Anime & Manga > Inazuma Eleven
Ricorda la storia  |      
Autore: Kobi    12/06/2014    4 recensioni
|Shot/Flash, non sono riuscita a controllare| Gomen, sono dal cellulare, l'editor fa pena|Burn e Gazel ... Amici, molto amici|Potrebbe essere OOC, ma potrebbe essere anche IC|Una specie di sfogo| Dedicato ad una persona a cui voglio davvero troppo bene, giusto Lelle?|Spero non troviate degli aggettivi femminili, lol|
~
Dal testo:
~Adesso è sparito tutto. Ancora. E continui a singhiozzare, lì, completamente e infinitamente solo, incapace di qualunque movimento, anche il più semplice. Lì, dove dopo poco tempo scaricherai tutta la tua rabbia, il tuo corpo brucia, come le tue parole, ma non in positivo, no, tutt'altro. Lì, in quel tunnel, in quel corridoio senza meta, un' uscita. Lì, dove sei stato condannato all'infelicità, per sempre. Lì, in quel buio e freddo posto, come te. Freddo, senza colori, senza sentimenti, senza positività né allegria, come altrettanta gioia di vivere. Solo rimpianto, tristezza e nostalgia dei tempi e delle occasioni volate via. Destinate a non tornare più, mai. Perse, sfuggite come sabbia fine fra le dita. Scivolata, via.
Almeno lei ha una via di fuga.~
Spero l'apprezziate.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bryce Whitingale/Suzuno Fuusuke, Claude Beacons/Nagumo Haruya
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La felicità porta il tuo nome ~



Tutti parlano sempre e solo dell'amore. Di quanto è bello, affascinante, misterioso e illusorio questo sentimento, proprio come le tante persone in questo mondo. Sapete, l'amore è magico. Beh sì, un ottimo illusionista, non trovate?

Ammetto di aver pensato anch'io sempre e solo questo sentimento, crogiolandomi ogni secondo.

Sarò freddo, ma un cuore pulsante ce l'ho. Almeno credo. Magari lo possiedo solo perché sono umano e per me è vitale. Chissà.

Come esiste l'amore nella 'realtà' c'è anche quello v i r t u a l e, Si sente spesso parlare di questo, e francamente fa molto male. Così mi hanno riferito. Lentamente, quasi non te ne accorgi all'inizio, come un veleno. Deve far davvero male.

Ma come c'è l'amore virtuale, c'è anche un'altra cosa più forte del precedente sentimento:

L'amicizia, virtuale.

E credetemi, non è niente l'amore virtuale contro questo. Niente.

Ti uccide, ti massacra, ti elimina completamente l'anima, la voglia di vivere, la voglia di qualunque cosa.

L'amicizia è ciò che c'è di più bello di questo ormai quasi distrutto mondo di avidità e tristezza, la fioca luce che spunta senza preavviso alla fine del tunnel; che riesci a raggiungere, fai per avvicinare la mano alla felicità che tanto hai cercato da tutta la vita, tutta, ma si allontana ancora, spostandosi verso una meta ben più lontana, quasi invisibile, che non raggiungerai mai, ma cerchi in tutti i modi di farlo, perché sei testardo ed egoista, e vuoi che quella luce, calda e ... Bella sia solo e soltanto tua, perché vuoi che ti accolga fra le sue braccia quasi possessivamente. Solo te, deve riservare tutto questo solo a te. Le carezze, i baci, gli abbracci, le parole, tutto.

Ma non ci riesci, però continui. Non molli, non lo farai mai, perché sei testardo. Testardo. Semplicemente.

Se vuoi una cosa devi ottenerla, perché sei testardo. La luce è lontana, ancora. Ti fermi, arresti la tua irrefrenabile corsa per guardarla, anzi guardarlo scomparire pian piano, segno che l'hai perso, per sempre. Lo vedi che rassicura un'altra persona. Ovviamente non sei tu. Inizi a piangere, a far solcare il tuo candido viso da fredde lacrime amare, sconosciute, ma fra poco diventerete fratelli, un'unica cosa. Sì, perché tutto di te è freddo, tutto.

Lacrime, occhi, parole, cuore, anima.

Quella luce, anche se poca, era capace di riscaldarti, di aiutarti ad andare avanti. Di cercarlo. Di stringerlo al petto, te lo chiedeva sempre. Ma tu non vuoi fermarti. Cerchi, ma niente.

