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Autore: LilyMP    10/06/2014    1 recensioni
Su uno sfondo di terrore e ostilità, Lily Evans e James Potter diventano adulti in un mondo in guerra.
Il loro settimo anno sarà costellato di avversità, ma sarà anche per entrambi un periodo per crescere e imparare, per affrontare le difficoltà gettate sul loro cammino, e per trovare il modo di stare insieme.
Seguito di From Ashes.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Capitolo Uno
In viaggio






1 settembre 1976

Lily Evans aggiustò nervosamente il distintivo luccicante che portava sul petto, facendosi strada tra la massa di studenti che affollava il binario 9 e 3/4. Le sue amiche erano lì in giro; vide Dorcas Meadowes e Alice Moody in un angolo, e le salutò con la mano. Alcuni studenti di Corvonero e Tassorosso che conosceva di vista la accolsero con cenni cortesi. Ma Lily non si fermò a chiacchierare: andò dritta nel primo scompartimento dell’Espresso di Hogwarts e fece levitare il suo baule a bordo.
Lo scompartimento dei prefetti era vuoto; lei era la prima ad arrivare. Lily ripose il baule in un angolo e sprofondò in un sedile, con il cuore che le batteva a mille e la mente su di giri.
L’anno scolastico stava per iniziare.
Il suo settimo anno.
Era la Caposcuola.
Avrebbe dovuto essere un modello per tutti.
Come avrebbe fatto? Non riusciva a convincere nemmeno sua sorella del fatto che il suo posto era a Hogwarts – Petunia aveva mantenuto una posizione fermamente anti-magica per tutta l’estate. Come avrebbe potuto ottenere il rispetto dei Serpeverde, che credevano la stessa cosa, sebbene per ragioni molto diverse, e che la disprezzavano per le sue origini Babbane?
E, con la guerra in corso, Lily sapeva molto bene che gli studenti si sarebbero schierati. Ma fino a che punto si sarebbe arrivati? Quanti guai sarebbero stati causati da studenti i cui genitori appartenevano alle due opposte fazioni? E lei, come avrebbe gestito la situazione?
E poi, sono in grado di gestirla?
“Sì, che lo sei.”
Allarmata, Lily girò la testa. Non si era accorta di aver parlato a voce alta.
“Ebbene, Lily,” disse James Potter, mentre il resto del suo corpo asciutto e ben proporzionato seguiva la sua testa spettinata all’interno dello scompartimento, “congratulazioni.” Le fece un grande sorriso, vedendo il distintivo luccicante sul suo petto.
“Oh – io – ehm – grazie,” balbettò Lily, stringendo la mano che lui le porgeva. Lo fissò con aria diffidente, chiedendosi quale tiro avesse in mente di giocarle ora. Potter aveva sempre un secondo fine – che, quando si trattava di Lily, era solitamente tentare di convincerla con l’inganno a uscire con lui.
“Sono sicuro che sarai una bravissima Caposcuola, Lily,” disse Potter, con un sorriso ancora più largo. “Ci vediamo dopo!”
E uscì dalla porta, prima che Lily potesse rimproverarlo di essere entrato nello scompartimento dei prefetti, pur non essendo un prefetto. Lo guardò camminare con scioltezza lungo il binario per andare incontro a Sirius Black, Remus Lupin and Peter Minus – la sua combriccola, che si era data il nome di Malandrini – e si domandò che cosa avesse in mente.
~ * ~
“Ah, ecco qui il nostro valoroso Caposcuola,” annunciò Sirius Black mentre James Potter si avvicinava ai tre amici. Le reazioni degli altri due furono quasi comiche: Remus Lupin aprì e richiuse la bocca senza parlare, come un pesce rosso sbalordito; Peter Minus squittì, “Caposcuola?” e subito si lasciò cadere il baule sul piede, con un gemito di dolore.
