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Autore: Angelic_Girl    11/06/2014    2 recensioni
E' da qualche anno, ormai, che Kurt si è trasferito a NewYork, con una nuova vita e nuovi sogni, alcuni dei quali mai si realizzeranno. Il suo cuore e i suoi occhi appartengono da allora ad un giovane sconosciuto, il suo dirimpettaio, che Kurt osserva suonare la chitarra e vivere la sua vita, appollaiato ora dopo ora, mese dopo mese alla finestra, come ipnotizzato da quel ragazzo che lo attira tanto.
Quanto vorrebbe parlagli, quanto vorrebbe accarezzare i suoi riccioli mori.
E' impossibile, si dice Kurt. Ma niente lo è quando c'è il vero amore.
Chissà che le sue fantasie non diventino realtà.
Genere: Angst, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Rachel Berry | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buonaserrrrrra u.u
Fa caldo con la pioggia e io per la cronaca sono in un bagno di sudore, ma a voi non può interessare meno XD
Il capitolo di oggi, lo dico già da ora, non mi convince affatto. Non mi piace.
Quindi... essendone consapevole... siate clementi ç__________ç
Ah, stavo contando i capitoli e ne mancano 5 alla fine, ma credo ci vorrà un po' (molto) per il sequel perchè sono seriamente indietro. Non ho idee D:
Vabbe', smetto di rompere *^*





 

-Rachel, credimi, è stato il giorno più bello della mia vita-

-Immagino. Devi ringraziare anche me per questo, comunque-

-Lo so, non so come farei senza di te, Berry-

La ragazza si riempì la bocca con un enorme pezzo di torta, poi emise un gridolino eccitato e farfugliò -Dai, raccontami i particolari!-

Kurt arrossì, poi sorrise alzando gli occhi -Di cosa?-

-Di tutto. Bacia bene? Ti ha dato lui il primo bacio?-

-Oh, quello. Si- fece il biondo -Dio, è stato fantastico. Io ero nero dalla rabbia perchè ero convinto mi prendesse in giro e poi lui mi ha baciato. Quella bocca... Mi ha morso le labbra, mi era venuta voglia di urlare, ma non potevo far cedere la mia immagine di testardo offeso in quel momento. Ti giuro, stavo morendo-

L'altra rise euforicamente -E poi? Quando siete saliti da lui?-

-Niente... Ci siamo baciati ancora- disse Kurt in modo poco convincente, mentre nella sua mente continuavano a pararsi le immagini dei loro due corpi ansimanti e gementi, addossati alla parete, avvinghiati l'uno all'altro. Immagini che non lasciavano la tua testa da un paio di giorni.

-Mmm... Kurt, dimmi la verità-

Lui esitò qualche secondo, prima di lasciar nascere un altro sorriso che stava trattenendo da un po' e farsi ancora più rosso in viso -Okay, ecco... Stavamo praticamente incollati alla parete di camera sua e faceva caldo... e lui mi ha sfilato la maglietta...-

Rachel spalancò gli occhi.

-Ma non siamo andati oltre quello- si affrettò ad aggiungere il biondo, sincero. Poi specificò meglio -Intendo, oltre lo sfilarci le magliette-

-Non so se crederti- ridacchiò la ragazza coprendosi la bocca con una mano.

Kurt le diede una spinta leggera, imbarazzato -Zitta e mangia la tua fetta di torta-

-Non la vuoi anche tu? L'ho comprata al bar qui sotto apposta per te-

-No, non mi piacciono i pinoli-

-Oh dai, Kurt, puoi toglierli. Sono solo sopra- insistette lei leccandosi le labbra imbrattate di crema.

L'altro stava per rispondere con un secco "no", quando il suono del campanello bloccò le sue labbra.

-Chi sarà?- fece lui alzandosi per ricevere quell'ospite inatteso.

Quando aprì la porta si ritrovò di fronte un Blaine sorridente e con una rosa tra le dita -Ciao angioletto-

Kurt sorrise raggiante -Ciao!- esclamò, fissando il fiore mentre l'altro gli posava un morbido bacio sulla bocca.

-Per te. Ehi Rachel-

Lei agitò la mano ficcandosi in bocca il resto della fetta di torta, che quasi le andò di traverso quando il moro, entrando in casa, l'abbracciò con affetto.

-Grazie- le sussurrò all'orecchio, guadagnandosi un sorriso sghembo da parte dell'altra.

