Anime & Manga > Fairy Tail
Segui la storia  |       
Autore: Yumeha    11/06/2014    6 recensioni
[Dal Capitolo 3]
[...] Un boato, una forte esplosione e infine delle grida.
Mi alzai di soprassalto, cercai di mantenere la calma e scendendo dal letto mi avvicinai alla porta. Le luci erano accese, persone che correvano ovunque. Peccato che non tutte le persone che vi erano all’interno, appartenevano alla mia casa. Figure incappucciate di bianco inseguivano i miei domestici, alcuni venivano presi e portati in camere dove si sentivano grida, altri uccidevano sul posto.
In preda al panico chiusi la porta a chiave, rimanendo così bloccata in quella stanza. La salivazione a zero, la gola secca, le gambe di piombo e il battito accelerato. Questo era tutto quello che sentivo, insieme al rumore delle grida, di vetri infranti ed esplosioni. Mi voltai e disperatamente cominciai a tastare ogni piastrella, ogni mattone, cercando un’uscita segreta.
«Oh, andiamo.» dissi fra i denti.
Poi mi venne un'idea. Presi la chiave dorata della Vergine e sicura di me stessa la brandii davanti a me. […]
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Natsu/Lucy, OC, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
White Lily!

Capitolo 4 ~

Eleanor aveva detto che non era molto distante la città che avremmo dovuto raggiungere, ma avrei prima dovuto capire cosa significasse per lei la parola distante. Erano ormai tre ore che continuavamo a camminare, la stanchezza cominciava a farsi sentire e anche il cielo era quasi azzurrino.
«Quanto manca?» chiesi io ormai trascinando i piedi.
«Uff, quanto ti lamenti. Manca poco.»
«Definisci poco.» dissi assottigliando gli occhi.
«Una decina di chilometri alla prima città. Per Magnolia manca ancora un giorno di viaggio.»
Rimasi a bocca aperta. «Uccidetemi.»
Eleanor sghignazzò, guadagnandosi una mia occhiataccia. Subito dopo mi scompigliò giocosamente i capelli facendomi una linguaccia. «Stavo scherzando, dobbiamo arrivare a quella casa.» disse indicando una piccola casetta in mezzo al nulla. «All’interno ci sarà un mio amico, che aprirà un portale e arriveremo a Magnolia.»
«Oddio, grazie.» dissi io con occhi luminosi mentre fissavo quella casetta che poteva benissimo essere paragonata a un’oasi nel deserto. «Aspetta un attimo.» Solo in quel momento realizzai il fatto che la verde mi avesse presa in giro. La guardai con fare assassino mentre lei aveva iniziato a correre. «Se ti prendo ti ammazzo!» cominciai a rincorrerla, raggiungendo così la casa.
Una volta arrivata mi dimenticai del piccolo scherzo e senza troppi complimenti spalancai la porta di casa facendo sobbalzare un ragazzo che vi era all’interno. Mi raggiunse anche Eleanor, salutando con una pacca sulla schiena la figura che avevo appena spaventato. Avrà avuto un anno in più di me, aveva degli arruffati capelli castani e occhi anche lui ambrati.
«Ciao Stephen!» disse raggiante la verde.
«Ciao cuginetta.» disse ricambiando il sorriso radioso. Quindi erano cugini? Spostò poi, la sua attenzione verso di me. «Tu devi essere Lucy Heartphilia, giusto?»
«Lucy, per favore.»
«Chiedo scusa, è che non sapevo come comportarmi davanti alla figlia di un pezzo grosso.» fece lui imbarazzato. «Comunque io sono Stephen, il cugino di Eleanor. Piacere di conoscerti.» mostrò un bel sorriso, il quale mi fece pensare che doveva essere sicuramente un bravo ragazzo.
«Il piacere è mio.» dissi ricambiando il sorriso.
«Bene!» disse Eleanor sbattendo le mani, facendoci riportare l’attenzione verso di lei. «Ora che ci siamo presentati direi che è l’ora di aprire questo benedetto portale e tornare a casa!» si stiracchiò sorridente, mentre dava il permesso al ragazzo per poter proseguire.
