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Autore: Evilcassy    12/06/2014    4 recensioni
E' passato un anno e mezzo dagli eventi di TS:W, e di Loki, improvvisamente, si perdono le tracce.
Nessuno sa che, su Nifleheim, vive proteggendo la Creatura il cui dominio, secondo una profezia delle Norne, sarà superiore a quello di Odino.
Ma le nubi non possono celare per sempre il Regno delle Nebbie dallo sguardo dell'Universo, né la Terra può sperare di scampare alla vendetta di Titano.
I destini di Loki, e dei Sette Vendicatori dovranno incrociarsi di nuovo.
Complicandosi ulteriormente, come se non lo fossero abbastanza...
[Sequel di The Seventh e The Seventh: Winter]
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Bruce Banner/Hulk, Clint Barton/Occhio di Falco, Loki, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Nuovo personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'A Seven Heroes Army [The Seventh Saga]'
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The Seventh:

Hellraiser

 

 

 

Part 10: Stormin'

 

Chapt. 17: Get Up, Broil Up.

 

Resistere significa semplicemente tirare fuori i coglioni, e meno sono le chance più dolce è la vittoria.”

[Charles Bukowski, Sotto un sole di sigarette e cetrioli]

 

 

Dai, Pepper, rispondi.

Le trasmissioni sono state sono state in parte ripristinate, Tony ha detto che è riuscito a mettersi in contatto qualche ora fa con Nevada Field per aggiornale, ed io sento il bisogno di avere qualche notizia di Hela.

Al quarto giro del timer di Skype, finalmente compare la faccia sgranata di Darcy e la sua voce distorta dal pessimo segnale: “Hey!” Mi saluta allegra: “È un piacere vederti viva e vegeta! Tony ci ha detto che non eri conciata benissimo.” Sposto la webcam per mostrarle la gamba ingessata e lei commenta con un 'ewww...' prima di farmi le condoglianze per Morrigan.

La ringrazio: “C'è Hela in giro? Volevo salutarla.”

“Sta facendo merenda. La vado a prendere, siamo state in piscina tutta mattina e ci siamo appena fatte un bagnetto.” Spiega Darcy, uscendo dall'inquadratura.

Dopo il bagnetto Hela profuma dell'olio di mandorle che le mette Loki, massaggiandole la pelle bagnata per farglielo assorbire. Diventa morbidissima, e lei si annusa le manine ridendo, perché le piace tanto quell'odore.

Quando torna ha Hela in braccio. Nonostante la sgranatura dell'immagine noto i capelli ancora umidi e il ditino tra le labbra sporche di yogurt: “Ma ciao signorina!”

Lei rimane ferma, appiccicata a Darcy che la esorta a riconoscermi. “È la mamma, non vedi?”

“Mam-ma?”

“Sì, proprio lei!”

“Mam-ma!” Hela va in berserk: Si allunga verso la webcam sbracciandosi e divincolandosi e Darcy deve sedersi per cercare di trattenerla dai suoi tentati tuffi: “MAM-MA!”

Non posso che scoppiare a ridere davanti al suo entusiasmo: “Stai facendo la brava?”

!”

“Per davvero?”

“Oh sì, è vivace ma non una rompicoglioni come... beh, avrai già capito chi. Tra l'altro, la principessina gli ha anche dato il benservito, al piccolo Stark

“Oh! Il suo primo due di picche e me lo sono persa?”

“Un bel ceffone a mano aperta, ad essere precisi: l'esasperazione generale era tale che Pepper non si è opposta, anzi...”

Hela sogghigna – oh cielo, quello è il ghigno di suo padre! - ed io le confido che sono tanto tanto tanto orgogliosa di lei: “Quando mamma torna a casa, ti insegna anche come insultare la gente con classe. Promesso!”

!” La connessione ballerina sgrana di nuovo l'immagine, la voce di Hela che blatera qualcosa mi arriva completamente distorta. Anche l'illuminazione dell'immagine cambia, sembra improvvisamente che vengano investiti da un cono d'ombra.

Darcy, non è che accenderesti la luce? Non si vede un accidente da voi!”

“Scherzi? Siamo in giardino, c'è un sole che spacca le pietre! Deve essere la connessione.”

Il video si sgrana ulteriormente, prima che la comunicazione salti del tutto faccio un fermo immagine per stamparla: sento il bisogno di avere qualcosa di Hela con me, per affrontare tutto il resto.

