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Non cado
più
Una storia che è finita non la riprendi
più
E ti scappa dalle dita e poi ti butta
giù
E tu rimani lì deficiente ad aspettare
Sai benissimo è la fine
Ma vorresti continuare.
E allora perché mi ostino a credere
che è stato tutto un sogno? Che in realtà io non ti ho mai vista scappare da
sola sulla mia nave..sulla nostra nave? Perché sono giorni e
giorni che mi sforzo di mostrare a tutti il mio solito sorriso (da ebete, come
dicono loro) e poi passo le notti sveglio a ripetermi ossessivamente “tornerà,
fidati, tornerà”?
No che non tornerai. In realtà mi
viene da pensare che forse non ci sei mai stata veramente. Perché tu sei così,
dai l’illusione di esserti lasciata prendere per poi strapparti tu stessa dalle
persone che volutamente hai ingannato. E che continuano invano ad aspettarti.
Perché tu, Nami, non so come dirtelo…già, non lo so. Sei…sei una che non si
dimentica, ecco. È esattamente questo che volevo dire. E tu lo sai benissimo.
Conosci a memoria tutte le tue innumerevoli abilità, quindi conosci anche quella
di lasciare il segno dovunque tu vada…quello che mi chiedo è: le persone che
conosci lungo la tua strada, in te lo lasciano un segno? O davvero non te ne sei
mai preoccupata in tutta la tua vita, hai vissuto e continui a vivere solo per
te stessa? Non posso credere che a te certi strappi non facciano
male…
Una storia che è finita ti fa anche stare
male
E scrivi una canzone che è sempre tutta
uguale
E canti come stai
E canti come sei
Vorresti avere un’altra
Ma un’altra è solo lei.
E cadi giù…
Sai, a volte, quando litigavamo, mi
facevi innervosire così tanto che dentro di me pensavo “Vorrei non averti mai
incontrata!” … detta da me so che ti sembrerebbe il classico capriccio da
bambino-che-vuole-avere-sempre-ragione..ma ti sei mai chiesta perché, in realtà,
noi litigassimo così tanto? Ti sei mai chiesta perché riuscissimo a mandarci su
tutte le furie a vicenda e perché capitava solo a noi due? Io sì..e sai a quale
conclusione sono arrivato? Che non era odio quello che ti urlavo contro, ma
affetto misto a rabbia perché sapevo come tu mi giudicavi, per te ero solo un
bamboccio che compensava la sua mancanza di cervello con il coraggio e la forza
fisica..ma ti sbagliavi. Oh sì Nami, ti sbagliavi di grosso. Altrimenti non
potrei spiegarmi per quale assurdo motivo questo bamboccio di gomma trema al
solo ricordo di te che sparisci su quella dannatissima nave. Ma questi pensieri
non ti sfiorano nemmeno, ne sono sicuro…l’unica cosa che potrebbe venirti in
mente sarebbe che ce l’ho a morte con te e sono offeso perché hai rubato la mia
nave. Non è esatto. È vero, ce l’ho a morte con te e sono più che offeso…sono
ferito. E la nave non c’entra un fico secco. C’entri solo tu, Nami. E non perché
mi sto chiedendo dove cavolo lo trovo un altro navigatore così bravo come te…non
è questo il punto. Io non voglio nessunissimo altro navigatore sulla mia nave.
Io voglio te, Nami. Voglio la mia navigatrice.
Una storia che è finita e non l’hai deciso
tu
Che ne hai fatta di salita per cadere fin
quaggiù
E dici che è normale e credi che ci sei
Poi guardi un po’ le altre
Ma nelle altre vedi lei.
E cado giù…
Di solito quando si fa un patto lo si
rispetta. A maggior ragione all’interno di una ciurma. Se non te ne fregava
niente di me come amico, almeno avrebbe dovuto fregartene di me come capitano.