«Agli ordini.» fece lui. Il ragazzo alzò un braccio puntandolo avanti a sé, emanando un leggero bagliore. Davanti a lui si formò una specie di specchio color azzurrino, la sua superficie sembrava quasi liquida. I bordi erano contornati da una materiale bianco, che faceva quasi da cornice. Guardai il portale affascinata, mentre Eleanor annuiva soddisfatta. «Prima le signore.» disse Stephen facendo un piccolo inchino. La verde roteò gli occhi entrando per prima, mentre io lo ringraziai con un sorriso ed entrai subito dopo la ragazza, seguita a ruota da suo cugino.
Dovetti portare una mano davanti al viso, la luce mi impediva di vedere, ed era troppo forte per i miei poveri occhi abituati fino a quel momento al buio. Quando finalmente riuscii a mettere a fuoco il posto che avevo davanti a me, sentii gli occhi inumidirsi e dei leggeri brividi sulle braccia. La contentezza era tale, da essermi commossa. Così questa era una gilda. Mi guardai in giro curiosa e affascinata, mentre una serie di persone mi osservava divertita. Ero sicura di apparire come una bambina ai loro occhi, ma in quel momento era proprio così, ero una bambina che aveva appena fatto una scoperta importante. L’edificio era molto grande, accogliente ma soprattutto elegante. Il pavimento in marmo bianco, sembrava quasi rispecchiare la mia immagine. All’entrata c’erano due alte colonne, anch’esse in marmo bianco, che si innalzavano imponenti verso il soffitto, intrecciandosi su se stesse. Il corridoio era lungo e sui muri erano appesi tanti specchi, collocati tutti in un modo ben preciso: ognuno doveva riflettere l’immagine del precedente. Accelerai il passo e raggiunsi la grande porta, questa però era di un tenue verde pastello. Aprii la porta e vidi la gilda. Quella che doveva essere la sala, pullulava di maghi di diverse età, ce n’erano alcuni che erano proprio strani. Feci qualche altro passo, incerta, beandomi di quella vista. C’erano diversi tavoli, dove le persone si sedevano e chiacchieravano, accompagnando qualche volta la conversazione con qualcosa da bere. Anche qui era tutto bianco. Le gambe dei tavoli sembravano delle piante floreali bianche, mentre le sedie delle foglie. Il lampadario, di dimensioni spropositate, si trovava al centro del soffitto e sembrava un grandissimo giglio dorato che splendeva all’interno della gilda. In fondo c’era un bancone, dove dietro erano riposte alcune bottiglie e vari set di bicchieri in vetro. Sulle pareti erano appesi numerosi stendardi che rappresentavano quello che doveva essere un giglio.
«Ti piace?» chiese orgogliosa Eleanor.
«Tantissimo.» feci io incantata.
La verde assunse un’espressione soddisfatta, poi mi prese per mano e sorrise. «Lucy, benvenuta nella gilda più forte di tutta Fiore, White Lily!» Sorrisi con occhi brillanti e abbracciai la ragazza. Lei rise e ricambiò il contatto. «Lucy, non sarai mai più sola, d’ora in avanti White Lily sarà la tua nuova famiglia!»
Sentii una lacrima scendere solitaria e solcare la guancia. Non mi preoccupai di fermare il suo corso, la lasciai scivolare, insieme alle altre che giunsero poco dopo. «Ne sono onorata!» Non mi sarei più sentita triste o sola, ora avevo degli amici su cui poter contare.
Amici…
Già… Non avevo mai avuto amici, la cosa mi ha sempre fatto tanto male. Anche se, pensandoci bene, un amico lo avevo avuto quando ero piccola. Non mi ricordavo nulla di lui, né il volto, né tantomeno il nome. So solo che era un maschio. Forse in casa avevo ancora qualcosa che mi avrebbe fatto ricordare, ma avevo paura a tornare in quel posto dopo l’avvenimento della notte prima. Anche se in teoria, sarei dovuta andare a prendere la mia valigia.
