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Autore: MiaBlack    10/06/2014    3 recensioni
Vi mancavo? U.U
Qualcono torna dal passato di Felicity (sono fissata col suo passato). chi sarà? e cosa vorrà?
tratto dal testo 1 capitolo "-Stai bene? – mi chiede sospettoso Oliver, adoro quando è così apprensivo nei miei confronti.
-Certo che sto bene.. Non si vede? Perfettamente! – l’ultima parola mi esce più acuta del resto della frase, sembro strafatta. " ormai lo sapete che con i riassunti faccio pena!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Felicity Smoak, John Diggle, Nuovo personaggio, Oliver Queen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 4
 
Sono seduta in macchina a poca distanza dal ristorante, vedo mio padre fermo davanti all’entrata, devo trovare il coraggio e scendere da questa macchina e andare da lui, prima lo farò prima finirà tutto questo casino.
Scendo dall’auto e mi sistemo la gonna del vestito, per questa cena ho indossato l’abito più bello e costoso che ho nell’armadio, non voglio farmi bella per lui, voglio solo fargli vedere che anche senza di lui io sono diventata una donna di successo e appagata, non voglio fargli vedere che la sua scomparsa mi ha distrutto rendendomi terrorizzata dall’idea di perdere altre persone nella mia vita.
 
-Felicity! – sorride radioso nel vedermi, mentre mi squadra dalla testa ai piedi, il vestito è lungo, mi scivola morbido addosso e mi evidenzia il fisico, ma la cosa più bella è che mi lascia completamente scoperta la schiena.
-Scusa il ritardo, mi hanno trattenuto a lavoro. – è un enorme bugia ma non importa.
-Vieni entriamo. –
Il ristorante che ha scelto è bellissimo, non ci sono mai stata, ma lo conosco per la fama.
L’interno è sofisticato e chic, per fortuna mi sono messa questo vestito altrimenti avrei fatto una figuraccia, una ragazza ci accompagna al tavolo e noi ci accomodiamo, rimaniamo in silenzio, se non interrompo questo silenzio non sarà servito a niente accettare questa uscita.
-Allora, di cosa volevi parlarmi? – lo incalzo, lui mi guarda disorientato, non credo si aspettasse un attacco diretto.
-Beh ecco… io, volevo vederti e spiegarti… –
-Bene, mi stai vedendo e ora spiega quello che devi. –
-Lo so che sei arrabbiata con me, io non so cosa ti abbia detto tua madre, ma io… - lo interrompo.
-La mamma mi ha detto che un giorno te ne sei andato e non hai voluto più saperne né di lei né di me. Avevi bisogno di liberarti di noi, che per te eravamo un peso che ti stava trascinando a fondo. Sei uscito di casa e non sei più tornato, non una lettera, non una cartolina, niente. - io ero a scuola quando lui se né andato, quando tornai trovai mia madre stesa a letto.
-Io non ho abbandonato te, io, non potevo farcela con tua madre. – mi spiega.
-Cosa aveva la mamma? –
-Felicity, tua madre stava male e si rifiutava di farsi aiutare, se non me ne fossi andato avrebbe fatto impazzire anche me. -
-E a me non ci hai pensato? Avevo sei anni, mi hai lasciato lì con una donna che ritenevi pazza. - che uomo è? Che accidenti di uomo ha sposato mia madre, lei che è stato il pilastro della mia vita, che nonostante tutto mi ha dato stabilità e sicurezza, ha sposato quest’uomo che è completamente privo di spina dorsale.
-Non è così, ho provato a portarti via con me, ma… Tu non sai, la famiglia di tua madre non me l’ha permesso. - lo guardo senza capire, che diavolo vuol dire che la famiglia di mia madre non glielo ha permesso? Non ha senso.
-Cosa c’entrano i nonni? La mamma e i nonni non si parlavano da anni. – non so cosa sia successo di preciso, so che la famiglia di mia madre era ricca, certo non ai livelli di Oliver, ma comunque era benestante, ma per non so quale motivo mia madre troncò ogni rapporto con loro prima che io nascessi, dopo che mio padre se ne fu andato provarono a riappacificare i rapporti, ma mia madre non ne volle sapere, infine sono morti.
-I tuoi nonni non hanno mai visto di buon occhio il nostro matrimonio e quando tua madre decise di sposarmi ugualmente la diseredarono. -
-Tutto questo non ha assolutamente senso te ne rendi conto? – no, non posso credere a quello che mi sta dicendo.
-Ascoltami, io volevo portarti via quando tua madre iniziò a manifestare i primi sintomi, ma i tuoi nonni dissero che avrebbero messo la cosa in mano agli avvocati e loro erano ricchi, si potevano permettere i migliori avvocati del paese, io ero solo un impiegato e non potevo certo pagare fior di milioni per gli avvocati, pensai che se me ne fossi andato tua madre sarebbe tornata a casa e tu saresti stata cresciuta insieme a tua madre dai tuoi nonni, non credevo che non l’avrebbero riaccolta in casa. Se l’avessi saputo avrei combattuto per te. - mi prende la mano e me la stringe, che mi stia dicendo la verità? Che le cose siano andate realmente così? Non ho nessuno a cui chiedere conferma.
-Mi credi? - mi sta praticamente pregando, sembra disperato, così speranzoso che io gli creda, ma non lo so, ho bisogno di rifletterci.
-Mi è sempre stato detto che mi avevi abbandonato. – ripeto, mi aggrappo a questa cosa, in ogni momento mia madre mi diceva quanto quest’uomo fosse una nullità, eppure ora lui mi sta dicendo che non è così.
-Non è vero. Credimi. -
-Io… Non lo so. Non posso crederti così. -
-Lo capisco, ma dammi una possibilità, ora che sei grande, dammi la possibilità di conoscerti e di farmi conoscere. Questo è per te. – posa un pacchetto sul tavolo e io lo apro dentro c’è una collana con uno smeraldo.
-E’ bellissimo. –
-Hai sempre avuto una passione per il verde, fin da piccola. – arrossisco a questa frase che sia per questo mio debole per il verde che mi sono innamorata di Oliver…
Oliver.
Dannazione che ora sono? Guardo l’orologio, sono le dieci è tardissimo dovevo andare alla fonderia. Per fortuna la cena è ormai finita è il momento di chiudere questa cosa ho bisogno di tempo per elaborare queste informazioni e decidere cosa voglio fare.
Ci alziamo e usciamo.
-Io rimango in città per un'altra settimana, se vuoi possiamo vederci, mi racconti quello che fai, sono molto curioso. – che male può farmi conoscere un po’ di più quest’uomo, male che vada gli dico che non lo voglio più vedere.
-Si, va bene, mi farebbe piacere rivederti. – piacere, forse mi sono allargata troppo, eppure c’è qualcosa sotto che non riesco a capire.
-Domani a pranzo? – annuisco e poi ci salutiamo.
 
