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Autore: Kieis_chan    11/06/2014    3 recensioni
Now you nightmare, comes to life.
E se fosse la fine di tutto? E se si ripetesse come un dejavù? L'amore vincerà?
Genere: Angst, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Eustass Kidd, Trafalgar Law | Coppie: Eustass Kidd/Trafalgar Law
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Nightmare

 
Now you nightmare, comes to life.
 


Erano lì in quella dannata landa deserta, dove tutti i pirati temevano di andare e, Law ebbe come un deja-vu.

Osservò intorno a se e milioni di Marins che li circondavano, insieme a quei pirati che avevano tradito il nome stesso della pirateria, solo per i loro luridi piani.

Era pronto a combattere contro chiunque, anche contro Sen Goku in persona. Non aveva timore.
Osservò la sua ciurma che era al suo fianco. Si sentiva in colpa.
Erano lì, pronti a morire solo per un suo ‘capriccio’. Sapeva che se la sarebbe dovuta cavare da solo, ma loro non avevano voluto sentire.

Sorridevano tranquilli. Non avevano rimpianti.

-Ci siamo affezionati anche noi.- gli dissero prima di ritrovarsi lì.

Fu questione di minuti prima che la battaglia iniziò. Mentre i suoi uomini, la sua famiglia, gli coprivano le spalle lui correva, come aveva già visto fare, a perdifiato verso quel patibolo.

Mai avrebbe immaginato di ritrovarsi in prima persona in quella situazione.

Egoisticamente, quando aveva osservato la scena da lontano di Rufy ed Ace, si era detto che bastava voltarsi. Perché ciò che non si vede non fa male.


Ma non era così. Ed adesso che lì c’era lui, capiva benissimo quel piccolo moccioso.
L’unica differenza fra Lui e cappello di paglia, era che quest’ultimo era decisamente più forte di spirito.


Se lo avessero ucciso, lui si sarebbe fatto morire senza pensarci.
Era diventato così prezioso da non saper vivere senza.

Tagliava in due con la sua Nodachi chiunque si osasse mettere sul suo cammino, utilizzava tutte le tecniche che poteva, lasciava scosse, estraeva cuori calpestandoli. Solo per lui.

Evitava di alzare lo sguardo, non voleva osservare quell’uomo che ormai era come ossigeno, non voleva rendersi realmente conto della gravità della situazione.

Voleva essere impulsivo e impavido, come lo era stato Rufy anni indietro. Voleva solo credere fermamente che c’è l’avrebbe fatta, che non avrebbe avuto una fine amara come quella dell’altro pirata.


Ma inevitabilmente sentì la sua voce roca e profonda, si fermò.

Alzò lo sguardo e lo vide, lì su quel patibolo due spade ai lati del collo, il braccio meccanico brutalmente strappato, il volto livido ed insanguinato, segno che non si era sottomesso.

I suoi occhi d’oro colato si erano intrecciati in quelli suoi, di ghiaccio.
-Law.- sentì nuovamente, ed il cuore perse l’ennesimo battito –Vattene.- gli urlava con rabbia.

Ma lui non si mosse, rimase lì con la spada sguainata e la mano pronta. Sapeva di dover evocare la Room, ma era troppo distante.

Si riscosse, sentendo urla nuove e familiari, voci di persone che conosceva bene, voci che nonostante tutto considerava alleate, amiche.

Riprese a correre, finché non sentì l’ossigeno mancargli, finché non sentì le gambe tremare, finché non sentì il cuore esplodergli.

Si stava avvicinando. Pochi passi ancora e avrebbe potuto usare il suo potere. Ancora poco e lo avrebbe salvato.
Pensò a quando tutto sarebbe finito, a come si sarebbero messi a ridere nel vedere la loro taglia aumentare straordinariamente, a come erano riusciti a scampare alla morte, insieme. Alla notte di passione che si sarebbe poi consumata. Alle litigate per la sua sconsideratezza.