Appena formulai quel pensiero dietro di me si aprì un portale da cui emerse Stephen con un bagaglio, il mio. Guardai la mia borsa incapace di dire nulla, mentre il ragazzo mi guardava sorridendo. «Sono queste le tue cose, non è vero?»
Sbattei le palpebre. «S-sì, grazie.» presi la mia valigia e cercai di sostenerla senza finire per terra a causa del peso.
Subito dopo sentii qualcuno darmi una pacca sulla schiena, abbastanza forte, rischiando di farmi sbilanciare. Prima di rischiare, appoggiai la valigia e mi girai, vedendo Eleanor sorridere. «Visto che non sei ancora in grado di svolgere missioni, per cui non puoi guadagnare e se non guadagni non puoi comprare casa, verrai da me. E ti allenerò a dovere!»
Sorrisi imbarazzata e cercai le parole migliori. «E-ehm, non ti preoccupare. Ho preso alcuni soldi da casa mia e li ho messi in valigia, pensando proprio all’eventualità di comprare un appartamentino.»
«Oh.» fece lei delusa.
Subito cercai di risollevarla col morale, accettando così la sua gentile offerta. Ci teneva dopotutto, mi dispiaceva dirle di no. «Però se vuoi, vengo da te.»
«Perfetto!» si rallegrò subito lei. Caspita, come cambiava in fretta umore. Subito dopo si voltò verso il cugino e, prendendomi la valigia dalle mani, l’affidò al ragazzo. «Stephen, porta questa in camera mia.»
«Va bene che posso teletrasportarmi, ma non sono un fattorino.» borbottò lui.
«Cosa hai detto?» gli occhi della ragazza sembravano due piccole lucine rosse che avrebbero fatto accapponare la pelle a chiunque.
«N-niente!» disse lui spaventato e sparendo all’interno di un portale.
La verde si voltò soddisfatta verso di me e prendendomi per un braccio mi portò con lei verso l’interno. «Ora ti faccio conoscere un paio di persone.» disse lei con un grande sorriso.
Eleanor mi trascinò a un tavolo dove c’erano dei ragazzi della mia età, che mi presentò. C’era un ragazzo alto e muscoloso, con capelli biondi e occhi viola. Il suo nome era Alexander, un God Slayer della luce ed era uno dei sei maghi di classe S. Indossava una camicia a quadri, completamente sbottonata, dove sotto aveva una maglietta color grigio chiaro. I pantaloni invece, erano neri e semplici. Dovetti ammettere che era proprio bello.
Passammo poi a una ragazza dai capelli castani, raccolti in una lunga treccia che teneva legata davanti, e grandi occhi azzurri. Indossava una canotta beige, che metteva in risalto il suo seno prosperoso. In vita aveva un cinturone nero, mentre i pantaloni erano marroni, ai piedi invece indossava degli anfibi neri. Si chiamava Lara ed era la sorella di Stephen. Era una maga di classe S ed era anche lei in grado di aprire dei portali. La differenza col fratello era che lei, non si teletrasportava per andare in luoghi differenti, ma apriva degli spazi temporali che le permettevano di richiamare quello che si trovava dall’altra parte e di prenderne il comando. Disse di avere un T-rex di nome Fluffy. Io un dinosauro con quel nome non riuscivo ad immaginarmelo, be’, nemmeno un dinosauro.
Vicino a Lara si trovava una ragazzina minuta, le avrei dato sedici anni, ma Eleanor mi assicurò che anche lei ne aveva diciotto. Aveva dei lunghi capelli color ossidiana e grandi occhi color vermiglio. Una pelle chiara, quasi pallida, e da quello che riuscii a notare sembrava molto tranquilla, quasi indifferente. Sembrava una bambolina, una Gothic Lolita. Il suo nome era Adelaide, maga di classe S e la sua magia sfruttava il Take Over, permettendole di prendere le sembianze di una vampira e di acquisire i suoi poteri. Era la più spietata del gruppo durante il combattimento.
