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Autore: Manu_Green8    10/06/2014    0 recensioni
Dopo quasi un anno senza scrivere, mi ritrovo qui con una nuova storia, del tutto frutto della mia fantasia.
Parla delle avventure di Melanie e di suo fratello in un nuovo liceo, dopo un trasloco non voluto. Che succederà ai due ragazzi? Riusciranno ad integrarsi?
Spero di avervi incuriositi e che la storia vi piaccia ;)
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Un battito d'ali.. un battito del cuore'
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Arrivammo a Dover verso le tre del pomeriggio. Era una cittadina tranquilla, troppo tranquilla. Davvero piena di verde, a cui mi sarei dovuta abituare. Infatti New York, al contrario, era ricoperta da macchine e negozi, non proprio da alberi. Arrivammo davanti la nostra nuova casa e scesi dalla macchina. Iniziammo a prendere alcune scatole e ci dirigemmo verso l’ingresso. Era una piccola villetta, circondata dal giardino. Davvero carina. Mia madre aprì la porta e ci fece segno di entrare. Mio fratello mi sorrise e poi entrò in casa, seguito da me e mia madre. Anche l’interno era molto carino e il tutto era già arredato. Era da abbastanza tempo che mamma ci stava lavorando, per renderla perfetta e confortevole. Impiegammo molto tempo per sistemare tutto e perciò quella sera, sfinita, andai a dormire presto, non volendo rischiare di tardare già il primo giorno di scuola.

Quando la mia sveglia suonò, saltai praticamente dal letto. Ero decisamente tesa. Andai in bagno e iniziai a prepararmi. Misi un paio di jeans chiari e una maglia celeste leggera. L’estate era appena finita e il calore estivo stava cominciando ad andarsene in fretta. Mi truccai leggermente e dopo aver completato l’opera, scesi in cucina. Dave stava già facendo colazione. Aveva indossato dei jeans e una felpa verde bottiglia,che aveva lasciato aperta e che mostrava la maglia a maniche corte che aveva sotto.
<< Buongiorno >> mi disse quando mi vide.
<< Giorno. La mamma? >> chiesi.
<< E’ già uscita >> rispose Dave, alzando le spalle. La mamma, infatti, lavorava in un’azienda di marketing e per venire qui si era fatta trasferire nella sede di Dover. << E’ passato qualcuno a prenderla. Ci ha lasciato la macchina per andare a scuola >> disse.
Io annuii e iniziai a fare colazione.
Facemmo abbastanza presto e in un quarto d’ora di macchina arrivammo davanti la scuola. Era un grande edificio, ovviamente con un giardino che la circondava. Il grande parcheggio era proprio lì davanti e noi non facemmo fatica a trovare un posto. Scesi dalla macchina, facendo un sospiro. Dave subito mi affiancò. << Sta tranquilla. Andrà bene >> mi rassicurò.
Io gli feci un sorriso e poi iniziammo a camminare verso l’edificio, notando che molti ragazzi lanciavano occhiate verso di noi. Le porte della scuole erano già aperte, nonostante la campana non fosse ancora suonata. Allora ne approfittammo per andare in segreteria. Subito una donna grassottella, dopo averci visti davanti alla porta, ci sorrise e disse: << Prego, entrate. Voi dovreste essere i Carter, giusto? >>. Io sorrisi, mentre mio fratello rispondeva in modo affermativo. << Io sono la signora Turner. Qualunque domanda abbiate, potete farla a me senza problemi >> disse la donna. << Allora, ecco a voi i vostri programmi. Avete quasi le stesse lezioni. Cambia solo qualche materia. Oh, ecco anche la piantina della scuola. Vi aiuterà a trovare le classi. E.. oh dimenticavo, queste sono le combinazioni degli armadietti. Scusate, ragazzi, ma non posso accompagnarvi fin lì. Sono troppo occupata, ma è davvero semplice trovarli >> concluse, così velocemente che facevo fatica a starle dietro.
Dave ringraziò, mentre io continuavo a stare in silenzio. << Oh, signorina Carter >> mi chiamò la donna prima che uscissimo dalla porta. << Sì? >> chiesi.
<< Di qualunque cosa avesse bisogno non esiti a chiedere, tesoro >> mi disse con un sorriso. Io mi irrigidii e feci un sorriso forzato. << Grazie >> dissi, uscendo velocemente da lì.