Lo sentì parlare di nuovo, alzò lo sguardo.

Il sorriso maligno gli cingeva le labbra, consapevole che avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di riaverlo.


Inutilmente.

-Ti amo.-

Law si fermò, continuando a guardarlo, mentre i suoi occhi si spalancavano.


La risata malvagia della testa rossa riecheggiava ancora più tetra, per poi spezzarsi improvvisamente.

Law si portò una mano alla bocca e, fu buio.

 
 


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Si sedette sul letto di scatto, portandosi una mano al petto, sentendo il cuore martellare impazzito.
Era completamente in una pozza di sudore, il fiato corto.
Una mano gli accarezzò la schiena.

Si voltò e lo vide, con lo sguardo assonnato ed un espressione confusa dipinta sul volto.
-Tutto bene?- bofonchiò cercando di trattenere uno sbadiglio.
Law annuì, stringendo la mano metallica, cercando di sorridere in un modo rassicurante. Ma gli uscì solo una smorfia.
-Torno subito.- soffiò alzandosi –Torna a riposare.- gli disse prima di dirigersi verso il bagno.
 
Una volta entrato si guardò allo specchio, era pallido ed il petto si alzava e riabbassava ad una velocità impressionante.

Era solo un sogno. Si ripeteva per tranquillizzarsi, ma qualcosa dentro di lui non voleva ascoltarlo.

Aprì il rubinetto facendo scorrere l’acqua fredda, per poi immergere la testa sotto quel getto.
Doveva tranquillizzarsi. Non era nulla.

Si voltò sentendosi osservato.
Kidd era sullo stipite della porta e lo guardava lievemente preoccupato.

-Ti senti male?- gli chiese avvicinandosi cauto.

Law tirò fuori la testa dal getto d’acqua, afferrando l’asciugamano portandoselo sul capo.
-No.- disse atono, sfregandosi i capelli.

Quel sorriso che tanto amava gli ritornò in mente, colpendolo dolorosamente.

Era cosciente che era solo un sogno eppure, sentiva che qualcosa di vero c’era. Ed era proprio questo che lo stava dilaniando. La vericità era così palpabile da essere inquietante.

Kidd lo abbracciò, accarezzandogli lentamente la schiena –Era solo un incubo.- bisbigliò posandogli un bacio umido sulla spalla.
Law sospirò a quel contatto, stringendosi ulteriormente sul suo petto –Eustass-ya.- lo chiamò in modo che i loro occhi si incatenassero –Promettimi che non farai cazzate.- sibilò serio.
La testa rossa ricambiò la serietà –Ovviamente.- rispose semplicemente, facendo collidere le loro labbra. In un bacio irruento e bisognoso.

Law sapeva che non lo avrebbe mai fermato. Questione di giorni e Kidd sarebbe partito alla volta di Big mama, deciso a conquistare il titolo di Imperatore del nuovo mondo.

Kidd non si era intromesso nel folle piano che Law aveva architettato con cappello di paglia, l’aveva aspettato con la sua ciurma, e il moro si sentiva in dovere di fare altrettanto.

Almeno fino a pochi minuti prima.

Law non sognava mai, ma quando lo faceva non era un buon segno.
 
 


Note di me:
Ed eccomi di nuovo qui, con una shot triste ed inquietante. Ma molto love!
Non chiedetemi il perché di tutto questo, non lo so ò_ò’’, è come se la mia mente avesse deciso che tutte le shot che ho scritto fino ad adesso su codesti ragazzi fossero congiunte. Il lor incontro dopo due anni, Law che fa lo scemo con Dofly e poi questo… Perché credo che purtroppo oda ci regalerà l’ennesima brutta sorpresa. Ma noi sappiamo che Law lo salverà, tiè alla faccia di Oda u_ù!
Come sempre spero vi sia piaciuta.
Un bacione a presto <3
  
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