Gli ultimi, erano due gemelli. La ragazza aveva dei lunghi e ricci capelli color castano ramato, dolci occhi color verde acqua e una spruzzata di efelidi sul naso. Si chiamava Astrid, maga di classe S e Dragon Slayer dell’acqua. Indossava una magliettina verde e una gonnellina con tulle bianca. Il gemello accanto a lei si chiamava Aaron, anche lui mago di classe S e Dragon Slayer dell’acqua. Aveva anche lui dei capelli color castano ramato, sbarazzini. Gli occhi erano furbi e dello stesso colore della gemella. Indossava una camicia verde, e dei pantaloni bianchi.
E l’ultimo mago di classe S scoprii che era Eleanor.
La verde mi disse di essere una maga delle esplosioni. Poteva far saltare in aria tutto quello che voleva, poteva decidere anche l’estensione dell’area. I suoi amici mi assicurarono che in combattimento era infermabile. In giro giravano delle voci che dicevano che fosse lei la maga più forte di tutta White Lily.
Erano davvero molto simpatici, ero sicura che mi sarei trovata bene qui.
Mi sedetti al loro tavolo, insieme a Eleanor.
«Quindi tu sei una maga degli Spiriti Stellari, potrei vederne uno?» chiese Lara con occhi brillanti.
«Lara, perché devi farle sprecare energia magica?» chiese Alexander roteando gli occhi.
«Ma Alex! Non ne ho mai conosciuto uno! Non sei curioso anche tu?»
«Se vuoi posso farti vedere le chiavi.» dissi imbarazzata.
La castana si girò esibendo un bellissimo sorriso a trentadue denti. «Oh, sì!»
Aprii il piccolo marsupio e presi le mie chiavi dorate e le appoggiai sul tavolo. Tutti si sporsero per osservarle meglio, incuriositi.
«Ma le hai tutte!» disse sorpreso Aaron.
«Devi essere una maga spettacolare, allora.» fece Adelaide.
«Oh, no. Queste le ho ereditate da mia madre. Lei era una maga formidabile, la sua padronanza della magia era invidiabile da chiunque. Io sono diventata una maga solo questa mattina, ho ancora molto da imparare.» dissi abbassando lo sguardo.
«Non fare così, sono sicura che anche tu diventerai brava come la tua mamma.» disse dolce Astrid.
Le sorrisi riconoscente e le risposi con un debole “grazie”. La verde vicino a me mi accarezzò la testa, cercando di risollevarmi il morale, capendo che avessero toccato un tasto dolente.
Cambiammo subito argomento. «Qual è il tuo gruppo sanguigno, Lucy?» chiese Adelaide.
Sentii un brivido corrermi lungo la spina dorsale. «Z-zero»
La mora si leccò le labbra e mi guardò con uno strano sguardo. Come se si trattasse dello sguardo che potesse riservare un cacciatore alla sua preda. Decisi che d’ora in poi sarei andata in giro armata di croci e boccette di acqua santa. «Interessante.» disse lei con voce melliflua. «Non ho ancora incontrato uno zero, posso assaggiare?» sbiancai.
«Adelaide, non spaventarla.» disse preoccupata Astrid.
«Esatto, poi hai già bevuto per oggi!» disse seccato Alex.
«G-già?» chiesi io terrorizzata.
«Oh sì, Lai-chan, per tenersi in forze deve bere una certa quantità di sangue ogni mattina, se no rischia di sentirsi male. Non muore eh, perché è comunque un’umana. Ma le sue particelle vampiriche, ne sentono il bisogno. L’unico rischio potrebbe essere quello di perdere i suoi poteri. Stai tranquilla, non dissangua.» concluse ridacchiando Lara.
Non mi sentii comunque tranquilla, nemmeno un po’.
Però ero contenta di essere stata salvata da Eleanor, questo posto mi piaceva, la gente mi piaceva, tutto di questa gilda mi piaceva. Dovevo la vita ad Eleanor, questo era poco ma sicuro. Mi guardavo in torno e vedevo quella cosa che non avevo mai avuto: amici. Qui ero certa di poterne trovare tanti. E senza rendermene conto il mio cuore considerava già questo posto come casa e tutte queste persone come nuova famiglia. Sentivo una bella sensazione al petto, il sorriso stampato sul volto e la mia anima sembrava più leggera.