<< Mel. Tutto ok? >> mi chiese Dave, con tono preoccupato.
<< Sì, si >> dissi con tono infastidito.
<< Lascia perdere. La giornata non è ancora iniziata. Pensa a quanto sarà divertente >> mi disse, facendomi l’occhiolino. Io ridacchiai. << Oh, Dave, la cosa che mi preoccupa di più, è che tu lo pensi veramente >> dissi, scuotendo la testa.
<< Quanto sei negativa. Adesso andiamo o la classe non la troveremo mai >> concluse. La campanella era appena suonata. Raggiungemmo la classe con facilità e appena fummo alla porta un professore, giovane biondo e con gli occhi verdi ci salutò.
<< Buongiorno, voi dovreste essere i Carter >> ci sorrise. Se davanti alla signora Turner non avevo parlato perché non mi andava, adesso rimasi senza parola a causa di quell’uomo. Come era possibile che ci fossero dei professori così belli? Bene, la storia – sì, era quella la nostra prima ora del giorno – era appena diventata la mia materia preferita.
<< Sì, siamo noi >> rispose Dave con educazione.
<< Bene. Io sono il professor Ross. Ragazzi >> iniziò poi, rivolgendosi alla classe. E fu solo allora che mi voltai a guardarla: alcuni ci osservavano con curiosità, altri con noia. Il mio sguardo si posò in particolare su una ragazza castana, con dei boccoli perfetti e una carnagione abbronzata, che mi aveva lanciato uno sguardo sprezzante per poi concentrarsi su Dave. Come al solito, lo guardava meravigliata; beh direi come se volesse proprio saltargli addosso.
<< Loro faranno parte della classe per il nostro quarto anno. Spero che li aiutiate ad ambientarsi. Prego, prendete posto >> disse il professore mozzafiato, interrompendo i miei pensieri. Io e Dave sorridemmo e ci sedemmo negli ultimi due posti liberi – accanto, fortunatamente. La prima ora passò molto velocemente. Il professore oltre ad essere paurosamente bello, era anche molto bravo e riusciva a farti appassionare a ciò che diceva.
Quando la campanella suonò, io e Dave notammo che la nostra prossima classe era diversa. Davvero ottimo. Io avevo matematica, lui inglese. Mentre guardavamo i nostri programmi, la ragazza castana che avevo notato all’inizio si avvicinò a noi. << Ciao, io sono Ashley. È bello avere un ragazzo nuovo in classe >> disse con voce mielosa, rivolgendosi a Dave, senza degnare me di uno sguardo. Veramente perfetto. Ero a scuola da appena un’ora e già questa ragazza mi evitava. Ecco qual’era la differenza tra me e mio fratello. Lui era sempre stato quello popolare ed estroverso, io no.
<< Piacere, io sono Dave >> rispose mio fratello, educatamente. Ashley guardò il programma che Dave aveva in mano. << Oh. Bene. Abbiamo la stessa materia. Vieni, ti accompagno >> disse, afferrandolo per il braccio. Ok, ecco come avevo già classificato questa ragazza: oca. E tremendamente stronza. Una di quelle ragazze da evitare, insomma. Mio fratello si voltò subito a guardarmi.
<< Vai >> gli sorrisi. << Sicura? Mel, ti accompagno.. >> iniziò lui.
<< No, vai >> lo interruppi << non mi mangerà nessuno, tranquillo >> terminai sorridendo. Lui mi fece uno di quei sorrisi, che sottintendevano uno “scusa” e seguì la ragazza.
Raggiunsi in fretta l’aula di matematica e una professoressa bassa e minuta mi accolse in modo gentile. Accadde più o meno ciò che era successo alla prima ora. L’unico posto rimasto era vicino ad una ragazza bionda, con un taglio corto e gli occhi azzurri. Anche quest’ora finì abbastanza velocemente e subito dopo il suono della campanella, la ragazza bionda si rivolse subito a me. << Ciao, io sono Rachel Miles >> disse facendomi un bel sorriso. Era più bassa di me, forse poco meno di 1,75 m.
<< Melanie Carter >> dissi, ricambiando il sorriso.