Quando si allontanò Blaine si guardò intorno -Si sta benissimo fuori, che ne dite di fare una passeggiata tutti insieme?-

Kurt non rispose subito, indeciso se quella fosse una buona idea. Il giorno prima aveva avuto la mente da un'altra parte, ma prima o poi avrebbe dovuto parlare con lui.

Farsi spiegare certe cose che non gli erano chiare, come i sentimenti che provava (o credeva di provare) per Catherine.

Inoltre... dov'era finita?

Doveva capirci qualcosa, e avrebbe preferito farlo subito, se non fosse stato per Rachel.

Avrebbe dovuto far tornarla a casa, che razza di insensibile sarebbe stato?

-Okay- acconsentì allora con un sorriso leggero.

Rachel sbarrò gli occhi -Ha detto di si? Chi sei tu per essere riuscito a convincere Kurt Hummel l'eremita ad uscire in strada esclusivamente per ammazzare il tempo?!-

Blaine rise di gusto -Inchinati al mio cospetto- tuonò scherzosamente, mentre si aggiustava un lembo della sciarpa.

L'altro, con un'aria offesa e d'altezzosa noncuranza, andò a recuperare il suo cappotto in camera per poi tornare nel salotto bardato di tutto punto.

-Se c'è qualcuno di fronte al quale dovete inchinarvi, quello sono io-





 

Un paio di orette dopo, i tre ragazzi stavano tornando a casa, percorrendo il marciapiede uno accanto all'altro. Blaine stringeva la mano gelida di Kurt, facendo sì che Rachel non se ne accorgesse.

Niente affatto per una questione di vergogna, ma per intimità. Sapeva benissimo che la ragazza era a conoscenza di loro due, però desiderava poter tenere quelle dita lunghe e pallide tra le sue senza sbatterlo in faccia a tutti. Solo lui e Kurt.

Il biondo aveva sussultato lievemente quando Blaine aveva intrecciato le loro mani, poi quando i loro sguardi si erano incontrati era apparso un timido sorriso sul viso di Kurt.

-Ti amo- aveva sussurrato Blaine, avvicinando le labbra all'orecchio dell'altro, mentre Rachel parlava praticamente da sola di una certa sorpresa per gli studenti della NYADA della quale si vociava all'accademia.

Kurt aveva emesso un sospiro rumoroso e pieno d'emozione, senza riuscir a scollare gli occhi dal pavimento ed a calmare il battito del suo cuore.

Ora il ragazzo aveva la sensazione di star camminando sulle nuvole, sentiva le sue labbra che insistevano per piegarsi in un sorriso e le sue dita voler stringere più forte quelle del moro.

Poi la voce di Rachel lo riportò alla realtà -Ragazzi, taglio per di qua per arrivare a casa- li avvisò allegra -Il pranzo non si cucina da solo-

Blaine allora sciolse quel contatto tanto dolce tra lui e Kurt e alzò la mano per salutare la ragazza.

-Ci vediamo- disse sorridendo e spingendo l'altro a fare lo stesso.

-Poi ti chiamo- Kurt si morse un labbro, mentre Rachel gli ammiccava e si voltava per incamminarsi a casa.

-Questa ragazza è un amore- commentò Blaine proseguendo.

Accarezzò il dorso della mano del giovane, che dondolava lungo il fianco, e prese di nuovo le dita tra le sue.

Kurt annuì sognante, poi la sua ansia lo riportò ancora una volta con i piedi sulla terra -Blaine... ho bisogno che tu mi dia delle spiegazioni-

Il giovane si irrigidì, tirato anch'egli con la forza alla realtà.

-Si, certo. Sono stato poco chiaro con te, mi dispiace- disse con voce gentile -Lo sai, c'è stato un periodo in cui sono stato confuso. Ma davvero tanto confuso. Non riusc...-

-Voglio sapere di Catherine- lo interruppe Kurt senza rendersi conto del suo tono poco educato, al quale Blaine passò sopra -Voglio dire...- si corresse addolcendo la voce -E' tutto così strano, come hai fatto a crederti innamorato di lei se poi sei gay? Aspetta, a te piacciono... ehm... solo i ragazzi, giusto?-

-Se devo essere preciso, a me piaci solo tu- fece il moro sorridendo lievemente. Poi voltò la testa verso Kurt -Non sentirti in imbarazzo quando parli con me. Devi essere a tuo agio, sta' tranquillo, qualunque sia l'argomento.

Per quanto riguarda Catherine...