“Non ce l’avevi detto… Caposcuola, James, avresti dovuto scrivermelo!” disse Remus alla fine, quando trovò le parole.
“E perdersi le vostre facce?” disse Sirius. “Ramoso aveva l’aria di un cervo abbagliato dai fari quando ha ricevuto la lettera…”
“Come sei spiritoso, Sirius,” disse James, ironico. “Sì, Lunastorta, temo di essere io. Penso che Silente sia finalmente impazzito del tutto. Avevo sempre creduto che avresti dovuto essere tu il Caposcuola.”
Remus scosse la testa. “Non avrei potuto. Devi ammetterlo, avrei fatto ancora più fatica di adesso a giustificare le mie assenze dalle riunioni dei prefetti. E in ogni caso, non sono mai riuscito a farvi rigare dritto.”
Sirius rise. “Comunque, non ha molto senso nominare James Caposcuola, non è vero, quando è lui a causare almeno metà dei casini …”
“E non sono neanche un prefetto!”
“Dev’essere stato per l’anno scorso,” disse Remus pensieroso. “Quando hai salvato Piton.”
“È bello sapere che da quella storia è venuto qualcosa di buono,” mormorò Sirius con aria colpevole.
“Beh, ad ogni modo, è fantastico!” disse Peter. “James ci può togliere le punizioni adesso, non è vero, James?”
“Non con la Evans come Caposcuola,” ammiccò Sirius. “È lei, vero?”
James annuì, ignorando l’aria saputa di Sirius. “L’ho appena vista nello scompartimento dei prefetti. Aveva il distintivo.”
“Aha – e così passerai un bel po’ di tempo in compagnia dell’incantevole signorina Evans, quest’anno.”
James scosse la testa. “Dovremo lavorare insieme – Merlino, io non so neanche cosa faccia un Caposcuola – ma penso che dovrò provare a lasciarla in pace, per la maggior parte del tempo.”
Remus lo guardò con aria d’approvazione. “Penso che lei ti apprezzerà per questo, James.”
Un fischio acuto da parte della guardia interruppe la loro conversazione. James aiutò Peter a sollevare il suo baule sul treno. Sirius e Remus li seguirono e gli sportelli dell’Espresso di Hogwarts si chiusero di colpo. Lentamente, il treno partì sbuffando dalla stazione, prendendo gradualmente velocità.
Erano in viaggio verso il loro ultimo anno di scuola.
~ * ~
Posso farcela, si disse Lily mentre guardava gli altri prefetti riempire lo scompartimento. Avrebbe dovuto rivolgere loro un breve discorso, non appena fossero arrivati tutti – insieme al Caposcuola, chiunque fosse. Lily pregava che non fosse il prefetto di Serpeverde, Cassius Meliflua. Chiunque tranne Meliflua. Era davvero una persona sgradevole, e aveva un disprezzo particolare per Lily, non da ultimo per via delle origini Babbane di lei.
Lily passò in rassegna mentalmente gli altri prefetti di Serpeverde. Drusilla Malfoy del settimo anno, una snob dai capelli chiarissimi, con lo stesso pregiudizio di Meliflua nel confronti dei nati Babbani. I due prefetti del sesto anno: Ophelia Greengrass, la regina delle nevi di Serpeverde, ed Evan Rosier, che in realtà era piuttosto simpatico… a meno che uno non avesse origini Babbane – allora diventava acido. Ed era altamente probabile che i nuovi prefetti del quinto anno avrebbero seguito il loro esempio.
Ma non tutti i prefetti erano di Serpeverde. Gli altri erano quasi tutti simpatici. Era sempre andata d’accordo con Zinnia Prewett and Benjy Fenwick, i due prefetti di Grifondoro del sesto anno. Stella Engle, una Corvonero del settimo anno, aveva origini Babbane, come Lily. Christopher Berguise, di Tassorosso, era nella classe di Aritmanzia di Lily. Lily si domandò se fosse lui il Caposcuola. Ma era più probabile che fosse Dionysus McKinnon di Corvonero – la famiglia McKinnon vantava una lunga lista di Caposcuola.