Maledizione è tardissimo, ho guidato come una pazza fino alla vecchia fonderia, parcheggiata nella solita stradina lontana dal locale c’è la macchina di Dig, segno che almeno lui è ancora qui, la moto che solitamente usa Oliver non si vede da nessuna parte, forse è ancora fuori in missione, oppure ha deciso di rimandare ed è venuto qua con Diggle. Digito rapida il codice ed entro, mi trovo sulle scale, sento le voci di Dig e di Oliver discutere di qualcosa.
-Dannazione! – è Oliver a imprecare non che sia una novità questa, scendo le scale con attenzione non vorrei inciampare sulla gonna dell’abito e farmi tutti i gradini rotolando, sarebbe un entrata a effetto, ma non voglio sperimentarla.
-Non sono Felicity, non mi riesce. – mi acciglio, che diavolo stanno cercando di fare e poi perché sono al mio pc, il computer manda un suono acuto, povero piccolo si lamenta.
-Che accidenti state facendo al mio pc? – chiedo fermandomi a metà scale, quei due me lo rompono, già me lo immagino, tanta fatica per sistemarlo, una sera in mano a loro è come buttarlo sotto uno schiacciasassi.
I due sobbalzano non devono avermi sentito arrivare, si voltano e rimangono a bocca aperta mentre io riprendo a scendere le scale rapidamente.
-Allora? – Dig si alza dalla mia sedia e io prendo il mio posto, guardando prima Diggle e poi Oliver che continua a fissarmi con la bocca leggermente aperta.
-Stavamo provando ad entrare nelle telecamere di sicurezza… - mi spiega Dig, Oliver ancora non ha ripreso l’uso della parola, chissà cosa gli è preso, poso il cellulare accanto al computer e inizio a digitare i codici per decodificare le protezioni dell’impianto di sicurezza, per fortuna non sono programmi sofisticati, qualunque cosa stia cercando di penetrare ha una protezione bassa e ci riesco subito. Lo schermo si divide in sei piccoli schermi che mostrano diversi corridoi.
-Ecco fatto, cosa volete vedere? – chiedo.
-Due ore fa qualcuno è entrato. – niente di più semplice, in un attimo trovo i file salvati e ne faccio una copia, porto il filmato sul secondo schermo e lo mando indietro di due ore, si intravede un uomo che cerca di forzare la porta, ma senza successo, poi scappa, come ladro è decisamente scarso, chissà perché Oliver si sia interessato a lui.
-Dove sei stata? – mi chiede Oliver, sento il suo sguardo scorrermi addosso, mentre io continuo il mio lavoro, cerco di ingrandire le immagini e di vedere se riesco a estrapolare un volto da questo video, ma il tutto è troppo scuro perché ce la possa fare.
-A cena fuori. – rispondo, il mio cellulare vibra e gli butto un occhio, il numero è di mio padre, leggo il messaggio: “Grazie per la bellissima serata. Ti voglio bene. A domani.” Lo lascio li ora ho altro da fare.
-Non gli rispondi? –
-Ho da fare. – non ho voglia di rispondergli, devo ancora elaborare le informazioni che mio padre mi ha dato, dovrei parlare con mia madre e sentire cosa mi dice, ma ora non posso chiamarla è troppo tardi, speriamo che domani sia una giornata buona e possa rispondermi.
-Ti sei divertita? Sembra che sia stata una serata importante. – continua Oliver, ma io gli chiedo cosa fa quando esce con le sue donne? Perché deve farmi il terzo grado?