Kurt... devi sapere che i-io non avevo mai conosciuto l'amore.

E quando ho incontrato lei... noi abbiamo iniziato a passare tanto tempo insieme. Sentivo che il mio affetto per lei aumentava ogni volta di più, la vedevo come qualcuno di speciale, qualcuno a cui puoi dire tutto, a cui tieni tanto-

Il cuore di Kurt ebbe una leggera fitta, sentendo quelle parole.

-E mi convinsi che quello era amore. Non lo avevo mai provato prima, non sapevo che il vero amore è un altro. È questo- fece, dondolando lievemente le loro mani -Lei è sempre stata la mia migliore amica. Ed io ho frainteso questo sentimento, capisci Kurt?-

-Non sentivi che c'era qualcosa di... troppo fievole tra voi?-

-No, ne ero convinto- disse Blaine abbassando lo sguardo -Poi sei arrivato tu, e con te è arrivato quel qualcosa qui dentro, nel mio cuore. Non riuscivo a capire cos'era, un'emozione completamente aliena.

Che cieco che sono stato-

Kurt lo guardò con i suoi occhi trasparenti, alzandogli gentilmente il viso con la mano che non stringeva la sua -Be', l'importante è che tu ora sappia di cosa si tratta, no?-

-Certo- sussurrò, sfiorando le labbra del biondo.

Quando si allontanarono, Blaine colse ancora tristezza nelle iridi chiare dell'altro.

-Cosa c'è?-

-Ma ora...? Catherine?-

Il moro parve colto alla sprovvista ed esitò qualche secondo prima di rispondere -Io... gliel'ho detto- bisbigliò, poi sbuffò una risata -Hey, certo che prevede il futuro-

L'occhiata confusa che Kurt gli rivolse lo spinse a spiegarsi meglio -Una volta, mentre litigavamo, mi disse che mi sarei scoperto innamorato di te. È incredibile-

Il biondo distolse lo sguardo, mimando un sorriso divertito ma riuscito male.

-Comunque io... le ho fatto capire come stanno le cose. Lei ha... reagito piuttosto m-male. Eppure le ho chiesto di rimanere amici-

-Non potevi dirle una frase peggiore- commentò Kurt.

-Infatti non la sento da un'eternità, rispetto a quanto spesso mi chiamava prima. Non sa quanto mi dispiaccia-

-L'ha deciso lei, poteva accettare la cosa invece di perderti. Problemi suoi-

Blaine aggrottò le sopracciglia ridendo -Sei crudele-

-No- il biondo guardò altrove, sentendosi avvampare -Sono geloso-

-Non ne hai motivo- Blaine chinò la testa sulla sua spalla, mentre il cuore di Kurt si sentiva un po' meglio.

-Pranzi da me?-

-Con piacere-





 

-Ci sono solo questi in dispenza, mi dispiace così tanto- disse Kurt tirando fuori un pacco di spaghetti dal mobile e poggiandolo sul marmo vicino ai fornelli.

-Non fa niente, a me piacciono- sorrise Blaine mentre l'altro si chinava per prendere una pentola in uno dei vani in basso. Quando si alzò, il biondo iniziò a far scorrere l'acqua nel recipiente con movimenti bruschi e tesi.

-Ehi, sei nervoso- notò il ragazzo -Rilassati, non stai mica preparando il pranzo alla regina d'Inghilterra-

Infatti, a qualcuno che mi fa eccitare molto di più pensò Kurt tirando l'estremità della confezione di plastica che, per via delle sue mani umide, non riusciva ad aprire.

-Da' qua- disse gentilmente il moro, sfilando la busta dalle dita del giovane per poi romperla con la poca forza che serviva.

-Grazie-

Kurt vide l'altro sollevare la pentola e poggiarla su un fornello minuscolo.

-Non sei del mestiere, eh?- rise lui, mentre Blaine scuoteva la testa.

-So preparare i sandwich però-

Kurt rise, poi gli si avvicinò -Da' qua- disse mimando la voce del moro e dandogli un colpettino con i fianchi per farlo spostare.

Mentre accendeva il fuoco, con la coda dell'occhio vide apparire un sorriso sul volto dell'altro, che qualche attimo dopo gli era alle spalle.

Un tocco morbido ed umido sulla nuca fece arrossire Kurt, che iniziò ad ansimare leggermente -C-cosa fai...- cercò di chiedere spostando lo sguardo quanto poteva per veder Blaine senza dover voltare la testa.

