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Autore: FedericaGrigori394_12    11/06/2014    1 recensioni
Evangeline ha sedici ed è stata adottata. Non ha un cognome e non accetta quello dei suoi genitori adottivi. Tutto quello che le rimane della sua famiglia è una collana con un plettro verde. Ma non vuole sapere altro, sa solo che l'hanno abbandonata.
Al suo diciassettesimo compleanno succederanno cose che neanche nei suoi sogni più strani possono accadere.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cameron Briel, Daniel Grigori, Luce Price, Lucifero, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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                                Rabbia ed appuntamenti
-Come sarebbe che non devo dirle niente?- urlò Cam con il telefono in mano, intento a parlare con Daniel
-Sarebbe a dire che non devi dirle niente. Penso che se vai vicino ad una ragazza che crede di essere normale e le dici “Io sono il tuo padrino! Conosco i tuoi genitori, che sono angeli, mentre io sono un demone, figo no? Ora, quando compirai diciassette anni ti spunteranno due ali e ti ricongiungerai con i tuoi.” Lei non verrebbe con te, anzi, peso che ti prenderebbe per pazzo.- rispose Daniel, ironico –Poi non sei nemmeno sicuro che sia lei.-
-Tu non sei sicuro che sia lei!- precisò Cam, andandosi a sedere sul divano del suo appartamento a New York –Mentre io sì. Daniel, è la sua copia tranne che per gli occhi, che sono viola. E poi si chiama Evangeline, queste non sono coincidenze!- sbottò. Daniel sospirò
-Senti, è meglio che aspettiamo il suo compleanno. Le ali le spunteranno a mezzanotte…-
-Perché tutto accade sempre a mezzanotte? Anni che vago su questa Terra e non l’ho mai capito.- lo interruppe Cam, Daniel sbuffò
-Perché è l’orario in cui Luce ha partorito.- rispose come se fosse ovvio –Non fare niente di stupido.- gli disse prima che Cam gli staccasse il telefono in faccia.
Daniel, delle volte, era proprio uno stupido. Credeva che solo lui e i suoi amici sapessero quando compie gli anni Evangeline? Pensava che Lucifero fosse uno stupido? Beh, non era così.
Cam sbuffò. Doveva fare qualcosa, con o senza Daniel.
Evangeline chiuse l’armadietto e, quando si girò,  vide David, in imbarazzo, che si torturava le mani. Ebbe un tuffo al cuore
-Ciao David!- lo salutò, lui le sorrise
-Ciao Evangeline, volevo chiederti, sì insomma, oggi vogliamo… uscire insieme?- chiese. Evangeline sentì le guance incandescenti
-Certo, a che ora? E dove andiamo?-
-Alle cinque ti vengo a prendere a casa tua. Dove andiamo è una sorpresa.- Evangeline gli sorrise imbarazzata e lo salutò, andandosene con Vick, la sua migliore amica, la seguiva ridacchiando. Non gli passava per la testa che due angeli caduti avevano ascoltato la conversazione.


-Dove vai?- Evangeline sussultò e per poco il mascara non fece una linea su tutta la sua guancia. Si girò e vide Kyle appoggiato alla porta della sua camera
-Io… ho un appuntamento con David.- rispose abbassando lo sguardo, non voleva ferirlo
-Cosa?- sentì la sua voce aumentare di un’ottava, e lo vide avvicinarsi troppo a lei –Io pensavo solo… che andaste al ballo insieme… pensavo che per te fosse solo il ragazzo più bello della scuola, niente di più niente di meno… non credevo che… tu sei innamorata di lui?- alzò di scatto lo sguardo, pensando a cosa rispondere. Non era innamorata di lui, le piaceva… lei non sapeva…
-Che diamine chiedi, Kyle?- sbottò, diventando rossa. Lui sorrise
-Sei così carina quando arrossisci.- si curvò verso di lei e, prima che potesse respingerlo, la baciò. L’abbracciò forte, ma non facendole male, con fare protettivo.
Lei si staccò, con gli occhi che pizzicavano
-Kyle, ti prego. Noi siamo fratelli…- la interruppe
-Noi non siamo fratelli, siamo stati entrambi adottati. Lo vuoi capire? I tuoi genitori ti hanno abbandonata e gli unici che ci sono Diana, Michael ed io. Come io ci sono sempre stato, Evangeline, non ti ho mai abbandonata, ti ascoltavo mentre mi confessavi quello che provavi, nonostante non avessi mai capito perché odiassi e allo stesso tempo sperassi che tornassero delle persone che ti hanno abbandonata. Io, Evangeline,  sono sempre stato con te, non loro o quel David.- ringhiò, pentendosi poco dopo di quello che aveva detto. Evangeline si girò, mentre le lacrime incominciavano a scenderle
-Vattene.- gli disse, ferita. Non le aveva mai parlato così.
-Evangeline, io…- cercò di riparare il danno fatto, ma Evangeline lo interruppe
-Kyle, ho detto di andartene.- ripeté, con voce rotta
-Ti prego, perdonami. Non volevo dirti quelle cose.-
-Ah, non volevi dirmele?- Evangeline si girò e scoppiò, fregandosene che l’avrebbe vista piangere –Non volevi però l’hai fatto, giusto? Quindi è questo quello che pensi? Che non sia grata a Diana e Michael? Per tua informazione Diana e Michael mi hanno salvata da quell’orfanotrofio di merda, è ovvio che io gli sono grata. E se pensi che spero che un giorno potrei conoscere i miei veri genitori, è la verità. Chi non lo desidererebbe, Kyle? Ed ora, vattene.- lui indietreggiò e se ne andò dalla stanza lasciando sola un’Evangeline distrutta e infelice.
  
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