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Autore: kathy pierce    12/06/2014    0 recensioni
In questo racconto un personaggio legato al passato di Derek tornerà. Ci sarà la possibilità per il nostro sfortunato e solitario licantropo di trovare finalmente la pace e il perdono.
"Era solo un adolescente. Un adolescente innamorato. E per un amore così, totalizzante come solo quello degli adolescenti può essere, si è disposti a tutto, anche se il prezzo da pagare è alto. E Derek aveva pagato. Pagato caro. Aveva perso la sua Paige, morsa per suo volere, per renderla come lui, per vivere per sempre insieme…e aveva dovuto ucciderla."
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Derek Hale, Nuovo personaggio, Paige
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Non vide Rebecca per giorni. Era sempre nei dintorni della scuola, appostato dietro un albero o nascosto nell’ombra. Scott l’aveva chiamato, ma lui si era dileguato. Non voleva che gli altri sapessero. Certo, era al corrente che suo zio Peter aveva raccontato quella storia a Stiles, la storia di lui e di Paige, ma farsi vedere così … non voleva. Voleva restare solo.  
“Perché quella sciocca ragazzina non si fa più vedere? Mi toccherà farle una visita di cortesia a casa…” borbottò tra sé, ma mentre stava per andarsene la sentì arrivare, o meglio, sentì il suo odore, il rumore del suo battito,  il suono della sua voce. Stava parlando con una ragazza dai capelli biondi, molto più alta di lei, dalla voce sgradevolmente troppo acuta. Non appena lei si accorse di lui emise un leggero sospiro, salutò la bionda e si avvicinò.
“Hai deciso di comparirmi davanti sempre in questo modo?”
“Non ti ho vista in questi giorni…”
“Sì, bè…ho avuto da fare” rispose lei stando sul vago.
“Cosa?”
La domanda la colse alla sprovvista.
“Come cosa? Ho una vita, per quanto miserevole, ma ce l’ho.” rispose leggermente piccata . Da dove tutta questa invadenza?  Adesso aveva voglia di fare conversazione? Bè, non ne aveva lei.
E già stava per  aggiungere qualcos’altro di petulante  quando lui estrasse da dentro il giubbotto il diario di Paige.
“Volevo renderti questo” disse semplicemente, col tono più gentile che sapesse usare.
L’aveva letto. L’aveva letto tutto. Paige non aveva tradito il suo segreto nemmeno col suo diario.
Ma il dolore per quello che aveva fatto a Paige, alla sua giovane vita … quello era più acuto che mai.
“Hai ragione, sai? Il ragazzo di cui parla Paige non c’è più. Ha dovuto pagare troppi debiti con la vita. Questo è quello che sono. Ora. Quello che è successo a tua sorella mi tormenterà per sempre.”
“Non è stata colpa tua…” cominciò comprensiva Rebecca, ma lui la fermò.
Non poteva restare a farsi consolare dalla sorella della sua ragazza morta. Che aveva ucciso lui stesso. Questo non sarebbe accaduto.
Rebecca ammutolì. Prese il diario e cominciò a sfogliarlo distrattamente … 
“Qui mancano delle pagine.” notò ad un certo punto e lo disse quasi con noncuranza. Rebecca era rientrata e si era subito diretta all’armadio nella sua stanza. Forse le pagine mancanti erano sul pavimento lì, da qualche parte. Non che si aspettasse nulla di strano, ma le dispiaceva che fosse andata persa anche una sola parola di sua sorella … era tutto ciò che le rimaneva di lei! Ormai il suo cuore, sognante un amore epico e meraviglioso con quel Derek di un tempo,  si era già infranto contro quella roccia granitica di indifferenza  che era il Derek di adesso. Poco le importava di lui.
Cercò un po’ dovunque, ma non le riuscì di trovare nulla. Forse la nonna ne sapeva qualcosa.
“Nonna, tu sai che Paige aveva un diario?” le domandò candidamente appena entrò in cucina, dove la signora Gonzales stava sbucciando delle patate.
“Un diario? Di Paige?” chiese l’anziana signora alzando la testa dal suo lavoro.
“Sì.”
“Mi sembrava di averne visto uno nell’armadio…”
“Parlo proprio di quello. E’ che…mi sono accorta che mancano alcune pagine … magari, quando hai rimesso in ordine erano sparse sul pavimento e…”
“Sì, sì, ora ricordo, le ho buttate.” Concluse la donna.
A Rebecca parve che avesse risposto un po’ troppo precipitosamente, come se volesse liquidare l’argomento.
“Che peccato…” si limitò a commentare. “Quel diario è per me importante…è come conoscere Paige alla mia età, è come  non averla mai persa…”mormorò.
La nonna si alzò e la abbracciò. Sembrava volersi aggrappare a quelle parole, che pesavano come macigni.
“Lo so, anche per me è stato così.” E si asciugò una lacrima. Poi tornò a pelare patate.
 