Da che mondo è mondo è la prima cosa che si fa, il giuramento di fedeltà al
capitano. Ci si dà a vicenda la propria parola…ecco che cosa ho tralasciato. Tu
la tua parola non me l’hai mai data. Mi sei sbattuta contro in quella strada
polverosa, mi hai fatto ingabbiare per poi liberarmi facendoti del male, hai
voluto entrare a far parte della mia ciurma, hai combattuto con noi, con me..ma che tutto questo sarebbe stato eterno, non me ne hai dato mai la
certezza. Io credevo fosse sottinteso, dopo tutto quello che abbiamo
passato…evidentemente sono stato davvero tonto, come dici tu. Perché ho avuto la
fortuna di conoscere i nostri amici, persone che mi hanno dimostrato la loro
fedeltà in mille modi; ed invece mi sono affezionato più a te, che non mi hai
mai promesso niente, che non mi hai mai dato garanzie o sicurezze, che davi
sempre l’impressione di esserci solo quando e se ti andava altrimenti al diavolo
tutto, che per com’eri fatta avresti potuto fuggire da un momento all’altro
senza come e senza perché. Io lo avevo capito che avrebbe potuto finire tutto
così, in un attimo, ma non m’importava…non m’importava niente di cosa avrebbe
significato vivere nel riflesso di un’altra
persona.
Una storia che è finita
Adesso so che fare
Ti lascio la canzone che mi ha dato forza per
cambiare
Non voglio più capire perché cadevo giù
Adesso cambio strada e non ci sei più
tu.
E non cado più…
E non cado più…
Ma adesso m’importa. Non sono ancora
riuscito a capire cosa significa, e forse l’unica spiegazione è che è sbagliato
vivere nello specchio dei ricordi. Quindi basta problemi, basta domande senza
risposta, basta cercare chiarimenti che non arriveranno mai…basta aspettarti.
Hai fatto la tua scelta, hai seguito la tua strada. Bene, adesso tocca a me
tracciare la mia. E sulla mia strada non c’è posto per la tua. Non
più.
Non voglio più capire perché cadevo giù
Adesso cambio strada e non ci sei più
tu.
E non cado più…
-Rufy!
La voce di Usopp lo raggiunse alle
spalle, costringendolo a interrompere l’ascolto della sua musica preferita,
quella del mare.
-Cosa c’è
Usopp?
-Come cosa c’è? Una deviata di mente
che credevamo la nostra navigatrice è scappata tre giorni fa con la nostra nave
e tu mi chiedi cosa c’è? Adesso che abbiamo una nuova barca direi che trovarla e
fargliela pagare mi sembra il minimo!
Rufy guardò Usopp accigliato, come se
si stesse svegliando da un sogno…abbassò il suo fedele cappello di paglia sugli
occhi per qualche istante..alzò nuovamente lo sguardo e
sentenziò:
-No, niente
inseguimenti.
Definire stralunata l’espressione di
Usopp è ben poco. Così come descrivere la faccia di Sanji mentre pronunciava a
stento:
-Ma..come..non..andiamo..a..prendere..Nami..non..rivedrò..più..la..mia..dolce..Nami..??
Zoro si limitò ad
approvare:
-Lo sai che non ho mai visto di buon
occhio quella ladra. Allora niente Coconut Village,
capitano?
Rufy lo guardò con gratitudine, felice
di aver trovato un alleato, e spalancando la bocca in uno dei suoi soliti
sorrisoni rispose:
-No, niente Coconut Village. Facciamo
rotta per il Grande Blu!
Andò poi a sedersi tranquillamente
sulla prua, il suo posto preferito; non era certo come quella della sua Going
Merry, ma stava già cominciando ad affezionarcisi, anche considerato il fatto
che probabilmente non avrebbe più rivisto la sua amata
nave.
La brezza del mare gli scompigliava
appena la frangia di capelli neri sulla fronte. Rufy aveva lo sguardo vagante,
assente…osservava un punto indefinito verso l’orizzonte. Chiuse gli occhi, e un
volto di ragazza con grandi occhi scuri, incorniciato da corti capelli castani,
comparve nel suo immaginario, per poi scomparire un attimo dopo quando il
ragazzo riaprì gli occhi.
“E NON CADO PIU’!” sussurrò deciso,
quasi fra sé, increspando le labbra in quello che era, adesso, un vero,
inconfondibile sorriso.
THE
END
Song utilizzata: Non Cado
Più
Artista: Francesco
Facchinetti