<< Melanie >> ripeté senza perdere l’allegria. << Sono veramente felice di avere una ragazza nuova in classe. Spero che ti troverai bene. Che materia hai dopo? >> disse davvero troppo in fretta e con un’energia inaudita. Sorrisi: << Letteratura >> risposi.
<< Bene, anche io. Se vuoi ti accompagno >> mi propose. << Sì, grazie >> dissi. Rachel mi accompagnò in classe e mentre camminavamo iniziò a spiegarmi alcune cose della scuola. Era una ragazza simpatica e molto allegra. Riusciva a mettermi di buon umore. Arrivammo in classe e di mio fratello non c’era neanche l’ombra. Ricordai le parole della signora Turner. “Avete quasi le stesse lezioni”: sì, certo. L’ora di letteratura passò e io e Rachel ci separammo, restando che mi avrebbe raggiunta in mensa e mi avrebbe aiutata ad integrarmi. Bene, pensavo che Rachel sarebbe stata perfetta per iniziare ad avere degli amici. Arrivai nell’aula di chimica dove c’era anche mio fratello. Ci sedemmo accanto. << Ehi, come è andata? >> mi chiese. << Abbastanza bene. A te? >> risposi. << Anche >> disse. << Beh, hai già fatto colpo >> continuai a dire.
<< Chi, Ashley? >> mi chiese. Io alzai gli occhi al cielo, ma la professoressa ci interruppe, iniziando la lezione. L’ora finì e la pausa pranzo iniziò. Uscimmo dalla classe e Dave mi abbandonò per andare al bagno. << Vado in mensa. Ci vediamo lì >> gli dissi. Lui annuì e io iniziai a camminare. Prima di arrivare, una voce mi chiamò. Mi voltai e vidi Rachel che mi veniva incontro. Le sorrisi e aspettai che mi raggiungesse. << Come è andata? >> mi chiese.
<< Bene, grazie >> risposi. Entrammo in mensa e dopo aver preso qualcosa da mangiare ci sedemmo a un tavolo, vicino alla vetrata che dava sul giardino. Intanto Rachel, continuava a parlarmi allegramente e a spiegarmi tutto ciò che avrei dovuto sapere della scuola. Ad un tratto si fermò e disse: << E quel ragazzo chi è? >>. Mi voltai per guardare. Eh, beh, stava parlando proprio di Dave, che era appena entrato in mensa e che mi stava cercando. << Oh, è Dave >> risposi.
<< Lo conosci? >> mi chiese, mentre le sue sopracciglia andavano verso l’alto.
<< Direi, da appena 17 anni. È mio fratello >> risposi. Lei mi guardò.
<< Davvero? >> chiese con molta curiosità. << Oh, ecco perché sta venendo qui >> disse imbarazzata.
Mentre Dave si faceva strada tra i ragazzi Rachel mi chiese: << Ma quanti anni ha? >>. << Anche lui ha 17 anni. Siamo gemelli >> dissi. << Cosa? >> chiese Rachel, davvero stupita. Non feci in tempo a dire niente che Dave ci aveva raggiunte.
<< Melanie >> disse, sedendosi accanto a noi. << Scusa se non ti ho aspettato >> dissi. Lui sorrise e si voltò a guardare Rachel. << Ciao >> le sorrise. La mia amica arrossì di colpo e io dissi: << Lei è Rachel >>. << Io sono Dave. Piacere di conoscerti >> mio fratello gli porse la mano e lei la strinse sorridendo.
<< Piacere mio >> rispose la mia nuova amica, che si era fatta di colpo molto silenziosa. E penso che il motivo fosse proprio Dave. << Scusa se ho perso troppo tempo. Ho dovuto declinare un invito di Ashley >> disse mio fratello, che si allungò a rubare qualcosa dal mio vassoio. << Ashley Tomson? >> chiese Rachel. Mio fratello annuì: << La conosci? >> le chiese.
<< Già. Tutti la conoscono >> disse Rachel con un tono indignato. Ecco, proprio come pensavo. Ashley era Miss Oca della scuola.
<< Avresti potuto accettare >> dissi, rivolta a Dave.
<< Oh, no. Per carità >> disse mio fratello, facendo uno dei suoi sorrisi luminosi. << Dave, la conosci da solo due ore! >> lo accusai, sebbene fossi contenta che avesse declinato.