Eleanor, Alex, Lara, Adelaide, Astrid e Aaron erano davvero persone magnifiche, ero sicura che mi sarei subito affezionata a loro.
Senza nemmeno accorgermene, la giornata era già finita e seguendo Eleanor, ci avviammo insieme a casa sua. Ero davvero esausta, avevamo parlato per tutto il tempo. In più il viaggio a piedi per raggiungere White Lily fu devastante.
Dopo cinque minuti di camminata, proseguendo su una stradina di ciottoli in pietra che saliva verso il centro della città, raggiungemmo un grazioso appartamento. Eleanor aprì la porta e mi trovai davanti a una bellissima camera. Da un lato c’era un grande armadio in legno che percorreva tutto il muro, mentre dall’altro, vicino alla finestra c’era un letto da una piazza e mezza. Aveva delle coperte color giallo pastello e il cuscino era verde chiaro con disegnati tanti piccoli fiori. Accanto al letto c’era un comodino in legno con sopra una lampada, una sveglia e una fotografia. Mi avvicinai alla cornice e vidi sette bambini: c’era una bimba con un grande sorriso sopra una grossa bestia, simile a un toro, però più grande, bianco e con delle corna nere e a spirale. Aveva dei capelli castani e corti, completamente ricci, gli occhi erano grandi e azzurri. Dietro di lei c’era un bimbo anche dai lui dai capelli castani, però con occhi ambrati che si teneva alla bambina con un’espressione terrorizzata. Sotto, c’erano due gemelli, la ragazzina dai lunghi capelli ramati, raccolti in una coda alta, spruzzava il fratello con dell’acqua, creata da lei stessa. L’altro gemello invece, aveva alzato un intero torrente, provocando il panico a una ragazza dai capelli verdi, che cadevano appena dopo le spalle, nascostasi dietro un bimbo biondo, che alzava un pugno e sembrava abbastanza seccato. Con l’altro invece, cercava di fare da scudo per proteggere la verde. Al centro del gruppo, c’era una bimba mora, con i capelli legati in uno chignon alto, che apriva le braccia in una chiaro invito a raggiungerli, come se stesse dicendo alla persona che li guardava, di venire. Le labbra erano distese in un bellissimo sorriso, che mostrava dei canini bianchi.
Trovai quella foto adorabile, mi sarebbe piaciuto potermi unire a White Lily in tenera età, per avere dei ricordi come i loro. Li riconobbi tutti, erano Lara, Stephen, Astrid, Aaron, Eleanor, Alex e Adelaide.
Mi girai e vidi dietro di me, una porta bianca che molto probabilmente portava al bagno. Mentre in un’altra stanza c’era la cucina.
Eleanor mi guardò sorridente. «Ti piace la foto?»
«Moltissimo. Anche a me sarebbe piaciuto far parte di una gilda fin da piccola.»
«Be’, non ha molta importanza ora. Dopotutto ora appartieni a White Lily, anche se non sei qui da molto, sei comunque una di noi. Come potrei trattare un vecchio membro, tratterò te in egual modo.» sentii i miei occhi inumidirsi, feci un passo, due e poi saltai addosso alla maga.
«Grazie. Eleanor, grazie mille.» dissi col cuore.
La verde si sbilanciò un attimo, ma appoggiandosi alla parete dietro di lei, riuscì a non cadere. Ricambiò il contatto e appoggiò il mento sulla mia testa, massaggiandomi la schiena. In quel momento, sentii che avrei potuto considerarla alla stregua di una sorella maggiore. «Ora è tutto finito, Lucy, tu di noi ti puoi fidare.» La strinsi ancora di più, cercando di ricacciare indietro le lacrime. Ora non avevo più motivo per piangere, avevo loro e questo bastava.