 

 

"… e questo è quello che chiamo il Siringone."

"Che, tecnicamente" Specifica Bruce interrompendo Tony: “è un crioiniettore a carica batterica."

Steve alza la mano: "E qual è la zona adibita ad iniezione?"

"Non lo vuoi davvero sapere." Clint gli afferra la mano e la abbassa.

"Nessuna volgarità, OcchioDiFalco." Protesta Tony falsamente indignato: "Altrimenti lo chiamerei 'Clisterone'."

Bruce tenta di riprendere le redini della spiegazione, alzando il Siringone - non si potrebbe chiamare altrimenti, visto che la forma è è quella di una grossa siringa a stantuffo di metallo - ma Tony decide che il suo modo di brieffarci sarebbe senza dubbio più efficace: "Allora, questo coso sarà pieno con un simpatico mix di liquido farcito di batteri che avevamo a disposizione grazie ai laboratori dell'Helicarrier - Eschericchia Coli, Varicella, muco nasale della Hill...-"

"Ho preso un colpo d'aria!" Borbotta in sua difesa, soffiandosi il naso per l'ennesima volta.

"Sino al momento dell'iniezione, si manterranno stabilmente sotto una temperatura di -80° in modo che possano conservarsi. L'innesto del fluido termico riscaldante avviene ad una prima pressione dello stantuffo. Avremo circa 4-5 secondi di tempo prima di posizionare il Siringone a contatto con il nemico -qualsiasi parte va bene - e premere lo stantuffo una seconda volta, in modo da espellere l'ago e iniettare il mix di batteri. L'allontanamento può avvenire nelle modalità che più vi aggradano. Vi consiglio comunque velocemente."

Clint propone un'ulteriore modifica: "Telecomandato a distanza e bilanciato in modo che possa scoccarlo dal mio arco. Così potrei anche starmene fuori dai casini, una volta tanto."

"Ci avevamo pensato" Ammette Bruce "Ma la variazione di campo magnetico creato da Ultron temiamo possa interferire con la trasmissione del segnale."

"Che palle!"

Bruce condivide con un sospiro, Natasha domanda se potremo averne uno a testa. "Gli altri sono in fase di ultimazione: questo è l'unico veramente finito e testato."

"Su di chi?" domando, che ho appena subito un'iniezione di antibiotico fuori programma.

La Hill starnutisce di  nuovo. Gli altri si allontanano, io sono costretta all'immobilità dala sedia a rotelle.

"No. Non su di noi. Tony li ha testati su cavie da laboratorio. Cavie non umane. Vero, Tony?"

"Ah."

"TONY.”

“È che il team di Coulson era così entusiasta di aiutarmi e... e sono giovani, il loro fisico reagirà subito."

"TONY!"

"E poi la varicella l'abbiamo fatta tutti, no?"

Sarà solo suggestione, ma sentiamo tutti un certo prurito.

 

 

 

La potenza distruttiva del FuocoFatuo di Amon è impressionante, confrontata con quella di Addison. Le fiamme si succedono dalle sue dita freneticamente: diventano onde e lingue di fuoco, cerchi incandescenti che decapitano i suoi nemici.

Più nemici escono dalla Voragine, più il Re degli Inferi scatena la sua potenza.

Guida le sue schiere e le anime dannate obbediscono al barlume della Gemma sul suo capo.

È quando le riesce a respingere l'esercito nemico oltre il bordo della Voragine, quando smette la difensiva ed inizia l'offensiva che Loki lascia che l'Arpia che cavalca plani vicino al Re: “Ora che l'esito della battaglia inizia ad essere chiaro ti fai vivo, Loki?”

“L'avrei fatto anche prima, ma perché rubarti la gloria di una simile vittoria?”

“Ti ringrazio per la delicatezza” commenta sarcastico, aprendo il ventre di un demone nerboruto che si era lanciato all'attacco con un unico movimento della spada: “Continua pure a goderti lo spettacolo, allora.”

Loki piega la testa di lato increspando le labbra in un broncio: “Nessuna richiesta di combattere al tuo fianco?”

“Scherzi? Di schiena ne ho una, ci tengo che non venga trafitta.” La colonna di fuoco che rivolge verso uno sparuto gruppo di nemici li spinge oltre il precipizio, avvolti dalle fiamme.