-Era una cena, bel posto, buon cibo... La compagnia non male. – rispondo pesando bene le parole.
-Ci sarà una seconda uscita? –
-Si. E forse anche una terza e una quarta. Ma non vedo cosa te ne posso fregare a te Oliver. – sibilo infastidita, colpendo con forza la tastiera. Mi fermo, che diavolo ho detto? Ma cosa mi prende? Perché scoppio con Oliver?
-Scusa… Non volevo dirlo, è che... Ho mal di testa… Mi dispiace Oliver. – lo guardo, decisamente rifarmela con lui non è la soluzione giusta per risolvere i miei problemi. Mi guarda, non sembra arrabbiato, ha la stessa espressione che aveva oggi a lavoro, sembra ferito, ma è impossibile, Oliver Queen non può essere ferito, con le parole almeno. Ma che sto dicendo certo che può essere ferito e io lo so perfettamente, quando Tommy gli diceva che era un assassino ne soffriva. Mi alzo e mi fermo davanti a lui.
-Oliver, mi dispiace veramente, io… Sono solo stanca. – mi sorride, non sembra più ferito ora.
-Forse ti meriti una vacanza. -
-Vacanza, si… Mare… voglio andare al mare. – esclamo, una settimana su una spiaggia a cuocere al sole e a bere drink in noci di cocco con ombrellini colorati.
-Non sono un amante del mare. – scoppio a ridere, al diavolo, lo abbraccio e appoggio la testa sulla sua spalla, percepisco i suoi muscolo irrigidirsi e poi rilassarsi, le sue braccia mi avvolgono, Dio quanto sto bene in questo istante, ti prego tempo fermati così. Alla fine sciolgo l’abbraccio, evito i suoi occhi sono decisamente in imbarazzo, mi rimetto seduta continuando a non guardare nessuno dei due.
-Comunque, cosa stavate cercando? – chiedo riportando l’attenzione sullo schermo del computer.
-Per stasera lasciamo stare. Siamo tutti stanchi, andiamo a casa. - Oliver mi posa la mano sulla spalla è sempre così carino, dannazione!
-No, va beh, non sono così stanca. – lo rassicuro.
-No, a letto. - se lui ci venisse con me ci andrei di corsa! Oddio basta, Felicity sei patetica, dacci un taglio. Mi prende le mani e mi tira mettendomi in piedi.
-Okay. - le sue mani sono ancora intrecciate con le mie è una bella sensazione, non che sia la prima volta che ci teniamo per mano, ma c’è qualcosa di diverso, la sua mano è grande, calda e ha dei piccoli calli. Con coraggio sciolgo la presa sulla sua mano, per quanto mi piaccia è meglio evitare, Oliver stringe la presa e io alzo lo sguardo per poterlo guardare negli occhi.
-Sai vero che mi puoi dire tutto… Qualunque cosa, puoi sempre contare su di me… su di noi. -
-Lo so, ma non c’è nulla da dire. – finalmente libero la mano, credo di essere diventata rossa come un pomodoro, raccatto la mia roba e mi defilo, voglio andarmene a letto.
 
Continua
 

Ammetto.....

MI STAVO DIMENTICANDO DI AGGIORNARE!! ma perdonatemi è colpa del caldo mi da alla testa e poi in questi giorni sono stata presente col contagoccie! infatti non ho risposto nemmeno a tutte le recensioni! vi chiedo scusa ma sono anche oggi di corsa quindi voi intanto commentate io prometto di rispondere (prima o poi)
un bacione ditemi un po' cosa ne pensate! Vi è piaciuto l'abbraccio??? ^.^
Mia
   
 
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