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Autore: Artemiss    12/06/2014    4 recensioni
Leo desiderava poter inventare una macchina del tempo. Sarebbe tornato indietro di due ore e avrebbe annullato ciò che era accaduto.
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Leo, dopo l'attacco a Nuova Roma, desidera una macchina del tempo per poter tornare indietro ed evitare la furia dei Romani. Ad aiutarlo ci penserà un uomo in una cabina blu, del blu più intenso dell'universo. Andrà tutto bene?
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{Percy Jackson/Doctor Who}
Non è strettamente necessario seguire Doctor Who, in quanto farò dei chiarimenti nelle note d'autore
Hope you like it :)
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Leo Valdez
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una macchina del tempo per Leo
 
I: L'uomo con la cabina blu
 


Leo desiderava poter inventare una macchina del tempo. Sarebbe tornato indietro di due ore e avrebbe annullato ciò che era accaduto.
Dopo la chiacchierata molto piacevole sull’accaduto con gli altri, Leo rimase solo sul ponte, poggiato contro l’albero maestro a maledirsi e a darsi schiaffi. Quei simpaticoni dei Romani avevano intenzione di usare le loro teste come lanterne, ora, e i propositi della pace fra le due fazioni erano saltati in aria, come la città. Tutto questo per colpa sua.
Mentre  iniziava ad abituarsi all’idea di essere odiato da tutti, un rumore di motori invase il silenzio che si era creato intorno a lui. Più il suo si faceva vivido, un figura blu si materializzava sul ponte. Leo per poco non prese un colpo. Una cabina blu si era materializzata sul ponte. In cima alla cabina c’era scritto “Police Public Call Box”, insomma, era una cabina telefonica della polizia. Ma che ci faceva una cabina telefonica blu, del blu più intenso mai visto, sul ponte della sua Argo II?
Leo si avvicinò lentamente, e poco prima che potesse sfiorare le porte in legno blu, queste si aprirono. Si affacciò un uomo, che non appena vide Leo fece un enorme sorriso e uscì dalla cabina. Indossava una camicia bianca con delle bretelle rosse sotto ad una giacca di tweed, un farfallino e dei pantaloni neri.
L’uomo si guardò intorno.
“Credo di essere atterrato su una nave. Non è la prima volta che mi capita.” guardò di nuovo Leo, che aveva gli occhi spalancati pieni di stupore. Mise una mano in tasca, cacciando una specie di portafoglio. Aprì quello strano portafoglio e Leo vide una carta bianca, sulla quale comparvero le parole “Vorrei una macchina del tempo per poter tornare indietro di un paio d’ore e sistemare tutto”. Erano i suoi pensieri di poco fa, come facevano a trovarsi la sopra?
“Carta psichica” spiegò l’uomo, notando il suo sguardo confuso. “Mi è vibrata con questa richiesta, mi sono agganciato al segnale… ed eccomi qui!”
Leo era ammirato dalla tecnologia e dall’ingegno di quell’uomo.  “è incredibile!” esclamò Leo esterrefatto.
“Lo so!” poi rimise la mano in tasca e cacciò un attrezzo simile ad un cacciavite. L’uomo misterioso accese il cacciavite e lo portò dal basso verso l’alto su Leo, che venne illuminato da una tenue luce verde. Mise il cacciavite in verticale e lo guardò, aggrottando la fronte. “Non risulti alieno, ma neanche completamente umano. Chi e cosa sei?” chiese ammirato, tenendo stretto il cacciavite. Leo si disse che doveva assolutamente costruire quell’attrezzo.
“Leo Valdez, semidio, figlio di Efesto. La vera domanda è: chi e cosa sei tu? Leo prese qualcosa dalla cintura degli attrezzi che portava sempre con lui, e iniziò a manovrarla, ottenendo in poco tempo un coniglietto animato.
Un coniglietto, Leo? Sei un vero duro.
Disse la sua voce interiore. L’uomo fissava il lavoro di Leo, attratto dalla facilità con cui aveva creato quell’animaletto metallico. Si accorse che il ragazzo lo fissava in attesa di una risposta, così si schiarì la gola e si presentò.
“Sono il Dottore, un Signore del Tempo proveniente da Gallifrey e questa bellezza, Leo” disse indicando la cabina blu  “è la mia macchina del tempo, la TARDIS”
“TARDIS?”
Tempo e Relativa Dimensione Interna allo Spazio” spiegò l’alieno, allegro, accarezzando un bordo della cabina.
Ma è una cabina telefonica” osservò Leo, scettico. Il Dottore, allora, lo invitò ad entrare nella cabina, e Leo accettò curioso. Con uno schioccò di dita, le porte si aprirono. Leo entrò dopo il Dottore, e rimase a bocca aperta. Era più grande all’interno! Era enorme all’interno! Al centro c’era una console con così tanti comandi, e Leo voleva provarli tutti. Una colonna con dei motori partiva verso l’alto dal centro della console, e terminava in dei dischi che rotavano con sopra inciso qualcosa in chissà quale lingua. Erano tanti cerchi. Si sovrapponevano l’un sull’altro ed alcuni erano tagliati da dei segmenti trasversali.
Il Dottore guardò Leo con un sorriso compiaciuto e, poggiandosi alla console, disse: “Su, dillo. Lo dicono tutti”
“Oh, Santo Efesto! Quanti comandi!” disse Leo eccitato.
Il Dottore fece una faccia strana. "Questa è nuova" e osservò il ragazzo guardarsi intorno  e fare commenti sulla tecnologia e la forza di quella cabina blu. Il Dottore sorrideva, però poi fu preso dalla preoccupazione.
“Leo” chiamò. “I tuoi capelli vanno a fuoco!”
“E ti pareva!” commentò seccato il ragazzo. Si diede qualche colpetto sui capelli ed il fuoco si spense. Il Dottore osservò stupido che i capelli non sembravano per nulla intaccati dal fuoco. Fece per chiedere ma Leo, dato che era una cosa che gli domandavano tutti, lo anticipò. “Efesto mi ha fatto un regalino quando sono nato: controllo il fuoco e sono, come dire, ignifugo.” spiegò Leo, avvicinandosi alla console e sfiorando i comandi.
“Interessante” osservò il Dottore. Poi si rese conto che Leo lo aveva, involontariamente, chiamato per un motivo.  “Allora, Leo… che è successo di tanto orribile da farti desiderare una Macchina del Tempo?” chiese.
Leo si bloccò, mentre accarezzava una leva, e sospirò tristemente.
“Be’, c’è Gea, la madre terra, che sta risorgendo insieme ai suoi figli giganti, ed ha intenzione di distruggere il mondo. Così, la simpaticissima Era, ha deciso di unire Greci e Romani, nemici da secoli, per combattere insieme, rischiando di scatenare una guerra civile. Ecco, stava andando tutto benissimo… ma poi quell’idiota di Ottaviano, uno spaventapasseri sventra peluche, ha messo in dubbio le qualità dell’Argo II, la mia nave, ed io mi sono offerto di mostrargliela in modo che si ricredesse ma… nulla, poi non ricordo nulla se non una sensazione di gelo e Nuova Roma che bruciava. È stata colpa mia, questo lo so, ma non so perché l’ho fatto! Io non volevo, ma era come…”Leo parlava velocmente, con la voce incrinata come se stesse per scoppiare a piangere, ma il Dottore lo interruppe, dandogli dei colpetti sulla spalla.
“Ho capito, ho capito.” disse il Dottore. “Era come se una forza si fosse impossessata di te”
“Esatto”
“Be’, andiamo ad impedire l’attacco a Nuova Roma!” sorrise il Dottore, facendo un giro su se stesso e iniziando ad abbassare leve e premere pulsanti.




