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Autore: KaterinaVipera    10/06/2014    3 recensioni
[SEGUITO DI "GRAZIE A LEI"]
Dopo due anni di silenzio, Cat crede che Loki l'abbia solo ingannata; dopotutto lui è il Dio degli inganni, come poteva aver creduto che avrebbe mantenuto la sua promessa?
"Ritornerò. Ritornerò per te." le aveva detto prima di tornare ad Asgard e lei gli aveva detto che lo avrebbe aspettato. E lo sta ancora facendo, sotto lo sguardo preoccupato dei suoi cari.
Quello che non si aspetta è che Loki la sta osservando, ed è molto più vicino di quello che la ragazza possa immaginare, perchè ancora una volta, la vita della mortale è in pericolo a causa delle azioni sconsiderate del Dio.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache dei Nove Regni'
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La convalescenza durò un paio di giorni, durante i quali i suoi genitori, Mary e Jake non la lasciarono mai sola. Di tanto in tanto anche gli altri membri degli Avengers andavano a trovarla, ormai affezionati a quella ragazza piena di forze, così solare e che li aveva fatto penare così tanto. Avere al suo fianco persone che le volevano bene e che la conoscevano la aiutò a guarire prima e a rimettersi in piedi in pochissimo tempo.

Passava i pomeriggi con i suoi amici, cercando di dimenticare i brutti momenti vissuti, ma purtroppo quelli erano come una ferita aperta che doveva ancora cicatrizzarsi. Sempre ammesso che lo avessero fatto. C'era qualcosa nel suo sguardo, spesso perso nel vuoto, che mostrava qualcosa che lei cercava disperatamente di tenere sepolto. Un male dell'anima che covava dentro come un cancro; un male che le impediva di dormire, respirare, vivere.

Fu proprio durante uno di questi pomeriggi passati in compagnia di Mary e Jake a passeggiare per il giardino che rivelò cosa la stava logorando, spinta anche dalle domande preoccupate della sua amica.

“C'è altro che ti turba?” domandò la ragazza bionda rompendo il silenzio in cui erano sprofondati, rotto solo dalle foglie calpestate dai loro piedi.

“Cos'altro vuoi che ci sia?” rispose remissiva, chinando il capo. Rispondere ad una domanda con un'altra domanda era il suo modo per evitare a tutti i costi di dire una verità scomoda.

“Ci stia nascondendo qualcosa. Lo sento.” quell'affermazione le arrivò come una doccia gelata e la spinse a rivelare la sua terribile verità.

“C'è qualcosa che non vi ho detto.” quanto tempo ancora sarebbe riuscita a nascondere il suo segreto? Voleva davvero tagliare fuori i suoi amici rimanendo sola? No, non era quello che voleva. Sapeva di aver bisogno delle persone care. Iniziò a torturarsi le mani in preda al nervoso; stava per dire il motivo della sua sofferenza quando si rese conto che parlare di ciò che aveva da dire in presenza di Jake, visto i sentimenti che nutriva per lei, non era il caso.

“Jake, sarebbe meglio che tu non ascoltassi. Quello che ho da dire non piacerebbe a nessuno, a te meno di tutti.”

“Non capisco cosa tu voglia dire.” disse lui, vago.

“Sai benissimo a cosa mi sto riferendo. So cosa provi per me, ed è per questo motivo che preferirei che tu non sentissi.”

Il ragazzo la guardò un attimo, fermandosi; era chiaro che Caterina avesse scoperto i suoi sentimenti per lei e si trovò spiazzato quando ne venne messo così a conoscenza.

“Sono tuo amico, voglio starti vicino sia nel bene che nel male.” disse risoluto, prendendole una mano e sorridendole debolmente. Era inutile continuare a fingere ormai.

“Jake, dico davvero. Non devi sentire.”

“Anche io dico davvero. Non ti lascio ad affrontare questa cosa da sola!” e cominciò ad accarezzarle la pelle liscia, cercando di sfiorare più pelle possibile.

Sospirò rassegnata. Lei lo aveva avvertito. “D'accordo. Venite, andiamo a sederci laggiù.” e si liberò dalle carezze di Jake. Non voleva illuderlo e sentiva che quelle attenzioni la ferivano perché non erano né volute, né fatte dalla persona che lei desiderava. Ma come dirlo al povero, caro Jake senza ferirlo?

Si misero a sedere sull'erba con le gambe incrociate, uno vicino all'altra.