Senza curartene inizi a singhiozzare, forte ed incessantemente, per sempre. Ti accasci al suolo e ormai i tuoi occhi sono rossi, gonfi. Non hai più voce né lacrime, perché ormai sei vuoto. Anche se vorresti non ci riusciresti. Continui solo a singhiozzare, vergognandoti sempre di più. Tu non piangi mai, non vi riesci proprio, non è da te.

Sopprimi i tuoi veri sentimenti, li rinchiudi in quel tuo cuore di ghiaccio, che hai tanto ben sigillato, facendo ben attenzione a non farlo oltrepassare da nessuno.

Beh, come si dice: il male è di questo mondo e il poco bene che c'è è silenzioso. Quasi futile, se non del tutto. Ignorato.

Ti accasci al suolo coprendoti il viso, allacci poi le braccia alle gambe e le stringi forte al petto poggiando la fronte sulle ginocchia, sbucciate per colpa di tutte quelle trappole che hai incontrato lungo il tuo insidioso cammino dove sei inciampato varie volte, ad alcune ripetutamente. Prima andavi avanti, cieco, poi hai incontrato lei, la luce che ti aveva portata via dalle tenebre, aprendoti gli occhi, lentamente.

Adesso è sparito tutto. Ancora. E continui a singhiozzare, lì, completamente e infinitamente solo, incapace di qualunque movimento, anche il più semplice. Lì, dove dopo poco tempo scaricherai tutta la tua rabbia, il tuo corpo brucia, come le tue parole, ma non in positivo, no, tutt'altro. Lì, in quel tunnel, in quel corridoio senza meta, un' uscita. Lì, dove sei stata condannato all'infelicità, per sempre. Lì, in quel buio e freddo posto, come te. Freddo, senza colori, senza sentimenti, senza positività né allegria, come altrettanta gioia di vivere. Solo rimpianto, tristezza e nostalgia dei tempi e delle occasioni volate via. Destinate a non tornare più, mai. Perse, sfuggite come sabbia fine fra le dita. Scivolata, via. Almeno lei ha una via di fuga.

Tu no. Un errore, ecco cosa pensi realmente, ecco cosa sei per davvero. Un errore, assolutamente fatale da non rifare mai più. Tu, ripudiato in quel posto, forse per motivo a te sconosciuto, o forse no. Forse non vuoi saperlo, oppure accettarlo.

Chiudi gli occhi con oramai le lacrime asciutte sulle gote. Ma è totalmente inutile chiuderli, anzi no, così ci vedi di più. Anzi, no.

Così ci vedi e basta. No di più, perché se li riapri vedi solo nero, pece, vuoto, come te. Se li chiudi vedi un po', quel che serve per riacquistare un soffio innocente di fiducia. Ed ecco che una piccolissima fiammella ti si affianca, facendoti raddrizzare.

Spalanchi gli occhi, ma scompare. Li richiudi, ancora, e finalmente riappare. Sorridi flebilmente. Perché di lei già ti fidi ad occhi chiusi.

A questa si aggiungono delle altre, così da formare una stella, calda, che ti dà coraggio. Sorridi ancora. Sorriso invisibile. Non sai sorridere, lo hai sempre detto. A volte ci provi, ma niente.

Ti accompagnano e ti portano avanti, pian piano. Non ti danno fretta, ti serve del tempo. Ma ti aiutano ugualmente. La loro luce non è totalmente pura e tutte hanno sofferto, sicuramente più di te. Tutt'ora. Ma sei egoista. Testardo, ti fai aiutare ma non li ringrazi nemmeno. Li guardi soltanto, fisso, senza staccare nemmeno per un attimo lo sguardo, poi ... Una luce se ne va, poi un'altra, un'altra ancora finché non scompaiono tutte e rimani lì, di nuovo, solo. Non ne puoi più. Sei a metà di un corridoio senza fine. Basta.

Inizia strisciare per andare più avanti, cieco. Ma ... Forse ... Non è che sei cieco per scelta? Ma guardati, non hai nemmeno il coraggio di affrontare i problemi faccia a faccia, negli occhi. Che codardo, sì, codardo.

Inizi a piangere, ancora. Quasi quasi ci stai facendo l'abitudine. Solo successivamente noti una tenue lucetta, all'inizio, venirti incontro, poi d'improvviso percepisci un suono, soave e lieve. La luce aumenta di botto.

-Vieni con me. Dai. Che ti costa!
Alzi la testa e ti accorgi di una mano rivolta verso di te, stesa. Alzi gli occhi. Incroci uno sguardo color oro: puro, senza macchia, ma lo stesso riesci a percepire della frustrazione nel suo cuore. Lui sì che ne ha uno: grande ed immenso.