Il moro sussurrò qualcosa, intanto le sue mani scorsero i fianchi del ragazzo, sfiorandolo, stuzzicando la pelle tanto sensibile anche attraverso la maglietta.

-Blaine...- bisbigliò Kurt, paralizzato.

Forse era lui a non essere pronto, forse era totalmente inesperto, perciò si sentiva d'un tratto così agitato.

Oppure era Blaine a star correndo un po' troppo.

Quest'ultimo staccò le labbra dal collo bianco del giovane, prendendo a mordicchiargli l'orecchio -Di' ancora il mio nome-

-Blaine- ripetè allora il biondo, con voce più sicura, più provocante. Se voleva che lui lo amasse forse doveva lasciarsi andare.

Magari era giusto così.

-Blaine, Blaine, in cucina non te la caverai bene ma in questo campo sei un professionista, non è vero?-

-In effetti... Ma non so perchè, tu mi spingi a dare il mio meglio-

Un paio di labbra calde e soffici iniziarono a baciare dolcemente la pelle che lo scollo della maglietta di Kurt non copriva, una lingua bagnata e timida continuava a leccare la spalla del biondo in un modo così lieve ma eccitante.

Le dita di Blaine salirono su per il braccio dell'altro, lambendolo lentamente e provocando tanti piccoli brividi a Kurt, che stava fermo ad occhi chiusi, come ancorato al piano cottura.

Dopo qualche minuto che i due erano rimasti lì, immobili, con Blaine che si dedicava al collo di Kurt, quest'ultimo aprì gli occhi.

Non voleva che finissero di nuovo col "farsi prendere la mano". Cioè, lo voleva. Eccome se lo voleva.

Ma quello non era il momento nè il luogo.

-L'acqua sta bollendo, dammi gli spaghetti- disse perciò, ma Blaine non sembrava volerla finire lì.

Ciò che stupì Kurt fu il fatto che il moro non si sentisse minimamente a disagio con questa nuova parte di sè che aveva scoperto da poco.

-Kurt, sono io a star bollendo qui-

Ecco, infatti.

-Dai, non fare il porcellino- scherzò l'altro, cercando di scrollarsi il ragazzo di dosso -Avanti, passami gli s...- tentò di dire, ma le labbra insistenti del moro investirono le sue.

-Blaine, basta adesso- sbottò quando ebbe un secondo libero.

-No, ti prego...-

Le dita di Blaine esitarono sul bordo dei pantaloni dell'altro, che gli assestò uno schiaffo sul braccio e si allontanò.

Rimasero entrambi in silenzio, Kurt accigliato ed indignato per l'insistenza del moro, Blaine con gli occhi spalancati ed una mano sulla macchia rossa che gli era comparsa un po' più su del polso, sconvolto per le sue stesse azioni e per la reazione del giovane che aveva davanti.

Il biondo fissò l'impronta che gli aveva lasciato sulla pelle, poi si voltò per calare la pasta.

-Siediti ed aspetta, faccio da solo- disse duramente.






 

Mentre mangiavano nel silenzio più assoluto, Kurt non potè far a meno di osservare il braccio arrossato dell'altro. Vi erano stampate le sue cinque dita.

Blaine invece non riusciva a tener fermi gli occhi, le sopracciglia inclinate, i denti incapaci di fermarsi dal martoriare le sue labbra.

Poi alzò lo sguardo -Kurt, scusa- sussurrò.

L'altro immerse i suoi occhi di ghiaccio in quelli di Blaine -Ti ho fatto male? Pensavo sarebbe scomparsa quella manata-

-Non fa niente- disse il moro scuotendo leggermente la testa -Per favore, perdonami. Non mi sono controllato. Mi dispiace. E' da così tanto che desideravo farlo che... Ti ho spinto ad andar troppo veloce, non so cosa mi sia preso- parlava con un tono davvero agitato, frettoloso e mortificato.

Kurt mosse le labbra in un lieve sorriso e fece spallucce, poi si alzò per recuperare il piatto vuoto di Blaine e quando gli fu accanto sollevò con due dita il mento del ragazzo.

Chiuse gli occhi e unì i loro visi in un breve bacio -Ti amo- disse in un soffio sulle labbra del moro.

-Ti amo anch'io-





L'avevo detto, non è un granchè questo capitolo.
Chiedo umilmente perdono ç____ç
A mercoledì :D Il prossimo non vi deluderà, sarà cicciocicciocicciociccio (????) <3

  
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