“Se quel mostro, Thanos, mi ha catturata c'è un motivo.” iniziò.

“Perché sei fuggita, vero?”

“Si.”

“Ma questo lo avevo capito quando mi hai chiamato al telefono per farti venire a prendere.”

“Se sono scappata era per una ragione e non credo che ve l'abbiano detto.”

“Hai detto a Jake che riguardava Loki. Credevamo che si trattasse di una lite.”

“Io aspettavo un bambino da lui.” disse d'un fiato, non riuscendo più a sopportare quel macigno sul cuore e aspettando che si scatenasse il finimondo specialmente da parte di Jake. Nessuno dei due fu in grado di fiatare e Caterina continuò a parlare. “L'ho perso dopo l'ennesima pugnalata alla pancia.” disse con voce spezzata; anche se adesso si sentiva inspiegabilmente più leggera era un dolore lancinante che non le avrebbe dato tregua. Si tirò su la maglia e fece vedere quella bruttissima cicatrice rossa che le sfigurava il ventre per obliquo. Loki aveva faticato tanto per chiuderla e farla smettere di sanguinare, non sapevano come mai ma era la ferita più difficile da guarire nonostante la Pietra dell'Anima avesse curato tutte le altre e il Dio usasse tutti gli incantesimi di guarigione che conosceva.

Mary si mise la mano alla bocca scioccata e con le lacrime agli occhi abbracciò la sua amica. “Oooh tesoro. Mi dispiace così tanto.” per quanto le suonassero poco convincenti e banali, non trovava altre parole per far capire a Cat che era profondamente addolorata. Le cinse la vita con il braccio sinistro e se l'avvicinò facendole mettere la testa sul suo petto. Cercava di non scoppiare di nuovo a piangere e iniziò a sbattere violentemente le palpebre e a tirare in su col naso.

“Non fare così. Lui come l'ha presa?”

“Ha detto che mi starà vicino.”

“E' stato molto carino a dirlo e proprio per questo non vorrei fare l'uccello del malaugurio ma come farete a stare insieme? Cioè lui è un dio e vive ad Asgard ed è longevo, molto longevo mentre tu vivi sulla Terra e non vivrai quanto lui. Come farete?”

Si aspettava una domanda del genere prima o poi. “E' semplice: quando Loki mi ha salvata usando la Pietra, quest'ultima oltre ad essere stata assimilata, mi ha reso... speciale.”

“Speciale?” domandò Jake che fino a quel momento era rimasto in un silenzio tombale.

“Si, mi ha donato longevità oltre che ad una serie di poteri.”

“P-poteri?” fece eco Jake allibito. Si alzò in piedi d'improvviso come se fosse stato punto da uno spillo invisibile.

“Quindi ti ha veramente salvata.” constatò Mary non notando lo scatto di suo fratello, troppo presa dal racconto della sua amica.

“Come fai a dire questo Mary?” inveì suo fratello. “Ti rendi conto Cat che lui riesce solo a farti del male? Ti ha stravolto la vita fin dall'inizio e adesso questa! Come puoi pensare che ti abbia salvato quando invece ti ha condannata?!”

“Jake ma che cazzo ti prende?” domandò incazzata sua sorella. Non era certo quello il momento di una scenata di gelosia. La ragazza ne aveva già passate troppe per poter sopportare anche i problemi di suo fratello, che in un momento quello erano insignificanti. Invece di preoccuparsi per la sua migliore amica, pensava solo a se stesso; quello che però Mary non riusciva a capire era che la scenata di gelosia era dovuta perché Jake teneva a Cat e non voleva più vederla soffrire in quel modo, anche lui stava soffrendo come un dannato a vederla ridotta in quello stato e pensare che cosa aveva dovuto subire gli faceva ribollire il sangue nelle vene.

Caterina non riuscì a parlare, troppo sorpresa e scossa della sua reazione.

“Datti una calmata.” proseguì la ragazza bionda.

“No! No, che non mi calmo. Cat, ti prego, apri gli occhi. Aprili per favore perché lui ti porterà alla distruzione se non l'ha già fatto.”

Perché nessuno in Loki vedeva il buono che riusciva a vedere lei? Perché il suo migliore amico stava reagendo così? Non ne aveva già passate troppe per avere pure i suoi amici contro? Se Jake non capiva il motivo per cui lei fosse così tanto legata al Dio glielo avrebbe detto.