 “E allora è già troppo tardi, non credi?” Ribbatte sogghignando.

Il Re lo guarda e per un secondo Loki spera che abbia capito l'antifona. Ma gli scontri sono ancora troppo vicini, la concentrazione di Amon deve tornare sui combattimenti, e Loki sposta lo sguardo sulla lancia che trafigge uno dei soldati. È a portata di mano, Loki la estrae dal cadavere con un gesto fluido. Poi scende dall'Arpia e le da una pacca per farla volare via.

Maneggia la lancia: è ben bilanciata, e la punta è così spessa e affilata che potrebbe dilaniare qualsiasi armatura. Anche - per esempio - quella nera di Amon, che si trova proprio davanti ai suoi occhi.

Loki afferra meglio l'arma con la mano destra, prende la mira e la scaglia con tutta la sua forza.

La lancia trapassa da parte a parte il demone che stava calando la pesante ascia sulla testa del Re del Sottomondo e lo fa stramazzare a terra in un lago di sangue vischioso.

Amon finisce di sgozzare il nemico contro cui si sta battendo, poi guarda quello ai suoi piedi, la lancia che lo infilza ed infine Loki. Poi sospira: "D'accordo, ma non ti voglio alle spalle."

"Un vero peccato, le ho coperte così bene..."

 

 

“Signore, abbiamo una traccia.”

Per poco Fury non fa cadere per terra il plancista, da tanto lo sposta con foga. Si pianta davanti allo schermo, legge i dati, ed ordina le coordinate da impostare.  “Siamo nel bel mezzo del Mar dei Caraibi, e il bastardo si sta spostando velocemente. Hill, che tu sappia sa volare?”

“Nossignore” Replica Maria: “Ma da come aveva ridotto la costa pacifica, possiamo dedurre che sappia nuotare molto velocemente. Punta a Nord, se la sua rotta è la terraferma, la prima costa che incontrerà potrà essere la Giamaica.”

“Suppongo che non andrà lì per rilassarsi. Tra quante ore raggiungeremo questo Ian Thorpe?” Domanda Clint.

“Abbiamo lanciato i motori al massimo” Calcola il plancista. “Ma non possiamo ancora decollare, quindi... ci vorranno almeno novanta minuti, Signore.”

Fury rivolge lo sguardo a Tony e Bruce, che annuiscono: “Il team tecnico sta finendo l'approntamento. I Crioiniettori-

“I Siringoni

“Saranno pronti.”

Natasha abbassa lo sguardo su di me, seduta sulla sedia a rotelle: “Mi mancherai, laggiù.”

“Non ho dubbi.” Mi sforzo di sorridere. E poi mento spudoratamente alla mia migliore amica: “La mia vendetta è nelle tue mani.”

 

Davanti alla porta del laboratorio, Bruce sussulta e si gira di scatto premendosi una mano sul petto.

Hey! Sono solo io!” Esclamo alzando le mani in segno di resa.

Lui sospira di sollievo e si passa due dita sulla sella del naso: “Sì, sì. Scusa. Ero sovrappensiero e in un corridoio vuoto il cigolio di una sedia a rotelle è leggermente inquietante...”

Ridacchio: “Ammetto che è vero. Che dici, c'è posto lì dentro per me, la mia sedia e la mia gambona ingessata?”

“Oh sì, certo. Come mai? Voglio dire... dovresti startene a riposo, sei stata operata solo ieri...”

“Sì, lo so, ma sono un po' nervosa e non riesco a rilassarmi come si deve. Magari distraendomi...”

Da come mi guarda, Bruce sembra già aver mangiato la foglia. Tuttavia apre il pannello di scorrimento del laboratorio e poi si scosta per farmi entrare aiutandomi a non incastrarmi nello spigolo di un bancone.

“Che galantuomo!” Cinguetto leggera, spingendo la sedia in un angolo, dove sospiro e scrollo le spalle: “Oh che pace quaggiù. Nessun medico che mi rincorre per medicine o per l'ennesima lastra di controllo” Da che mi hanno operata ne avrò fatte almeno cinque, l'ultima proprio un'ora fa. Ormai brillo al buio! La guarigione sta procedendo velocemente, come previsto, appunto. Credo che i miei amici chirurghi mi amino più come soggetto di studio che come paziente.”