<< E penso che Rachel sia d’accordo con me, sul fatto di evitarla >> disse. Rachel arrossì e gli sorrise.
<< Sì, ha fatto davvero molto bene >> disse, contenta. Anche la pausa pranzo finì. Mancavano solo tre ore alla fine della giornata scolastica e dopotutto, non stava andando così male. La prossima lezione era economia. Io e Rachel continuammo a restare insieme, mentre Dave ci aveva lasciate per l’ennesima volta. Iniziavo a credere che la signora Turner avesse fatto una battuta di cattivo gusto. Arrivammo in classe e prendemmo posto in due banchi vuoti. Poco prima che entrasse la professoressa, che Rachel aveva classificato come perennemente in ritardo, entrò in classe Ashley Tomson, che cinguettava con un ragazzo che non avevo mai visto. Era alto, più di Dave. I suoi capelli erano castani e gli occhi molto azzurri. Le sue labbra erano carnose, davvero belle per un ragazzo e il fisico era asciutto e perfetto. Ok, avete capito: era veramente strafigo. Mentre Ashley parlava, lui le prestava poca attenzione, annuendo di tanto in tanto, mentre poggiava i libri su uno dei banchi davanti. Subito dopo entrò la professoressa Nelson – Rachel mi aveva già detto il suo nome – e la castana si sedette vicino al ragazzo, chiudendo finalmente la bocca. La professoressa iniziò facendo l’appello e appena arrivò al mio nome si fermò un attimo. << Oh, tu sei la ragazza nuova. Benvenuta >> mi sorrise.
A quel punto metà della classe si voltò a guardarmi. Compresa Ashley e il ragazzo accanto a lei. Vidi Ashley, che dopo avermi lanciato uno sguardo indignato, si voltò muovendo i capelli in modo aggraziato. Il ragazzo invece, si era fermato ad osservarmi e quando incrociò il mio sguardo mi sentii arrossire. Subito lo distolsi, lasciando che i capelli mi scivolassero davanti al viso. Restai comunque attenta ai nomi che stava dicendo la professoressa e fu proprio così che scoprii il suo nome. Cole Mayers. Mi ripromisi di chiedere informazioni a Rachel e mi misi ad ascoltare la lezione.
Quando quell’ora finì, uscimmo dalla classe prima di Cole e noi ci passammo praticamente accanto. Non osai guardarlo e uscii dall’aula. << Bene. La prossima ora è ginnastica. Finalmente >> disse Rachel pimpante. Io la guardai: << Oh, no. Non ginnastica >> replicai.
<< Dai, sarà divertente. E poi potremo andare fuori. Con questo caldo sarà splendido >> disse. La seguii malvolentieri. Arrivammo negli spogliatoi delle ragazze e ci cambiammo. Poi, Rachel mi accompagnò in palestra dove c’erano praticamente tutti: Dave, che quando mi vide, mi fece l’occhiolino; la splendente Ashley; e per finire anche Cole. Il professore di ginnastica, un uomo decisamente alto e brizzolato ci divise in due parti. Ragazzi e ragazze. Poi si rivolse a mio fratello. << Signor Carter, sa giocare a basket? >> chiese. Io sorrisi, quando vidi mio fratello che si illuminava. << Certo, signore >> disse.
<< Giocava nella scuola di New York? >> continuò, non prestando la minima attenzione a noi ragazze. Rachel mi aveva già spiegato che era davvero maschilista e che amava la sua squadra di basket. << Sì >> rispose mio fratello, entusiasta.
<< Che ruolo ha? Quanto giocava? >> chiese, sempre più felice il professore. << Sono una guardia, signore. Ero il capitano della squadra. Giocavo all’incirca 35 minuti >> rispose mio fratello, soddisfatto. Vidi il professore illuminarsi, così come tutti i ragazzi che immaginai, facevano parte della squadra. << Benissimo. Signor Mayers, inizi a fare due squadre, mentre mi occupo delle ragazze >> disse
, rivolto a Cole. Il ragazzo annuì e vidi che rivolse subito la parola a mio fratello. 
<< Signorine, buongiorno >> disse il professore. << Un’altra ragazza nuova. La gemella Carter immagino >> mi sorrise. << Sì, signore >> sorrisi educatamente.