Si alzò in piedi presa dalla rabbia e urlò “Io lo amo! E non voglio rinunciare a lui ora che siamo così simili!”

“Ma tu sei una ragazza della Terra, non sei fatta per stare con uno come lui, che è un Dio ed un principe. Adesso pensi di si ma vedrai che tra poco capirai che non siete fatti l'uno per l'altra.”

“E tu che ne sai, eh? Che ne sai se siamo fatti l'uno per l'altra? Che ne puoi sapere tu?”

“Lo so perché ti conosco da una vita, IO. Ti conosco bene e so che non è quello che vuoi tu.”

“Tu non sai niente di me!” gridò contro il ragazzo con le mani serrate a pugni.

Il ragazzo non disse nulla. Sapeva che lei non avrebbe mai provato quel sentimento per lui ma sentirselo dire in quel modo fu come essere schiacciati da un macigno. Se ne andò percorrendo il giardino a grandi falcate, dirigendosi verso la base. Caterina si gettò a terra, piangendo. Non lo aveva mai visto così adirato e non avevano mai litigato in un modo così brutto. Qualsiasi cosa Jake pensasse di lei o di Loki, non voleva perderlo, gli voleva bene ma doveva capire anche che lei la sua scelta l'aveva presa e non avrebbe cambiato idea.

“Lascialo perdere, è solo un cretino.” disse Mary, ritornando seduta accanto all'amica. “Gli passerà. Ora torniamo a casa.”


 

Il giorno dopo si radunarono tutti nel cortile per salutare Caterina. Ormai lei si era ripresa completamente e dato che la loro missione era giunta al termine, era giunto il momento che ognuno di loro tornasse a casa. Il SUV dove sarebbe montata insieme ai suoi genitori era già pronto, col motore acceso sul viale.

La ragazza iniziò a salutare tutti, dispiaciuta di doverli salutare e di non rivederli più. Perché dopo quel giorno chissà dove sarebbero andati o dove sarebbero stati mandati per altri incarichi. Li ringraziò uno ad uno per il loro aiuto. Si lasciò per ultimo Loki, sapendo come sarebbe andata a finire: una promessa che si sarebbe trasformata in una bugia.

Si mise di fronte a lui, con le mani in tasca e puntò i suoi occhi su quelli del Dio, cercando di mantenere i nervi saldi.

“Per favore, non mentire, non questa volta.” disse, forse un po' troppo dura.

Le labbra di Loki si mossero in un mezzo sorriso sghembo; la ragazza cominciava a prevedere le sue mosse e non capiva se era una cosa che gli piaceva o meno.

“Dimmelo subito che non tornerai. Dimmelo adesso e io lo accetterò.” disse con voce ferma, mentre dentro di lei già iniziava a scatenarsi una tempesta.

Loki sospirò impercettibilmente mantenendo il suo solito ghigno e la sua solita espressione da furbo.

“Devo tornare ad Asgard.”

Primo tuffo al cuore e perdita di un battito.

“Sono accusato di furto ed alto tradimento, di nuovo.”

Secondo tuffo al cuore e perdita di un altro battito.

“E con ogni probabilità mi imprigioneranno.”

Terzo tuffo al cuore. Se avesse detto una frase di più la sua anima non avrebbe retto. Si sarebbe sgretolata in un'infinità di minuscoli pezzi che le si sarebbero conficcati nel cuore, distruggendoglielo. E non importava se adesso poteva controllare le anime altrui, perché la sua non l'avrebbe potuta guarire. E anche adesso, a ogni parola del Dio, che nascondeva un tacito addio, sentiva la sua anima incrinarsi irrimediabilmente.

“Allora addio.” mormorò nonostante le si fosse prosciugata la gola e le si fosse formato un magone allo stomaco.

Non era giusto che le parlasse in quel modo tanto distaccato, come se stesse elencando una serie di numeri a caso. Dopo tutto quello che si erano detti e quello che era successo tra di loro, veramente la stava liquidando in questo modo? Quanto contava Cat per il Dio? Perché tutto quello che Loki le diceva finiva per trasformarsi in una bugia? Sperava che le cose tra loro fossero cambiate; lei lo amava e glielo aveva detto e sapeva che nessun altro avrebbe mai preso, nel corso della sua nuova lunga vita, il suo posto.

Ti prego, dì qualcosa. Qualunque cosa.

Veramente a lui non importava?

Dimmi che ci tieni a me, ti prego.