Mi staccai e prendendo di nuovo la cornice, ci sedemmo insieme sul suo letto ed Eleanor cominciò a raccontarmi cosa successe quel giorno.
«Qui Adelaide sembra più felice.» feci io.
«Già, in quel periodo non c’erano pericoli e quindi si viveva tutti tranquilli. Adelaide aveva un fratello più grande, andavano molto d’accordo. Erano praticamente uguali, sia di aspetto sia di carattere. Si volevano davvero molto bene, il loro era un rapporto davvero speciale. Non litigavano mai. Un giorno però, due anni dopo questa foto, intrapresero insieme la loro prima missione. Purtroppo, durante il combattimento, contro dei tagliagole, uno di loro prese in ostaggio Adelaide. Suo fratello non poteva permettere che le facessero del male, così optò per uno scambio. Agli uomini, interessava appunto il ragazzo, così accettarono. Lui ordinò a sua sorella di scappare, dopo averla costretta, Adelaide tornò in gilda in lacrime. Da quel giorno, organizzammo molte ricerche, guidati anche dai migliori maghi dell’epoca, ma nessuno riuscì più a trovare il fratello. Finché un giorno, Adelaide tornò sul posto e trovò un medaglione. All’interno c’era la foto della ragazza, e anche lei ne aveva uno uguale con la foto del fratello. Lui non se lo sarebbe mai tolto, così arrivammo alla conclusione che fosse morto. Col passare del tempo, il carattere vivace e allegro di Adelaide mutò, fino a diventare come adesso.»
Mi portai una mano alla bocca. «M-mi dispiace.»
«Non ti preoccupare.» disse lei facendomi un debole sorriso.
Cercai di cambiare subito discorso, ma lei mi precedette. «Bene, ora andiamo a dormire. Domani, entrerai ufficialmente a far parte di White Lily, quindi pensa bene a dove vuoi il marchio.» mi fece l’occhiolino e si alzò dal letto. «Vado a prenderti il futon.»
«Grazie.»
Poco dopo tornò con il futon, l’aiutai a prepararlo e mi posizionò accanto al suo letto. Appena finimmo, ci cambiammo e andammo a dormire. Non vedevo l’ora del giorno dopo, chiusi gli occhi e appena toccai il cuscino caddi addormentata in un sonno privo di sogni.
 



Angolo “Autrice”
Ooh, sono soddisfatta! Questo mi è uscito più lungo! :D
Bene! Qui avete finalmente conosciuto i personaggi principali della storia! u.u
Cosa ne pensate di Stephen, Eleanor, Alex, Lara, Astrid, Aaron e Adelaide?

Se vi state chiedendo il perché quasi tutti i nomi inizino con la A, be’, non lo so nemmeno io… Sono usciti così. xD
Poi anche il mio nome inizia con la A. o.o (?)
Ah! Vi piace invece White Lily? A me molto. (?) u.u

Alex: per forza, l’hai inventata tu. -_-“
Ehi, questo è il mio spazio! Pussa via! eue
Aaron: tanto la tua storia non piacerà a nessuno.
*Si rintana in un angolino piangendo*
Astrid: Aaron! Chiedi scusa!
Eleanor: *dà un pugno al Dragon Slayer dell’acqua*
Aaron: Ahia! Okay, okay! Scusa…
*Si gira con i lacrimoni*
Lara: *corre urlando e si lancia dalla finestra della gilda*
*Si sente “splath” (?)*
Adelaide: mi state disturbando, chiudete quella bocca *aura spaventosa*
Tutti: A-Agli ordini!
Bah… Mi hanno rubato anche l’angolo autrice.
Cooomunque, ringrazio le persone che hanno recensito il capitolo 3: gaia21, Kushi93, lulu_chan08, Luxus99chan. ♥_♥
Ringrazio anche i nuovi che hanno messo la storia nelle seguite: Eden0109, lady_eclisse, Lunaix, midori no yume e nalustar.
E anche quelli che hanno solo letto. :3
Dai, ora io e questi idioti ci dileguiamo.
Babbai!

_Lilith_z
   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: Yumeha