-Vorrei che fossimo tutte qui per goderci la riuscita del piano.- sospirò Yvonne tra le bolle dell’idromassaggio.
-Ha già preso i soldi?- chiese Jolene.
-Si,circa trentamila.- sorrise Yvonne mordicchiando la cannuccia del suo drink.
-Trentamila? Ma così se ne accorgerà!-
-Ehy Jail, non ti agitare, questo è ricco sfondato, e poi dobbiamo pagarci l’affitto e l’università per tre. – A quel pensiero Jolene tremò un po’, il soprannome che usava Yvonne per prenderla in giro non aiutava un gran chè la sua tranquillità.
-Bene, allora vedo se riesco a trovare qualcos’altro.- Jolene si alzò dal dolce calore dell’idromassaggio, andò a prendere l’accappatoio ed entrò nella stanza. Il vecchio era sceso da un pezzo perché doveva “sbrigare delle cose”. Non fu difficile individuare una collana sullo scaffale del salone, in bella vista. Jolene non era brava con i gioielli, ma sembrava d’argento ed al centro c’era una pietra azzurra, senza pensarci troppo prese e se la infilò nella tasca dell’accappatoio. Lei doveva pur provvedere per la sua famiglia in qualche modo, non sopportava vedere i suoi genitori in quelle condizioni.
Tornò di corsa da Yvonne ch sembrava quasi essersi addormentata.
-Dai Yvi, andiamo, è tardi.-
Per fortuna Yvonne si alzò senza troppe storie, e se la filarono, lasciando come al solito un falso biglietto con un numero a caso e un loro bacio impresso sulla carta.
Incontrarono Olivia fuori dall’università, intenta a bere un caffè mentre le aspettava.
-Ci avete messo un sacco di tempo, pensavo quasi vi avessero beccate.- sorrise Olivia.
Aveva i lunghi capelli biondi sciolti, e due treccine bionde davanti che le coronavano il viso.
-Beh cosa abbiamo preso stavolta?- chiese elettrizzata.
-Seicento in contanti e una fedina, mi è sembrata d’argento.- spiegò Yvonne, -Oh Oli, dovevi vedere che lusso, lui si è messo subito a dormire e noi abbiamo avuto tutto il tempo per rilassarci e prendere ciò che volevamo.- disse con occhi sognanti. Jolene non disse nulla sulla collana, che al momento sembrava avere delle insegne luminose che fuoriuscissero dalla borsa. Non voleva mentire alle altre, la verità era che si sentiva stupida e pensava di aver fatto un madornale errore, il suo unico desiderio era quello di riportarlo al proprietario, quella collana valeva sicuramente tanto. Ma avrebbe fatto tutto da sola, non voleva metterle in mezzo, non come l’ultima volta, era colpa sua se il codice della cassaforte era saltato fuori.
-Ehi Jo che succede? Ti sente male?- chiese Olivia bloccando tutti i racconti fantastici di Yvonne.
A Jolene serviva una scusa per essere assente tutta la giornata, così si inventò la prima cosa che le venne in mente: -Si, forse è stato l’alcool di prima mattina.- ipotizzò, -Oggi resto a casa.-
Le tre avevano organizzato un’uscita per andare a comprare mobili carini per la casa, da sostituire con quelli vecchi e orribili che c’erano al momento e fare la spesa, perché i genitori di Olivia sarebbero arrivati il giorno successivo, ma sapevano tutte che sarebbe andata a finire col fare anche dello shopping, soprattutto ora che avevano più soldi.
-Ma dovevamo scegliere il tavolo.. e il divano!- protestò Yvonne. Quell’uscita era stata programmata da mesi, anche se si conoscevano da poco si trovavano in totale sincronia e avevano deciso di dividere l’appartamento fino alla fine dei prossimi tre anni di studio. L’appartamento era carino, aveva un balcone abbastanza grande e anche all’interno non era piccolo, perciò Jolene e Olivia avevano costretto Yvonne a rinunciare all’idea di vivere in un super attico e limitarsi a sistemare l’appartamento.
Si diressero verso la casa, Olivia e Yvonne posarono i libri e salutarono Jolene, che era distesa sul letto. Jolene aspettò circa una quindicina di minuti, vide Yvonne e Olivia allontanarsi e si assicurò che non tornassero indietro, dopodiché indossò un completo estivo ma elegante e si diresse verso l’Hotel a cinque stelle della sera prima.