno di loro? Se volessi rimanere con te: l'uomo che mi ha salvata? Non so Michael, non ho più le mie certezze..." ammise lei con tono affranto.

Mika si alzò senza preavviso, l'abbracciò e le sussurrò all'orecchio: "Ci sono io con te. Non devi preoccuparti di nulla finché sarai al mio fianco e non preoccuparti per la tua famiglia: per non perdere i contatti potresti sempre chiamarli con la video chat, con lo sviluppo tecnologico di oggi non avrai problemi..." la rincuorò.

"Va bene, sì, hai ragione tu... come sempre. Grazie Mika, grazie per tutto quello che fai per me. Tu ti sei curato di me e neanche mi conoscevi, mi hai preso e portato con te non sapendo neanche chi fossi. Un altro al posto tuo non l'avrebbe fatto... Grazie."

"Non ho fatto nulla"

"Sì invece! E se tu fossi passato con l'auto cinque minuti prima?! Io a quest'ora cosa farei? Dove sarei? Tu sei stato fantastico... Tu sei fantastico!"

"Non ci pensare, ora sei qui, con me" la rassicurò accarezzandole i folti capelli ricci. Passarono minuti e minuti che sembrarono un'eternità così, poi il cameriere s'intromise: "Scusate? Le vostre ordinazioni."  facendoli sobbalzare.

"Sì, giusto, appoggi qui per favore" disse Mika porgendogli un sorriso.

Dopo aver finito di mangiare, Mika e Rey si misero a gironzolare per l'autogrill gigante in cui si trovavano.

"Rey, guarda che bel negozio!" esclamò Mika chiamandola a gran voce. Rey assunse un'espressione perplessa e Mika le fece cenno con la mano di andarle incontro. Si precipitò per vedere cosa il suo amico faceva tanto illuminare da sbraitare in mezzo alla folla, che per giunta, in questo momento li stava guardando con aria stranita.

"Si, carino..." rispose sul vago.

"No ti piace, eh?"

"Sì, è carino" affermò stringendosi nelle spalle. Vagò un po' con lo sguardo, alla ricerca di qualcosa che le sarebbe piaciuto "Uh, guarda che bella quella maglia!" esclamò illuminandosi.

"Ti piace?"

"Molto! E poi guarda là! Quel pantalone ci si abbina alla perferzione!"

Mika le rivolse uno sguardo compiaciuto e tenero. "Su, che aspettiamo? Entriamo"


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Ehy guys! 
Scusate per il ritardo ritardissimo(?) ho avuto tanta roba da fare e poi dopodomani ho gli esami di terza media e non sto nella pelle uff >.<
A parte questo, volevo segnalare una poesia (..sarò ancora una bambina..)  di una mia amica (gudss_) , per favore andatela a leggere è bellissima, ne vale la pena! Grazie per l'attenzione!
  
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