Rocco
Ma se qualcuno viene a fare compagnia a me, vuol dire che potrebbe non
fare compagnia più a nessuno.
Allora preferivo stare da solo.
Spesso Toni veniva a parlarmi, ma non era esattamente la stessa cosa di
avere qualcuno accanto.
Quel giorno però, qualcosa stava succedendo.
Stavo tranquillamente seduto sul bordo della piscina, bagnandomi i
piedi, quando dall’angolo vedo arrivare una figura.
Sembrava un ragazzo, di certo non un adulto. Qualcuno che mi veniva a
trovare: mi rallegrai in parte, ma in parte sperai che non era uno di
noi.
Eppure non me lo sarei mai aspettato: era il mio compagno di stanza, il
duro Davide.
“Come mai sono qui? Rocco, cos’è questo
posto?”
“Questa è la piscina dove vivo io da 8
mesi.”
“Quindi sto in coma?”
“Potresti andarci. Diciamo che sei in
bilico…”
Ci incamminammo per farci un giro della piscina.
“Scusami se non sono un buono compagno di stanza, ma mi
sembra…strano
parlare con te…”
“Non ti preoccupare! Ho passato compagni di stanza peggiori
di te!”
Ad un tratto sentì la voce di Toni che mi chiamava e
cominciammo a
parlare…
Finita
la conversazione con Toni, riferì tutto quello che aveva
detto a
Davide.
“Non voglio che si preoccupino per me! Continuassero a
festeggiare Leo:
mi dispiacerebbe tanto se per me la festa venisse annullata!”
“Troppo tardi, sono già scesi in sala
operatoria!”
All’improvviso vidi Davide cadere a terra, mi chinai su di
lui e li
presi la mano.
“Davide, non te ne andare…ti prego!”
Fu un attimo in cui io sperai ardentemente che era solo uno svenimento
momentaneo: di solito, quando qualcuno sveniva in quella piscina, non
si
svegliava più.
“Davide, ti prego!”
Mi cominciarono a tremare le mani, sudavo come non mai: poi le palpebre
semichiuse di Davide si cominciarono a muovere e poi ad aprirsi.
“Mi hai fatto prendere un colpo, lo sai!”
“Si, scusa Rocco, ma era solo uno svenimento momentaneo: non
so’ in realtà
cosa mi sia successo…”
Davide cominciava a rialzarsi in piedi, quando sentimmo la voce di Toni
chiamare il nome di Davide.
“E’ te che vogliono…”
“Che devo fare? Come gli rispondo?”
"Concentrati su di loro, sulla faccia di Toni, su quanto gli
vuoi bene,
visualizza ogni cosa bene in mente e vedrai che ciò che
dirai lo sentirà Toni.”
Così cominciarono a parlare, ma non fu molto lungo il
discorso perché
come prima Davide cadde a terra, questa volta la mano era appoggiata
sul cuore.
Mi limitai a sedermi accanto a lui e ad aspettare:anche se gridavo il
suo nome, lui non mi avrebbe risposto.
Immaginai la preoccupazione degli altri e soprattutto di Toni, ma non
potei fare nulla per tranquillizzarli.
Non riuscivo proprio a parlargli: ero terrorizzato che Davide potesse
lasciarmi da solo da un momento all’altro.
Così aspettai…
********
Furono
ore tremende quelle, in cui Davide era sempre adagiato sul bordo
della piscina e sembrava che dormisse.
In quel momento di certo non mi sentivo solo, sapevo che
c’era lui con
me, ma sentivo comunque un vuoto nel cuore.
Erano passate 3 ore esatte: l’orologio della piscina segnava
ancora
l’ora, nonostante io rimanessi fermo lì, forse per
farmi capire che il tempo mi
passava accanto e io non potevo far niente per viverlo.
“Rocco, sto per morire, vero?!?!?!” la sua voce era
roca.
“Ma che stai dicendo?? No, non stai morendo! Vedrai che ti
riprenderai…”
“Sto morendo, Rocco…io vi ho voluto bene a tutti,
tutti quanti…portagli
i miei saluti quando ti risveglierai…ricordati!”
“Davide, non stai morendo! Devi aver
fiducia…”
“Mi sento così debole…” e
debole lo era veramente: una lacrima sgorgò dai suoi
occhi vispi e colò giù per la guancia.
“Sai, non ti ho mai visto piangere…”
“Forse quando stiamo per perdere qualcosa, piangiamo
tutti…io sto per
perdere degli amici veri con la “A” maiuscola e
quindi piango…”
Aveva proprio ragione Davide: quando stiamo per perdere una cosa, in
questo caso la vita e gli amici, cerchiamo sempre di riaverla indietro
e ci
mettiamo a piangere perché non si può
più avere.
Ma sentivo che qualcosa stava per accadere.
Ad un certo punto Davide si alzò con un balzo in piedi.
“Rocco, mi sento benissimo…sono guarito!! NON STO
MORENDO!!”
Ci abbracciamo stretti stretti.
“Vedrai che un giorno ci incontreremo in un altro posto e non
in questa
piscina!”
“Senz’altro…”
“Mi dispiace lasciarti da solo….” Disse
Davide.
“Ma io non sono mai solo: ho voi qui accanto a me!”
Detto questo, Davide si incamminò verso l’angolo
della piscina da dove
era venuto.
Prima di voltarsi indietro, mi salutò con la mano e
scomparve dalla mia
vista.
Ero
pronto anche io per fare la foto.
Io e Davide al centro e tutti gli altri intorno a noi.
Mi sentivo partecipe come non mai della gioia di tutti i Braccialetti.
“BRACCIALETTI IN ALTO….WATANKAAAAAAA!”
NOTE DELL'AUTRICE:
Questo è l'ultimo
capitolo a tutti gli effetti!! Ho cercato di ripercorrere tutto
ciò che è successo nei capitoli precedenti dal
punto di vista di Rocco, che è bloccato nella piscina da
tanto tempo ma che partecipa alle gioie e ai dolori dei suoi compagni.
Con questo vi saluto e ringrazio tutti per aver letto,
specialmente per aver recensito; Nike_Blazer_Malik_22 e
Taylo_HG_Swift per aver messo la raccolta tra le preferite;
per aver messo la raccolta tra le seguite.
Un bacione a tutti voi e alla prossima, se ci sarà una
prossima volta!!!
P.S.:Vi consiglio di andare a leggere una storia, intitolata "Addio Braccialetti!" di Braccialetti_Love. Veramente merita di essere letta!! Sotto metto il link...magari lasciate anche qualche recensione!!
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2625527&i=1ElenSofy