Un colpetto sulla spalla interruppe le riflessioni di Lily. Sorrise nel vedere il viso gentile del prefetto di Grifondoro suo coetaneo, Remus Lupin.
“Remus,” disse allegramente, “come hai passato l’estate?”
“Oh – tutto bene. Non è successo granché.” Scrollò le spalle. “Comunque, credo di doverti fare le mie congratulazioni, Lily.” Come Potter prima di lui, Remus guardò il distintivo appuntato al mantello di Lily e le porse la mano. Lily la strinse con più calore di quanto avesse fatto con quella di Potter, ad ogni modo.
“Per caso sei tu…” cominciò a chiedere.
“Il Caposcuola?” disse Remus, prima che lei terminasse la frase. “Per fortuna no!” Poi cambiò espressione. “Non l’hai sentito? Lui non te l’ha detto?”
“Sentito cosa? Chi doveva dirmelo? Remus, tu sai chi è?”
Lentamente, Remus annuì.
“Non è… non è Meliflua, vero?”
Remus cominciò a ridere. “No, no – non ti preoccupare, Lily. Ti assicuro che Meliflua non è più Caposcuola di me.”
“Oh, che sollievo. Sono più tranquilla adesso. Allora, è Dionysus o Chris?”. In cuor suo, Lily sperava che si trattasse dell’affabile Chris, che le era sempre piaciuto di più del severo, studiosissimo Dionysus.
“No – non ne hai proprio idea, Lily? Pensavo che te l’avesse detto – quando è venuto – ma immagino di no…”
Lily lo fissava perplessa. Chi era venuto, e quando? “Ma di chi stai parlando, Remus?”
“Lily – il Caposcuola è –”
“Sono in ritardo?” I capelli neri e spettinati di James Potter fecero capolino nello scompartimento.
“James,” terminò di dire Remus.
Lily lo fissò in silenzio, sotto shock.
Mi correggo, pensò. Chiunque tranne Cassius Meliflua e James Potter.
~ * ~
Si respirava un’aria decisamente ostile nello scompartimento dei prefetti. Il silenzio che aleggiava mentre Lily prendeva nota dei nomi dei nuovi prefetti era snervante. Dopo aver finito, Lily alzò lo sguardo, tentando di apparire sicura di sè.
“Beh, la maggior parte di voi mi conosce già,” cominciò a dire, imbarazzata. “E anche Potter.” Potter alzò la testa sentendo il proprio nome, ma non parlò. Era assurdamente fuori posto, un combinaguai in mezzo ai prefetti. Per la decima volta dopo aver ricevuto la notizia (ed era passato al massimo un quarto d’ora), si domandò se il Preside fosse impazzito, per nominare Potter Caposcuola.
“Sfortunatamente sì,” si udì la voce sprezzante di Cassius Meliflua. La squadrò dall’alto in basso, con uno sguardo carico di disprezzo. Lily decise che la reazione migliore sarebbe stata ignorarlo.
“Sono sicura che avrete tutti fretta di tornare dai vostri amici, perciò passo a darvi le istruzioni di inizio quadrimestre.” Lily lanciò una breve occhiata a Potter mentre diceva questo, chiedendosi se avrebbe dovuto lasciargli dire qualcosa. Chiaramente, lui non aveva idea di cosa ci si aspettasse da lui, perciò lei proseguì. “Le parole d’ordine – troverete quelle per le vostre case qui dentro.” Estrasse una pila di buste, ciascuna con il nome di una casa, e le fece passare.
“Per Grifondoro… Tassorosso… Serpeverde… and Corvonero. Ecco. Come al solito, dovremo mostrare la strada ai nuovi del primo anno dopo il banchetto – lasciamolo fare a quelli del quinto anno, va bene?”