Hello theeere c:
Alloooora, che ve ne pare del primo capitolo? :3
Quando ho letto quella frase sul Marchio di Atena -la frase con cui inizia la storia- ho pensato "Be', Leo, prova a chiedere al Dottore" e poi nella mia mente malata ha iniziato a svilupparsi un incontro fra Doc e Leo -che sono due dei personaggi che amo di più in assoluto- e dato che questa dannata idea mi ossessionava ho dovuto scrivere qualcosa.
Se siete anche Whovian, be', che aspettate a venire qui da me e abbracciarmi? Ho bisogno di miei simili u.u
Se non lo siete... magari vi spiego qualcosina ;)
Allora, il dottore in questione è l'Undicesimo (interpretato da quel figo di Matt Smith). Ho scelto proprio lui perchè secondo me i miei due ragazzi si somigliano <3
La carta psichica è un foglio di carta bianca che, mostrata ad una persona, induce a vedere ciò che si vuole. Inoltre, può recapitare messaggi/richieste d'aiuto al Dottore.
L'espressione del Dottore "questa è nuova" è dovuta al fatto che ogni persona che entra nel TARDIS esclama "è più grande all'interno!" {vabbè, tranne Clara che se ne esce con un "è più piccolo all'esterno" lol} e quindi Eleven si aspettava appunto la precedente frase. Ma Leo è Leo quindi... è ovvio che si preoccupava dei comandi e delle cose ultra fighe lol
E... niente, credo di aver spiegato tutti i riferimenti. Se non l'ho fatto, chiedetemi pure spiegazioni in una recensione ^w^
Ah, il Dottore capisce già che c'entra una presenza misteriosa con la faccenda di Nuova Roma perchè è praticamente un genio -ma poi quando si trova con due altri suoi simili non riesce ad aprire una porta aperta, lol-
Spero vi sia piaciuto l'inizio, fatemelo sapere con una recensione, pls :3
Un bacio spazio temporale  -cosa porco crono significa-
Iz ^w^
  
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