“E ci credo!” Esclama riaccendendo un computer. “Sei una pessima paziente. Non ti attieni al protocollo e non ti riposi. Per un medico è stressante doversi sempre inseguire.”

“In una situazione simile riusciresti a startene buono e calmo nel letto di un'infermeria?”

“Certo!”

“Non mentirmi. Ne ho un po' le palle piene di persone che mentono, ti garantisco che posso dimostrarti la mia immensa seccatura anche con una gamba ingessata.” Avvicino la sedia, faccio forza sulle braccia per alzarmi, poi mi appoggio al tavolo e mi ci siedo sopra, alzando la gamba ingessata con quella sana e ruotando per appoggiarle entrambe sul ripiano.

“Addison...”

“Tranquillo, non voglio sedurti” ridacchio “Perlomeno non ora. Volevo solo mettermi comoda. Per parlare meglio. Guardandoci negli occhi e non dal basso come ora sono costretta.”

“E di cosa dovresti parlarmi?”

“Della mia gamba ingessata che mi impedisce di partecipare al Prom di fine anno.”

“Immagino quanto tu sia furiosa per questo. Ed è giusto che tu ti sfoghi con me. Anche se non sono forse la persona più adatta per darti consigli, ci proverò.”

Sorrido. “Io non voglio consigli. Voglio un tutore.”

Simula di non afferrare: “Sei abbastanza grandina per aver bisogno di un tutore...”

“Non fare il finto tonto. Voglio un tutore ortopedico per la mia gamba, che me la tenga in trazione e me la ripari dai colpi, senza impedire i movimenti.”

“Addison, capisco perfettamente, ma al momento abbiamo particolari più importanti su cui dobbiamo concentrarci e-”

Lo afferro per una manica e lo tiro verso di me, il naso ad un palmo dal suo: “Ti ricordi cosa è successo l'ultima volta che mi avete lasciato indietro, vero?”

“Appunto per questo pensavo che avessi imparato la lezione...” Sospira Bruce.

Scuoto la testa.

“Ormai dovresti capirlo, Bruce, che la Cornacchietta è una ragazza piuttosto testarda.”

Il pannello si è aperto di nuovo e questa volta è Tony, spalleggiato dagli altri, a fare la sua entrata con un pacchetto di mirtilli in mano che si premura di offrire a Bruce ed insistere finché non cede e ne prende una manciata.

Provo a metterci una pezza: “Non guardatemi così, sono qui solo per sedurlo” da come Natasha alza un sopracciglio e Thor scuote la testa direi che non sono molto convincente. “Se pensate che mi arrenda vi sbagliate di grosso. Se non mi darete una mano voi, ci penserò a fabbricarmi un tutore da sola. Con le cinghie di distribuzione e sospensioni di Lola, se necessario.”

Steve cerca di farmi ragionare, intavolando un  discorso sui propri limiti, ma si zittisce quando gli do dell'ipocrita. Thor prova a metterla sul sentimentale e ricordami che ho una figlia a cui tornare e che: “Loki non mi perdonerebbe mai se ti capitasse qualcosa.”

“Piuttosto preoccupati di cosa io non perdono a tuo fratello.”

Resta un attimo interdetto, alza le spalle, mi da completamente ragione e poi annuncia ad alta voce che il suo dovere l'ha fatto: “Che non si dica che Thor appoggia le missioni suicide.”

“Non sarà un suicidio, promesso. Non se mi darete un tutore fatto decentemente e non assemblato da parti sparse di Lola...”

Naaah!” Tony si china sotto il tavolo tuffandosi in uno sportello, e ne riemerge un secondo dopo con quello che assomiglia ad uno dei gambali della sua armatura. “Non ho avuto tempo per le cromature e la personalizzazione, in effetti è un po' grezzo, ma perfettamente funzionante.” Resto a bocca aperta: “Ormai ti conosciamo abbastanza  per prevedere questa tua mossa. Anche se ammetto che inizialmente l'idea di Clint di crocifiggerti all'infermeria per tenerti sotto controllo mi pareva la migliore.”

Clint tenta di nascondersi dietro a Thor: “Era Natasha che non voleva farti venire.”

“Ma poi ho cambiato idea.” Sospira scuotendo le spalle: “Mi saresti mancata troppo.”