<< Perfetto. Allora ragazze, dividetevi in due gruppi. Signorina Miles, lei può portare fuori le ragazze che vogliono correre in pista. Signorina Tomson, faccia le squadre per la pallavolo. Lei, venga con me >> disse, guardandomi. Io lo seguii e mi condusse nella saletta vicino alla palestra, riservata al professore. Chiuse la porta e mi sorrise
: << D’accordo. Ha già deciso se essere esentata dalla mia lezione? O preferisce restare? >> mi chiese. 
<< Preferirei restare veramente >> risposi.
<< Perfetto, compilerò io stesso il modulo da portare alla preside. Può andare in sala attrezzi magari. Ci sono anche cose adatte alla ginnastica artistica >> ammiccò e così capii che aveva letto davvero i nostri moduli delle iscrizioni. << Faccia come le viene meglio, basta che non si metta nei guai. Bene, adesso andiamo a vedere suo fratello >> terminò, sorridendomi. Io ricambiai il sorriso: << E’ davvero bravo, glielo assicuro. E non lo dico solo perché sono sua sorella >> dissi. << Benissimo >> disse, mentre uscivamo da lì. Il professore si diresse subito verso il campo da basket, mentre io mi diressi verso il cortile. Quando uscii fuori rimasi stupita. Dietro la scuola c’era una pista di atletica immensa. Un paio di ragazze erano sedute per terra, a prendere il sole. Altre corricchiavano per la pista. Mi guardai intorno, cercando Rachel. Non ci misi molto a trovarla. Il suo caschetto biondo risaltava in mezzo al rosso della pista. Era una delle poche ragazze che stavano correndo. Ma, al contrario delle altre, correva per davvero e andava molto veloce. Decisi di sedermi in tribuna, mentre il sole mi colpiva il viso. L’ora passò prima del previsto e quando mi alzai da lì, Rachel si accorse finalmente di me. << Melanie >> mi chiamò. Io le sorrisi e lei continuò: << Da quanto tempo eri lì? >> mi chiese.
<< Non da molto >> mentii << il professor Shennon mi ha fatto compilare svariati moduli >>. Lei annuì e andammo negli spogliatoi a cambiarci. Bene, adesso mancava l’ultima ora e poi tutto sarebbe finito. Non vidi Dave nemmeno quella volta. Già, ormai mi ero rassegnata. Anche l’ora di inglese finì velocemente e quando la campanella suonò tirai un sospiro di sollievo. Salutai Rachel e mi diressi verso il parcheggio della scuola. Arrivai alla macchina ma di Dave non c’era neanche l’ombra. Dove si era cacciato quel folle? Mi voltai di nuovo verso la scuola e finalmente lo vidi. Stava parlando con Cole Mayers. Poco dopo lo salutò e si diresse velocemente verso di me, con un sorriso raggiante sul viso. << Era ora >> dissi, fingendomi infastidita.
<< Oh Mel. Sono in squadra! >> si mise quasi ad urlare. Io scoppiai a ridere: << Ssh. Abbassa la voce o ci prenderanno per matti >> dissi, mentre Dave iniziava a ridere.
<< Scusa. Sono solo su di giri >> disse, sorridendo e stringendomi in un abbraccio.
<< Sei fuori di testa! >> dissi ridendo. << E cosa credevi? Era ovvio che ti prendessero in squadra >> affermai. Lui mi sorrise e io continuai: << Andiamo adesso? O vuoi stare qui tutto il pomeriggio? >> chiesi.
<< Oh, scusa >> disse, aprendo la macchina e mettendosi alla guida. Subito dopo essere saliti in macchina, dissi: << Beh, mi dispiace che tu abbia perso il tuo ruolo da capitano >> gli dissi.
<< Oh, ma non importa. Il loro capitano è Cole Mayers. Sembra un tipo in gamba >> disse. Io annuii senza dire nulla, mentre Dave guidava verso casa.




Angolo dell'autrice: ciao a tutti! :) ecco il mio nuovo capitolo. Un po' lunghetto, ma essendo il primo giorno di scuola, ho dovuto.
Spero che la storia vi piaccia. In più vi metto le foto di come immagino i miei personaggi.

Melanie Carter                                    Dave Carter                                   Rachel Miles

                       


Ashley Tomson                                  Cole Mayers
         



 
  
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