Quanto vorresti averne uno così. Ma non puoi, no. Sei costretto, non puoi averlo. Sei troppo ... Impuro.

Lui ti guarda con decisione, determinazione, e capisci finalmente chi è: la tua luce, quella che tanto cercavi ti è venuta incontro. Quell'essere tanto raro e perfetto ti sta tendendo la mano, semplicemente. A te: impuro e senza cuore, né anima né vita.

Vacillante l'afferri, piano, quasi impercettibilmente. Lui la stringe, forte, facendoti quasi male. Ma non ti importa. Il suo tocco è caldo, quasi bollente, forse senza il quasi. Ma non ritrai la mano. Anzi, stringi anche tu. Ti solleva e ti abbraccia di scatto, cullandoti poi dolcemente.

Sei confuso e senti che dentro di te qualcosa si sta accendendo. Senza che tu te ne accorga ricambi, piangendo sulla sua spalla. Lui ti accarezza la schiena e i capelli, come un padre o una madre, o meglio come un fratello maggiore, sì.

Ti sussurra parole dolci, da te mai sentite, e per un secondo ti irrigidisci. Troppe sensazioni nuove, troppe emozioni mai provate, tutte in un solo momento.

Ma non ci pensi, lo stringi e basta. Perché lui è unico, vero. Non è un'illusione, no, tutt'altro. Il tuo cuore batte forte.

Ma come, il tuo cuore sta battendo? Aspetta, tu hai un cuore?
Te lo saresti mai aspettato, sentiamo. Non credo.

Ti mordi il labbro inferiore dove fuoriesce del sangue , ma lo mandi via, immediatamente. Niente e nessuno deve rovinare questo momento, niente.

Lui interrompe il vostro combaciare di corpi, che incastrandosi creano un'unione perfetta, indissolubile. Ti domandi il perché. Lui ti osserva, sorridendo. Sorriso puro, lui è puro, tutto ciò che ha ed è, è puro.

Ti prende ancora per mano, iniziando a camminare e portandoti con sé. Ti porta verso la fine del tunnel. La tua luce, che risplende illuminando ogni cosa compreso te, ti sta accompagnando verso la meta, la fine, verso il tuo traguardo.

Le lucine di prima vi aspettano fuori, luminose come sempre, ma mai come lui. La tua luce, che resterà tale per sempre. Ormai non sei più succube dell'ignoto, del male, del buio. Adesso sei padrone di una nuova vita, con lui, che ti guarda incessantemente; tu abbassi lo sguardo per non guardarlo, perché non sei alla sua altezza.

Varcate la soglia. Lasciate il nero e l'infelicità alle spalle, per tutta la vita. E vi abbracciate ancora, ancora e ancora, poi vi fermate. Ma vorresti continuare, senza che qualcuno intralci il vostro legame, la vostra forte ed immensa ... Attrazione. Ma devi. Ma tanto è solo tua, tua e basta. Di nessun altro. È tua. Basta. Tua per sempre.

Nessuno vi separerà mai, finalmente. Hai trovato la felicità, come ti senti? Bene? Hai raggiunto il tuo traguardo, il tuo obbiettivo. Adesso sei serena, vivrai una vita tranquilla, o quasi. Ma non importa, l'importante è che lui sia sempre al tuo fianco e lo stesso logicamente dovrai farlo anche tu. Sì, anche lui ha bisogno di protezione. Sì, la tua luce, il tuo universo ha bisogno di protezione. Il tuo tutto: Haruya Nagumo, detto anche Burn o scherzosamente Tulipano, ha bisogno di te. Non essere egoista, aiutalo. Suzuno Fuusuke, o Gazel, non essere freddo. Non essere sempre così e sii invece altruista. Ricambia. Dà agli altri qualcosa in cambio. Sii felice, con gli altri.

Ti auguri una felice vita, sì lo ripeto, felice. Felice vita.



--Angolino--
Beh, non avrei nulla da dire se non: scusatemi per gli errori, vi giuro che ho fatto il possibile per correggere, ma penso che mi sia scappato qualcosa, spero di no. L'orario è indecente (oltre 02:30) ...
Ho anche messo l'HTML a mano, quindi sono un po'... Ehm, esaurita è poco. *poker face*
Comunque sia, non m'importa se non riceverò recensioni, volevo solo pubblicare la 'fic' e basta. Volevo inserirla in questo fandom perché ci tengo, quindi ho inserito questi due personaggi che amo, e adesso potete constatare la mia somiglianza con Gazel, nh?
Beh ecco, spero che la mia luce abbia apprezzato.
Ora vado.
K o r i
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: Kobi