Uhmmmm....qui gatta ci cova. Dovrò tenere le orecchie ben aperte, che da come la conosco - e la conosco bene – Natasha non è mai stata così arrendevole nelle sue decisioni. Tuttavia sto al gioco, sorrido complice e ringrazio, e squittisco l'impazienza di provare ad infilarmi il gambale.

“Non sono certo che sarà indolore.” Mette le mani avanti Tony, mentre Bruce prende dal carrello degli attrezzi una sega circolare e la accende.

È inquietante: “Quella... quella serve per togliere il gesso vero?”

La mano di Natasha si appoggia alla mia spalla più per sfottere che per confortare: “O magari un'amputazione, chissà!”

 

 

No, in effetti no.

Questa cosa è tutto fuorché indolore. Il piccolo processo di raffreddamento della parete interna del gambale aiuta a tenere il dolore sotto controllo, ma quando ho provato a saltarci sopra per poco non sono svenuta.

I movimenti non sono fluidi, zoppico vistosamente, stringe da morire dalla coscia in giù e anche la scarpetta del piede è piuttosto corta. Sarò piena di vesciche, oltre che con altre possibili fratture più gravi.

E non potrò essere di grandissimo aiuto, ma almeno potrò dare un supporto. Insomma, si fa quel che si può, no?

“Forse ad Ultron avremmo dovuto spiegare che ai Caraibi non si viene per far scoppiare una guerra. Men che meno in Giamaica.” Stark, come sempre, cerca di alleggerire la tensione: “Credo che per festeggiare la vittoria condivideremo qualcosa di più divertente dello Shawarma. Che ne dite?”

“Io ci sto” alza la mano Clint: “Nat?”

“Vediamo di farlo fuori, prima.”

“E Thor si farà i rasta.”

“Ecco, Cornacchietta, questa è di gran lunga l'idea più bella che tu mai avuto.”

“Cosa sono i rasta?”

“Oh, vedrai, Ras-Thor-fari, li adorerai.”

“...Steve...?”

Aggiustandosi il casco, il Capitano alza una spalla: “Sì, direi che per questa volta potrei essere d'accordo con Stark. Ma ora muoviamoci.”

“Ah, Steve...” Bruce interrompe la distribuzione di crioinettori e abbassa il tono con aria confidenziale; tendiamo le orecchie nonostante cerchi di riappropriarsi di un po' di privacy voltandoci le spalle: “Vorrei chiederti un favore. Il piano, ecco, prevede che io mantenga il più possibile le mie sembianze... uhm, civili e che raggiungiamo il suolo lanciandoci, ma...” abbassa ulteriormente la voce: “Non mi sono mai lanciato con il paracadute.”

“Oh! È molto semplice, e se ci fosse tempo ti insegnerei anche a farlo però... beh, possiamo sempre lanciarci con il paracadute biposto. Io starò dietro di te, così potrò manovrare l'apertura e il volo e all'occorrenza, se non riesci proprio a trattenerlo riuscirò a liberare il bestione dalle cinghie. Che te ne pare?”

Bruce alza una spalla in accordo, Tony annuisce: “È tutto molto gay. Ammetto di essere un po' geloso.”

 

 

 

Come supporto, l'Helicarrier resterà lontano dalla costa, mentre sarà il Quinjet a darci un'assistenza diretta insieme a tre dei cinque F-25 in dotazione all'Helicarrier.

IronMan e Thor saettano dalla rampa di lancio per precederci: la priorità è evacuare quanto prima la popolazione nella zona di impatto: “Dobbiamo evitare una seconda Bogotà” precisa Maria, risoffiandosi il naso e prendendo posto di nuovo nella cabina di comando. “L'inferiore densità abitativa dell'isola dovrebbe aiutarci. Allacciatevi le cinture.  Chiusura portellone. Rotori attivati. Propulsori al massimo. Decollo!”

“Il bastardo è sott'acqua, ma riesco a captarlo.” Urla Tony via radio volando rasente alle onde. “Passo l'informazione.”

Dal mio sedile, non posso fare altro che allungare il collo per guardare la plancia di comando, dove la forma assunta da Ultron compare sugli schermi: “Oh cielo, sembra il Kraken. Anche da loro è uscito Pirati dei Caraibi...?”

“Vediamo di non far sbriciolare la nostra Perla Nera.” Chiosa la Hill. “Stark, la sua traiettoria è Kingston, precedetelo: Ordino agli F-25 di bombardarlo per cercare di deviare la sua corsa.”