I prefetti del quinto anno mormorarono il loro consenso.
“Bene, un’ultima cosa – dobbiamo organizzare le ronde dei prefetti. Sette giorni la settimana, e noi siamo ventiquattro, così se ce le dividiamo equamente, possiamo farne almeno tre al giorno, e quattro in tre giorni – facciamo venerdì, sabato e domenica. Qualcuno ha preferenze per un giorno in particolare?”
“Io non posso di giovedì,” disse prontamente Zoe McClaire. “Ho il Club di Gobbiglie.”
“Non il giorno degli allenamenti di Quidditch,” dissero parecchie voci all’unisono.
“Io ho gli incontri del Club di Incantesimi il martedì,” disse Arthur Goldstein.
“Io preferirei non farlo il giorno della riunione dei prefetti,” disse Ophelia Greengrass con aria sprezzante.
“Anch’io!” intervennero altri sei.
Lily chiuse gli occhi per un attimo, pentendosi di aver rivolto al domanda a tutti contemporaneamente. “Ok! Uno alla volta, allora. Cominciamo dai Grifondoro –”
“Oh, sì,” si intromise Drusilla Malfoy. “Favoritismi alla propria casa.”
Lily si sentì arrossire. Non voleva fare favoritismi; Zinnia Prewett e Benjy Fenwick erano semplicemente i più vicini a lei.
“E suppongo che noi Serpeverde verremo per ultimi, e dovremo prenderci quello che resta,” continuò Drusilla con tono mellifluo. “Non mi sarei aspettata nient’altro.”
“Bene,” sbottò Lily. “I Serpeverde per primi, allora. Che giorno andrebbe bene per te, Drusilla?”
“Non sapevo che ci chiamassimo per nome, Evans,” insinuò Drusilla. “Io voglio i mercoledì.” Aveva un’espressione di tronfo, mentre Lily prendeva nota. Aveva scelto il giorno in cui normalmente c’erano meno lezioni (e dunque meno compiti) per gli studenti del sesto e settimo anno, e Lily, smarrita, si rese conto di essere caduta nell’astuto tranello di Drusilla. Dall’altro lato dello scompartimento, numerosi Corvonero la guardavano sprezzanti. Ma lei non aveva altra scelta che continuare con il resto dei Serpeverde, ormai.
“Meliflua?” disse bruscamente.
“Mercoledì,” rispose lui, con aria pigra.
Ophelia Greengrass riempì l’ultimo turno del mercoledì. Evan Rosier and Altair Nott si presero i giovedì. Estella Crouch riflettè un momento, prima di scegliere, sorprendentemente, un giorno diverso da quello dei suoi compagni di Casa.
“Io vorrei i martedì. Potrei andare al Club di Gobbiglie una volta ogni tanto,” spiegò a Rosier e Nott.
“Con noi Serpeverde hai finito,” disse Meliflua. “Non abbiamo nessun motivo per restare.”
“Ma io devo finire –”
“Questo non ci riguarda.”
“Oh – va bene,” disse Lily. Probabilmente non valeva la pena discutere con lui. “Potete andare – le riunioni dei prefetti saranno di lunedì.”
“Non c’è bisogno di ripetere quello che già sappiamo, Evans,” sogghignò Drusilla, alzandosi per andarsene. Tutti gli altri prefetti dii Serpeverde seguirono l’esempio di Drusilla e Melliflua, e marciarono fuori dallo scompartimento.
Lily sentì che Dionysus McKinnon diceva a bassa voce a Stella Engle: “Avrebbero dovuto aspettarci.”
“Non avevano nessuna intenzione di ascoltare Lily,” rispose Stella, ragionevolmente . “Sai come sono Meliflua e la Malfoy.”
“Potter dovrebbe fare qualcosa, allora.”
Con la coda dell’occhio, Lily vide il viso di Potter rabbuiarsi in modo quasi impercettibile. Tuttavia, non diede altri segni di aver sentito.