Rebecca decise che era giunta l’ora di cominciare a studiare e si avviò verso la sua stanza. Mentre passava oltre la camera della nonna, come seguendo una vocina interiore, e tornò indietro.  Entrò nella stanza con un enorme letto a baldacchino: quella era stata la stanza degli ospiti. Si diresse verso l’imponente comò di mogano rosso con la specchiera e rimase ferma ad osservarlo per qualche istante, indecisa se dare corpo alle sue fantasie malate. Aprì uno dei cassettoni e infilò dentro le mani, sollevando cautamente la biancheria che profumava di lavanda. Passò al secondo e infine all’ultimo. Si stava già dando della malata di mente quando sotto una pila di asciugamani toccò la superficie dura di un cofanetto. Il cuore cominciò a batterle all’impazzata. Lo prese e lo aprì con cautela. Al suo interno c’erano alcune vecchie foto in bianco e nero, una spilla dorata con un pavone smaltato, una catenella con un orologio antico, quasi sicuramente del defunto nonno e sul fondo una busta di carta da lettera.
Rebecca la prese senza pensarci due volte e si rifugiò in camera sua.
“ Ne sono innamorata. Derek  è tutta la mia vita. Ma credo che mi nasconda un segreto. Non lo so … a volte parla in un modo strano … mi parla di odori … che io non sento affatto. E ha quello sguardo così magnetico … quasi mi volesse ammaliare … a volte quando lo guardo muoversi  non riesco a spiegarmi quel passo aggraziato e silenzioso … E’ meglio che vada a fare i compiti. “
Le parole scorrevano come un fiume in piena  sotto gli occhi di Rebecca che leggeva avidamente ogni  parola, quasi sussurrata,  di sua sorella.
 “ Questa sera ho capito. Ne ho avuto paura. I suoi occhi sono diventati gialli e luminosi e lui … è cambiato. Mio Dio non avevo mai visto una cosa del genere …  non so se riuscirò a stare ancora con lui. Ancora non riesco a crederci. “
“ Oggi Derek è venuto a cercarmi. Voleva rassicurarmi, voleva che io non avessi paura di lui, mi ha detto che lui mi amava che non mi avrebbe mai fatto del male. Che dovevo fidarmi di lui. “
“Licantropo o mutaforma. E’ nato così, questo è ciò che mi ha detto. A volte capita che qualcuno di loro faccia del male alle persone, ma lui mi ha giurato che non sempre va così, che possono scegliere se abbandonarsi ai propri istinti oppure no. Lui mi ha assicurato che non mi farà mai del male. Che non ne farà mai a nessuno.”
I fogli di diario caddero dalle mani di Rebecca.  Cosa stava leggendo?  Licantropo? Mutaforma? Non riusciva a mettere un ordine nei suoi pensieri che si accavallavano uno sull’altro …  Un mostro. Ecco cos’era.  E quella promessa?  non ti farò mai del male …sentiva la voce di Derek sussurrare.  Era davvero andata così? O forse … e se … doveva saperlo se era stato lui. Doveva chiedere a Derek (un mostro) se era stato lui ad uccidere sua sorella.
 
   
   
 
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