Dagli auricolari arrivano gli ordini di Fury all'Helicarrier di prepararsi al lancio dei missili sottomarini.

Dal mio posto posso seguire solo l'audio dell'operazione: Gli ordini concitati, il lancio dei missili, il loro esplodere contro lo scudo protettivo. La Hill vira violentemente e riprende quota imprecando: il Kraken ha reagito alzando i tentacoli dall'acqua. Il Quinjet è stato schivato per un soffio, due dei F-25 sono stati afferrati e solo uno dei due piloti è riuscito ad espellersi. Dell'altro ci arrivano solo le urla all'auricolare.

Il Capitano se lo strappa praticamente via dall'orecchio e lo stringe fremendo nel pugno sino a sbriciolarlo: “Hill” Ringhia. “Quanto manca ancora?”

“Sette minuti. E almeno ha deviato la traiettoria.”

“Prepariamoci.”

Slaccio le cinture di sicurezza e mi alzo a fatica - fitta di dolore dalla gamba e poca stabilità sono una pessima accoppiata - per avvicinarmi al portellone. Quando le vibrazioni si fanno più intense mi capita di dovermi aggrappare a Bruce: non l'ideale visto che è sta combattendo fase premestruale che porta all'Hulk, mentre si infila nel paracadute biposto con Steve. Per evitare di finire a gambe all'aria non posso fare a meno di reggermi: Impossibile preparare già le mie ali della tuta spiegate per l'atterraggio.

Pensandoci, il peso del tutore di metallo di certo non aiuterà nella planata.

Guardo di sottecchi Natasha, concentrata sulla missione con il paracadute sulle spalle e un rivolo di sudore che le solca la fronte corrugata.

Figurarsi se non si è accorta della mia difficoltà. Figurarsi se non ha già pensato a tutte le problematiche prima che ci arrivassi io.

Figurarsi se non ha in mente qualcosa per fermarmi.

Così, quando la Hill da l'ordine a Clint di aprire il portellone, le dico di andare prima di me. Mi guarda con un sopracciglio alzato, aspetta che Steve, imbrigliato alla schiena di Bruce, e Clint, si lanciano, poi annuisce e passa il portellone.

Devo claudicare sul bordo, prima di riuscire a mettermi in un precario equilibrio e lasciare la presa. Infilo le braccia nelle tasche dei fianchi, tendo le ali, fletto le gambe e....

SBAMM!

Mi ritrovo risbattuta dentro alla pancia del Quinjet, ribaltata per terra e con il naso che sanguina.

Dal portellone, aggrappata al lato dall'esterno, si sta issando dentro Natasha, i capelli rossi sferzati dal vento: "Pensavi davvero che te l'avrei permesso?" Il secondo calcio diretto alla faccia lo riesco a parare. Il cazzotto no. Sbatto la nuca all'indietro, contro la parete di metallo e prima che riesca a rialzarmi Natasha mi è nuovamente addosso, bloccandomi a terra con il suo peso.

"Non riesci neppure a battere me!"

"Non sono mai riuscita a battere te, per dirla tutta!." Provo con un colpo di reni: Il risultato è una fitta di dolore allucinante alla gamba, una testata in piena fronte e due click all'altezza dei miei polsi.

Manette.

Di quelle cazzute che mi hanno già dato problemi alla Base Manhattan.

E che ora mi ancorano alla fila di sedili.

"Natasha, apri."

Lei estrae dal una tasca un fazzoletto e mi asciuga il sangue che mi cola dal naso scuotendo la testa: "La tua vendetta è nelle mie mani. Ti fidi di me?" Annuisco. "Bene." Si alza e si dirige di nuovo verso il portellone.

"NATASHA!" Si volta.

Ti prego stai attenta, ti prego vendica Morrigan e ti prego ritorna tutta intera.

"Sei la più grande TROIA mai vista sulla faccia della Terra, e questa ME LA PAGHI!"

Fa spallucce e si lancia, questa volta davvero.

 

 

"HILL!"

Nessuna risposta. Dalla mia posizione non riesco a vedere altro che la sua ombra nella cabina di pilotaggio e sentire i comandi che impartisce via radio.

"HIIIIILLLL!!!" Nessuna risposta. "MARIA!!!"

"Borgo, o la smetti o provo il mio taser nuovo sul tuo culo."