“Allora, i Corvonero?” continuò Lily coraggiosamente.
~ * ~
Non appena tutti gli studenti del primo anno furono smistati, l’intera scuola fu sfamata e dissetata (per citare le parole di Silente), e gli avvisi di inizio quadrimestre furono letti, Silente si alzò ancora una volta per fare un discorso.
“Potreste accorgervi,” disse con voce grave, priva dell’allegria di pochi minuti prima, “che numerose persone, che dovrebbero essere sedute fra di voi, non sono presenti.” Fece una pausa per permettere agli studenti di guardarsi intorno, inquieti. Lily fissò il proprio piatto vuoto, con il cuore gonfio. Ricordava chiaramente il banchetto all’inizio dell’anno precedente, quando al sua migliore amica Aura Banning non aveva fatto ritorno a scuola. Quali studenti sarebbero stati sconvolti dalla perdita dei loro amici, quest’anno?
“È con il cuore pesante che annuncio la scomparsa dei seguenti studenti durante le vacanze estive.
“Dalla Casa di Tassorosso house, Shelagh Garland.
“Dalla Casa di Corvonero, Betty and Michael Ryan.
“Dalla Casa di Grifondoro, Jeremy McFarland.”
Nel pesante silenzio che seguì, la frase mancante, “Dalla Casa di Serpeverde,” risuonò nelle orecchie di tutti. Lily diede un’occhiata al tavolo opposto a quello di Grifondoro. La maggior parte dei Serpeverde aveva un’aria indifferente; molti erano immersi in conversazioni tra loro e non prestavano neanche attenzione alle parole di Silente. Ma alcuni avevano un’espressione stordita, come la maggior parte degli studenti delle altre case.
“Vorrei,” disse Silente a bassa voce, “che onorassimo questi quattro studenti, che sono stati vostri compagni e amici, e che ora si sono aggiunti alle fila delle vittime di Lord Voldemort.”
Silente levò in alto il calice. In un silenzio scioccato – non da ultimo a causa del nome impronunciabile usato da Silente– il resto della scuola lo imitò. A Lily tremava la mano, mentre alzava il calice. Jeremy McFarland era – sarebbe stato – al quarto anno. Shelagh Garland era stata in classe con lei ad Aritmanzia. Non conosceva Betty e Michael Ryan, ma sapeva che non meritavano certo di morire. Nessuno di loro lo meritava.
“Vi ho parlato, prima che ci separassimo alla fine dello scorso anno, del terrore che scendeva su di noi. Non vi ho mentito allora, e non vi mento adesso. Lord Voldemort è una minaccia reale e imminente, e non siamo più vicini a sconfiggerlo di quanto fossimo sei anni fa, quando iniziò ad acquisire potere per la prima volta. Queste morti non sono le prime, e non saranno le ultime.
“Qui, a Hogwarts, troverete un rifugio. Mentre siete a scuola, vi potrà sembrare che il male al di fuori sia molto lontano. Ma spero che tutti voi farete attenzione, e vi renderete conto che questa guerra non è una battaglia distante. È molto reale, e se non lo capiamo adesso, le conseguenze saranno davvero disastrose.”
Su queste note solenni, Silente concluse il suo discorso. Seguirono applausi sparsi, accentuati da mormorii ansiosi e bisbigli spaventati. Ancora un altro anno era cominciato, e altri studenti non sarebbero tornati mai più. Lily sentiva il peso della guerra che opprimeva tutti loro.
Questo, insieme all’atteggiamento dei Serpeverde nei suoi confronti, le facevano rivoltare lo stomaco.
Sarebbe stato un lungo anno.


NOTE DI FINE CAPITOLO:
era ora che pubblicavo questa storia che è il seguito di "FROM ASHES" vi consiglio di leggere  "FROM ASHES" se no non capirete un'h perchè questo è il seguito!
e che dire altro... BUONE VACANZEEE!!!!
  
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