Say something, I’m giving up on you. I’ll be the one, if you want me to. Anywhere, I would’ve followed you. Say something, I’m giving up on you. 1
[Dì qualcosa, sto rinunciando a te. Sarò la persona giusta, se mi vuoi. Ovunque, ti avrei seguito. Dì qualcosa, sto rinunciando a te.]

Le risposte a tutte quelle domande le erano state date nel momento in cui Loki le aveva detto la verità senza un briciolo di dispiacere trapelato dalla sua voce.

Ebbe un pensiero e quella situazione fu come un deja-vù: lui era un Dio e lei una ragazza le cui uniche particolarità che possedeva le aveva acquisite grazie ad una pietra, non aveva nulla da offrirgli. Rimaneva comunque una midgardiana, inferiore in tutto rispetto a lui proprio come quando sul tetto della Stark Tower si domandava se lui la riconoscesse ancora, come quando nel bel mezzo di Central Park la abbandonò con una bugia e come quando in preda ai singhiozzi si domandava come l'avrebbe presa nel sentirsi dire che aspettava un figlio da un'umana. Umana. Lei rimaneva pur sempre un'umana ed era questo aspetto a incidere su tutto.

Ad Asgard ci saranno state centinaia di donne, di Dee, degne di attirare la sua attenzione, molto più belle, eleganti e decisamente molto più dotate di lei e che suo padre avrebbe gradito, senza avere nulla da ridire sulla loro relazione.

Say something, I’m giving up on you. I’m sorry that I couldn’t get to you. Anywhere, I would’ve followed you. Say something, I’m giving up on you. 1
[Dì qualcosa, sto rinunciando a te. Mi dispiace di non essere riuscito ad arrivare a te. Ovunque, Ti avrei seguito.]

Stupida io a vivere di questa speranza, quando sapevo benissimo come sarebbe andata a finire questa storia.

Si voltò decisa a montare sull'abitacolo senza mai voltarsi.

Fai qualcosa. Non lasciarmi andare così.

Forte e determinata, così doveva apparire d'ora in poi, sempre e in qualsiasi occasione. Non avrebbe fatto vedere a nessuno la sua sofferenza, la sua debolezza.

Non farmi andare via. Non far morire l'ultimo barlume, morente, di speranza. Ma che..?

Prima che la ragazza muovesse un altro passo, che la distanza tra loro aumentasse, diventando invalicabile, e lui si facesse sopraffare dal suo ego orgoglioso la afferrò per un braccio e la fece voltare con determinazione, catturando d'impeto le labbra dolci di Cat con le sue, gelide ed ammaliatrici

I dubbi, le paure e quelle certezze che le straziavano il cuore si dissolsero come polvere nel vento con quel bacio. Caterina schiuse un po' le labbra dando il permesso a Loki di fare altrettanto e lasciare che le loro lingue si rincorressero sfrenate, in un bacio lungo quanto una vita, tanto da lasciare senza fiato. Si strinsero come se fossero l'uno l'ancora dell'altra; sapevano che solo loro due potevano salvarsi a vicenda e lo stavano appena facendo.

Da dietro di loro sopraggiunse una risatina a stento soffocata, non ci badarono minimamente tanto già sapevano chi era stato, anche se nella sua risata non c'era malizia, non questa volta.

Si staccò lui per primo, quanto bastava per poter parlare sulle sue labbra.

“E' vero, io devo andare ma questa volta farò tutto ciò che è in mio potere per tornare da te, dovessi ricorrere al più meschino e subdolo degli inganni, dovessi ingannare tutti e nove i Regni, dovessi rapirti e portarti con me.”

Suonava più come una minaccia che come promessa ma era la cosa più bella che potesse sentire dalla sua bocca.


 


-Angolo dell'autrice-
OMMIODDIO, ho aggiornato con due giorni di anticipo.. Sono forse impazzita? Si, sono impazzita ma è tanto che questo capitolo è qui, buono buono ad aspettare che venga pubblicato - e recensito! XD - e io non potevo non accontentarlo...
Per il resto ho poco da dirvi... Spero vi piaccia..
Ringrazio tutti coloro che continuano a seguirmi, che commentano e aggiungano la storia da qualche parte :-))

NOTE
1 Say something, Christina Aguilera e A Great Big World


Ciao bella genteeeeeeeeeeeeeeeee..!!! Buone vacanze a tutti, fatele anche per me che io quest'anno non le potrò fare dato che lavoro.. 

  
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