 

Romanoff in posizione. Borgo sistemata.”

Steve annuisce, mentre Hill li aggiorna via radio sulle coordinate di attacco: “La sento urlare da qui.”

“Se ne farà una ragione. Avanti, prepariamoci. Bruce? Ti chiedo di resistere ancora un pochino.”

Cercando di regolare la respirazione e controllandosi i battiti cardiaci con il bracciale, Bruce spera che Ultron non si faccia desiderare troppo.

 

 

"Maria, dai.... " Niente.

"Quando mi libero VI APRO LA GOLA!" Nulla.

"Mi fa male la gamba...!" Inutile.

"Ma io voglio solo guardare dalla finestra....!" Nada.

"Borgo, dacci un taglio o ti sparo all'altra gamba!"

 Ultimo tentativo: ".... mi scappa la pipì!"

Smetto perché il click che arriva dalla cabina di pilotaggio è quello della sicura di una Beretta che viene tolta.

Che scazzo.

 

 

L'onda di Ultron investe la baia di Kingston. Inonda l'aereoporto, sbriciola il braccio di autostrada che lo collega alla terraferma: la sirena della nave da crociera ancorata alla banchina principale si mette a suonare l'allarme e non smette nonostante venga ribaltata e sopraffatta dall'acqua. L'onda si abbatte sulle le strade della Downtown sorprendendo le ultime persone che non sono riuscite a scappare in tempo; Solo l'intervento di Thor, che ricaccia indietro l'acqua con l'onda d'urto del Mjolnir salva i ritardatari a King Road.

E il suono apocalittico della tromba di Ultron si alza dal mare.

Dall'alto della sede della Bank of Jamaica Natasha guarda il Quinjet posizionarsi sulla città, a creare il limite del perimetro: la parte invalicabile per l'incolumità dei cittadini.

Le scaglie di Ultron vibrano e sibilano ferocemente, sino a ricomporre la forma del Tripode.

Clint abbassa l'arco che aveva teso istintivamente: "Ho un'idea. Per aggirare l'ostacolo del suo scudo protettivo. Una cosa che ho notato a Bogotà e mi è tornata in mente ora" Indica il profilo della chiglia della nave da crociera, frustato dalle onde: "Dalla sirena della nave, per la precisione."

"Sarebbe?" Domanda Natasha.

"I suoni: lui li sente. La barriera tiene lontani i colpi fisici ma lascia entrare le onde sonore. Deve farlo, altrimenti lui riuscirebbe a mantenere una percezione solo parziale e non totale come ha ampiamente dimostrato."

"Può usare sensori, sonar, altre apparecchiature..."

"... e non manterrebbe l'equilibrio." Insiste, continuando ad indicare la coordinazione dei movimenti delle tre gambe flessibili mentre risale Ocean Boulevard.

"Ai miei tuoni indietreggiava, anche se di poco." Conferma Thor all'auricolare.

"Dobbiamo assordarlo." Natasha getta uno sguardo a Bruce, chinato per terra ad occhi chiusi, concentrato nello sforzo di mantenersi lucido e calmo. "Vendicatori, sentito OcchioDiFalco?"

"Qui Cap, ricevuto. Sono vicino ad  una caserma dei pompieri. Prendo in prestito qualche sirena."

"Qui IronMan. Sto evacuando un villaggio turistico: chiedo le casse del Baby Club o basterà l'altoparlante dell'Animatore Capo?"

 

 

Siamo agli sgoccioli.

Sono agli sgoccioli. Diciamo che tre settimane per scrivere questo capitolo non avrei mai pensato di dovercele impiegare.

Uno in meno, dai pure!

Riguardo alla mia nota nel capitolo precedente, non era di certo fatta con l’intenzione di fare il mescolino e avere più recensioni: semplicemente, ho notato che rispetto a quando ho scritto tutte le altre parti, in questa ci posso lavorare meno… e con ‘meno’ amore, purtroppo…

Ad ogni modo, ormai sono da DUE anni qui dentro. Ho tutta l’intenzione di finirla e di farla finire in modo decente, per ringraziare chi mi ha seguito. Da subito o ‘dopo’.

Nel frattempo vi ringrazio di essere arrivati sino a qui. Come ben sapete, ho il mio ask e per tutto il resto c’è MasterStark!

Alla prossima, sempre se vorrete,

EC.

 

   
 
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